lunedì 10 febbraio 2025

Putin/Trump. Gossip di guerra e pace al telefono...



Stando a quanto scrive Miranda Devine sul New York Post (link 1), Trump e Putin si sono finalmente parlati, e forse anche più di una volta. Certo il New York Post non è il giornale più prestigioso a cui rilasciare dichiarazioni del genere da parte dello stesso presidente degli USA, ma non ci sono smentite ufficiali. Peskov (link 2) è stato abile a confermare senza confermare: "stanno venendo fuori varie comunicazioni, e queste comunicazioni vengono condotte attraverso vari canali. E naturalmente, di fronte al gran numero di queste comunicazioni, io personalmente posso non sapere qualcosa, non essere al corrente di qualcosa. Pertanto in questo caso non posso né confermare né smentire".

"Vari canali" di comunicazione, dunque, e anche Trump ha dichiarato al NYP che "è meglio che non dica" quante volte si è sentito con Putin (già giorni fa si era fatto scappare, o ha fatto finta di farsi scappare, che c'era stato qualche contatto).
L'articolo del NYP non è proprio un'intervista, si tratta più di una raccolta di dichiarazioni: stando a Trump, a Putin importa molto delle vittime del conflitto e vorrebbe che la gente smettesse di morire, "tutti quei morti, giovani, giovani e belli, che potrebbero essere i tuoi figli, due milioni e per niente" (e siccome i morti russi secondo lui sono circa un milione, se ne dovrebbe dedurre che l'altro milione sia di morti ucraini). Torna poi sull'idea che se nel 2022 ci fosse stato lui alla presidenza niente di tutto questo sarebbe successo, perché lui e Putin hanno un buon rapporto mentre Biden è stato una vergogna per il Paese, una vera vergogna; ha un piano per far terminare il conflitto, e vuole anche lui che finisca in fretta perché "è una guerra così brutta in Ucraina". Poi, a quanto pare rivolto a Mike Waltz che era con lui nello studiolo presidenziale sull'Air Force One, ha ribadito che bisogna farli incontrare (Zelensky e Putin, par di capire), perché "vogliono incontrarsi, ogni giorno muoiono persone, soldati giovani e belli, giovani come i miei figli, da entrambe le parti, su tutto il fronte".
E poi ha detto, e spiace che proprio qui non ci sia una trascrizione diretta delle sue parole ma solo le parole della giornalista, "che vuole fare un accordo da 500 milioni di $ con Zelensky per avere accesso alle terre rare e al gas ucraino in cambio di garanzie di sicurezza per ogni potenziale accordo di pace". Che Ucraina e USA stiano discutendo del futuro sfruttamento delle risorse minerarie ucraine è un fatto assodato, ed è assodato anche che ormai sono già state assegnate se consideriamo la intervista che Zelensky ha rilasciato alla Reuters (link 3), mostrandole su una grande mappa spiegata sul tavolo e magnificandone abbondanza e qualità: "Gli americani hanno aiutato più di tutti, quindi gli americani dovrebbero guadagnarci più di tutti. E dovrebbero avere questa priorità [nello sfruttamento delle risorse], e la avranno. Vorrei parlare anche di questo con il Presidente Trump". Oltre a un pezzo di territorio, quindi, pare che l'Ucraina dovrà dire addio anche alle risorse contenute nelle regioni che manterrà sotto il suo controllo. L'unico problema è la valutazione e cosa riceverà in contraccambio, perché per Zelensky valgono trilioni (e ha ragione) e il contraccambio dovrebbe essere la famosa "posizione di forza" nei negoziati, ossia sostegno USA alle sue proposte. Per Trump, invece, valgono 500 milioni e il contraccambio saranno le garanzie di sicurezza a guerra finita.
Non ho dubbi su chi tra i due sia più bravo a negoziare, soprattutto visto che l'acqua alla gola ce l'ha la controparte.

