lunedì 31 ottobre 2022

Se la malattia conviene... (a big pharma)



 Un nuovo ceppo del Covid letale all'80% è stato "creato" dalla Boston University

 Altro che Cerberus.
 Mentre sempre più prove, studi e ammissioni portano a ritenere il Sars-Cov2 come prodotto artificiale 'sfuggito' da un laboratorio, in questi giorni si ha notizia di un altro esperimento sul cosiddetto “guadagno di funzione”, proprio mentre The Lancet si è ricreduta sulla possibilità che Sars-Cov 2 sia sfuggito da un laboratorio: per la prestigiosa rivista, che aveva inizialmente criticato l’ipotesi, l’opzione “fuga del virus da un laboratorio” andrebbe presa in considerazione alla pari della generazione dello stesso dalla fauna selvatica in Cina.

 In un laboratorio della Boston University, il National Emerging Infectious Diseases Laboratories negli USA, gli scienziati hanno combinato la variante Omicron con il ceppo originale di Wuhan creando un virus altamente letale. Il nuovo organismo risulta mortale all’80% per i topi ai quali è stato fatto assumere. Quando un gruppo di ratti simile è stato invece esposto al ceppo Omicron standard sono sopravvissuti tutti e hanno manifestato solo sintomi "lievi". A rivelarlo il quotidiano britannico Daily Mail che riporta anche la condanna della comunità scientifica sulla pericolosa manipolazione.

 Il National Emerging Infectious Diseases Laboratories della Boston University è uno dei 13 laboratori di livello 4 di biosicurezza negli Stati Uniti che sono autorizzati a gestire i patogeni più pericolosi.

 Gli scienziati pazzi, o apprendisti stregoni, quindi vanno avanti: ecco pronto Alfa-Omicron
 Si vede che non avevano altro da fare e si annoiavano.
 Fonte: Daily Mail - AdnKronos ripreso da www.affaritaliani.it
 
 
 
 Vediamo di approfondire: 

 
 
 https://www.youtube.com/watch?v=P7qJ3KUTMAY

  Pfizer continua, con l'appoggio di tutto l'apparato mediatico, a spingere sulla vaccinazione come se nulla stesse emergendo sugli effetti avversi e sulla loro reale efficacia.
  Negli Stati Uniti Anthony Fauci è sempre più con le spalle al muro.
  "GOCCE D'EUROPA" è una rubrica a cura di FABIO SARZI AMADE' docente di Diritto del Lavoro, già consulente per la Regione Piemonte a Bruxelles.

    Link per l'approfondimento:

- La nuova variante artificiale alfa-omicron dell'Univerità di Boston: https://www.affaritaliani.it/coronavi...
- Audizione completa del 10 ottobre a Bruxelles, con interventi di Small e Donato; 
https://youtu.be/5A2ZkW8pUWg
- Evento di Yahoo Finance con Albert Bourla del 17 ottobre 2022, intervista completa: 
https://youtu.be/m_B05bg4K30
- Ricciardi spinge ancora sulla comunicazione martellante per i vaccini, conferenza del 25 ottobre: 
https://www.eunews.it/2022/10/25/covi...
- Articolo della Fondazione Veronesi sull'editing dello zinco (non recente, ma ottimo per comprensione della tecnica): 
https://www.fondazioneveronesi.it/mag...
- Intervista ad Andrew G. Huff a una TV del Minnesota, giornalista Liz Collin: 
https://youtu.be/i9IsDHGwybE
- Documento giurato di Andrew G.l Huff preparato dallo studio Renz Law, sull'origine del virus: 
https://docs.google.com/viewerng/view...
- Link libro "The truth about Wuhan: how I uncovered the biggest lie in history" di Andrew Huff: 
https://www.goodreads.com/book/show/6...
- Video del Senatore Rand Paul, dichiarazioni su Fauci al canale Fox Business: 
https://youtu.be/afckus4RRbI
- Link per firmare la petizione per chiedere la pubblicazione degli sms tra Bourla e Von der Leyen: 
https://actions.sumofus.org/en/a/purc...
- Testo completo della ricerca dell'Università di Boston che ha portato alla creazione dell'ibrido Omicron S: 
https://www.biorxiv.org/content/10.11...




