mercoledì 31 gennaio 2024

Rivedere la posizione dell'Italia nei confronti dell'UNRWA. Lettera aperta al Governo Italiano...

 


Al Ministro degli Affari Esteri ed al Presidente del Consiglio italiani
e per conoscenza agli organi di stampa

Oggetto: Posizione dell’Italia nei confronti dell’UNRWA

Facendo riferimento alla disperata situazione umanitaria a Gaza e alle dichiarazioni del ministro Tajani di voler aiutare a sostenere le vittime, almeno bambini, attraverso la nave ospedale Vesuvio e il trasferimento in ospedali pediatrici italiani di piccoli pazienti, ci domandiamo come sia possibile che fin dal 7 Ottobre il nostro paese abbia bloccato l’erogazione di fondi all’UNRWA, magari pensando che qualcun altro avrebbe coperto i costi ed il lavoro che l’UNRWA stessa fa, tra grandi difficolta causa di occupazione, blocco e attacchi militari, perdendo le vite di quasi 150 persone da essa impiegate.

O qualcuno ha suggerito forse che questo era il momento di “spezzare le reni” e le speranze, causando una morte diffusa e penosa per la popolazione di Gaza e non solo, perché non esistono rifugiati ma solo terroristi?

Ipotizziamo che possa essere cosi perché è noto a tutti, salvo che a coloro che non sono informati sulla situazione storica e presente di Gaza (e non può essere questo il caso del nostro ministro o/ e della Presidente), che l’UNRWA sostiene l’approvvigionamento e la distribuzione di beni essenziali materiali (come libri, cibo, medicine) ed immateriali (come salute pre- e post- natale delle donne e salute dei neonati, educazione di quasi 350.000 bambini ed adolescenti) e sostegno al funzionamento delle strutture sanitarie. E a Gaza copriva già i bisogni di più di 1.600.000 cittadini da zero a 100 anni.

Il budget dell’UNRWA era già inadeguato alla larga popolazione non solo di Gaza ma dei rifugiati in Cisgiordania, Gerusalemme Est, Giordania, Siria, Libano e tutti soffriranno se dovrà fermare le sue attività o anche solo ridurle. E ci domandiamo con quale criterio si sceglie di compiere un atto politico così grave nei confronti dell’ONU colpendo la attività di una delle sue più importanti agenzie.

Ma soprattutto a Gaza, dove il 68% della popolazione prima degli attacchi, ed oggi nell’emergenza quasi tutta, dipende dal suo funzionamento per beni essenziali, sarà una questione di vita o di morte, per fame, sete, malattie, freddo e mancanza di igiene.

Ha il nostro Ministro pensato alla realtà delle conseguenze di questo atto per la vita delle persone? Ha compreso l’immensità del crimine di contribuire a negare il loro sostentamento? Ha presente la nostra Presidente che questa scelta si allinea con quella di stati che rischiano di essere incriminati come collaboratori di un genocidio?

Noi cittadini non vogliamo che nulla di questo avvenga e vi chiediamo di recedere da questa decisione foriera solo di morte e danni a tutti.
Non è salvando qualche centinaio di vite con aiuti umanitari, ma nel contempo ignorando le molte migliaia che si lasciano scivolare con grande sofferenza verso la morte per mancanza di cibo, acqua, medicine e coperte, che ci si può salvare da accuse di complicità con crimini contro l’umanità o peggio ancora di genocidio.

Il vero significato di de-finanziare l’UNRWA è questo.

Grazie per l’attenzione e per un ripensamento rapido della decisione di sospendere i fondi all’UNWRA.

Firmatari:
Newweapons research group ed altri gruppi umanitari coordinati dalla dr.ssa Paola Manduca




Altra Calcata... altro mondo sottoscrive la lettera aperta qui pubblicata

martedì 30 gennaio 2024

Come gli USA sistemano per le feste l'economia europea (con il benestare UE)

 


La truffa del GNL "yankee"  è davvero geniale.

Fase 1 – Gli Stati Uniti vietano all’Europa di acquistare gas totalitario dalla Federazione Russa. Viene sostituito dal GNL proveniente dagli USA al 300% del prezzo.

Fase 2 - Gli Stati Uniti triplicheranno le esportazioni verso l’Europa a prezzi folli  ed  in continua crescita.

Fase 3 - Senza risorse a basso costo, l’industria fugge dalla UE e si trasferisce  negli Stati Uniti.