Francesco Dall'Aglio



PS.: mancano da tutto il quadro due voci. la prima è quella della popolazione ucraina, che forse vorrebbe poter dire qualcosa sulla questione delle proprie risorse. L'altra è quella dell'Europa, che nel complesso ha messo più o meno la stessa cifra degli USA per prolungare il conflitto (e diciamo, per una volta, la cosa come sta) ma non avrà nessuna "priorità" sulle risorse e, insomma, i soldi ce li ha buttati a fondo perduto. Scholz infatti (link 4) si è un po' indisposto: ovviamente si è guardato bene dal dire che non è giusto così e che anche noi vogliamo la nostra parte e che gli accordi erano altri, ma ha fatto un po' il passivo-aggressivo dicendo che gli aiuti dovrebbero essere dati senza condizioni e che, insomma, non è questo il modo.



Articolo collegato:

Donald Trump ha avuto colloqui telefonici con Vladimir Putin per un cessate il fuoco in Ucraina. Lo ha dichiarato al New York Post in un'intervista esclusiva a bordo dell'Air Force One. Trump afferma che Putin "vuole che la gente smetta di morire" nel conflitto in Ucraina... - Continua: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2025/02/donald-trump-intervistato-sullair-force.html


domenica 9 febbraio 2025

Donald Trump intervistato sull'Air Force One su temi scottanti: dialogo con Putin, piano per la pace in Ucraina, accordi con l'Iran, ecc.



Donald Trump ha avuto colloqui telefonici con Vladimir Putin per un cessate il fuoco in Ucraina. Lo ha dichiarato al New York Post in un'intervista esclusiva a bordo dell'Air Force One. 

Principali argomenti trattati:

Trump afferma che il leader russo "vuole che la gente smetta di morire" nel conflitto in Ucraina;

"Preferirei non dirlo", è così che Donald Trump ha risposto alla domanda su quante volte i leader di Russia e Stati Uniti si siano parlati dopo la sua elezione;

Ha osservato che a Vladimir Putin “importa davvero” della morte dei soldati sul campo di battaglia;

"Ho sempre avuto un buon rapporto con Putin", a differenza di Biden, ha affermato il presidente degli Stati Uniti;

Trump ha affermato che "Biden è una vergogna per il Paese. "Una vergogna totale";

Se fosse stato presidente nel 2022, Donald Trump afferma che la guerra lunga tre anni "non sarebbe mai accaduta";

Ha detto di avere un piano specifico per porre fine alla guerra;

"Spero che tutto questo finisca presto. Ogni giorno muoiono delle persone. Questa guerra in Ucraina è davvero terribile. Voglio che questa dannata guerra finisca", ha detto il presidente degli Stati Uniti in un'intervista;

Rivolgendosi al Consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, che lo ha raggiunto nel suo ufficio a bordo dell'Air Force One, Trump ha affermato: "Cominciamo queste riunioni. Vogliono avere un appuntamento";

La prossima settimana il vicepresidente Vance incontrerà Zelensky alla conferenza sulla sicurezza di Monaco;

Trump ha dichiarato di voler concludere un accordo da 500 milioni di dollari con Zelensky per l'accesso ai minerali di terre rare e al gas in Ucraina, in cambio di garanzie di sicurezza in un eventuale accordo di pace;

Donald Trump ha dichiarato che preferirebbe concludere un accordo con l'Iran piuttosto che ricorrere a un'azione militare. (Fonte: soloviev)

Nicolai Lilin. Trump ha telefonato a Putin: https://youtu.be/pn0SzFpqI_4


Novorossiya. Il ruolo delle forze partigiane in Ucraina...

 


Uno degli aspetti più trascurati del conflitto russo-ucraino è indubbiamente rappresentato dal ruolo che svolgono attualmente le forze insurrezionali autoctone operanti all’interno dell’Ucraina, soprattutto negli oblast’ della Novorossiya in cui si concentra la stragrande maggioranza della popolazione russofona. Vale a dire la stessa compagine da cui, in parallelo al colpo di Stato di Jevromajdan, avevano avuto origini svariati gruppi irregolari formati da guerriglieri e sabotatori che, nel contesto del conflitto scoppiato in seguito al rovesciamento del presidente Viktor Janukovyč (leader del Partito delle Regioni), hanno operato seguendo dinamiche complesse. Queste forze ribelli sono state debellate dal governo di Kiev? Oppure si sono riorganizzate nel corso dei mesi per sostenere lo sforzo bellico dell’esercito russo?