 "PREPARARE L'EUROPA PER LE NUOVE PANDEMIE"
 Von der Leyen, Bourla e i falsari di Pfizer:
 Non sono solo i mancati test sui vaccini a creare sospetti


 
 
 Francesco Zambon, il pesce piccolo tra gli squali dell'OMS
 Intervista di Giorgio Bianchi per VisioneTS a Francesco Zambon, il funzionario dell'OMS allontanato dall'organizzazione per averne denunciato la totale mancanza di trasparenza e indipendenza dalla politica e dalla finanza. https://www.youtube.com/watch?v=uKeEMEOEJJo

domenica 30 ottobre 2022

Guerra Russia-NATO - Aggiornamenti - Attacco contro Sebastopoli sarebbe partito da Catania...?

4 navi da guerra russe attaccate a Sebastopoli da droni. Mosca sospende accordo su export del grano.

Il ministero della Difesa russo: specialisti britannici coinvolti nell'attacco a Sebastopoli. L'attacco avvenuto sabato 29 ottobre con droni, stando a quanto affermano le autorità della Crimea. La difesa aerea russa dice di aver avuto la meglio sui droni, incluso uno di superficie (poi abbattuto da un elicottero) alle 4.30 del mattino. Lo ha dichiarato sabato il "governatore" russo di Sebastopoli Mikhail Razvozhaev. (notizie di cronaca)

 “Secondo le fonti russe, l'attacco dei droni ucraini su Sebastopoli sarebbe stato coordinato da un aereo da ricognizione Usa RQ-4 Global Hawk (nell'immagine, il tracciato del suo volo da Sigonella al Mar Nero)." 

Il RQ-4 Global Hawk U.S.A. che ha guidato il bombardamento del 29 ottobre  2022 sulla flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli è decollato dall'aeroporto civile di Catania. Nove droni aerei e sette droni semisommergibili  hanno condotto un attacco congiunto contro la flotta del Mar Nero e le altre navi che garantiscono un corridoio sicuro alle navi da trasporto in transito da e verso Odessa nell’ambito del cosiddetto “accordo sul grano”: il corridoio umanitario è stato usato come copertura per attaccare la flotta del Mar Nero. E quindi il "corridoio umanitario" non esiste più, alla faccia dei piagnistei sui "Paesi poveri". Di chi sia la responsabilità è più che evidente. E Catania per la Russia è da oggi bersaglio militare. Contenti?
 https://t.me/boris_rozhin/68676


 

29/10 ore 22:30 aggiornamento

DAL FRONTE

Giornata DENSA di piccoli, ma importanti, cambiamenti. Anzi tutto, russi che passano al contrattacco verso UGLEDAR, poco più in là (a ovest) di DONECK. Attacco portato secondo tutti i crismi del caso: fuoco intenso di artiglieria, movimento di truppe all’assalto e fuoco di copertura da terra e dall’alto, specialmente con droni LANCET e KUB (questi ultimi qui filmati mentre si schiantano contro un M777 e un BUK):
https://t.me/rybar/40722

La prima linea di difesa è stata abbandonata da un nemico abbastanza impanicato che si è dato alla fuga nei boschi
https://t.me/rusich_army/6064
et
https://t.me/rusich_army/6062


Probabilmente non si aspettava un’offensiva in questi termini e in questo periodo.
Soprattutto le perdite sono state enormi, a causa di un fuoco iniziale di artiglieria che è stato particolarmente intenso e che ha colpito di sorpresa il grosso delle truppe ucraine.
https://t.me/rusich_army/6065

Per cercare di tappare la falla, ora il comando ucraino sta portando rinforzi in fretta e furia.
https://t.me/epoddubny/13422


Truppe che sarebbero dovute servire ad altro. E che non serviranno più, a questo punto, ad altro. Alleggerendo la pressione su altri punti.
Per esempio, a KREMENNAJA, dove prosegue il tentativo di sfondamento ucraino, tentativo molto serio peraltro, avrebbero fatto comodo, visto che anche oggi il tentativo è fallito e con gravi perdite. La situazione resta molto tesa, comunque, così come gli attacchi continuano senza sosta.
https://t.me/vysokygovorit/9835


Così come verso CHERSON, dove oggi due battaglioni han provato a forzare partendo da DAVYDOV BROD e sono finiti sotto il fuoco congiunto di quattro caccia alzatisi in volo e artiglieria da terra. Attacco respinto con gravissime perdite.
https://t.me/wargonzo/8951

Sopra DONECK, invece, è da stamattina che sono i russi ad attaccare
https://t.me/RVvoenkor/30553
E pare che siano arrivati alle porte di VODJANOE, costringendo il nemico ad arroccarsi in difesa.
https://t.me/voenkorKotenok/42186

Nel complesso, PARE che il tempo perso da Kiev in questo mese e mezzo abbia compromesso non solo la grande offensiva, ma abbia dato modo anche ai russi di pianificare la controffensiva. L’impressione è che le sorprese non siano finite.

