venerdì 30 luglio 2021

Acque agitate in area Centro-destra del "Governissimo"

 


....In grande agitazione – ed é umanamente comprensibile – Matteo Salvini, che vede svanire il sogno di giungere a palazzo Chigi. Ma in preda all’angoscia soprattutto Silvio Berlusconi, che aspira – senza riuscirci – ad imporre all’intera coalizione di centro-destra quella medesima museruola “europeista, liberale e moderata” che Giorgetti é riuscito – per il momento – a far indossare a Salvini e alla Lega.

A tutto ció si aggiunge una vecchia antipatia del Cavaliere nei confronti di Giorgia Meloni. Un’antipatia che risale a quando la Giorgia era Ministro della Gioventú nel quarto governo Berlusconi (2008) e, anche allora, tirava calci. Avrebbe continuato a tirare calci pure quando il PdL decise di appoggiare il governo Monti (2011), fino alla uscita dal partito unico berlusconiano ed alla creazione di Fratelli d’Italia (2012).

Ci fu poi, nel 2016, la storiaccia delle amministrative di Roma. La Meloni aveva dato la sua disponibilitá a candidarsi a Sindaco della Capitale, ma il Cavaliere pose il veto e s’inventó quella incredibile candidatura Marchini che aprí la strada alla elezione della Raggi.

L’ultimo capitolo della vicenda é di questi giorni. Per sbarrare la strada alla candidatura a Presidente del Consiglio della leader di Fratelli d’Italia, Silvio ha addirittura rispolverato il progetto di un “partito unico” del centro-destra. Progetto giá fallito a suo tempo con l’esperienza del Popolo delle Libertá (2009-2013), ma che oggi avrebbe il vantaggio – per il Cavaliere – di azzerare la graduatoria fra i segretari dei tre partiti di centro-destra, cancellando la primazía della Meloni.

Ma, naturalmente, il “partito unico” potranno farselo, al massimo, Salvini e Berlusconi. Con un facilmente prevedibile calo di consensi, a ulteriore vantaggio di Fratelli d’Italia. Non c’é bisogno della sfera di cristallo per immaginare che, nel caso di liste comuni Lega-Forza Italia, la Lega perderebbe molti voti del proprio elettorato piú radicale (anti-UE e anti-immigrazione); al contempo, Forza Italia perderebbe una forte aliquota di quell’elettorato genericamente di destra che si era innamorato del Cavaliere e che adesso, invece, subisce il fascino della Meloni.

In attesa delle elezioni, intanto, gli italiani votano – diciamo cosí – nelle librerie. “Io sono Giorgia” é al primo posto nella classifica dei libri scritti dai leader politici, con 160.000 copie vendute. Al penultimo posto il libro di Enrico Letta dal titolo criptico “Anima e cacciavite”, che – apprendiamo dalla rete – raggiunge appena le 5.000 copie. Meglio di lui, non soltanto Renzi (“Controcorrente”) e Calenda (“I mostri”), ma anche Rocco Casalino (“Il portavoce”) e Di Battista (“Contro”). Peggio del Calimero del PD é riuscito a fare soltanto il mitico Toninelli, che con il suo “Non mollare mai” ha toccato le 3.000 copie. Ma – onore al merito – il libro di Toninelli é un volume artigianale, autoprodotto, fuori dai circuiti promozionali dei grandi editori e privo di quella rete di diffusione rappresentata da tutto ció (ed é tanto) che ruota attorno al PD.

Certo, le vendite dei libri non coincidono con i voti (in quel caso FdI batterebbe il PD con un rapporto di 160 a 5), ma sono comunque un indicatore prezioso. La gente é interessata a quello che dice Giorgia. Di Enrico Letta, invece, non frega niente a nessuno...

Michele Rallo



martedì 27 luglio 2021

Legittima difesa contro la mala-sanità

 


E' necessario organizzare la legittima difesa contro le vaccinazioni con azioni e class action di Blocco Popolare dei centri vaccinali e parallela vertenza legale per il divieto dei vaccini influenzali, covid e affini. Un ricorso immediato con sospensiva urgente delle vaccinazioni !