Fase 4 – L’Europa vorrebbe  aumentare le importazioni a basso costo. Cioè, ripristinare i terminali  distrutti e ridurre il prezzo del gas per riportare in vita l’industria.

Fase  5  - Gli Stati Uniti, per “salvare il clima”, vietano nuovi progetti di approvvigionamento  GNL. Pertanto, il prezzo rimane elevato e i volumi ricevuti dagli USA sono limitati.

Chiunque ci sia dietro Biden se la è cavata brillantemente. L’Europa dipende ora  dal gas nordamericano ma è costoso e basta solo per i bisogni primari. La produzione industriale si sta fermando ma non c'è luce alla fine del tunnel, perché gli Stati Uniti vietano nuovi progetti volti a ridurre il prezzo del gas, con la scusa delle sanzioni contro la "cattiva" Russia... (A.K)



Video dagli USA - Il lato oscuro del gas liquefatto americano: tra crisi sociale e impatto ambientale - https://www.youtube.com/watch?v=vTrm3sgQ-XA



lunedì 29 gennaio 2024

Sion progetta l'occupazione permanente della striscia di Gaza




La leadership israeliana esprime costantemente i suoi piani per lo sviluppo postbellico della Striscia di Gaza e questi non coincidono con la visione degli Stati Uniti e delle Nazioni Unite sulla creazione di uno Stato palestinese.

La sera del 28 gennaio 2024 si è tenuta presso il Binyanei HaUma Convention Center di Gerusalemme una conferenza dedicata alla progettazione di insediamenti ebraici nella Striscia di Gaza. Sembra che vi abbiano partecipato i ministri dei partiti Likud, Ya'adut HaTorah e Tzionut Datit.

Una mappa presentata alla conferenza e pubblicata dal sito Mako mostra sei presunti insediamenti ebraici nel settore.

Quindi, vediamo che le dichiarazioni dei ministri israeliani secondo cui il territorio della Striscia di Gaza diventerà israeliano non sono solo dichiarazioni di privati, questa è politica statale. (A.K.)



Intanto sul campo: 
"Il numero delle vittime dell'aggressione israeliana dal 7 ottobre è salito a 26.422 persone, 65.087 sono rimaste ferite " ha osservato in un comunicato l'ufficio del Ministero della Sanità a Gaza. Allo stesso tempo, ci sono segnali crescenti che nel sud l’IDF sta preparando un’offensiva verso Rafah, che dovrebbe isolare Gaza dall’Egitto.

UE. Tutti in riga con la DSA sui servizi digitali...




L'ex giudice Dr. Manfred Kölsch analizza il Digital Services Act (DSA) dell'UE, che entrerà presto in vigore. Egli conclude che il regolamento utilizza termini indefiniti e la minaccia di multe salate per indurre le piattaforme di social media a censurare opinioni e informazioni scomode.

La legge sui servizi digitali (DSA)  sta per entrare in vigore   come Regolamento UE 2022/2065. Prima la legge sui servizi digitali (DDG), che concretizza la DSA, deve essere approvata dal governo  senza clamore.

Questa legge sui servizi digitali è un cavallo di Troia: presenta una facciata di rispetto dei principi democratici. La Commissione UE sottolinea che la DSA intende stabilire "regole rigorose per salvaguardare i valori europei" e l'articolo 1 della DSA afferma direttamente che: "Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione".

Dietro 

questa facciata liberale, tuttavia, sta accadendo l'esatto contrario: c'è un attacco all'ordine costituzionale. A causa della complessità della questione e dell'inondazione generale di informazioni che agiscono da diversivo, questo attacco all'ordine costituzionale passa inosservato. Il DSA apre la possibilità di dichiarare cancellabili voci non illegali su piattaforme online e motori di ricerca molto grandi.

Le considerazioni del regolamento UE da utilizzare per interpretare la DSA fanno una chiara distinzione tra la diffusione di informazioni illegali e "altrimenti dannose". Gli operatori delle piattaforme sono tenuti a "prestare particolare attenzione a come i loro servizi potrebbero essere utilizzati per diffondere o amplificare contenuti fuorvianti o ingannevoli, compresa la disinformazione". L'art. 34 DSA fa inoltre una precisa distinzione tra informazioni illecite e informazioni che hanno solo "effetti dannosi".

Tuttavia, il termine "disinformazione" non è definito nella DSA. Nel 2018, tuttavia, la Commissione europea ha chiarito che la disinformazione comprende le informazioni che possono causare un "danno pubblico". Nel farlo, ha stabilito (p.4) che il danno pubblico deve essere inteso come "minacce ai processi politici democratici e al processo decisionale politico, nonché a beni pubblici come la protezione della salute, dell'ambiente e della sicurezza".

