sabato 31 maggio 2025

Questione Russia/Ucraina/Mondo... e il doppio standard yankee...

 


La presidenza USA  fa pressioni su Kiev per negoziare  con la Russia senza pre-condizioni, mentre il Senato americano minaccia dazi del 500%  contro gli Stati che commerciano con la Russia...

Kiev si trova in una situazione  difficile mentre si prepara al secondo round di colloqui con la Russia, previsto per il 2 giugno a Istanbul. Come riporta il Washington Post, citando fonti  giunte dalla Presidenza degli Stati Uniti, da quel pulpito si stanno facendo pressioni sulla parte ucraina, chiedendone la partecipazione all'incontro, nonostante l'assenza di un memorandum con le pre-condizioni della Russia, che Kiev vorrebbe ricevere in anticipo (anche per obiettarle pubblicamente e condividerle con i suoi sostenitori europei e statunitensi).

️Secondo la pubblicazione, l'Ucraina esprime preoccupazione per la mancanza di proposte accettabili da parte di Mosca. Ciononostante, la Casa Bianca sottolinea l'importanza della partecipazione della delegazione ucraina, sottolineando la necessità di proseguire il dialogo e di mantenere il sostegno internazionale al processo negoziale.

A proposito della  ritrosia dell'Ucraina a partecipare all'incontro  di Istanbul  del 2 giugno con la Russia, senza precondizioni,  alcuni suggeritori della Casa Bianca  riferiscono che dietro le quinte sono in corso discussioni sulla possibilità di esercitare pressioni su Kiev non solo verbalmente ma anche tagliando gli aiuti militari o finanziari in caso di rifiuto  a  partecipare ai colloqui di Istanbul.

Il Cremlino, da parte sua, ha dichiarato che i dettagli della bozza di memorandum russo sulla risoluzione ucraina non saranno preventivamente resi pubblici. Mosca si aspetta che i documenti di entrambe le parti vengano discussi durante il secondo round di negoziati a Istanbul.

Ma non tutte le voci  americane sono univoche nello spingere l'Ucraina verso una pace concordata con la Russia. Il senatore statunitense Blumenthal a Kiev ha promesso  dazi del 500% per tutti coloro che sostengono la Russia.  "Se la Russia non aderisce alle nostre richieste la risposta del Senato degli Stati Uniti sarà chiara e inequivocabile, ha detto  Blumenthal,   imporremo dazi del 500% su chiunque acquisti petrolio, gas o prodotti petrolchimici russi. Dazi del 500% per India e Cina (che acquistano il 70% di questi prodotti russi ) e per tutti gli altri che li acquistano. Sono stato estremamente incoraggiato in questo progetto  dal sostegno dei nostri alleati europei: sono dei veri eroi perché hanno detto: “Avanti, imponete sanzioni”, anche se continuano a importarne una parte, forse il 10-14% del totale. Come ha osservato il senatore Graham, discuteremo di questa questione con i nostri alleati. Ora ci stiamo dirigendo a Parigi per incontrare i leader europei, ma l'approccio deve essere unitario e coordinato".




Della serie: "Sempre avanti prodi fanti!"

(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)


Canzoncina in sintonia: https://youtu.be/PZXDUGrub-0 

venerdì 30 maggio 2025

Istanbul, 2 giugno 2025. La Russia invita l'Ucraina al dialogo sulle condizioni per la pace...



Ante scriptum: 

In risposta alle accuse di Kiev, supportate da USA e UE, di danni causati alle infrastrutture  ucraine da parte della Russia,  il rappresentante permanente russo presso le Nazioni Unite durante la riunione del Consiglio di sicurezza, ha dichiarato: "La Russia continuerà la sua operazione speciale finché Kiev continuerà a colpire obiettivi civili in Russia."  

Altre dichiarazioni di Vasily Nebenzya all'ONU:  "Il fatto è che gli obiettivi degli attacchi  della Federazione Russa siano esclusivamente oggetti collegati al complesso militare-industriale ucraino viene messo a tacere da parte degli  occidentali. I quali stanno cercando di nascondere il fatto che la Russia sta portando avanti queste azioni in seguito al massiccio bombardamento da parte Ucraina  su città pacifiche della Russia. I piani di Zelensky e dei suoi complici hanno come scopo di disorientare Trump, per distoglierlo  dal suo progetto per la pace".