Vaccini inutili e, soprattutto, pericolosi per il singolo e la collettività, in quanto provocano la formazione di nuovi virus emessi dal corpo umano... che diventa una fabbrica di nuovi mutanti, le cosiddette "varianti virali"… in una spirale senza fine.

Fermiamo questo crimine antiscientifico, come chiaramente riportano i manuali di Patologia che insegnano l'impossibilità dei vaccini influenzali, in quanto la sindrome influenzale è provocata da centinaia di migliaia di varianti in continua mutazione, prodotte dal nostro dna… 
L'influenza rappresenta in primis un meccanismo di autodifesa dell'organismo, frutto di miliardi di anni di evoluzione della vita sulla Terra Madre e i virus influenzali vengono prodotti dal nostro Dna/Rna per reazione e per il trasferimento d'immunità.

Meglio un bacio e un abbraccio che un vaccino...

Gli "effetti indesiderati" dei vaccini sono inoltre palesemente espressi nei bugiardini come pericolosi e spesso mortali (tromboembolereazioni autoimmuni, ecc.)… oltre a tutto il resto che vi iniettano nel corpo… come esperimento di "sterminio scansionato", inclusi OGM che non possono essere immessi nell'ambiente secondo le Leggi italiane. 

Quanti altri morti dobbiamo subire prima di agire secondo gli obblighi Costituzionali a difesa della Repubblica Democratica?

Non si può sperimentare se l'acqua brucia, mancano le basi scientifiche
E, soprattutto… "Mai usar le cause per combatterne le conseguenze"
Inoltre, mai assumersi le responsabilità sui danni da cosiddette "vaccinazioni", lasciandole in mano ai medici o a coloro che cercano di convincervi a vaccinarvi.

E se si rifiutano di assumerle denunciateli per falso scientifico e ideologico.

Ci attiviamo per le necessarie vertenze legali? E per il risarcimento delle vittime, con l'aggravante della circonvenzione di incapaci… nel caso abbiate firmato qualcosa che non eravate in grado di capire.

Giuseppe Altieri


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lunedì 26 luglio 2021

Governissimo magnanimo: "Un tampone rapido (o una dose sperimentale) non si nega a nessuno!"


Dal kontagio al regime: "E' chiaro che la presidenza del Consiglio dei Pseudo-ministri italiani è quanto mai significativa, nei suoi dettami,  per chi è ancora capace di capire e di "conoscere"... (G.V.)

evoluzione della nostra consapevolezza su Covid19


Tenete a casa i bambini. Dopo i no-vax, stanno arrivando gli ultra-vax! Tutti se la prendono coi primi, poverini. Che avranno pure le loro colpe ma, diciamocelo: esse impallidiscono di fronte alla pervicacia  degli ultra-vax. Gli ultra-vax sono la versione quattro – ma che dico, cinque punto zero del concetto novecentesco di “utile al sistema”. Essi tutto sanno e tutto fanno: dei veri vaxtotum. La furia cieca degli ultra-vax, purtroppo, è anche contagiosa. Proprio come il virus che questi patiti della siringa coatta vorrebbero debellare.  Gli ultra-vax non pensano: credono; non discutono: obbediscono; non chiedono: obbligano. Agli ultra-vax i vaccini non bastano mai: se sono quattro, devono diventare dieci, se sono facoltativi bisogna renderli obbligatori, se non ci sono ancora, vanno al più presto inventati. Gli ultra-vax sono in perenne astinenza vaccinale, in overdose di carenza immunitaria. Per loro, il vaccino non è un farmaco, ma l’equivalente di un’ostia sacra. Quindi, per definizione, non ha contro-indicazioni, ma solo effetti salvifici sul corpo mistico dei contagiati, degli a-sintomatici e pure dei maledetti negazionisti. (Stralcio da  Byblu: https://www.byoblu.com/2020/12/19/linvasione-degli-ultra-vax/)


