Commento del rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri russo Maria V. Zakharova in relazione alla visita di Zelensky a Washington (1° marzo 2025)
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La parte russa ha ripetutamente affermato a tutti i livelli che Zelensky è inadeguato, corrotto e incapace di raggiungere accordi.
Con il suo comportamento scandalosamente maleducato durante la sua permanenza a Washington, Zelensky ha confermato di essere la minaccia più pericolosa per la comunità mondiale in quanto istigatore irresponsabile di una guerra su larga scala. Tutti devono capire quanto siano inequivocabili tali attacchi da parte del capo dei terroristi.
Questo cinico, che non disdegna nulla, è ossessionato solo dal preservare il potere che ha usurpato. Per questo motivo egli:
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Nelle attuali condizioni politiche, sempre più gravi per il regime di Kiev, questa figura è incapace di dimostrare senso di responsabilità ed è quindi ossessionata dal continuare la guerra, rifiutando la pace, che per lui è come la morte.
La dura reprimenda rivolta al presidente americano da Zelensky alla Casa Bianca, senza precedenti nella storia della politica e della diplomazia internazionale, è anche la prova della debolezza politica e dell'estrema degradazione morale di quei leader europei che continuano a sostenere il folle leader del regime nazista, che ha perso il contatto con la realtà.
Come in precedenza, partiamo dal presupposto che un raggiungimento della pace veramente giusta e sostenibile è possibile solo con la completa eliminazione delle cause profonde della crisi ucraina .
Le principali sono:
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Gli obiettivi immutabili della Russia rimangono quindi la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina, nonché il riconoscimento delle realtà esistenti “sul campo”.
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Maria Zakharova
Articolo collegato: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2025/03/la-comunita-europea-compiange-zelensky.html
Articolo di Vatican News: https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2025-03/ucraina-zelensky-trump-usa-guerra.html
Luca Delgado analizza il dialogo svoltosi tra zelensky, Trump e Vance il 28 febbraio 2025 alla Casa Bianca:
l’inglese di Zelensky è buono, ma non è eccellente.
Ho guardato tutti e 50 minuti. Fatelo anche voi. Farsi un'idea di come stiano le cose è un dovere, oggi più che mai.
Trump esordisce così: “è un onore avere qui il Presidente Zelensky, ci conosciamo da molto tempo e abbiamo lavorato bene in passato e continueremo a farlo, apprezziamo il suo lavoro. Abbiamo parlato con Putin e siamo pronti a una negoziazione”.
Zelensky ricambia, con tono molto sommesso elogia Trump e dice che se riuscirà a fermare Putin, questa cosa dovrebbe essere affissa sulle mura della Casa Bianca. Questo esordio già di per sé preannuncia che Zelensky non crede molto nell’impresa.
Dopodiché Zelensky comincia a mostrare foto dei prigionieri ucraini per mostrare quanto sia cattivo Putin.
Trump continua a insistere che lavoreranno per il “cessate il fuoco”, Zelensky continua a dire che sarà impossibile, perché Putin non manterrà la parola.
Trump dice che con lui, invece, Putin manterrà la parola.
Ora, se io fossi Zelensky, visto che c’è la stampa davanti, e quindi il mondo intero, stringerei la mano di Trump, mi direi fiducioso sul suo operato, saluterei e andrei via.
Invece no. Purtroppo l’incontro va avanti.
Zelensky dice che anche con Trump, in passato, Putin non ha mantenuto la parola. Che per ben 25 volte, Putin ha firmato accordi che non ha rispettato.
Da qui in poi si peggiora soltanto. Zelensky comincia uno sproloquio infinito di parecchi minuti in un inglese che peggiora sempre di più, accusa Putin di non volere la pace, perché, testualmente “Putin ci odia” e non rispetterà l’accordo con Trump, è una cosa che si può solo sperare. E non rendendosi contro che ha appena dichiarato davanti a tutta la stampa americana che Trump non verrà rispettato, non capendo che quel suo inglese alle orecchie degli americani suona come un grattare sulla lavagna, arriva al delirio affermando che Putin dovrà pagare tutti i danni perché la guerra l’ha cominciata lui.
È finita. La stampa presente comincia a prendere in giro Zelensky. Del perché lo comincino a trattare in quel modo potrei scriverci un trattato di antropologia. Ve lo risparmio dandovi come immagine Christian De Sica che col calzino bucato sale sulla barca dei ricchi.
Zelensky appare d'improvviso così, come un poveraccio venuto col cappello in mano, che vorrebbe però dire agli americani cosa debbono fare.
Non è un caso che addirittura gli chiedano perché non si sia degnato di indossare un abito decente. Persino qua, ad onor del vero, Trump lo difende dicendo che a lui piace molto come sta vestito.
Zelensky si innervosisce e comincia a perdere la bussola.
Diventa tutti contro uno.
Incalzato da vicepresidente Vance, che molto aggressivamente ma a questo punto anche giustamente gli fa presente che si sta provando la diplomazia e che è inutile continuare a dire che Trump non riuscirà, Zelensky risponde con saccenza, chiedendogli se sia mai stato In Ucraina, come a dire “che ne sai tu dei problemi nostri”.
Qui la faccenda diventa personale. Trump sta per perdere la pazienza, Vance a quel punto gli ricorda la partecipazione di Zelensky alla Convention dei democratici durante la campagna elettorale americana.
Il cortocircuito, i 20 secondi diventati celebri, quando Trump cioè interviene e parla di Terza guerra mondiale, accade qui e sono convinto sia avvenuto per il clima instaurato e per una ulteriore incomprensione linguistica.
A proposito della guerra Zelensky dice: “durante una guerra tutti hanno problemi… anche voi ne avrete, ma avete un bell’Oceano…”
Trump (lo interrompe): “non ci dire cosa avremo e cosa sentiremo, non sei nella posizione di saperlo”.
Da adesso in poi sapete già tutto. Zelensky prova a dire che non intendeva dire che l’America avrà problemi, ma che sentiranno anche loro l’effetto della guerra.
Non importa. Alle orecchie stanche di Trump e dei presenti è arrivata la frase spocchiosa di Zelensky che sta dicendo al mondo “avrete problemi anche voi”.
Certamente Trump è un cafone. Certamente l’atteggiamento di superiorità di certi americani è insopportabile.
Ma Zelensky è stato presuntuoso, semplicemente. O ingenuo. Entrambe due le cose sono preoccupanti.
Sei a casa loro, sei in minoranza, tieni di fronte le telecamere di tutto il mondo, per quale motivo non capisci che è fondamentale che tu esprima tutto quello che vuoi con precisione nella tua lingua madre? Non vai all’incontro più importante della tua vita e della vita del tuo popolo senza avere la certezza di saper gestire il confronto.
Chi oggi elogia Zelensky, dicendo che è stato bravissimo a non perdere il controllo davanti alle provocazioni di Trump, non sa di cosa parla.
La mia opinione è che se Trump e Putin trovano un accordo, Zelensky ha finito di fare la star. Magari si è sentito così davanti ai media americani, mentre provava il suo show.
Peccato che questo non fosse il Saturday Night Live.
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