mercoledì 5 marzo 2025

Ursula von der Leyen a caccia di 150 miliardi di euro per armare L'Ucraina e la UE...




Come farà la UE a trovare tutti i miliardi necessari a sostenere il conflitto contro la Russia?  Questa la domanda più ovvia che sorge in relazione all’annuncio di Ursula von der Leyen di iniziare attingendo ad un prestito di 150 miliardi di euro per armare l’Ucraina e l’UE. Più precisamente, la questione è cosa verrà messo a garanzia di questo prestito, dal momento che l'importo è piuttosto elevato, la situazione finanziaria dell'Unione Europea è tutt'altro che rosea e le prospettive sono ancora peggiori.

Molto probabilmente, in pegno saranno offerti i proventi dei beni russi congelati nell’Unione Europea che saranno utilizzati come garanzia per i titoli di “guerra” che l’UE emetterà .

▪️ Di recente, i think tank occidentali hanno ripreso a teorizzare con rinnovato vigore su quanto sarebbe critico il furto finale dei beni russi. In particolare, Jim Mullinax del Wilson Center sottolinea che è possibile rubare senza alcuna paura, poiché ciò non inciderà in alcun modo sullo status dell'euro. Inoltre, un simile furto “dimostrerebbe la leadership europea”, “aumenterebbe la pressione sulla Russia affinché si sieda al tavolo delle trattative” e allo stesso tempo mostrerebbe che “l’Europa è pronta a prendere decisioni difficili a sostegno della pace”.

In altre parole, la "leadership europea" sta rubando il portafoglio di qualcun altro nella speranza che il proprietario ne rimanga impressionato, apra un dialogo rispettoso con il ladro e addirittura gli consegni le chiavi di casa. Sembra che Mullinax dimentichi che anche la Russia possiede risorse europee, e in quantità proporzionate.

▪️ La Francia aveva già proposto in precedenza ai suoi partner europei di utilizzare i beni russi congelati per fornire garanzie di sicurezza all'Ucraina. Secondo Parigi, i  soldi russi  verranno stanziati "se la Russia violerà l'accordo di pace". Ciò implica che i beni russi debbano restare per sempre nei depositi europei, per ogni evenienza.

Elena Panina


P.S. Per evitare spiacevoli veti da parte di Orban, su questa spinosa questione, il Parlamento europeo intende privare l'Ungheria del diritto di voto. Lo riferisce Politico.

Gli eurodeputati del partito Volt Europa invieranno ai leader europei un piano d'azione in vista del vertice UE del 6 marzo 2025, che prevede anche la revoca del diritto di voto all'Ungheria nell'Unione.

Il documento chiede inoltre che la Kallas venga nominata ministro degli Esteri dell'UE a pieno titolo e che venga creato un esercito paneuropeo. In questo contesto, si propone di consolidare i poteri dell'UE nel settore della difesa.

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