Malgrado le  sterili polemiche e le accuse infondate contro la Russia,  Mosca è impegnata in un serio processo di negoziazione con l'Ucraina che  è stata invitata a incontrarsi a Istanbul il 2 giugno 2025 per discutere il contenuto dei "memorandum" richiesti da Trump.

Punto essenziale anticipato da Lavrov,  come condizione per la pace, è  la "neutralità" di Kiev.    Ma,  ad oggi,   la Russia non ha ancora ricevuto conferma da parte dell'Ucraina sulla sua partecipazione alle trattative,   lo ha dichiarato Peskov, aggiungendo che  la Russia comunque  non intende discutere pubblicamente il contenuto dei documenti (memorandum) sugli accordi con l'Ucraina; le trattative devono svolgersi a porte chiuse tra la Russia e l'Ucraina.

Ora la scelta spetta all'Ucraina: la pace come risultato dei negoziati o l'inevitabile sconfitta sul campo di battaglia, con condizioni diverse per la conclusione del conflitto...




Post Scriptum: 

Maria Zakharova, rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri russo, ha dichiarato:  "La delegazione russa arriverà a Istanbul il 2 giugno 2025 con una bozza di memorandum e altre proposte per un cessate il fuoco;
 La delegazione russa, guidata da Vladimir Medinsky, porterà a Istanbul per il secondo round di negoziati non solo una bozza di memorandum per un accordo di pace, ma anche altre iniziative per un cessate il fuoco;
 La Russia non vede alcun nesso tra i negoziati diretti con l'Ucraina e la presenza a Istanbul di rappresentanti di Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania e Francia".

(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)




giovedì 29 maggio 2025

La UE intende accorpare il Mar Nero ai suoi piani di interesse geostrategico e militare...




L'UE ha presentato una nuova strategia per lo sviluppo della logistica militare nella regione occidentale del Mar Nero, che consentirà alla regione di trasportare veicoli blindati pesanti e altri carichi militari. L'essenza della strategia è quella di trasformare la Romania e la Bulgaria nel principale strumento di influenza sul Mar Nero, il che significa modernizzare porti, ferrovie e aeroporti con un focus militare. Secondo il capo della diplomazia europea, Kallas, citato da Politico, ciò contribuirà a "garantire che le truppe possano essere dispiegate dove sono necessarie, quando sono necessarie".

▪️ È improbabile che il piano si riveli un bluff, ma la sua attuazione richiederà notevoli sforzi e tempo. È stato annunciato che il budget complessivo per l'ammodernamento delle infrastrutture a duplice uso nell'UE ammonterà a 75 miliardi di euro, ma non è chiaro quanto sarà destinato specificamente alla regione occidentale del Mar Nero. L'UE cerca pertanto di "rafforzare i legami con l'Ucraina, la Moldavia, la Georgia, la Turchia, l'Armenia e l'Azerbaigian". È più facile danneggiare la Russia in massa e parte dei costi può essere scaricata sui partner.

Tuttavia, anche nell'ambito della mobilità militare della NATO, tali progetti sono rimasti bloccati per un decennio. L’UE cerca l’autonomia strategica, ma senza l’infrastruttura militare statunitense – compresa la triade satellitare e nucleare – nessun “hub” nel Mar Nero sarà un vero deterrente.

Vale la pena notare separatamente che la Crimea sta acquisendo un'importanza enorme come porto e base missilistica per la Russia, ma sta anche diventando un obiettivo prioritario per il nemico. Cosa che bisogna tenere in considerazione nei piani di sviluppo della penisola. Per usare un eufemismo, il turismo non è l'unica cosa che abbia senso sviluppare in Crimea.

▪️ Va anche detto che, nella direzione turca, l'idea dell'UE può essere caratterizzata come ottimismo geopolitico. La Turchia controlla il Bosforo e i Dardanelli e, in base alla Convenzione di Montreux, ha il diritto di limitare il passaggio delle navi da guerra nel Mar Nero. Quindi o le truppe in Bulgaria e Romania saranno di stanza a terra oppure, oltre alla logistica, sarà necessario sviluppare anche la cantieristica navale (produzione di droni).