Se un capo di governo, calato dall’alto, può impunemente spacciare in prima serata un sillogismo tarocco (“Non ti vaccini, ti ammali, muori”) o un anatema maccartista (“Chi incita alla non vaccinazione, incita alla morte”); se uno degli “scienziati” più alla moda può serenamente twittare un messaggio grondante odio dove invita i “sorci” no-vax a blindarsi in casa come un tempo si esortavano i fascisti carogne a tornare nelle fogne; se una parlamentare del PD, cosiddetto partito “democratico”, invoca la privazione dei diritti civili nei confronti di chi rifiuta il siero; se nell’estate scorsa i non vaccinati (cioè tutti) potevano girare ovunque (al più, mascherati) mentre – ora che mezza Italia è vaccinata – i poveri no-vax dovranno infliggersi un tampone a giorni alterni per avere una vita sociale; se accadono tutte queste cose contemporaneamente, allora è giunto davvero il momento di farsi delle serie domande sulla deriva psicopatica non di pochi individui, non di una setta di fanatici, ma addirittura di milioni di persone in un paese che ne conta sessanta. (Stralcio da: https://scenarieconomici.it/linvasione-degli-ultravax/)

sabato 24 luglio 2021

Draghi Conte Beppe ed il gioco delle tre carte... - Sulla riforma Cartabia si gioca il futuro del governissimo?


Il gioco delle tre carte

...Beppe Grillo, il giacobino-capo a 5 stelle,  forse al solo scopo di trovare un comodo parafulmine, aveva designato Giuseppi come futuro “capo politico” di un M5S ridotto al lumicino. Nel presupposto, ovviamente, che il “capo politico” si limitasse a fare  il parafulmine, e che l’ultima parola in ogni campo continuasse ad essere prerogativa sua,  ovvero del Garante o dell’Illuminato che dir si voglia.

Ma l’Uomo del Vaffa aveva fatto i conti senza l’oste, senza tenere in debito conto né le ambizioni di Giuseppi, né i suoi piani segreti (ma non troppo) per sgambettare Draghi. L’aspirante capo politico  si credeva un Napoleone, e mai e poi mai avrebbe accettato di fare il numero due di chicchessía, di farsi dettare la linea politica da altri. E men che meno aveva digerito il fatto che Grillo si fosse permesso – proprio in quei giorni – di intervenire sui ministri grillini per indurli ad accettare il compromesso voluto da Draghi sulla riforma della giustizia della ministra Cartabia.

Chissá, forse nella strategía immaginata da Giuseppi e compagni per mettere alle corde Draghi, c’era proprio il voto in Consiglio dei Ministri sulla riforma Cartabia; una riforma che cancellava le incredibili grillinate della “riforma” precedente, quella targata Fofó D.J.

Ecco spiegato – sostengono le malelingue – il retroscena della vera e propria guerra scoppiata fra l’illuminato e il designato. Una guerra ancóra in corso, malgrado – ufficialmente – si sia giunti a un armistizio al tavolo di un lussuoso ristorante in quel di Marina di  Bibbona.

Come finirá? É presto per dirlo. Nei palazzi si sussurra di un vero e proprio ultimatum che Conte porrebbe a Draghi nei prossimi giorni: o fai marcia indietro sul compromesso giustizia (e ritorni alla precedente “riforma” grillina), o in aula i Cinque Stelle voteranno contro la riforma Cartabia, mettendo in grave difficoltá il Presidente del Consiglio.

Tutto come previsto, quindi? Non proprio, perché – secondo i calcoli piú attendibili dei quirinalisti – al semestre bianco mancano ancóra una dozzina di giorni. Non inizierebbe infatti “verso la fine di luglio” – come si diceva genericamente fino a qualche tempo fa, ma il 3 agosto. Senza contare che, anche a semestre bianco iniziato, Draghi potrebbe dimettersi, aprendo la strada al ricorso anticipato alle urne súbito dopo l’elezione del Presidente della Repubblica. Ipotesi, questa, che manda nel panico i parlamentari grillini, due terzi dei quali – secondo tutte le previsioni – non rientrerebbero a Montecitorio o a Palazzo Madama. Non é affatto detto, quindi, che deputati e senatori pentastellati seguirebbero le direttive di Conte; ammesso e non concesso che questi, nel frattempo, sia riuscito a farsi impalmare dal Garante.