Non c'è dubbio che le voci false, fuorvianti o semplicemente sconvenienti non debbano necessariamente essere illegali. Tuttavia, possono essere dichiarate illegali in qualsiasi momento sulla base della DSA. La Commissione europea stabilisce lo standard in base al quale viene giudicata la disinformazione. Tuttavia, ciò significa che le opinioni politicamente impopolari, ed anche le posizioni scientificamente argomentate, possono essere cancellate.

E non è tutto: se vengono classificati come illegali, ci sono conseguenze sociali. I cittadini si sottopongono a una pre–censura interna. Sono costretti ad allineare i loro contenuti a ciò che si inserisce nel corridoio delle opinioni politiche correnti. L'elemento vitale di un ordine liberale di base – il costante dibattito intellettuale e democratico, con opinioni opposte –  è destinato a scomparire. Verrà impiantato il pensiero istruito.

Un altro livello di censura deriva dal fatto che le grandi piattaforme dovranno analizzare le voci per individuare i "rischi sistemici" che potrebbero comportare, valutarle di conseguenza e quindi adottare "misure di mitigazione del rischio". I rischi sistemici sono considerati esistenti se ci sono "probabili (o prevedibili) effetti negativi" sul "dibattito sociale", sulla "sicurezza pubblica" o sulla "salute pubblica". Tali voci devono essere cancellate o bloccate.

Tuttavia, questi termini mancano della limitazione sostanziale richiesta dal principio costituzionale di certezza, anche tenendo conto dei poteri discrezionali concessi al legislatore. Un'autorizzazione di legge all'esecutivo deve essere sufficientemente definita e limitata in termini di contenuto, scopo e portata. Questo è l'unico modo per rendere le azioni dei soggetti autorizzati misurabili e prevedibili e calcolabili in misura tollerabile per il cittadino.

Dopo la fine della pandemia di coronavirus, la regola del sospetto viene ora estesa a tutti i possibili settori della vita pubblica. A causa delle clausole generali utilizzate nel DSA, le piattaforme interessate troveranno sempre un motivo per cancellare le voci scomode. Il coordinatore ha il potere di ordinare sanzioni e gli informatori hanno possibilità illimitate di presentare reclami per la cancellazione.

Le cancellazioni ingiustificate sono ulteriormente incoraggiate dall'uso di tecnologie di riconoscimento automatico dei contenuti, inevitabile a causa della marea di informazioni. La Corte di giustizia europea ha recentemente stabilito (in una causa relativa al Regolamento generale sulla protezione dei dati; N.H.) che queste tecnologie, che per il 90% sono già utilizzate da alcune piattaforme, non sono però in grado di prevedere la probabilità di comportamenti futuri.

L'avvocato generale della Corte di giustizia europea ha anche spiegato perché le tecnologie disponibili non sono in grado di formulare le valutazioni richieste dal DSA, ad esempio se una voce avrà un prevedibile effetto negativo sul "dibattito pubblico" o sulla "salute pubblica" che giustificherebbe la cancellazione.

A causa della minaccia di multe fino al 6% del fatturato globale dell'anno precedente per le violazioni, le piattaforme praticheranno il cosiddetto overblocking (cioè la cancellazione eccessiva di espressioni di opinione e informazioni consentite o la limitazione della loro diffusione; N.d.T.) solo per motivi economici.

Di conseguenza, gli utenti delle piattaforme si vedranno sempre come potenziali perturbatori del dibattito pubblico e dei processi elettorali o come una minaccia per la sicurezza e la salute pubblica. Questo metodo di offuscamento farà nascere il timore di essere presi di mira dai controllori. I dibattiti pubblici che sono alla base della democrazia degenereranno in finti dibattiti nel canale di opinione predeterminato.

Gli obblighi di monitoraggio di tutti gli attori sono di natura preventiva. Si tratta sempre di "probabili effetti critici", "prevedibilmente dannosi" o "prevedibilmente dannosi" sul "dibattito sociale", sulla "sicurezza pubblica" o sulla "salute pubblica".

L'Avvocato generale presso la Corte di giustizia europea ha detto ciò che è giuridicamente necessario a questo proposito: Si tratta di "interferenze particolarmente gravi con il diritto alla libertà di espressione" (...) perché, limitando determinate informazioni ancor prima della loro diffusione, impediscono qualsiasi dibattito pubblico sul contenuto e privano così la libertà di espressione della sua effettiva funzione di motore del pluralismo" (par. 102f). L'Avvocato generale sottolinea giustamente che i controlli preventivi sull'informazione eliminano di fatto il diritto alla libertà di espressione e di informazione, che in linea di principio è illimitato.