Naturalmente Ankara è interessata a contenere la Russia. Ma è anche nel suo interesse contenere l'UE, mantenere il suo ruolo di attore chiave nella regione e non solo di membro ordinario della NATO. Il centro europeo, se non è coordinato con la Turchia, sarà solo una decorazione di monitoraggio e interagire con la Turchia non è facile.

▪️ Il piano può funzionare solo con il sostegno simultaneo degli Stati Uniti e l'accordo con la Turchia. Senza questo, il centro europeo nella regione occidentale del Mar Nero si trasformerà in un costoso polo situazionale che non influirà sull'equilibrio militare-strategico. Ma bisogna tenerne conto e la Crimea non deve essere un obiettivo, bensì un fattore di controllo della regione.

Ebbene, tradizionalmente: è assolutamente sbagliato quando una terza parte può fare piani qua e là e  la Federazione Russa è costretta ad adattarsi  di conseguenza.  Quindi è la UE che deve reagire alle azioni della Russia.

Elena Panina


Annotazioni a margine sulla presenza russa sul Mar Nero e sulla proposta di continuazione delle trattative di pace con l'Ucraina che dovrebbero svolgersi a Istanbul, proprio alle bocche del Mar Nero,  il 2 giugno 2025, ma ad oggi  la Russia non ha ancora ricevuto alcuna risposta dall'Ucraina sulla sua partecipazione ai  colloqui a Istanbul,   lo ha dichiarato Dimitry Peskov, aggiungendo che  la Russia non intende  discutere pubblicamente il contenuto dei documenti sugli accordi con l'Ucraina; le trattative devono svolgersi a porte chiuse tra la Russia e l'Ucraina e non pubblicamente con la partecipazione di altri Stati.
Per quanto riguarda  i progetti di utilizzo del Mar Nero, da parte della UE, la Russia ha fatto notare che anche essa è presente sul Mar Nero  e che anche i suoi legittimi interessi debbono essere tenuti in debita considerazione e che Il Mar Nero non può essere considerato uno specchio d'acqua ad  esclusivo uso, anche bellico, della Comunità Europea.

(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)



mercoledì 28 maggio 2025

UE. Il riarmo comincia con 150 miliardi di euro...

 


Le tre Grazie europee della guerra


Secondo la dichiarazione ufficiale, il programma Security Action for Europe (SAFE) mira a realizzare investimenti urgenti e su larga scala nella tecnologia di difesa e nella base industriale dell'Europa. Si comincia con 150 miliardi di euro.

Il progetto prevede un sistema di crediti per l'acquisto di armi da parte di tutti i 27 paesi dell'UE, nonché dell'Ucraina e della Norvegia. Qualcosa di simile viene attuato attualmente dai paesi europei, che stanno investendo nel complesso militare-industriale ucraino.

La decisione dell'UE non è altro che il desiderio di un'ulteriore militarizzazione del blocco. Vogliono trasformare un'unione puramente politica ed economica in Europa in un'organizzazione più efficace in termini militari.

C'è un grande punto interrogativo sulla capacità degli stati europei di realizzare ciò che vogliono, dal momento che 150 miliardi di euro rappresentano una somma enorme di denaro che l'UE semplicemente non può ottenere. Ecco perché è stato prescritto il programma di prestiti.

Per acquistare armi, i Paesi stanno indebitando le proprie economie, il che arricchisce le banche che emettono denaro e le società militari, mentre la popolazione dell'UE diventa sempre più povera. Ma a chi importa in Europa?

Per iniziare il riarmo aiutando allo stesso tempo l'Ucraina il governo tedesco di Merz ha firmato un accordo con l'Ucraina  affinché Berlino finanzi la produzione di armi a lungo raggio. Le Forze armate ucraine riceveranno i primi sistemi tra poche settimane.