GRANO, IPOCRISIA E DELEGITTIMAZIONE

L’attacco di oggi è stato IL PIU’ MASSICCIO DA FEBBRAIO.
https://t.me/sashakots/36892

Nove DRONI AEREI e SETTE DRONI SOTTOMARINI hanno condotto un attacco congiunto contro la flotta del MAR NERO e le NAVI che garantiscono un corridoio sicuro alle navi in transito DA e VERSO Odessa nell’ambito del cosiddetto “accordo sul grano”.
Tutti i droni aerei sono stati abbattuti. Quattro droni sottomarini sono stati distrutti per tempo, altri invece a distanza ravvicinata. I danni sono stati comunque minimi.
https://t.me/mod_russia/21276

Il Ministero della difesa russo ha accusato i britannici della pianificazione e dell’esecuzione di questo attentato. Ma non solo. Ha apertamente accusato gli stessi specialisti di avere provocato lo scoppio delle condotte Nord Stream 1 e 2 (ibidem, su questo però i cinegiornali luce glissano).

Ora, SE queste navi che scortavano le navi da e verso Odessa sono state colpite, è abbastanza evidente che il corridoio umanitario non sia più garantito. Non deve essere un Ministero della difesa a constatarlo. Invece, si è aspettato il pomeriggio. Si è ripetuto lo stesso, bastardo, ipocrita, copione del ponte della Crimea. Dove tutti eran lì a scrivere battute di spirito, a commentare con frasi a effetto, a sputare letteralmente su morti e feriti di quello che altro non poteva definirsi come attentato terroristico. Ma non lo era, invece, per l’U-ccidente. Così come non lo è per altre cose.

Ebbene, a poca distanza da quel vile attentato l’U-ccidente non ha ancora capito con chi ha a che fare: pensa di farla franca e prende mazzate sui denti. Dei Paesi poveri non gliene frega nulla: questa mossa lo preoccupa perché, da oggi, Odessa torna a essere MOLTO più vulnerabile. Oltre che perdere una via comoda per prendersi il grano ucraino.
Altro, allora, non gli resta che lamentarsi ipocritamente. Il coro delle cancellerie U-ccidentali è stato tanto prevedibile quanto disgustoso. Specialmente perché ha sollevato la questione dei Paesi poveri.

Questione che pone, ulteriormente, un problema di DELEGITTIMAZIONE di quella che fino a poco tempo fa era ancora riconosciuta come una sede di dialogo, discussione super partes, risoluzione di controversie e problemi internazionali. Invece, già l’ONU aveva taciuto colpevolmente di fronte a quando, poco tempo fa, i russi han chiesto che aprissero un’inchiesta su dove finisse il grano esportato. Io faccio entrare e uscire le navi… ma se poi vanno in UE e non nei Paesi poveri a qualcuno interessa? Silenzio tombale…

Ora si tirano in ballo i Paesi poveri. Bene, caro segretario generale, visto che il corridoio umanitario è stato usato come copertura per attaccare la flotta del Mar Nero (così si è appena espresso il rappresentante russo alle Nazioni Unite),
https://t.me/RVvoenkor/30602
il corridoio si chiude e, d’ora in avanti, sarà la Russia a fornire grano ai Paesi poveri. Cinquecentomila tonnellate nei prossimi quattro mesi a prezzi di favore
https://t.me/RVvoenkor/30597
Più di quanto gli è arrivato sinora grazie ai vampiri della UE. Lo ha affermato il Ministro dell’agricoltura Patrushev dicendo che quest’anno sono state raccolti 150 milioni di tonnellate di grano, di cui 50 possono essere tranquillamente esportati. Nessun problema quindi per i Paesi poveri a cui arriverà il grano a prezzi di favore (по приемлемым ценам).
https://t.me/rusvesnasu/23002

Paolo Selmi su Sinistrainrete

https://sinistrainrete.info/2-non-categorizzato/23952-provvisorio7.html


Drone navale ucraino



Commento di Jure Eler: "Caro Tajani, cos’hai da dire ancora? Magari che così non va bene perché la Russia è da voi sanzionata? Avete finito (non tanto te, ma i tuoi padroni con l’accento d’oltremanica e oltreoceano) di imporre al mondo intero cosa DEVE e cosa NON DEVE fare. E le coglionate dei VOSTRI amici inglesi, A CUI AVETE LASCIATO USARE  PER QUESTA AZIONE L’AEROPORTO DI CATANIA, RICORDIAMOLO! AUTORIZZANDO IL DECOLLO E SAPENDO PERFETTAMENTE DOVE SAREBBE ANDATO, purtroppo, si pagano. Anche qui l’impunità è finita..."