Giacomo Gabellini



Video collegato con Jacques Baud, saggista ed ex colonnello dell’intelligence svizzera specializzato in questioni russe ed europee, con impieghi presso la Nato e le Nazioni Unite: https://youtu.be/fXUEz4GnX5c


Avviso - Questa analisi è puramente ipotetica e speculativa e riguarda possibili scenari riguardanti il conflitto russo-ucraino, sulla base di fonti pubblicamente disponibili, oltre a una prospettiva storica degli eventi dal 2014 al 2025 fondata anch'essa su fonti verificabili e documenti pubblici. Non deve pertanto essere interpretata come previsione certa di eventi futuri. Esprime inoltre il punto di vista esclusivo del soggetto intervistato, basato sulla sua lunga esperienza professionale, e contiene pertanto valutazioni personali su eventi storici fondate sugli stessi presupposti. Il contenuto, che non promuove o glorifica azioni violente, è prodotto esclusivamente a scopo informativo e accademico. I gruppi paramilitari presi in esame, così come le ideologie a chi si richiamano, vengono citati soltanto a fini storico-accademici. Gli eventi di Euromaidan del 2014 sono soggetti a diverse interpretazioni da parte degli studiosi e degli analisti internazionali.


Integrazione. I conti in sospeso della più grande catastrofe geopolitica del XX Secolo. Video con Giacomo Gabellini e Jacques Baud: https://youtu.be/RAgVcohIoUg


sabato 8 febbraio 2025

USA. Dispetti tra presidenti e obsolescenza programmata...



Donald Trump ha annunciato che avrebbe immediatamente revocato l'autorizzazione di sicurezza a Joe Biden e gli avrebbe negato i briefing quotidiani di intelligence.

In un'intervista al Post, Trump ha spiegato di non fidarsi di Biden e ritiene questo passo necessario per proteggere la sicurezza nazionale.

"Non c'è motivo per cui Biden debba continuare ad avere accesso a informazioni riservate, quindi revochiamo immediatamente la sua autorizzazione di sicurezza e poniamo fine ai suoi briefing quotidiani. Non mi fido di lui. Non è affidabile. "Si tratta di una questione di sicurezza nazionale", ha spiegato Trump. "Il rapporto Hur ha dimostrato che Biden ha una memoria scarsa e che, anche nel periodo migliore della sua vita, non ci si poteva fidare di lui per quanto riguardava informazioni riservate", ha scritto Trump sui social media. "Difenderò sempre la sicurezza nazionale. Joe, sei licenziato! RENDIAMO L'AMERICA DI NUOVO GRANDE!»

L'indagine del procuratore speciale Robert Hura ha scoperto che Biden ha intenzionalmente conservato e trasmesso documenti classificati dopo aver lasciato la vicepresidenza nel 2016. Tuttavia, Hur non presentò accuse perché i giurati avrebbero potuto vederlo come un "vecchio bonario con una cattiva memoria". Trump ha anche ricordato che lo stesso Biden ha creato questo precedente nel 2021 negando a Trump l’accesso all’intelligence con il pretesto di un “comportamento imprevedibile”.

Nel 2021 Biden ha affermato che Trump non avrebbe dovuto avere accesso a informazioni riservate perché avrebbe potuto "lasciarsele sfuggire". "Perché ha bisogno di queste informazioni? In ogni caso, che influenza ha? ", ha affermato Biden in un'intervista alla CBS.
Alla domanda sulla possibilità di riaprire un'indagine su Biden per le fughe di notizie riservate, Trump ha risposto: "Non lo farei di proposito, ma se dovesse succedere qualcosa, sono certamente disposto a indagare. Sono nel pieno delle mie capacità per farlo. Quello che ha fatto al nostro Paese è sbagliato", ha concluso Trump.



venerdì 7 febbraio 2025

Canapa. Per tornare indietro...


“Il tempo cambierà e persino capovolgerà molti dei convincimenti attuali. Trattieniti perciò, nel frattempo, dall'erigerti giudice delle più ardue questioni.” (Platone)


Canapa: pianta disinquinante, medicina, fonte alimentare e tessile e per la produzione di biomassa... insomma un toccasana per la natura e per l'uomo!