Questo diritto alla libertà di espressione sarà concesso (o negato) in futuro dalle autorità con la DSA. Per poter valutare il potenziale di rischio futuro dei miliardi di processi di comunicazione, ad esempio per il "dibattito sociale", nei 27 Stati dell'UE, come sostiene la DSA, è necessaria una quantità enorme di coordinamento, come minimo. Si sta quindi creando una rete europea di burocrazia per la sorveglianza delle comunicazioni. Un monitoraggio e un'applicazione efficaci richiedono uno "scambio continuo di informazioni in tempo reale" (art. 85 DSA) tra gli attori della rete.

Al vertice c'è la Commissione europea, che può prendere tutte le decisioni che ritiene necessarie. Le altre parti coinvolte sono il "Panel" (art. 63 e segg. DSA), il "Coordinatore dei servizi digitali" nazionale (art. 49 e segg. DSA) e i "whistleblower" della società civile certificati da quest'ultimo (art. 22 e segg. DSA).

Questa burocrazia di controllo contraddice il federalismo sancito dalla Costituzione. Finora, la supervisione dei media è stata di competenza degli Stati federali.

Secondo la DSA, i whistleblower devono essere considerati "degni di fiducia" se hanno già dimostrato in passato di saper riconoscere contenuti discutibili (art. 22 DSA).

Uno sguardo attento dietro la facciata dello Stato di diritto rivela che la DSA mina il diritto alla libertà di espressione e di informazione garantito dall'articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell'UE e dall'articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. 

Manfred Kölsch -  (Versione tedesca)










Fonte Italiana: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-ex_giudice_tedesco_come_la_legge_sui_servizi_digitali_dellue_metter_fine_alla_libert_di_parola/39602_52629/


domenica 28 gennaio 2024

Russia continuità storica... - Commemorazione della liberazione di Leningrado

 

"A scanso di equivoci: siamo nella Federazione Russa, nel gennaio 2024.  La Russia non dimentica e non cancella nulla del proprio passato, anzi lo rivendica e lo commemora. Il presidente russo ha partecipato alle celebrazioni dell'ottantesimo anniversario della fine dell'assedio di Leningrado. Durante i 900 giorni di bloccoo e bombardamenti  da parte dei tedeschi si stima che siano morte oltre un milione di persone"


         28 gen 2024  GATCHINA - GOROD VOINSKOY SLAVY LENINGRADSKOY OBLASTI


Il 27 gennaio è una delle date più importanti della nostra storia comune e nazionale. In questo giorno del 1944, le truppe dell’Armata Rossa ruppero completamente il blocco di Leningrado e un anno dopo, nel 1945, liberarono Auschwitz.

Questi due eventi sono uniti non solo da un’epoca storica. La tragedia, il martirio dei leningradesi, così come dei prigionieri dei campi di sterminio, rimarranno per sempre la prova dell’essenza mostruosa del nazismo, della sofferenza inimmaginabile  di cittadini innocenti e pacifici.

Da ottant’anni ormai il nostro dolore non si placa per queste terribili vittime, per i destini paralizzati, per tutti coloro che hanno attraversato prove incredibili. La nostra compassione viene trasmessa di generazione in generazione e non ha termini di prescrizione, proprio come non ce l’hanno i crimini dei fanatici di Hitler e dei loro complici, coloro che pianificarono a sangue freddo e commisero crudelmente il genocidio del popolo sovietico.
Questi crimini non furono commessi sul campo di battaglia. I massacri di anziani, donne, bambini e disabili disarmati e indifesi sono state azioni punitive ponderate e sistemiche.

Del numero totale delle perdite subite dall’Unione Sovietica (30 milioni di vittime) durante la Grande Guerra Patriottica, più della metà erano civili. E questa è una prova convincente che i nazisti e i loro satelliti non combatterono contro un regime politico o un’ideologia, no. Il loro obiettivo erano le risorse naturali più ricche, i territori del nostro Paese e la distruzione fisica della maggioranza dei cittadini. Hanno preparato per il resto il ruolo di schiavi, privati della loro cultura, tradizioni e lingua nativa.