CAMPAGNA FUORI L'ITALIA DALLA GUERRA



Appello alla mobilitazione. Costruiamo un’alleanza trasversale per la Pace e l’Economia.

Invito alla mobilitazione per l’uscita dell’Italia dalla guerra, contro le sanzioni alla Russia, a favore del nostro Paese quale mediatore di Pace. Uscire dalla guerra che divampa dall’Europa al Nordafrica e al Medioriente, operare per una soluzione diplomatica, salvare l’economia ed il lavoro.

La guerra — militare, economica, politica, mediatica, ideologica — sta travolgendo la nostra vita su tutti i piani. È anzitutto la guerra economica quella che sta “bombardando” a intensità crescente il nostro Paese. Senza materie prime ed energia tutto si ferma (cibo, farmaci, sanità, trasporti, illuminazione pubblica, internet, ecc.). L’energia a costi insostenibili provoca la paralisi progressiva del sistema produttivo e di quello dei servizi.

No alle sanzioni
Il gas russo è il più economico al mondo. Impedire che lo si possa usare, sostituendolo col GNL il cui prezzo è determinato da meccanismi speculativi, costituisce un atto di guerra contro l’Italia e gli italiani. Vengono colpite le famiglie, i lavoratori, le piccole e medie imprese di tutti i settori — commercio, agricoltura, industria, allevamento, pesca, ristorazione, turismo — già pesantemente colpiti dai lockdown. Il costo della vita è in continuo aumento. Fallimenti, chiusure, cassa integrazione e licenziamenti, deindustrializzazione, crollo dei consumi, degrado e miseria crescente ne sono la conseguenza più immediata.

Non c’è più tempo da perdere
È necessario mobilitarsi perché si possa uscire dal vicolo cieco nel quale siamo stati costretti. Portare alla luce lo scontento che corre orizzontalmente per il Paese. Opporci al sabotaggio istituzionale e all’attacco ormai sistemico alla nostra economia.

È in gioco la sicurezza nazionale
La crescente e diffusa consapevolezza di come la partecipazione cobelligerante del nostro Paese sia stata una scelta suicida, imposta da quei poteri sovranazionali cui il governo Draghi ha dato esecuzione, può e deve diventare una forza autorganizzata trasversale, attuando il principio costituzionale che la sovranità appartiene al popolo.

Partecipa alla costruzione di una grande alleanza trasversale contro la guerra per l’economia e il bene comune! Chiediamo all’unisono il ritiro delle sanzioni, il ritiro dalla guerra e che l’Italia medi attivamente per la ricostruzione delle condizioni della Pace. Diciamo no alle sanzioni, no al finanziamento della guerra e all’invio di armi, no alle spese militari, sì ad un ruolo attivo del nostro Paese quale mediatore di Pace.

Testo Appello e Prime adesioni:  https://www.fuorilitaliadallaguerra.it



PROSSIME INIZIATIVE CONTRO LE POLITICHE GUERRAFONDAIE

0) CONTRADDIZIONI DELLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 5 NOVEMBRE
– Chi parla del nemico è lui stesso il nemico (Andrea Martocchia)
– Il 5 novembre in piazza per la pace e contro i partiti della guerra (Aginform)
1) Campagna FUORI L'ITALIA DALLA GUERRA
2) Belgrade Forum Appeal: CALL FOR DIALOGUE, DIPLOMACY AND DETENTE / ПОЗИВ ЗА ДИЈАЛОГ, ДИПЛОМАТИЈУ И ДЕТАНТ
3) L'ultimo numero della rivista Marx21: LA GUERRA UCRAINA. CAUSE IMPATTO CONSEGUENZE
4) PROSSIME INIZIATIVE DI MARX21 IN PUGLIA
– Bari 31/10: L’invio di armi a Kiev è compatibile con la Costituzione repubblicana?
– Gioia del Colle (Bari) 4/11: Presentazione de "La guerra ucraina cause impatto conseguenze"
– Bari 11/11: La guerra in Ucraina. Quali vie per una pace possibile? 
5) LO SCIOPERO GENERALE UNITARIO DEI SINDACATI DI BASE DEL 2 DICEMBRE 2022

venerdì 28 ottobre 2022

Parossistica militarizzazione USA-NATO-UE ai confini delle Russia...