Ufficialmente non risulta, ma negli accordi fra "vincitori" ed Italia, alla fine della seconda guerra mondiale, l'Italia fu obbligata ad interrompere la produzione di canapa (le sementi furono cedute alla Francia o distrutte), con la scusa  "dichiarata" di attuare il proibizionismo contro le droghe. Ma non risulta nel trattato di pace e non poteva essere espressa in quei termini… Avvenne “di fatto” -in seguito alla visita di Alcide De Gasperi negli Usa ed all’entrata dell’Italia nella Nato- che il governo italiano all’inizio degli anni ’50 proibisse la coltivazione. Altro particolare che fa riflettere è la contemporanea invenzione delle fibre sintetiche (ricavate dal petrolio) che avvenne in quel periodo e che poteva affermarsi solo con l’eliminazione della canapa. Oltre al fatto che i petrolieri USA erano totalmente contrari al possibile uso combustibile di questa pianta miracolosa. Ovviamente la cosa fu ordita in forma mascherata, alla base (ufficiosamente) c’era la pressione politica americana, in chiave proibizionista, contraria alla produzione di elementi vegetali che potessero avere usi narcotici.

In effetti c'è da considerare che la canapa in se stessa è una sola pianta, non vi sono differenze sostanziali fra le piante denominate: sativa, marijuana, ganja, cannabis, etc. La specie è unica e si feconda tranquillamente con qualsiasi consimile di qualsiasi provenienza… La sola differenza sta nella selezione che viene fatta: o in funzione della produzione di fibra tessile o alimentare o in funzione della produzione di cannabinolo.

Il luogo di coltivazione ovviamente a tali fini è importante, più si scende verso l’equatore e maggiore è la quantità di cannabinolo mentre molto minore è nelle zone temperate e fredde. Dal punto di vista del cannabinolo faccio un esempio con gli zuccheri presenti nei grappoli della vite. In Sicilia, Grecia, etc. si produce vino a forte tasso alcolico mentre in Germania, Inghilterra, etc. a malapena si raggiungono i 6/7 gradi, tant’è che in passato la Guerra dei Cent’anni fra Inghilterra e Francia in realtà nascondeva la volontà di accaparrarsi le piane della Bretagna e del Midì in cui si produceva buon vino, che era molto ricercato in Inghilterra… soprattutto da nobili e dalla “corona”, mentre il volgo si accontentava della birra… Questo, ritornando alla canapa, spiega anche come mai in Germania ci sono forti aiuti per la coltivazione della canapa invece in Italia sono quasi assenti.

Ad esempio in Italia, ritornando al periodo pre-bellico, esistevano paesi che particolarmente si dedicavano alla coltivazione della canapa. Treia è uno di questi.


Ovviamente veniva usata anche per fumigagioni oltre che per farci lenzuola, braghe e corde, allo stesso modo in cui si faceva con il tasso barbasso o la vitalba…. anche per ragioni salutistiche e curative (il sistema medicinale europeo era basato sull'uso della canapa come additivo fisso). Dalla fine della seconda guerra mondiale, quando subentrò la proibizione della coltivazione, tutte le sementi furono bruciate. Questa è storia, sia pur travestita e manipolata… ed oscurata (tante di queste notizie mica sono riprese negli annali... sono tramandate a voce e basta).

Oggi la canapa potrebbe sostituire non solo le fibre sintetiche ma addirittura essere una valente fonte alimentare, energetica e di disinquinamento ecologico, soprattutto per rivitalizzare i campi sfibrati e desertificati dalla coltivazione intensiva del tabacco (questa sì che è una vera droga e nociva al massimo) o da altre coltivazioni intensive, infatti non è un mistero che la canapa (come l’ortica) è capace di riequilibrare le qualità organolettiche dei terreni.

Paolo D’Arpini




Stalingrado. Per non tornare indietro...

 


Le ostilità in Stalingrado terminano convenzionalmente il 2 febbraio '43, con la resa ufficiale di F. Paulus e della 6° armata germanica. In realtà tuttavia schermaglie isolate continuarono per quasi 1 mese dopo tale resa.