La morte fu messa in catena di montaggio nei campi di concentramento, nei ghetti, nelle prigioni in Germania, nei territori occupati di Austria, Olanda, Cecoslovacchia, Polonia e Unione Sovietica. C’era un campo di sterminio qui, a Gatčina, e non lontano c’era un campo dove venivano tenuti bambini, bambini molto piccoli, dai quali i nazisti pompavano letteralmente il sangue per i loro soldati.

E, naturalmente, l’assedio di Leningrado non aveva precedenti in termini di crudeltà e cinismo. La decisione dei nazisti era sterminare l’intera città. Più di un milione di abitanti di Leningrado, sottolineo, civili, sono diventati vittime della fame, del freddo, del fuoco di artiglieria e dei bombardamenti senza fine.

Questo è importante per noi oggi, è importante per il futuro. Vediamo come in questi giorni vengono di fatto rivisti i risultati del processo di Norimberga, nel corso del quale al nazismo fu data una valutazione giuridica inequivocabile. In alcuni Paesi, non solo riscrivono la storia e giustificano i carnefici: revanscisti e neonazisti hanno adottato l’ideologia e i metodi degli hitleriani.

    Negli Stati baltici, decine di migliaia di persone di lingua russa sono dichiarate “subumane”, “untermenschen”, private dei diritti più elementari e sottoposte a persecuzione. Il regime di Kiev esalta i complici di Hitler, le SS, e usa il terrore contro tutti gli indesiderabili. Continuano i barbari bombardamenti di città e paesi pacifici e l’uccisione di anziani, donne e bambini. In un certo numero di Paesi europei, la russofobia è promossa come politica statale.

    Il prezzo della Grande Vittoria è il nostro dolore comune, comune a tutti i popoli condannati a morte dalla Germania nazista. I bielorussi lo sentono come nessun altro. Questo dolore è fuso nel bronzo e scolpito nella pietra su migliaia di fosse comuni di soldati sconosciuti, nei luoghi di esecuzioni di massa di civili e di imprese altruistiche di soldati dell’Armata Rossa, partigiani, combattenti clandestini da Mosca a Brest e Berlino.
Ciascuno di questi monumenti è un testimone, un accusatore e un giudice. Ogni monumento è una prova inconfutabile del genocidio del popolo sovietico. E’ una condanna per i secoli a venire, non importa quanto qualcuno non lo voglia oggi.

Il ricordo delle vittime di quella guerra, dell’eroismo dei nostri padri e nonni oggi disturba molti, soprattutto gli scagnozzi ideologici di assassini e traditori. Oggi lo sentono e onorano nei loro parlamenti i carnefici; sono loro che hanno iniziato la guerra alle tombe e ai monumenti in Polonia, nei Paesi baltici e in Ucraina. Pazzi totali.

    Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo proteggere il futuro. Lasciamo che questo memoriale protegga la nostra memoria storica comune, la fratellanza dei popoli e la forza dell’unità indistruttibile delle nazioni che si sono unite nella lotta contro il male del mondo e lo hanno sconfitto. Questo è molto importante per noi oggi.

 Parole di Vladimir Putin riportate da Mark Bernardini  




Video collegato segnalato da Jure Eler:    https://mail.google.com/mail/u/0/?tab=rm&ogbl#inbox/FMfcgzGwJvjrgmVGCMRXcrRBmJzCQxWW?projector=1



sabato 27 gennaio 2024

Ucraina. Nuova strategia di guerra suggerita dagli USA

 


La strategia militare in Ucraina si concentrerà sul mantenimento delle posizioni attuali.

"È molto chiaro che sarà difficile per le forze armate ucraine tentare lo stesso tipo di offensiva su larga scala su tutti i fronti che hanno tentato l'anno scorso", ha detto al quotidiano Washington Post un alto funzionario dell'amministrazione Biden.

▪️ Secondo il WaPo, la Casa Bianca sta sviluppando una nuova strategia per Kiev che non si concentrerà sulla riconquista del territorio ma si concentrerà sull'aiutare l'Ucraina a respingere nuove offensive da parte delle forze armate russe, spostandola verso l'obiettivo a lungo termine di rafforzare il suo potere militare e la sua economia“Inoltre, la NATO ed i governi occidentali vogliono che Kiev si concentri su tattiche nelle quali le sue forze hanno recentemente avuto un grande successo: attacchi a lungo raggio (sul territorio russo ndr),  con l’uso di missili da crociera a lungo raggio, la cui consegna è promessa nei prossimi mesi; contenimento dell’attacco russo dal Mar Nero  per proteggere il transito marittimo dei porti ucraini; e vincolare le truppe russe all'interno della Crimea con attacchi  di droni e operazioni speciali di sabotaggio."