 


La 101esima Divisione aviotrasportata, forza d’élite statunitense, le “Aquile Urlanti”, mai operativa fuori dagli USA dopo la seconda guerra mondiale, trasferita in Romania, a 18 km dal confine russo. 4.700 militari si aggiungono così agli 8000 già presenti nel paese e ai 100.000 dislocati in Europa.

15.000 militari ucraini, magari dei battaglioni nazisti Azov, saranno addestrati e armati dall’UE, su decisione della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e del responsabile Esteri dell’Unione, Joseph, vecchio razzista colonialista, che ha definito l’Europa un giardino e il resto del mondo una giungla che i giardinieri devono andare a… civilizzare.

Ed Enrico Mentana, definito giornalista, ha parlato nel TG della sera di “toni durissimi” di Vladimir Putin, quando il presidente russo ha denunciato la demenziale bellicosità dell’Occidente e l’impegno della Russia a difendere se stessa e il mondo umano.

Toni "melliflui", invece, dei comandanti della “101” in Romania, dettisi “pronti a intervenire contro i russi in qualsiasi momento”.

Fulvio Grimaldi 





mercoledì 26 ottobre 2022

Meloni o cocomeri? (ovvero: la meritocrazia al contrario, si fa per dire...)

 

Nell'intimità


MERITOCRAZIA
"La meritocrazia è la sgualdrina dialettica degli sfruttatori". (Luigi Leonin)

La "meritocrazia" è solo ideologia piccolo borghese nata in ambito liberale.

Secondo cui tutti siamo uguali alla nascita ma solo il "merito" costruisce le disuguaglianze e punisce con la povertà e la massificazione i "balordi" che non si sono impegnati.

Darwnisimo puro in salsa anglosassone, stile vomito di cane. Perchè se fortuna e successo sono criteri di valore il "migliore" non solo è un privilegiato dalla fortuna ma anche un nemico dei meno fortunati.

Almeno nella Natura vengono eliminati e i "migliori" trasmettono solo loro il DNA alle successive generazioni. Nella civiltà egualitaria la carità cristiana esclude soluzioni così brutali ma solo perchè la sopravvivenza dei deboli e svantaggiati è funzionale alla loro trasformazione in massa schiavizzata.

Ma poi è la stessa idea di merito a essere assurda. E' migliore chi ha successo economico, perchè monomaniaco sociopatico e concentra la sua intelligenza elevata nel proprio personale progetto? Oppure una persona empatica che si rifiuta di causare la rovina di chi li circonda e rinuncia così ad un grande guadagno, tipico delle occasioni d'oro ?

E che tipo di società ne esce fuori ? Quanto i "meritocratici" intendono premiare le qualità sociali ?

E se andiamo a vedere il tipo di società generata dal darwinismo pasticciato vediamo uno schifo in cui la gente si ammazza di lavoro per racimolare qualcosa ma poi si fa togliere i soldi da una amministrazione rapace o da mafie assortite.

E che fanno i superlavoratori la rivoluzione ? FIGURIAMOCI ! FIGURIAMOCI SE ESSERUI EGOISTI ABITUATI ALL'INDIVIDUALISMO RIESCONO A CONCEPIRE UNA AZIONE DI SQUADRA! O di partito.

Milioni e milioni di gente intelligente,istruita,abile nella professione CHE TUTTI INSIEME GENERANO UNA INTELLIGENZA COLLETTIVA DEGNA DI UN OVILE. Ed è questo lo scandalo della società moderna: non ci sono mai state tante persone "meritevoli",istruite e intelligenti come adesso. Ma in COMUNE NON METTONO NIENTE e il nulla è la risultante vettoriale delle loro vite associate. Ancora si lamentano perchè anche dopo aver studiato tanto e aver preso diplomi e lauree i lavori offerti sono spazzatura ! E non si capacitano di come la società sia tanto "ingiusta" da non premiare i migliori,quando i giudici sono e saranno sempre GLI APPARTENENTI A QUALCHE MAFIA, politica o economica.