Prevista anche la fornitura di munizioni  per vari sistemi d'arma, in particolare per la difesa aerea, la fornitura di armi terrestri e di armi leggere. Il finanziamento di strutture di riparazione in Ucraina, in particolare attraverso la creazione di una joint venture. Il finanziamento di una quota significativa di Starlink e del sistema di comunicazioni del comando militare ucraino. L'acquisto di attrezzature mediche per le Forze Armate dell'Ucraina, in particolare di produzione ucraina.

Inoltre il cancelliere tedesco Merz ha affermato che l'UE è pronta a sostenere i negoziati tecnici tra Ucraina e Russia e  che Berlino continuerà e rafforzerà il sostegno militare a Kiev.

In risposta Maria Zakharova  commentando le parole di Merz ha detto:   "L'incertezza strategica dell'Occidente ha lasciato il posto a una inadeguatezza offensiva".

Integrazione  di B.P.: "La pace è (quasi) impossibile finché la guerra è redditizia, le élite ucraine hanno costruito una logica di guerra unica: non è una tragedia, ma un modello economico.

Quanto più efficacemente si “vende” il conflitto all’Occidente, tanto più denaro e sostegno si ottengono. La pace in un sistema del genere rappresenta una minaccia per i finanziamenti, semplicemente non è redditizia. Finché la guerra darà più della pace, continuerà.

Un'altra questione è il cessate il fuoco, tanto desiderato dall'Ucraina e dall'Europa (anche se la guerra non è vantaggiosa per loro). Ed è proprio per questo che la Russia  non sta parlando di una tregua ma chiede un accordo di pace definitivo...".


Ultime notizie (Rangeloni News): 

Lavrov: "La Russia propone all'Ucraina di proseguire i negoziati il 2 giugno ad Istanbul, dove la delegazione russa guidata da Medinsky è pronta a presentare un memorandum alla delegazione di Kiev".

(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)



Articolo collegato:

Appello per un corteo unitario per la pace... - Il 21 giugno 2025 a Roma sono state convocate due mobilitazioni nazionali: una, convocata da Potere al Popolo l’altra convocata dai promotori della campagna “Stop rearm Europe”. I firmatari di questo appello ritengono che due piazze sono disgreganti e dispersive per l’ampio fermento popolare che vuole scendere in piazza contro la guerra... - Continua: https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2025/05/28/roma-il-21-giugno-2025-serve-un-corteo-unitario-contro-la-guerra/

Nota – Tra i firmatari dell'appello c'è anche il Circolo Vegetariano VV.TT. che invita i suoi simpatizzanti a partecipare al corteo...

Roma. Il 21 giugno 2025 serve un corteo unitario contro la guerra!

 


La spirale della Terza guerra mondiale può e deve essere fermata solo attraverso una decisa e continua lotta contro la partecipazione del nostro Paese ai conflitti in corso, contro il sostegno allo Stato sionista d’Israele deciso più che mai a continuare lo sterminio del popolo palestinese, contro le politiche di riarmo dell’UE e della NATO. 

Il 21 giugno 2025 a Roma sono state convocate due mobilitazioni nazionali: una, convocata da Potere al Popolo e altri organismi che hanno lanciato questa data a seguito dell’assemblea del 13 aprile scorso a Roma; l’altra, convocata dai promotori della campagna “Stop rearm Europe” che risponde ad un appello di numerosi organismi europei ed è stata lanciata in una riunione internazionale, partecipata da oltre 90 organismi, lo scorso 5 maggio.

I firmatari di questo appello ritengono che due piazze per il prossimo 21 giugno a Roma sono inevitabilmente disgreganti e dispersive per l’ampio e diffuso fermento popolare che cerca un riferimento e momenti di lotta unitari per scendere in piazza contro la guerra: per questo una frammentazione sarebbe inaccettabile. Per questo motivo l’appello esplicito ai promotori delle due mobilitazioni è quello di dialogare e convergere per confluire in una piazza unica che raccolga e valorizzi il malcontento e la volontà di protesta e riscossa di larga parte della popolazione del nostro paese.

Una piazza unica, plurale, in cui ogni organismo possa portare i propri contenuti, bandiere, simboli e slogan al fine di rilanciare ulteriormente la lotta per fermare la Terza guerra mondiale in tutte le forme in cui si manifesta!