Su una cosa, comunque, mi sentirei di scommettere. Fra Conte e Draghi, il piú furbo e il piú abile non é certamente il primo. Se l’ex avvocato del popolo crede di poter tenere sulla corda l’ex governatore della BCE, ha  sbagliato indirizzo...

Michele Rallo



giovedì 22 luglio 2021

Green Pass, perché?

 


Mi chiedo quale sia la ratio (il fondamento giuridico) del Green Pass (inteso sia nella modalità vaccino che nella modalità doppio tampone più quarantena). Innanzitutto va spiegato chi  viene  danneggiato. Stando alla scienza di regime (quindi diamo per vero tutto ciò che il main stream racconta), la persona vaccinata non può essere da me contagiata, quindi  se non sono vaccinato non creo alcun danno al vaccinato. 

La persona non vaccinata (nel momento in cui ormai il vaccino è disponibile o a breve lo sarà per tutti) ha scelto consapevolmente di non farlo, quindi non sto danneggiando nemmeno questa categoria.

 Gli immunodepressi? Sono una categoria infinitesimale e la si può gestire con piccole cautele, piuttosto che nel vaccinare 8 miliardi di persone. Porto spese se mi ammalo? Ok voglio pagarmi le cure, ma metterei a questo punto tutta la sanità privata e/o monitorerei chi è che porta più spese sanitarie, se la persona vaccinata o quella non vaccinata. 

Insomma, il Green Pass è una norma senza alcun fondamento giuridico. L'unico motivo è quello di spingere quante più persone a vaccinarsi anche gli indecisi, perché il poter viaggiare senza restrizioni è una cosa a cui molte persone non rinunciano... 

Dario Ruggiero






Articoli collegati:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2021/07/20/un-lasciapassare-per-lade-green-pass/

http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2021/07/penitenziario-per-i-renitenti-al-vaxxino.html


mercoledì 21 luglio 2021

Penitenziario per i renitenti al "vaxxino"... ?



Dunque passiamo all'estorsione, al ricatto, al penitenziario...?  Qui e lì abbiamo una stampa che sempre più ferocemente incita alla violenza contro i "renitenti" (già, li chiama così). 


Facciamo una brevissima e inesaustiva panoramica recente:
"Devono pagare" - Tito Boeri, Repubblica
"TSO per No-Vax", Galimberti secondo Il Sussidiario.
"Sputare nel piatto dei no-vax" - Parenzo, La7
"Togliere lo stipendio a chi non si sottopone a..." Francesca Mariotti, Confindustria, secondo Il Tempo.
"Vigliacchi, approfittatori" Luca Bizzarri su Twitter
"Bisogna rendere la vita difficile ai no-vax" Stefano Menzo a Il Resto del Carlino.
Etc.

Gli esempi sono moltissimi e vado a memoria. Ma il clima, signori, è incendiario.

Ora: stanno facendo pure bere a tutti la questione del 5% di occupazione delle TI per tornare in zona "gialla", di per sé ridicola oltre ogni misura accettabile.

Chi si pone dei dubbi viene osteggiato, criminalizzato, esposto al pubblico insulto.

E i violenti sono i renitenti? Quanti - a fronte di così tante e forti e continue vessazioni - avrebbero invece conservato tutta questa pazienza? Ancora lì ad appellarsi - ad appendersi - al "diritto"?

Uriel Crua



martedì 20 luglio 2021

Carlo Maria Viganò dice che: "“Ciò che indica la decadenza di un impero è il tradimento degli ideali che lo hanno reso grande..."

 


Gentili signori,  mi pregio di segnalare (vedi link sottostante *) il testo integrale dell’eccezionale intervento di monsignor Carlo Maria Viganò, in seno all’evento di Venezia del 17 luglio u.s., anticipando di seguito un brevissimo passaggio chiarificatore di natura, tenore e finalità dei contenuti dello stesso:

 