Perchè l'intelligenza individuale è solo un orpello .E' quella di popolazione ad essere potente nello spazio e nel tempo

http://ilpedante.info/post/appunti-di-meritocrazia?fbclid=IwAR03AtyGIEHRaajTnnUatt_UEIll2buwnZtELwbnNNTzE94by97J9X4vBaQ

La meritocrazia è il governo - e per estensione, il primato civico - dei meritevoli. Chi sono i meritevoli? E che cos'è il merito? Definirne le qualità è un esercizio certo possibile, ma epistemologicamente improduttivo. Perché il merito esprime un giudizio, non un criterio di giudizio.

Lo ripetiamo: il merito esprime un giudizio, non un criterio di giudizio. I meritevoli sono cioè coloro che si è già deciso essere tali, secondo canoni di valutazione che precedono l'invocazione meritocratica e non ne sono pertanto causati. Sicché premiare il merito non è altro che premiare ciò che è bene, o meglio, o encomiabile, secondo il preesistente e inespresso criterio di ognuno. La meritocrazia piace a tutti perché offre a tutti la promessa di un mondo perfettamente regolato secondo le proprie, personalissime, scale di valore. E continua a piacere proprio perché non mantiene la sua promessa - né può farlo, a pena di accontentare pochi per scontentare molti. È, la meritocrazia, come la locandiera del Goldoni: seduce tutti perché non si concede a nessuno.

Se ciascuno è singolarmente in grado di esprimere il proprio standard di merito, accade anche che ciascuno ritenga se stesso meritevole: per capacità personali, potenzialità inespresse (per via, ça va sans dire, della mancanza di meritocrazia), o più semplicemente perché ce l'ha messa tutta. Il miraggio della meritocrazia naufraga così ulteriormente nella sua stessa seduzione: non solo perché inconciliabilmente disseminato tra i suoi celebranti, ma anche perché,   garantendo indistintamente la gratificazione di tutti, non può realizzare la sua missione selettiva e premiante.

***

Se i criteri di giudizio del merito sono in realtà plurali e in tacita concorrenza tra loro, chi decide quale sia da applicare? Prevedibilmente coloro che hanno la facoltà di imporre il proprio: cioè i più forti. La scoperta, invero ovvia, è che la meritocrazia esiste, è sempre esistita. Onori, ricchezze, riconoscimenti e cariche sono sempre stati attribuiti a coloro che se li meritavano, ovviamente secondo il canone di chi ne disponeva potendoli elargire, revocare, agevolare ecc. Sicché la meritocrazia, nel realizzare il criterio dei forti, è la legge del più forte.

L'autologia del governo dei meritevoli è evidente. Se chi governa - cioè chi ha il potere esclusivo di tradurre il merito in legge - si considera meritevole di quel ruolo, il requisito è già soddisfatto nei termini.

Allargando lo sguardo alle opinioni di tutti, non potendo darsi una comunità unanimemente meritocratica, essa non può che ambire a realizzarsi attraverso la violenza di una parte - la sedicente meritevole - sul resto. Ciò spiega, tra l'altro, il livore e l'aggressività che quasi sempre ne accompagnano l'invocazione.

Su questo blog abbiamo descritto un'applicazione concreta di detta violenza analizzando alcune reazioni al voto inglese sulla permanenza nell'Unione Europea (primasecondaterza e quarta puntata). In quel caso i commentatori auspicavano la revoca del diritto di voto di coloro che avevano scelto di abbandonare l'Unione: non lo meritavano, perché vecchi, pavidi, ignoranti, privilegiati ecc. Il richiamo alla meritocrazia offriva così una via apparentemente nobile alla soppressione del dissenso e alla coercizione del prossimo.

Curiosamente, nessuno di questi dittatori del meglio, dopo avere falsamente previsto conseguenze gravissime in caso di uscita del Regno Unito dall'UE, ha poi rassegnato le dimissioni, né si è scusato. Il che spiega meglio di mille parole come la meritocrazia non persegua né il bene né il vero, ma li utilizzi per imbellettare le prevaricazioni dei meno dotati.

***

La meritocrazia è tecnocratica. Chi parla di meritocrazia parla di testperformanceratingrankingreferences e via anglizzando nel tentativo di dare una definizione tecnica e ideologicamente apolide del meglio, cioè dei migliori. La meritocrazia ama dunque la tecnica, ma anche i tecnici amano la meritocrazia. Il mito di una società meccanicisticamente governata dai migliori secondo un criterio di bene sottratto alle idee è lo stesso che sostiene il delirio tecnocratico, cioè totalitario. Se il governo spetta ai meritevoli, e se il merito non ha colore politico, a che serve votare? E se i ruoli di responsabilità e prestigio spettano ai meritevoli ex legeperché consentirne la critica?