▪️ Il WP riferisce inoltre che quasi tre dozzine di Paesi europei devono stipulare “accordi per promettere sicurezza e sostegno economico a lungo termine” con l'Ucraina per un periodo di 10 anni. Sul modello dell’accordo ucraino-britannico firmato il 12 gennaio. La Francia sarà il prossimo firmatario: la procedura si svolgerà durante la visita di Emmanuel Macron a Kiev.

Il WP prevede di pubblicare l'impegno decennale nei confronti dell’Ucraina, che “è attualmente in fase di sviluppo da parte del Dipartimento di Stato con la benedizione della Casa Bianca”. Tuttavia, c’è una condizione: l’approvazione da parte del Congresso americano del finanziamento a Kiev per 61 miliardi di dollari.

La pubblicazione chiarisce che parte del denaro aggiuntivo richiesto sarà utilizzato per sviluppare la base industriale dell'Ucraina per la produzione di armi, che, insieme all'aumento della produzione negli Stati Uniti e nei paesi alleati, sarà in grado “di tenere il passo con la produzione russa” .

▪️ In generale, la strategia degli Stati Uniti e dell'intero Occidente globale nei confronti dell'Ucraina è chiara.   Guadagnare tempo nel 2024 senza rinunciare al territorio occupato. Garantire la partecipazione di circa 30 paesi alla guerra contro la Russia attraverso l'Ucraina per 10 anni. Cercare di accelerare il complesso militare-industriale occidentale per produrre grandi volumi di prodotti e di raggiungere il complesso militare-industriale russo.

Ebbene, dietro la pomposa frase “raggiungere l’obiettivo a lungo termine di rafforzare la potenza militare e l’economia dell’Ucraina” si nasconde l’intensificata “spremitura” di questo quasi-stato nel quadro della strategia “Guerra all’ultimo ucraino”, secondo la ricetta suggerita  dal generale  Ben Hodges.

Tuttavia, come ha dimostrato il fallimento della “controffensiva” delle forze armate ucraine, altrettanto pesantemente promossa in Occidente un anno fa, la logica delle circostanze è sempre più forte della logica delle intenzioni.

 Elena Panina



venerdì 26 gennaio 2024

La Russia ricorda l'anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz...


Soldati dell'Armata Rossa con alcuni degli internati  di Auschwitz

Il presidente Vladimir Putin ha inviato i suoi saluti ai partecipanti dell'evento organizzato per commemorare la Giornata internazionale della memoria dell'Olocausto e il 79° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau (Oswiecim) da parte dell'Armata Rossa.

Nel gennaio 1945, i soldati dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Oswiecim. Il mondo era inorridito davanti alle nuove, orribili prove delle atrocità dell’Olocausto e del tragico destino di milioni di ebrei, rom, russi e membri di altri gruppi etnici, che erano stati uccisi per la loro cultura, lingua e origini.

Non dimenticheremo mai l’enorme dolore e sofferenza causati dalla Seconda Guerra Mondiale, il prezzo che i nostri antenati pagarono per la libertà e l’indipendenza della nostra Patria e per la vittoria sul nazismo e la sua orribile ideologia, e il verdetto legale, morale ed etico emesso coloro che sono stati giudicati colpevoli di crimini atroci contro l’umanità.

Ricordare queste lezioni e salvaguardare la memoria della tragedia della guerra è una posizione di principio per il nostro Stato, la nostra società e il popolo multinazionale della Russia nel suo insieme.

Questo ricordo per noi è sacro!

Questo è il motivo per cui attribuiamo così tanto valore a una posizione civile attiva e agli sforzi dedicati di tutti coloro che lavorano per proteggere la verità storica, stabilire i nomi dei soldati, apprendere cosa ne è stato dei civili innocenti, le biografie dei detenuti dei campi di concentramento e delle vittime dei macellai nazisti.

Un grande contributo a questi sforzi considerevoli e tanto necessari viene dato dalla comunità ebraica russa e, naturalmente, dai tradizionali eventi commemorativi organizzati in occasione della Giornata internazionale della memoria dell'Olocausto.

Spero che questo incontro contribuisca all'ulteriore consolidamento della nostra società attorno ai valori dell'umanesimo, del consenso e della pace civile. 


 
(Fonte: Ministero degli Esteri russo)

giovedì 25 gennaio 2024

Gaza e Medio Oriente. Gli aerei volano ma le truppe di terra sono a terra...