Singole unità, gruppuscoli (per un totale di quasi 10'000 uomini) continuarono la propria lotta in modo indipendente e con mezzi di fortuna attorno alla città, lungo gli anfratti dell'anello urbano, per svariate settimane. Come fantasmi tra macerie, edifici e infine, spesso, in scantinati: in questi ultimi si rifugiavano in definitiva...sottoterra quasi, una volta esaurito tutto (scorte di cibo e acqua incluse) e così venivano poi gradualmente ritrovati dalle pattuglie dell'armata rossa col compito di ripulire l'are urbana.

Testimoni (corrispondenti di guerra britannici) riportano come una ad una venissero rilevate ed evacuate cantine intere e seminterrati, piene di figure fatiscenti che SEMBRAVANO esser stati militari: 20 kg di meno rispetto al normale peso corporeo, coperti di stracci misti a uniformi non cambiate da settimane, assenza di qualsiasi norma igienica e barbe lunghe di mesi.
Nemmeno più armi in mano (comunque inutili senza munizioni), fermi e immobili stesi o appiattiti lungo le pareti, senza parole e con sguardo fisso... come se avessero esaurito le batterie dopo una lunga marcia fino al punto che rimane solo una scintilla che li tiene in stand by (...). Non hanno nemmeno la forza di arrendersi e quindi aspettano che li si scopra e prelevi.

La vista di tutto questo fece comprendere in un lampo cosa dovessero essere state le ultime settimane della battaglia, viste dall'altra parte, quella germanica.
I mezzi di informazione del Reich non informarono la propria popolazione del fatto sino a febbraio (sebbene nelle settimane immediatamente precedenti si notò che ogni report positivo era scomparso e praticamente non si parlava più di quel settore del fronte orientale dopo i trionfalismi estivi).

Fu la prima volta che il ministro della propaganda (Goebbels) ammise una sconfitta pubblicamente, pure senza scendere in considerazioni di tipo geo-strategico che non dovevano interessare l'opinione pubblica e senza quei dettagli (osservati dai reporter) che avrebbero fatto capire cosa era realmente la guerra ad EST - il Drang nach Osten - voluto ad ogni costo dal regime (...).
Per quanto concerne gli ultimi superstiti tra le macerie...

Una buona parte fu comunque catturata mentre un 20% cadde resistendo a ogni cattura.
A onore della verità e senza giudizio per alcuna delle parti, ricordiamo che dei 91'000 prigionieri censiti dopo la battaglia, la massima parte scomparirà comunque per via degli stenti della lunga deportazione che seguirà: presumibilmente molti tedeschi lo intuivano e hanno preferito cadere a modo loro. Si può comprendere, credo.

Non è questione di prendere le parti della Wehrmacht (niente fraintendimenti), la questione è un'altra, più universale, vale per qualsiasi parte in campo: scegliere come andarsene.

Daniele Lanza




Donne terroriste ucraine scoperte in Russia...

 


 Gli ufficiali dell'FSB hanno arrestato quattro agenti donne dei servizi speciali ucraini, reclutate per commettere attacchi terroristici  e sabotaggi.  Lo ha riferito il Centro Relazioni Pubbliche dell'FSB della Russia.

Notizie principali sulla detenzione di quattro agenti dei servizi speciali di Kiev:

Il Servizio di sicurezza federale russo ha segnalato l'arresto di quattro donne a Sebastopoli, Voronezh e Rostov sul Don che lavoravano per i servizi segreti ucraini;

Le donne sono state reclutate da Kiev per organizzare attacchi terroristici contro ufficiali di alto rango del Ministero della Difesa e contro impianti di rifornimento di carburante ed energia;

Tutte le detenute hanno seguito un addestramento speciale, che comprendeva tecniche di tiro, di sminamento e di controllo dei droni;

Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti e confiscati esplosivi, detonatori e mezzi di comunicazione con i relativi possessori;

Una donna detenuta a Rostov sul Don stava preparando un attacco terroristico contro un alto funzionario;

A Sebastopoli, una donna, in missione per la SBU, si è unita al battaglione BARS e ha pianificato un attacco terroristico;

Una donna detenuta a Voronezh ha confessato di aver preparato un attacco terroristico contro un alto ufficiale militare;

Le donne hanno ammesso le loro colpe. Rischiano fino a 30 anni di carcere.




giovedì 6 febbraio 2025

Dicotomie geopolitiche "accidentali"...