Ciò che indica la decadenza di un impero è il tradimento degli ideali che lo hanno reso grande, la perversione dell’autorità, la corruzione del potere, la rassegnazione del popolo. Mai come in quest’epoca possiamo constatare che il destino del mondo intero, e in particolare dell’Europa e delle nazioni occidentali, è irrimediabilmente segnato da tutti questi elementi, che preludono ineluttabilmente alla sua caduta, alla sua rovina. Il tradimento degli ideali, della cultura, della civiltà, del sapere, delle arti trova la propria causa nell’apostasia della Fede, nell’aver respinto due millenni di Cristianità e nel volerne rimuovere, con la Cancel Culture, anche il solo ricordo storico. Quanto è stato plasmato nell’era cristiana dal sangue dei Martiri, dalla testimonianza dei Confessori, dalla dottrina dei Dottori della Chiesa, dal Magistero dei Papi e da tutto un tessuto di operosa carità che permeava ogni ambito della vita viene rifiutato con l’imbarazzo infastidito dei rinnegati al potere

 

Con la fiducia che voglia essere vostra cura darne il risalto che merita, nell’ambito di adempimenti di operatori di un servizio pubblico oggi, senza esagerazione alcuna, più che mai vitale per le sorti dell’intera umanità, ringrazio dell’attenzione e, affidando non di meno la vostra buona volontà nell’accogliere questo appello alla personale preghiera, porgo distinti saluti

 

Adriano Colafrancesco




*https://www.corriereregioni.it/2021/07/18/la-prolusione-di-mons-carlo-maria-vigano-allevento-di-venezia/

giovedì 15 luglio 2021

DDL Zan. Critiche e preoccupazioni di "Non si tocca la famiglia"

 


Il 14 luglio 2021 l’aula del Senato respinge la proposta di sospensiva al ddl Zan per un solo voto. Ciò dimostra la necessità di discutere e continuare il dibattito sul ddl contro l’omotransfobia. Il fatto che manchi un vero confronto, oltre ai politici contrari, lo dicono anche numerose associazioni, preoccupate dei possibili rischi rappresentati dal ddl.

Il 13 luglio è iniziato l’iter del ddl Zan in Senato. All’uscita da Palazzo Madama un gruppo di genitori assieme all’Associazione “Non si tocca la famiglia” ha cercato di instaurare un dialogo con il senatore Alessandro Zan e la senatrice Monica Cirinnà, senza successo. La presidente dell’Associazione “Non si tocca la famiglia” ha cercato, invano, di consegnare la lettera firmata da 70 associazioni (iniziativa promossa da Polis Pro Persona) con le critiche e le preoccupazioni in merito al ddl.

Ebbene, il destino del ddl Zan è ancora ignoto, soprattutto dopo che il testo non è stato affondato per un solo voto. Una cosa è chiara: i temi del ddl, come l’identità di genere e il gender nelle scuole, necessitano ancora di un vero e globale confronto. 

Sputnik Italia ha raggiunto per un’intervista in merito Giusy D’Amico, presidente dell’Associazione “Non si tocca la famiglia”.

— Il Ddl Zan va avanti nel suo iter. Ieri però voi avete cercato il confronto fuori dal Senato con il senatore Zan. Giusy D’Amico, com’è andata?
— Noi eravamo andati con un gruppetto di genitori semplicemente per distribuire a mano in cartaceo una lettera rivolta a tutti i senatori impegnati nella discussione già inviata via mail il primo di luglio, quando in Senato abbiamo presentato il testo con tutti i punti critici del ddl. Volevamo invitare ad una riflessione in merito a tutte le criticità. Ieri abbiamo voluto dare un segno di vicinanza a questo lavoro di approfondimento che ci sarà nelle prossime settimane.
Abbiamo avuto nell’arrivo dell’onorevole Alessandro Zan e della senatrice Cirinnà la possibilità di avvicinarli per fare loro delle domande, volevamo consegnare anche a loro questa lettera, che però alla fine non è stato possibile. Nel provare a fare domande non abbiamo avuto risposte, o comunque sono state evasive e ci hanno liquidato subito.