***

La fortuna della meritocrazia coincide in buona parte con la sua fallacia, ma non mancano i moventi tutti psicologici. Chi invoca la supremazia di un gruppo sociale identificato da una virtù - il merito, la competenza, la cultura, l'onestà ecc. - include implicitamente se stesso nel novero dei virtuosi. Proprio come, nell'auspicare il castigo e la discriminazione dei meno virtuosi, se ne chiama fuori. La logica sottesa è intellettualmente elementare: se reclamo il primato dei meritevoli significa che non temo di esserne escluso o penalizzato. Quindi io sono meritevole.

Questa strategia dialettica consente di affermare i propri pregi in modo indiretto e avversativo - cioè criticando coloro che non lo posseggono - senza farsene un vanto. Essa si presta anche alla malafede (ad esempio il ladro che invoca pene più severe per chi ruba, per dissimulare i propri crimini) ma più spesso serve a convincere sé stessi e gli altri delle proprie presunte qualità morali e, al contempo, a fare di dette qualità un emblema positivo di appartenenza a un gruppo.

Altrettanto rivelatoria è la formulazione negativa: chi non invoca il primato dei meritevoli, degli intelligenti e degli onesti o - Dio non voglia! - ne critica le intenzioni o il senso ha qualcosa da nascondere, non la racconta giusta. Ha paura. La meritocrazia, al pari del governo degli onesti, mette in scena un rito gregario a cui tutti debbono obbligatoriamente partecipare per non destare il sospetto di temerla perché indegni, parassiti, incapaci.

Che poi, a conferma del punto, i lodatori più ossessivi della meritocrazia siano proprio quelli che non avrebbero altri mezzi per convincere il mondo dei propri meriti, è un'ipotesi che lasciamo allo studio dei lettori.

***

La critica classica alla meritocrazia è che, in un mondo di diseguali alla nascita per opportunità, patrimonio, stimoli ecc. un'applicazione rigida del criterio del merito finirebbe per ampliare la forbice sociale già esistente esacerbando gli effetti della fortuna. La meritocrazia funzionerebbe davvero solo in condizioni di assoluta parità in partenza, quali non si sono viste neanche nei regimi socialisti più ortodossi. Ma anche in quel caso resterebbero le differenze fisiologiche, intellettuali e di carattere degli individui. Se lo svantaggio del povero è ingiusto, lo è altrettanto quello dello stupido.

L'argomento è valido e ci porterebbe lontano, fino a interrogarci sul libero arbitrio, la grazia, il peccato. Ma è anche istruttivo perché dimostra come la meritocrazia, per schivare l'accusa di un darwinismo mostruoso, è costretta a postulare un'altrettanto mostruosa omologazione in larga scala. Un'omologazione rigorosamente al ribasso, come trapela ad esempio dalle proposte di inasprire le tasse di successione o di abolire tout-court le eredità per incentivare il merito e la mobilità sociale. Attraverso, cioè, la miseria.

***

Consideriamo i sostenitori più blasonati della meritocrazia, quelli che dagli scranni di università, giornali e alte cariche pubbliche ci assicurano ogni giorno che in Italia mancherebbe la cultura (?) del merito. Perché non si dimettono all'istante, loro che hanno fatto grandi carriere in un sistema che schifa il merito e premia i peggiori? O perché non ci spiegano le fortunatissime circostanze della loro eccezione? Per il rito gregario di cui sopra, è forse sufficiente parlare di meritocrazia per esserne immuni? Qui Scanavacca ci cova.

Ma c'è del metodo in questa fallacia. Se chi sta in basso chiede meritocrazia per riscattarsi dalle diseguaglianze, chi sta in alto vi trova all'opposto l'alleato migliore per giustificare e amplificare quelle diseguaglianze. E ci riesce, ci sta riuscendo.

In una civiltà evoluta impoverimento, disoccupazione ed esclusione sociale sono piaghe, segnali di una cattiva politica che chiede rimedi. In meritocrazia sono all'inverso giuste conseguenze dello scarso impegno e della scarsa capacità dei singoli. È - appunto - ciò che si meritano. In meritocrazia ogni garanzia che non sia funzione contemporanea e diretta della performance degli individui è un ostacolo alla promozione del merito perché estende indiscriminatamente un beneficio a tutti. Così ad esempio riconoscere le cure sanitarie a chi non lavora, la pensione a chi non ha investito, la sussistenza a chi non è qualificato, la dignità a chi ha sbagliato, la certezza di un lavoro senza la certezza degli utili, fino alla gratuità del patrimonio e dell'assistenza famigliare, da abbattere rispettivamente con tasse ad hoc e sprezzanti appelli all'emancipazione dei bamboccioni.