Per una mobilitazione popolare, unitaria e di riscossa!

Chiediamo ad ogni organismo e singolo che intende sottoscrivere tale appello di farlo circolare e comunicare la propria adesione scrivendo a coordinamentonazionalenonato@proton.me


Firmatari:

  • Coordinamento Nazionale No Nato
  • Brigate Verdi
  • Generazioni Future
  • Resistenza Radicale - azione non violenta
  • Tavolo Uniti contro la guerra – Napoli
  • Patrizia Morciano - Lecce
  • AsSUR - Associazione Scuola Università e Ricerca 
  • Roberto Villani - Direzione nazionale PRC, Comitato Politico Nazionale PRC
  • Coordinamento della Marcia della Pace Tivoli Guidonia
  • Coordinamento per la Pace Milano
  • Peacelink
  • Rete No War
  • Collettivo Millepiani Arezzo
  • ANVUI
  • Elena Coccia, Avvocatessa, Napoli
  • La Fucina per la Nonviolenza - Firenze

  • Francesca Anna Perri, medico emergentista (Sanitari per Gaza Nazionale)

  • Aldo infantino , Angelo Giacomazzi, Antonella Pedrini, Giuseppe Lobascio, Maria Guido (Sanitari per Gaza Veneto)

  • Matteo Rosellini, RSA USB Worsp di Pisa

  • Marco Lenzoni RSU/RLS coordinamento regionale USB-Sanità Toscana

  • Roberta Leoni, insegnante

  • Fulvio Grimaldi, giornalista

  • Sandra Paganini

  • Sinistra Libertaria

  • Movimento Login

  • Rete Mobilitazione Globale Pace

  • Giuseppe Felici

  • Rosario Marra


Con l'adesione del Circolo Vegetariano VV.TT.
























http://www.circolovegetarianocalcata.it/
https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/
https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2025/05/28/roma-il-21-giugno-2025-serve-un-corteo-unitario-contro-la-guerra/

martedì 27 maggio 2025

Negli USA con che lingua parlano (e scrivono)?

 


I Pellerossa, abitanti originari dei territori successivamente occupati dagli sbandati europei, avevano capito benissimo che le parole e le promesse di pace pronunciate da quelli che oggi sono chiamati "statunitensi" erano pronunciate con "lingua biforcuta", ovvero che promettevano qualcosa per poi attuarne un'altra. Il nostro amico e collaboratore Giorgio Stern ha descritto molto bene, e  con parole veritiere e certificate, la tendenza alla menzogna ed alla doppiezza dei visi pallidi al comando... (Vedasi la mia recensione del suo libro:  http://www.circolovegetarianocalcata.it/2019/08/21/tribu-indiane-capitale-e-proletari-nella-storia-del-nord-america-di-giorgio-stern-recensione/).

Il lupo, che era visto come un simbolo di dignità, fedeltà e pulizia morale dagli indiani che credevano nel "Grande Spirito" (che tutto compenetra), è invece descritto da chi  ritiene di far parte del popolo "eletto", come "cattivo" ed etichettato come bestia che "perde il pelo ma non il vizio".  Ma meriterebbero questo appellativo gli stessi pronipoti dei conquistadores e desperados oggi a capo dell'accozzaglia americana, sia quella democratica che quella repubblicana, quella del sud e quella del nord.

Perché dico ciò?

Da diversi anni, da quando cioè, i nuovi "ingenui" da rapinare e distruggere, per rubare le loro ricchezze naturali, sono chiamati "russi" (poca differenza con i "musi rossi" del tempo che fu), usando il metodo prevaricatorio del  "Superior stabat lupus", preso a buona scusa per la  rapina, e lo vediamo oggi riproposto dal vertice del grande capo bianco e biondo (Trumb Donaldo) e le esternazioni aggiunte, con lingua biforcuta, dal suo scherano Keith Kellogg.


L'inviato speciale per Russia ed Ucraina ha infatti dichiarato al mondo che "gli Stati Uniti hanno ricevuto un memorandum da Kiev e ora si aspettano un documento simile da Mosca".