— L’onorevole Zan si è proprio voltato di spalle dopo aver puntualizzato un paio di cose dette da lui in diretta recentemente su cui ha negato la paternità, ma di fatto c’è un video che attesta dove lui dice che “la legge servirà ai bambini per poter effettuare una transizione di sesso per chi non si percepisce secondo la sua identità biologica di nascita”. Quando ho fatto presente questo aspetto lui ha detto che queste cose non c’entrano con la legge. Ho ribadito che lui l’ha dichiarato in diretta alla presenza di Fedez con cui aveva un dialogo sui social. A quel punto non mi ha più rivolto né lo sguardo né la parola, si è rifiutato di rispondere alla domanda, gli ho corso dietro con i fogli, ma lui ha continuato a camminare senza voltarsi indietro.
La senatrice Cirinnà è stata un po’ più educata dicendo che avrebbe risposto prima ai giornalisti e poi che mi avrebbe dato un minuto, ma in quel minuto non ci è arrivata nessuna risposta efficace. Non abbiamo trovato soddisfazione da un confronto che sarebbe potuto essere importante visto che eravamo lì a nome dei genitori. Siamo preoccupati di come questa nuova legge morale vorrà imporre il giudice di turno che dovrà valutare espressioni e frasi secondo il suo punto di vista, perché manca il dato di tassatività in questa legge. 
Ci sono stati fior di giuristi che hanno contestato questa mancanza del principio di tassatività. L’illustre giusrista Flick, al quale non viene data udienza o cittadinanza di parola, che è stato capo della commissione costituzionale, è contrario al ddl. Inoltre tutta la sinistra prima compatta con Zan oggi è schierata contro, soprattutto in merito all’articolo numero 1 sull’identità di genere. L’ho detto anche alla Cirinnà: stanno imponendo per legge una legge morale antropologica al Paese. È un fatto gravissimo.

— Volevate consegnare la lettera di più di 70 associazioni. Di che cosa si tratta?
— Queste associazioni criticano il testo e tutto il suo impianto mettendo nero su bianco i punti nevralgici. La nostra domanda era perché avessero portato in aula un testo senza ascoltare tutte quelle richieste di audizione in prenotazione. Perché non dare spazio ad un dibattito plurale e democratico? Questa forma di tirannia che non ha niente a che vedere con la democrazia che viviamo nel nostro Paese la stiamo subendo per mano di pochi ideologi. Il mondo che li rappresenta li sta contestando da mesi. Non solo Fassina di Liberi e Uguali ha espresso il suo parere sui rischi del ddl Zan, lo ha detto recentemente anche Mino Taricco, senatore del Pd. Adesso Renzi sta puntando sulla modifica; noi genitori siamo del parere che andrebbe affossato come testo, ma ci accorgiamo che non c’è nemmeno la più lontana volontà da parte dei promotori del ddl di poter cancellare una virgola. Non hanno intenzione di ascoltare nessuno. Questo ci sorprende e ci preoccupa, perché rivela la vera anima dittatoriale di questo ddl.

— Secondo lei quindi c’è il rischio che in futuro su questi temi non si possa più mettere in piedi un dibattito né esprimere un’opinione contraria?
— Assolutamente sì, perché nella legge le maglie del concetto di discriminazione sono talmente larghe da non poter stabilire come e quando una determinata affermazione possa risultare discriminatoria o incitante all’odio. Il giudice di turno diventerà il giudice delle nuove tavole della legge morale dell’Italia a cui nessuno si potrà appellare. Se pure in appello saremo costretti a vivere uno o due anni di processi e sentenze magari perdendo il posto di lavoro, questo per cosa? Per investire forze e denaro a fronte di un gruppo di ideologi che vuole punirne uno per educarne cento! Le persone saranno private della libertà di potersi esprimere, per evitare di essere inquisite si asterranno dal poter proferire il loro libero pensiero. Questo è il vulnus su cui loro sperano di rieducare la popolazione.
Non ci dimentichiamo di quello che accadrà nelle scuole: la giornata contro l’omotransfobia, che oggi prevede 4 milioni di euro per iniziative in tutte le scuole di ogni ordine e grado, porterà nelle scuole l’ideologia gender a cui i genitori non si potranno appellare. Come minimo saranno additati come omofobi. La famiglia vorrebbe semplicemente educare i propri figli e affrontare certi temi in famiglia o con esperti scelti nelle scuole, non con qualcosa che cadrà dall’alto su cui non ci si potrà appellare.