Per farla breve, in meritocrazia i diritti diventano privilegi. Il discorso meritocratico centra così il duplice obiettivo di giustificare le diseguaglianze correnti e di nobilitare i provvedimenti politici fallimentari destinati a moltiplicarle. La meritocrazia si cura solo dei migliori, di #ChiCeLaFa. Gli altri, i perdenti, devono solo incolpare sé stessi.

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Se la volgare contraddittorietà del mito meritocratico ne rende ridicoli il culto e i cultori, la sua Weltanschauung moralistica e punitiva ne rivela la pericolosità degli obiettivi. La visione sottesa è quella di un'umanità poco più che bestiale il cui progresso collettivo non può che far leva sui bassi istinti dei singoli: la volontà di superare i propri simili e la paura della rovina. Una visione, come tante altre scaturite dalla patologia liberista (qui un catalogo), pedagogica e infantilizzante, in cui gli uomini non sono uomini ma bambini o cani da condurre con la promessa di un biscotto o la minaccia di un digiuno.

Perché - qui sta il punto - chi parla di merito parla di colpa, e chi parla di premio parla di castigo. Se a parole la meritocrazia promette di esaltare i migliori, nei fatti esiste solo per sanzionare i peggiori - individuati di volta in volta secondo il capriccio e gli interessi del dominus. Non può sfuggire, ad esempio, che la liberalizzazione del mercato del lavoro non abbia minimamente prodotto vantaggi economici o di altro tipo per i lavoratori più diligenti e produttivi. Al contrario, precarizzando tutti ha disciplinato le pretese dei migliori e li ha resi più sfruttabili paventando decurtazioni, demansionamenti, perdita del lavoro.

È questa la meritocrazia. Il suo unico e vero premio è la promessa di non ricevere il castigo, almeno fino al giorno successivo. In passato ci siamo occupati dei sussidi di disoccupazione in Inghilterra, la cui riforma in senso meritocratico non ha comportato alcun premio aggiuntivo per gli assistiti più ligi al programma, ma in compenso ha introdotto sanzioni disumane per coloro che si macchiavano di infrazioni anche irrisorie, creando così tra gli indigenti una massa terrorizzata, umiliata, prona a ogni abuso.

Insomma, la meritocrazia è la sgualdrina dialettica degli sfruttatori. E chi tra gli sfruttati si illudesse di amoreggiarci per riscattarsi a spese dei riscatti altrui, quando si troverà con il coltello alla gola, eternamente sull'orlo della pattumiera degli immeritevoli, ebbene - mi si perdoni l'incoerenza, ma qui ci vuole - se lo sarà meritato.

(Comunicazione inviata da Jure Eler)


Pennetta, Cabras, Contri - Dietro il sipario 24 ottobre 2022
https://www.youtube.com/watch?v=SF1-NZF36iI



Allegati: 

IL DISCORSO D'INSEDIAMENTO

Morti in guerra la Patria vi è grata # Viva la Nato Viva Zelensky
https://youtu.be/SF1-NZF36iI?t=885

No mask no siero no green pass - Sarà vero?
https://youtu.be/SF1-NZF36iI?t=1818

LA REPLICA

Immigrazione e diritti del lavoro - Meloni socialista
https://youtu.be/uVyNSJB7fh8?t=1831

Meloni meritocratica, il peggiore concetto destro liberista
https://youtu.be/uVyNSJB7fh8?t=1996
(*MERITOCRAZIA: allego in calce un bel discorsetto sul tema)

Confermata la "transizione digitale":
Il green pass rientra dalla finestra con il tracciamento sociale e l'eliminazione del contante
https://youtu.be/uVyNSJB7fh8?t=2200

Meloni la biscia: sovranista europeista
https://youtu.be/uVyNSJB7fh8?t=2298

Conclusione della replica
https://youtu.be/uVyNSJB7fh8?t=2740

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Discorso Meloni integrale insediamento
https://www.youtube.com/watch?v=RcMoJ7bQOi0

La replica di Meloni alla Camera
https://www.youtube.com/watch?v=uVyNSJB7fh8