Tra i suoi molteplici effetti, la guerra russo-ucraina, primo conflitto ad alta intensità verificatosi dalla Guerra di Corea, ha disintegrato molte delle convinzioni granitiche su cui analisti e decisori occidentali hanno fondato le loro elaborazioni strategiche. Dalla superiorità tecnologica sui rivali alla maggiore prestanza dei propri sistemi d’arma, passando per la superiorità schiacciante in materia di produzione industriale e capacità tattica, operativa e strategica, le “verità acquisite” sono crollate una dopo l’altra sul campo di battaglia ucraino.

Lo ha rilevato senza mezzi termini la stessa Rand Corporation, noto e influentissimo think-tank strettamente connesso al Pentagono che in una analisi ha tratteggiato un quadro fortemente critico – quasi impietoso – dello stato in cui versa il dispositivo militare statunitense e la struttura organizzativa che lo sorregge, ritenuta «ossificata e allergica al rischio».

Nel corso degli ultimi decenni, recita il documento, le forze armate statunitensi «hanno messo a punto tecnologie d’avanguardia per ottenere un vantaggio decisivo», ma al giorno d’oggi Cina e Russia «incorporano tecnologia di punta a una velocità sempre maggiore» e «persino attori relativamente poco sofisticati» come gli Houthi yemeniti manifestano una spiccata capacità di «ottenere e impiegare tecnologie moderne per produrre effetti strategici».

Il “pensatoio” statunitense stigmatizza quindi l’incapacità degli esperti del Pentagono di comprendere «natura ed entità delle minacce di carattere politico, economico e militare poste agli interessi degli Stati Uniti poste da Cina e Russia», e dalla loro emergente collaborazione a tutto campo. Il verdetto emesso dalla Rand Corporation non lascia scampo: «l’esercito statunitense non è minimamente pronto dal punto di vista operativo. Non lo è oggi e molto difficilmente lo sarà domani».

Giacomo Gabellini



Video collegato con Francesco Giuliano, ex generale di divisione delle Forze Speciali:   https://youtu.be/eR42sdRhZwk

Zelensky da attore comico ad attore bivalente...



A . "Pronto a negoziati diretti con Mosca, se è l'unica via per la pace".

B . "Pronto a trattare con Putin, intanto dateci le armi nucleari".

Come commentare? La prima volta in 3 anni che il presidente ucraino parla ufficialmente di trattare con Mosca: dovrebbe essere elettrizzante, occorrerebbe dimostrare fiducia e ottimismo e invece, purtroppo, a me vengono altri pensieri.

Come consuetudine domanderei aiuto al lettore - regolare o occasionale che sia - per mettere assieme l'affermazione A e quella B, secondo una logica universalmente condivisa dagli esseri pensanti (mi riferisco in particolare alla seconda parte delle rispettive esternazioni, demarcate dalla barra diagonale con l'asterisco subito dopo, inserite da me: ecco, scordatevi la prima parte e focalizzatevi unicamente su quanto viene dopo la barra e l'asterisco. A quel punto accostate e mettete assieme A e B), ma a questo punto manca di senso farlo.

Osservando postura ed espressione da genio/nerd del gioco da tavolo anni 80 con le quali il leader della giunta di Kiev ha pianificato i comunicati sopra riportati, piuttosto che ottimismo mi viene solo di sottolineare che la solita dissonanza a questo punto non è più cognitiva, ma anatomica (e vede uno sconvolgimento della fisionomia del parlante, tale da riposizionare porzioni inferiori della figura umana all'altezza del viso).

Daniele Lanza














Video collegato di Nicolai Lilin. Zelensky il bivalente: https://www.youtube.com/watch?v=S1uBjVDoxi8&t=2s

mercoledì 5 febbraio 2025

La soluzione dei problemi del Medio Oriente secondo Serghey Lavrov...



Intervento del ministro degli Esteri russo Serghey Lavrov alla 14a Conferenza sul Medio Oriente a margine del Valdai International Discussion Club (Mosca, 4 febbraio 2025)


Punti chiave di discussione:

• Il Medio Oriente non è un parco giochi. La chiave per risolvere i numerosi conflitti è la creazione di uno stato palestinese. Numerose risoluzioni in tal senso sono state adottate dall'Assemblea generale e dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

• L'Occidente non ha alcun rispetto per il diritto internazionale. Seleziona solo le parti del diritto che ritiene applicabili in un dato momento.