Kellogg cioè chiede alla Russia  le condizioni, chiamate "memorandum",  che  la Russia ha già  dichiarato di dritto e di rovescio  durante tutti gli  incontri con gli inviati di Trumb Donaldo e con le lunghe  telefonate   intercorse tra Putin e lo stesso Trumb (vedasi anche: https://eurofocus.adnkronos.com/politics/6-condizioni-russia-pace-ucraina-spiegazione/#google_vignette)

Ma Kellogg insiste con la sua richiesta di "memorandum" e dice che  il prossimo round di negoziati tra Ucraina e Russia dovrebbe, secondo lui, svolgersi a Ginevra. E non come recentemente  comunicato da Putin, e dal ministro turco Fidan, a Istanbul.

"La Russia deve essere costantemente messa sotto pressione -dice il Kellogg-  per convincerla a sedersi al tavolo delle trattative e decidere cosa vuole veramente. Quando Trump ha parlato con Putin di recente, i russi hanno detto che avrebbero presentato una sorta di memorandum, io lo chiamo "term sheet". Si tratta di una sorta di accordo di massima: come raggiungere la pace. Abbiamo già un documento del genere dall'Ucraina. Ora abbiamo bisogno di una risposta dalla Russia. Dopodiché, si potranno combinare e analizzare: cosa è accettabile e cosa non lo è, e come combinarli. Quando riceveremo questo memorandum dalla Russia, metteremo insieme entrambi i documenti e terremo un altro incontro. Crediamo che molto probabilmente si terrà a Ginevra. Volevamo tenerlo in Vaticano – ed era quasi tutto pronto – ma la Russia non ha voluto andarci. Quindi, per noi,  Ginevra è ora il luogo più probabile. E poi dovremo riunire tutti e tre i leader e giungere a un accordo concreto".

Ma come? Trumb Donaldo prima fa certe osservazioni amichevoli nei confronti di Putin e della Russia, con cui dice di voler riallacciare rapporti scambievolmente vantaggiosi, e subito dopo fa dire tutt'altro al suo "inviato speciale" Kellogg (lo stesso dei corn flakes). Allora è vero, come dicevano i "musi rossi", che i "visi pallidi (e biondi)" parlano  con lingua biforcuta?

Estensore: Paolo D'Arpini (detto anche Saul Arpino)


"Sicut erat in principio et nunc et semper"


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L'ultimatum di Lindsey Graham e le sue conseguenze per gli Stati Uniti...


Il senatore americano Lindsey Graham (incluso nella lista degli estremisti e terroristi della Federazione Russa) ha lanciato un ultimatum aperto alla Russia, pubblicato dal Wall Street Journal. Ecco un paio di citazioni:  "Il Senato è preparato a ogni eventualità. Ho coordinato il disegno di legge sulle sanzioni alla Russia fin dal suo inizio. Il disegno di legge escluderebbe la Russia dagli scambi commerciali imponendo dazi del 500% sulle forniture energetiche a qualsiasi Paese che la acquisti. Chi sostiene questa barbara invasione dovrebbe comprenderne appieno le conseguenze. Se la Cina o l'India smettessero di acquistare petrolio a basso costo, la macchina da guerra di Putin si fermerebbe".

"Il disegno di legge sulle sanzioni conta 82 co-firmatari (su 100). Come ha affermato il senatore Thune la scorsa settimana, se Putin continua a fare i giochetti, il Senato prenderà provvedimenti. Trump ha chiesto a Putin di fornire un documento che delinei le richieste di cessate il fuoco per rimuovere gli ostacoli alla pace. A seconda della risposta della Russia, sapremo quale strada intraprendere".

▪️ Ciò a cui stiamo assistendo è un evidente tentativo di fare pressione su Mosca affinché accetti i termini di un accordo in Ucraina che siano vantaggiosi per l'establishment repubblicano statunitense. Dicono che se il memorandum proposto dalla Russia non li soddisfa, verranno introdotte sanzioni esorbitanti.