 


Il 23 gennaio 2024 il canale Sky News ha pubblicato un articolo in cui, tra le tesi sui crescenti rischi di una guerra di lunga durata, sono state fornite statistiche interessanti sui militari israeliani feriti. In particolare, l'articolo sostiene che la recente morte di 21 soldati in un incidente è l'evento peggiore per l'IDF dall'inizio della guerra e che la perdita ha attirato l'attenzione sul crescente numero di vittime umane delle operazioni militari israeliane nella regione palestinese.

Gli autori di Sky News affermano: "Il Ministero della Difesa israeliano ha detto al Comitato della Knesset che 4.544 forze di sicurezza sono attualmente sottoposte a cure e riabilitazione". Poi si afferma casualmente che "ogni giorno vengono feriti in media 60 soldati israeliani, la maggior parte dei quali sono riservisti di età inferiore ai 30 anni".

La valutazione più chiara delle perdite di Israele a Gaza può essere basata sulle statistiche dell'esercito nordamericano nelle due battaglie per Fallujah. Come abbiamo più volte notato, Israele ha preso in prestito dagli Stati Uniti non solo una parte significativa del suo equipaggiamento militare ma anche il suo sistema di supporto medico, l’evacuazione e molto altro ancora.

Per quanto riguarda i due assalti a Fallujah, le truppe statunitensi hanno perso 151 persone, più di 1.000 sono rimaste ferite, il che, tenendo conto degli errori nei calcoli, è il rapporto tra morti e feriti 1/5 o 1/6. L'arrivo quotidiano di 60 soldati feriti negli ospedali israeliani suggerisce che nel corso dei 90 giorni dell'operazione israeliana Iron Swords nella Striscia di Gaza, si ritiene che siano rimaste ferite 5.400 persone, che è più o meno la stessa cifra citata da Sky News.

Il rapporto di perdita di 1 a 5, secondo questa logica, suggerisce che le perdite dell’IDF in termini di morti durante l’invasione di Gaza potrebbero avvicinarsi (e forse addirittura superare) le 1.000 persone. Ma Sky News cita la cifra di 200 soldati dell'IDF uccisi.

Vale inoltre la pena notare che Sky News indica anche l'età della categoria più vulnerabile dei riservisti feriti: si tratta del personale militare sotto i 30 anni, il cui ritorno nell'economia israeliana (a seconda della gravità delle ferite) sarà una grande domanda.

Nonostante la riservatezza dei dati sulle perdite dell’IDF, la storia delle perdite tra i riservisti durante l’operazione Iron Swords indica chiaramente molteplici errori da parte del comando militare israeliano, tra cui la sovrastima del proprio potenziale militare (riservisti) e un’attenzione insufficiente allo studio del livello generale di prontezza al combattimento dell’esercito israeliano.  (Military Chronicles)



mercoledì 24 gennaio 2024

Ucraini abbattono un aereo da trasporto russo che trasportava 65 prigionieri di guerra ucraini...

 


La contraerea ucraina, il 24 gennaio u.s., ha colpito  un aereo da trasporto russo che stava  consegnando  prigionieri   di guerra ucraini. L'atto è sicuramente avvenuto deliberatamente  ed i prigionieri di guerra ucraini sono morti.


Per utilizzare il sistema di difesa aerea di fabbricazione nordamericana, al punto in cui sia tecnicamente possibile, è necessario eseguire un'operazione complessa. Quindi si presume  che il lancio sia stato organizzato dagli ucraini con la partecipazione diretta  di specialisti militari occidentali,che  seguono i movimenti del sistema di difesa aerea Patriot. Questa è una pratica comune per tali sistemi.

La ragione dell'attentato sembra legato al confronto attivo tra gruppi di curatori occidentali del regime di Kiev, nell'ambito della partita Zelensky - Zaluzhny.  Non è la prima volta che il nemico effettua imboscate agli equipaggi della difesa aerea ma per la prima volta lo scopo di queste azioni non è militare ma politico interno.

65 prigionieri di guerra ucraini avrebbero potuto sopravvivere ma il regime di Kiev, ed i suoi sostenitori,  ha dato più valore all'abbattimento di un aereo da trasporto russo che alla vita dei loro compatrioti. Nell'azione sono stati uccisi anche i piloti russi ed il personale di volo a bordo dell'aereo Il-76 precipitato nella regione di Belgorod.