Tatiana Santi -  Sputnik Italia



lunedì 12 luglio 2021

Stand up alla Torteria di Chivasso


Rosanna Spatari - Foto La Repubblica

Caro Paolo, l'11 luglio 2021,  con altri tre resistenti (non saprei come definirci),  tra cui la mia cara amica Valentina Fusco, sono andato a Chivasso a sostenere la ormai mitica Rosanna Spatari della Torteria. La giornata è stata molto lunga, e con tanti relatori che si sono succeduti sul piccolo palco, da Francesco Toscano per Ancora Italia *, a Ornella Mariani, all'ex magistrato Giorgianni, alla dottoressa Silvana de Mari, a Valentina Fusco e molti altri. 

In queste manifestazioni si respira sempre uno spirito di fratellanza, di appartenenza, dove alte vibrazioni si alzano dalla comunità d'intenti che caratterizza i partecipanti. 

C'è una sorta di sollievo nel vedere che non si è soli lungo questo cammino per la verità, ma anche tanto stupore e sgomento nel vedere la massa ancora rapita dalla falsa narrativa del potere. 

Strette di mano, abbracci, sorrisi sono il sale di questi incontri, dove ricarichi le energie e le intenzioni. Nel viaggio di ritorno sei stanco, ma soddisfatto, consapevole che il tuo piccolo contributo l'hai dato e lasci che tutto sia. 

Ti abbraccio fratello. Con affetto. Ettore 



*  Alcune notizie su Ancora Italia:

Ancora Italia. “Per la sovranità democratica” è l’ambizioso tentativo di mettere al centro la cultura, per tradurla in progetto di redenzione politica del Paese. Per pensare e agire altrimenti.

Ancora Italia è il partito  di chi, nel tempo della globalizzazione infelice e dei mercati apolidi deregolamentati, del fanatismo economico senza frontiere e senza identità, non rinuncia ad affermare, con orgoglio e determinazione, che noi siamo ancora Italia: e che, dunque, occorre procedere in direzione ostinata e contraria rispetto ai cantori delle “cessioni della sovranità” e dell’“irreversibilità” dei processi in atto. (https://www.ancoraitalia.it/)

sabato 10 luglio 2021

Governissimo Draghi. La caduta annunciata

 

Dimissioni: ultima spes...?

...non posso fare a meno di osservare che non c’é alcun miglioramento reale della situazione economica italiana. Con un milione e mezzo di nuovi disoccupati, le statistiche della “povertá assoluta” in Italia registrano una vera e propria impennata. Oggi gli italiani ufficialmente “poveri” sfiorano i 6 milioni, piú o meno il 10% dell’intera popolazione. Senza contare precari, sotto-occupati e quanti altri versano in stato di “povertá relativa”. E meno male – lo riconosco – che si é potuto fare affidamento sul reddito di cittadinanza; meccanismo che, pur con notevoli storture, é servito ad alleviare tante situazioni drammatiche.

Ma, allora, dove stanno i decantati miracoli di questo Governo delle Mille e una Notte? La risposta é semplice: niente miracoli, ma soltanto un onesto salto di qualitá rispetto a quelli di prima, quelli delle primule, dei monopattini e dei banchi a rotelle. Obiettivo, peraltro, raggiungibile facilmente, come anche noi avevamo pronosticato.

Aggiungiamo pure all’attivo di Draghi una dichiarata propensione ad incrementare il debito pubblico per fronteggiare l’emergenza, accompagnata da un certo buonismo fiscale («nel 2021 i soldi si danno e non si chiedono»). E, tuttavia, questi atteggiamenti generosi sono assolutamente a scadenza. Quando? certamente a far tempo dal 2027, quando dovremo cominciare a restituire “i soldi dell’Europa”. I cosiddetti soldi dell’Europa, infatti, sono per la maggior parte dei prestiti a tasso agevolato, da restituire comunque.