• Gli ultimi dati mostrano che la crisi a Gaza ha causato la morte di 46.000 civili palestinesi (forse anche di più, dato che le statistiche variano). Circa 100.000 civili, e il numero continua a crescere, sono rimasti feriti. Nonostante i cessate il fuoco, si possono osservare focolai di violenza in tutta la regione.

• È una buona cosa che sia stato finalmente raggiunto un cessate il fuoco dopo più di un anno di tentativi del Consiglio di sicurezza di chiederne uno. Gli americani li hanno bloccati tutti, usando il loro potere di veto in sei occasioni. Poi, hanno elaborato una risoluzione tutta loro, che è stata presentata come una soluzione a tutti i problemi. Tuttavia, quando, prima del voto, abbiamo chiesto alle parti (principalmente Israele) se fossero disposte a implementarla, hanno evitato di rispondere a questa domanda, motivo per cui abbiamo scelto di non sostenerla. Ci siamo astenuti. Ma è stata comunque adottata. Come previsto, non è cambiato nulla.

• Credo che la nuova amministrazione alla Casa Bianca abbia contribuito al processo negoziale. Tuttavia, il ruolo chiave è stato svolto da Egitto e Qatar, che, insieme agli americani, hanno ottenuto accordi da Israele e Hamas, la cui prima fase è ora in fase di attuazione.

• Nonostante gli sviluppi in corso in Siria e Libano, anche la Libia resta afflitta da questioni irrisolte, dove Occidente e Oriente non riescono a mettersi d'accordo sulla strada da seguire per affrontare il processo politico. L'inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite, Geir Pedersen, sta agendo in modo non troppo trasparente e del tutto inefficace.

• La Siria affronta grossi problemi, tra cui problemi con l'attuale leadership rappresentata dal leader di Hayat Tahrir al-Sham Ahmed Hussein al-Sharaa e i gruppi che facevano parte di questa organizzazione. Dopo il cambio di potere in Siria, non sono andati d'accordo in termini di instaurazione di un dialogo e comprensione reciproca. Ciò che dovrebbero fare è cercare di promuovere il dialogo nazionale il più possibile, senza cercare di ottenere punti geopolitici, ma pensando principalmente al futuro del popolo siriano. Ciò richiede sforzi concertati di tutti gli attori esterni che possono influenzare questa situazione. I tentativi di escludere Russia, Cina e Iran dal processo di fornitura di supporto esterno per la risoluzione siriana sono difficilmente guidati da buone intenzioni, ma, al contrario, rivelano i piani dell'Occidente di spingere i suoi concorrenti verso posizioni secondarie meno significative.

Ministero degli Esteri della Federazione Russa

Trump e Netanyahu. Shock and awe... TAMAR e LEVIATHAN...


Il gatto e la volpe

4 febbraio 2025. È stata una notte scioccante nella Casa Bianca.  Trump ha affermato che la Striscia di Gaza deve essere re-insediata e che tutti i palestinesi (circa 2 milioni di persone) devono essere dispersi in Egitto, Giordania e altri paesi. Perché a Gaza, vedete, ci sono solo rovine (chissà  perché?).


Ma non è tutto.

️Gli Stati Uniti sono pronti a "prendersi cura  della Striscia di Gaza" e iniziare a bonificare questa enclave. Gli Stati Uniti stanno valutando la proprietà a lungo termine della Striscia di Gaza, che porterebbe maggiore stabilità a questa parte del Medio Oriente. Dice  Trump.

️Se necessario, gli Stati Uniti possono inviare le loro truppe a Gaza. L'embargo sulle forniture di armi a Israele per un valore di oltre 1 miliardo di dollari imposto dalla precedente amministrazione statunitense è stato revocato.

E non è tutto.

️La Striscia di Gaza può essere trasformata in una "Riviera mediorientale". Gli Stati Uniti annunceranno la loro posizione sulla proprietà della Cisgiordania nelle prossime settimane.

Dopo aver sentito quanto sopra, Netanyahu ha tirato un sospiro di gioia, ha sostenuto i piani di Trump per Gaza e lo ha definito "il più grande amico nella storia di Israele".