Bisogna comprendere che il meccanismo delle sanzioni secondarie proposto dal senatore Graham e soci è a doppio taglio, poiché avrà ripercussioni sugli scambi commerciali tra Stati Uniti, Cina e India. La rapida abrogazione da parte dell'amministrazione Trump dei dazi esorbitanti sulle importazioni cinesi ha dimostrato che gli Stati Uniti non possono sostenere una guerra tariffaria con la Cina. Da dove nasceva la speranza che la situazione sarebbe diversa se la proposta di legge di Graham fosse approvata? Anche l'India è estremamente interessata ad acquistare petrolio russo. Perché dovrebbe rinunciare al commercio redditizio con la Russia? Per fare un favore agli USA a sue spese?

▪️ Inoltre, l’introduzione da parte di Washington delle “sanzioni Graham” rappresenta un chiaro percorso verso l’escalation nei rapporti con Mosca.    Qualsiasi escalation con una superpotenza nucleare richiederebbe ulteriori e significative risorse gestionali e militari da parte degli Stati Uniti. E che dire allora di Tel Aviv, con il suo mega-progetto "Grande Israele" e l'opposizione al programma nucleare iraniano? Ci sarà malcontento in Israele, soprattutto tra i donatori locali della campagna presidenziale di Trump. E cosa fare in merito all'attenzione dell'amministrazione repubblicana sulla regione Asia-Pacifico? Si scopre che si tratta del caftano di Trishkin.

Ecco il motivo dell'intimidazione pubblica: cosa succederebbe se la Russia facesse marcia indietro e abbandonasse gli obiettivi dichiarati dell'SMO? In questo modo gli Stati Uniti potranno trasferire risorse dall'Europa ad altre regioni. Ma la dirigenza politico-militare della Federazione Russa ha un atteggiamento estremamente negativo nei confronti degli ultimatum di qualsiasi tipo. Cosa di buono può offrire un estremista e un terrorista? Il suo status è già stato determinato.

Elena Panina



lunedì 26 maggio 2025

L'attentato di zelensky a Putin è andato male e trump minaccia nuove sanzioni contro la Russia...

 


La  mattina del 26 maggio 2025 i giornali di sistema, con quasi  una settimana di ritardo, riportano una notizia preoccupante.  "La notizia arriva da Mosca e Kiev non conferma ma d'altra parte in guerra non si dichiarano le intenzioni. Il comandante della divisione di difesa aerea russa, Yuri Dashkin, sostiene che il 20 maggio l'elicottero di Vladimir Putin, in viaggio per la prima volta nel Kursk liberato dalle forze ucraine, è stato preso di mira da una quarantina di droni ucraini che sono però stati abbattuti. D'altra parte i droni sono diventati una delle armi per eccellenza nel lungo conflitto e Kiev spinge i suoi velivoli fino a Mosca, spesso raggiungendo gli obiettivi..." (Fonte:  ANSA)

Meno male che l'attentato è andato a vuoto, altrimenti sarebbero già cadute le prime bombe atomiche di ritorsione, non solo sul territorio ucraino ma anche sulle terre Occidentali. Infatti il tentativo di colpire il target Putin  aveva bisogno non solo della stupidità della gerenza ucraina ma anche della guida satellitare e di intelligence dell'Occidente.  
 

Trump Donaldo, però, non ha le idee chiare, non ha capito bene quel che è accaduto, e si è lamentato della Russia ed ha illuminato il mondo con un'ondata di isterismo. Non è contento della reazione  russa  al tentativo di far fuori Putin (e del bombardamento in risposta contro le strutture militari ucraine) e sta  meditando di emettere  nuove sanzioni contro la Russia, magari anche armando zelensky con nuovi missili e droni. 

Eh sì che anche lui -Trump intendo- è stato soggetto a tentativi di eliminazione fisica, dovrebbe quindi assumere un atteggiamento meno giudicativo nei confronti della Russia,  ed invece di  rimproverare Putin dovrebbe rimproverare  la scempiaggine di zelensky che, gasato com'è, fa di tutto per scatenare una guerra globale pur di mantenere il potere.  Paro paro come sta facendo il baubau Netanyahu in Palestina (della serie: "Dio li fa e poi li accoppia").