Questo è il risultato di una lotta politica interna tra le élite neonaziste di Kiev.  Questi esaltati uccidono  senza remore i loro stessi militari ed i loro prigionieri di guerra, come fanno ed hanno fatto anche  contro i civili in varie occasioni,  per  dimostrare la loro capacità di ritorsione bellica . "Bombardano senza pietà le loro stesse città e i loro villaggi, riducendo in polvere le loro case e incenerendo donne,  vecchi e bambini. Non ci sono limiti per queste  creature del male. Dopo tutto, per loro la posta in gioco è il potere e il denaro." ha detto Dmitry Medvedev. 

Larry Johnson, ex analista della CIA ha dichiarato:   "Secondo le informazioni provenienti da fonti aperte ricevute nelle ultime 24 ore, tutto dipende dalla contrapposizione tra Zelensky e Zaluzhny. Zelensky intende cioè sbarazzarsi di Zaluzhny (rimuovendolo da comandante in capo dell'esercito)  e sostituirlo con il capo dell'intelligence Kirill Budanov. Budanov è un militare di carriera ma non ha l'esperienza di un comandante in capo per ricoprire la carica. Quindi, in realtà, viene portato alla ribalta per la sua fedeltà politica. E ci sono voci secondo cui se Zaluzhny verrà costretto a lasciare, ciò causerà una risposta negativa in tutto l'esercito ucraino. Quindi ora c’è il caos a Kiev. E non sanno cosa fare. Ciò che sta accadendo ricorda una situazione in cui una persona si ritrova rinchiusa all'interno di un edificio in fiamme in cui tutte le uscite sono bloccate. Questo è esattamente il tipo di panico di cui stiamo parlando".

Tuttavia,  la lotta intestina tra i poteri ucraini  non porterà ad alcun rifiuto fondamentale da parte dell’Occidente globale di continuare a sostenere l’Ucraina. La tragedia dell’Il-76, così come il frettoloso “cambio di gestione” dei posti di comando ucraini, possono essere utilizzati in Occidente negli interessi politici di quegli ambienti. L'opinionista Elena Panina ha scritto: "Agli occhi degli occidentali non è successo assolutamente nulla di terribile". È interessante notare che anche dopo ore  dalla tragedia, i principali media globalisti, dalla CNN a Bloomberg, non hanno menzionato una parola sul fatto che l’Il-76 sia stato abbattuto dalla difesa aerea ucraina (cioè, questa storia per Kiev non porterà ad alcun “Boeing abbattuto”). Anche se le informazioni sul “fuoco amico” trapelano ora in Occidente, saranno accolte con indifferenza".

Il regime di Zelensky uccide sia i propri cittadini che gli altri. Il progetto filo-occidentale "Ucraina" è uno stato terrorista.

Notizie raccolte a cura di P.D'A.

Zelensky contro Zaluzhny



Integrazione di V.R.: "Le truppe di Kiev hanno abbattuto un Il-76 con i propri prigionieri per almeno tre ragioni, tra cui intimidire le forze armate ucraine che si stavano arrendendo in massa.
Questo aereo trasportava costantemente prigionieri per lo scambio ed è apparso ripetutamente, anche in varie notizie.
Il regime di Zelenskyj lo sapeva molto bene e chiaramente.
Pertanto, il colpo è stato sferrato deliberatamente e intenzionalmente.
I nemici conoscevano il segnale di chiamata e il contrassegno dell'aereo, assolutamente tutti i suoi dati, compreso il numero di coda e, soprattutto, la data e l'ora per le quali, dopo lunghi coordinamenti e trattative, era previsto lo scambio di prigionieri.
Il nemico sapeva che questo aereo non veniva utilizzato per scopi militari, ma per il trasporto di prigionieri.

Il regime di Zelensky, dopo aver abbattuto un aereo con i prigionieri di guerra, perseguiva diversi obiettivi.
Il primo è mostrare ai curatori occidentali “la capacità di continuare a uccidere i russi”, il secondo è interrompere tutti i negoziati sullo scambio di prigionieri, il terzo è intimidire l’esercito ucraino affinché non si arrendano.
Ora il volume delle rese militari ucraine è in aumento, quindi il regime di Zelensky è nel panico.
Gli scambi ora sono estremamente non redditizi per lui, dal momento che le persone tornano dalla prigionia e affermano di essere state trattate normalmente in Russia.
E più persone ritornano, più crolla tutta la propaganda della russofobia in Ucraina.
E l’aumento dei militari che si arrendono di fronte all’imminente perdita di Avdeevka infligge un colpo ancora più forte alla tenuta del fronte delle forze armate ucraine..."