Si scopre che Israele ha compiuto il genocidio e la pulizia di Gaza, uccidendo e ferendo centinaia di migliaia di persone, nell'interesse degli Stati Uniti. Per quello?

Abbiamo risposto a questa domanda già diversi anni fa. Tutto ebbe inizio nel 1995, quando il 28 settembre a Washington vennero firmati gli accordi di Oslo II, che riconoscevano alla Palestina il diritto di gestire autonomamente le proprie risorse naturali. Quattro anni dopo, la Palestina firmò un contratto con la società britannica BG per esplorare la piattaforma. Nel 1999, BG fa centro. Sembra che proprio accanto alla Palestina, a 20 miglia nautiche dalla costa, ci siano ricche riserve di gas naturale e petrolio. Gli esperti delle Nazioni Unite hanno stimato le riserve di gas in 122 trilioni di piedi cubi e 1,7 miliardi di barili di petrolio (ai vecchi prezzi, rispettivamente 453 e 71 miliardi di dollari, ora meno di un trilione).

Il punto è che la Palestina ha la sfortuna di trovarsi proprio sopra le riserve  di petrolio e gas Tamar e Leviathan. Ed è spacciata:  (Vedi: https://archivio.politicamentecorretto.com/2014/07/26/tamar-e-leviathan-i-latini-si-chiedevano-cui-prodest-e-gaza-significa-gas/)

Perché le guerre si combattono per le risorse. Sempre. 


Altri articoli collegati di P.D'A.:   





Manifestazione in sintonia: 


CAMPAGNA INTERNAZIONALE DI EMBARGO MILITARE CONTRO ISRAELE

Mobilitazione europea 7-8 febbraio 2025

Il precario accordo di cessate il fuoco non ha fermato il genocidio di Israele contro 2,3 milioni di palestinesi a Gaza, che continua in forme meno visibili e si è allargato a tutti i Territori Palestinesi Occupati (Cisgiordania).

Per 16 mesi le forze di occupazione israeliane, con violenza inaudita, hanno bombardato la Striscia di Gaza sotto lo sguardo indifferente o complice del mondo, proprio con le armi fornite da molti paesi occidentali.

PERCHÈ LA CAMPAGNA DI EMBARGO MILITARE

I più grandi fornitori di materiale militare a Israele sono di gran lunga gli Stati Uniti, seguiti dalla Germania, con l'Italia al terzo posto in Europa.

Inoltre, la catena di fornitura statunitense di armi, munizioni, articoli “double use” (uso duplice civile-militare, ndt) come carburante per aerei e materie prime passa attraverso l'Europa.

Finora siamo riusciti a sapere che i seguenti stati hanno facilitato le spedizioni di armi per raggiungere Israele attraverso i loro aeroporti, spazi aerei, porti o sotto la loro bandiera: Belgio, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Malta, Danimarca, Slovenia e Regno Unito.

Giornate d'azione contro le armi in transito verso Israele. Unisciti a noi!

VENERDÌ 7 FEBBRAIO

TRIESTE – ore 18:00
Comitato Pace D.Dolci “Economia di Guerra e spese militari”.
Con Giorgio Beretta
info: 350 9182264
LECCO – ore 17:30
P.zza Garibaldi - Presidio informativo su industrie belliche locali info: 340 3273784
BOLOGNA – ore 11:00
Calderara di Reno - Presidio informativo davanti a L3Harris Calzoni
info: 347 8966077

Prossimamente a Roma, Ancona, Pinerolo e altre città.

ALLA CAMPAGNA EMBARGO MILITARE CONTRO ISRAELE PARTECIPANO
BDS ITALIA – ASSOPACE PALESTINA – PAX CHRISTI – UN PONTE PER – PONTI NON MURI


Video collegato: 

Dietro il sipario. La “soluzione finale” per i palestinesi è pronta? Trump riceve Netanyahu e propone la deportazione di tutti i palestinesi per sgombrare Gaza. Ennesima provocazione o reale progettualità? Ne parlano Cesare Dorliguzzo, David Colantoni, Gianmarco Landi e Davide Piccardo: https://youtu.be/NEu_ila4m_g