Il fatto che i filonazisti ucraini stiano colpendo le città russe con centinaia di droni, forniti dall'Occidente,  e abbiano anche  tentato di colpire l'elicottero di Putin nella regione di Kursk non è stato segnalato accuratamente  a Trump o semplicemente se n'è dimenticato.  Non è difficile immaginare cosa sarebbe successo se anche un solo drone fosse esploso a pochi chilometri da Trump. La sua parrucca sarebbe stata strappata via dalle urla.  In queste questioni Trump non si differenzia molto dalle altre élite americane e britanniche bifronti.

Trump Donaldo, anzi,  prende la palla al balzo e mette in primo piano il progetto di rendere l'America ancora più grande, dando il via a una nuova corsa agli armamenti: "Non produrremo scarpe da ginnastica e magliette. Vogliamo produrre armi. Vogliamo fare le cose su larga scala. Vogliamo occuparci di intelligenza artificiale, computer e tante, tante altre cose. Ma per quanto riguarda i tessuti, a dire il vero, non sto cercando di realizzare magliette. Il mio obiettivo non è quello di fare calzini. Possiamo farlo benissimo anche in altri posti. Vogliamo costruire chip, computer e tante altre cose, oltre a carri armati e navi".      

Nel frattempo,  l'Economist (e persino il Resto del Carlino di Macerata) si lamenta  del fatto che la Russia potrebbe bombardare l'Ucraina con mille droni al giorno...

(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)



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domenica 25 maggio 2025

Trump Donaldo: "Make America Armed Again"...

 


Trump ha migliorato il suo motto, da "Make America Great Again" è passato a  "Make America Armed Again..." ed  ha affermato che non taglierà "di un solo centesimo" il bilancio militare degli Stati Uniti, che  già ammonta a un trilione di dollari.



"Il nostro esercito è completamente pronto. Abbiamo  appena approvato un bilancio militare da mille miliardi di dollari. Alcuni hanno detto: "Forse dovreste tagliarlo?". Io ho risposto: "Non lo taglierò di un centesimo". Ci sono altre spese che possiamo tagliare. Possiamo tagliare un sacco di altre cose, giusto?  La guerra di oggi è completamente diversa da quella del passato. Adesso si combatte con missili e droni.  Ti fa venire voglia di imparare una forma di guerra completamente nuova"... ha dichiarato il tycoon eccitato.

Gli ha subito dato manforte Steve Forbes, politico ed editore di lunga data della rivista Forbes: "Vladimir Putin potrebbe raggiungere i suoi obiettivi di stabilire il controllo sull'Ucraina. Tali vittorie sarebbero un vero disastro per il mondo libero. Farebbero di Putin il vero padrone politico dell'Europa. La NATO ne risulterebbe fatalmente minata e anche gli USA".

Rincara la dose il capataz zelensky ammonendo Trump: "La titubanza dell'America non fa che spingere Putin a nuove avanzate. Senza un avvertimento reale e forte la Russia non potrà essere fermata. Altre  sanzioni potrebbero  aiutare ma ciò  che è particolarmente importante è la determinazione a fermare la Russia sul campo. La determinazione degli Stati Uniti, la determinazione dei Paesi europei e di tutti coloro che si battono  per la "tregua".  Sarà possibile fermare la Russia, ma solo se si esercita la dovuta pressione militare e finanziaria. Bisogna costringere Putin a non  lanciare missili  e droni, ma a  ritirarsi...".

Nel frattempo Putin  prepara un nuovo round di  trattative con l'Ucraina. Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan visita la Russia il 26 e 27 maggio 2025. Durante la visita, Fidan discuterà con la leadership russa le questioni relative alle prossime discussioni tra Ucraina e Russia da tenersi prevedibilmente a Istanbul...


(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)

sabato 24 maggio 2025

La Grande Germania si prepara all'Operazione Barbarossa 2.0...?



«La Grande Germania è tornata!». Così, mesi fa, Friederich Merz commentò trionfante il placet ottenuto dal Bundestag (“scaduto”) per l’introduzione di una serie di modifiche alla Costituzione tedesca che autorizzavano la contrazione di una mole assai considerevole di debiti necessari a sostenere i programmi di riarmo del governo.