Quasi certamente, peraltro, la generositá di Super Mario si esaurirá molto prima, quando non sará piú lui a governare e quando sará spirata la parentesi di magnanimitá concessaci l’anno scorso dall’Unione Europea. Con buona probabilitá giá nel 2023, infatti, finirá la sospensione di quel nefasto “patto di stabilitá” con cui la Germania impone le regole della macelleria sociale ai partner europei. É stata proprio questa sospensione (temporanea) che ha consentito a Mario Draghi di aumentare il debito pubblico per fronteggiare l’emergenza sanitaria e per tappare qualche buco. Ma i debiti in piú dovranno essere ripianati in tempi brevi, pena la violazione del patto di stabilitá e, quindi, l’arrivo della Troika, come in Grecia.

Quando il governo di Sir Drake si avvierá alla fine, sará evidente la sua totale inadeguatezza a fronteggiare l’emergenza sociale postpandemica. A meno che, da parte di Draghi o di chi gli succederá al governo, non si vogliano aprire le ostilitá contro l’Unione Europea e contro l’intero sistema finanziario internazionale che delega alle banche private l’emissione del denaro pubblico. Draghi, comunque, non potrá che rimanere allineato sulle posizioni iperliberiste “europee”, totalmente incompatibili con una linea politica che possa rivendicare la sovranitá economico-finanziaria degli Stati.

Ma, senza il ritorno alla sovranitá monetaria, l’Italia non potrá uscire dal vortice di una crisi economica asfissiante; una crisi cominciata tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, quando un drappello di illuminati economisti (tutti di "pseudo sinistra” e tutti molto vicini alle istanze della destra economica) riuscí ad imporre che il nostro sistema bancario abbandonasse l’assetto pubblico ed adottasse i criteri privatistici cari alle grandi banche “centrali” anglosassoni. Erano gli anni della speculazione contro la lira italiana ad opera degli stessi “filantropi” che oggi finanziano l’assalto migratorio alle nostre coste, ed erano gli anni del “Britannia” e della privatizzazione dell’industria di Stato italiana. Come Draghi dovrebbe ben ricordare.

Michele Rallo





mercoledì 7 luglio 2021

Viterbo. Piscia sparsa open air



Nel centro storico di Viterbo fare la pipì open air è rilassante, piacevole, specie se la trattieni un pochino... dopo è una liberazione, un sollievo, è gioia di vivere...

Cosa accade a Viterbo?

Che con i numerosi incontri per pranzi e cene all'aperto lungo le piazze e le vie e le abbondanti bevute, poi ti scappa... e non tutti, purtroppo,  hanno la civiltà e l'educazione di usare il gabinetto del locale in cui si trovano.

Allora si alzano dalla sedia e dietro l'angolo di una via vicina, un po' all'oscuro, giù a spargere "acqua" colorata di giallo con tanto di cattivo odore, impregnante, insopportabile per chi percorre le vie "puzzolenti" e ancor più per chi abita in quelle strade con gli olezzi dell'odore pressante che raggiunge anche più piani delle abitazioni.

Ed allora se le persone non sono rispettose dell'ambiente e delle persone che ci vivono, il Comune di Viterbo deve entrare in azione collocando in più piazze e vie della nostra città i noti gabinetti chimici mobili.

Ciò consentirebbe quando scappa di svolgere la necessaria funzione nelle regole igieniche della vita di tutti i giorni.

Il sindaco di Viterbo Giovanni Maria Arena, garante della salute pubblica, spero provveda per ovviare tale insopportabile spiacevole situazione.

Mauro Galeotti - Lacitta.eu











Mio commentino: "...pisciare  all'aperto è un piacere atavico, una trasgressione irrefrenabile contro le costrizioni della civiltà moderna. Soprattutto dopo abbondanti bevute.  Anche se ci fossero  gabinetti chimici nelle piazze di Viterbo, coloro che non l'hanno fatta nel cesso dei bar e ristoranti non la faranno nemmeno nei gabbiotti chimici.  Ricordo che quando abitavo ancora a Calcata e visitavo le cantine degli amici produttori di vino, durante o dopo le abbondanti libagioni si andava a pisciare ai bordi della porta della cantina. Non solo per pigrizia o perché non c'erano cessi vicini,  ma soprattutto per "marcare il territorio" come fanno tutti gli animali... Si vede  che Viterbo è ancora una città all'antica!" (Paolo D'Arpini)