mercoledì 31 marzo 2021

Claudio Messora silenziato da YouTube

 


You Tube chiude il canale Byoblu di Claudio Messora, mostrando una volta ancora il volto  di un sistema intollerante e autoritario che non salva più nemmeno le forme. La storia ci insegna che generalmente, subito dopo l'abolizione della libertà di pensiero e di espressione, arriva la repressione vera e propria. Siamo tutti in pericolo? 

14 anni di storia, di interviste, di denunce, di controinformazione scomoda ai regimi mainstream. Più di mezzo milione di iscritti che hanno avuto come punto di riferimento e informazione il canale di Claudio Messora. 

Non è la prima volta che la censura dei social si abbatte sulla libera informazione e su Byoblu in particolare. Questa volta sembra che il video incriminato che ne ha addirittura determinato la chiusura risalga a più di due anni fa... 

Queste le parole di Claudio Messora: “Hanno chiuso Byoblu. È tempo di lanciare una sfida.”: https://www.byoblu.com/2021/03/30/una-sfida-per-tutti/

[N.B. YouTube è parte di Google, come tutti i sistemi Android dei vostri cellulari.]


Commento di F.G.: “Su questo scellerato attacco, basato su nessuna violazione di legge, ma frutto della protervia di chi marcia verso la dittatura, è necessaria e urgente un’iniziativa politica di massa verso il mondo politico e gli organismi preposti alla libertà di stampa e di espressione. Non contiamo nè sulla FNSI, né sull’Ordine dei Giornalisti...”


domenica 28 marzo 2021

La "sanità" come forma di controllo sociale... e la rana bollita



Dal "passaporto sanitario" alla scansione termica quotidiana per riacquisire parcelle di libertà di movimento, comunque sorvegliata e revocabile seduta stante da un qualsiasi DPCM o Decreto Legge o simili. 

Dalla riaperture parziale e precaria delle scuole al prezzo di un tampone obbligatorio generalizzato per studenti e operatori, alla vaccinazione obbligatoria per poter lavorare e sostenere la famiglia - ad iniziare col personale sanitario.

Ma si sa che la dittatura, in una "democrazia", pur se ridotta a formale e soppressa di fatto nell' "Emergenza", per imporsi contempla la gradualità, come la "rana bollita" (vedi anche: 
http://www.lteconomy.it/blog/2019/08/09/la-presenza-bioregionale-in-antitesi-allhybris-della-virtualizzazione/).

Così il popolo poco nota, contempla e capisce, instupidito dalla Paura instillata quotidianamente da una informazione serva e complice, mentre gli intellettuali lucidano i cristalli del Potere.


"Prego: favorisca il passaporto, la temperatura e il tampone..." (34') - Il controllo dei corpi come controllo sociale e politicohttps://youtu.be/0AjhlDG8lPg?t=665

Il Nuovo Ordine Terapeuticohttps://youtu.be/0AjhlDG8lPg?t=793

Permetterete che i vostri figli?:    https://youtu.be/0AjhlDG8lPg?t=849

L'Epidemia come Politica: nel nuovo paradigma capitalistico la casa si trasforma in luogo di lavoro non più separata da esso, la scuola del DAD scompare nell'isolamento degli studenti tra le mura domestiche, e così il domicilio scompare come luogo di rifugio e ristoro, di riproduzione e socializzazione, divenendo Azienda, per essere inglobato nel sistema di educazione ed esecuzione dello sfruttamento capitalistico più totale e alienante:    https://youtu.be/0AjhlDG8lPg?t=871

Un'Emergenza pensata ed agita come infinita, cari allocchi: https://youtu.be/0AjhlDG8lPg?t=973

E gli intellettuali? Siamo nel deserto della Critica:    https://youtu.be/0AjhlDG8lPg?t=1170

e nel regno delle fake news degli Utili idioti:

Che fare? Rendersi in grado di ragionare con la propria testa (per chi ce l'ha): https://youtu.be/0AjhlDG8lPg?t=1355

Dalla Costituzione al WEF : https://youtu.be/0AjhlDG8lPg?t=1631

O sardine, o salmoni : https://youtu.be/0AjhlDG8lPg?t=1954

Buona visione.
Jure Eler



sabato 27 marzo 2021

Anatema dell'arcivescovo Viganò contro il terrorismo mediatico alla "vaccinara"



 

TRUTH OVER FEAR: COVID-19, THE VACCINE, AND THE GREAT RESET

 

"Questa Lettera riflette in larga parte l’intervento che darò ai partecipanti al prossimo summit “Truth Over Fear: Covid-19, the Vaccine, and the Great Reset”, organizzato da Patrick Coffin, che si terrà tra il 30 Aprile e il 1° Maggio 2021. Questo evento importantissimo vede la partecipazione di oltre venti dei più importanti medici, ricercatori e avvocati del mondo e fornirà un approccio scientifico e di buon senso alla pseudopandemia. Tutte le persone hanno diritto al consenso informato. La registrazione online al summit può essere effettuata qui: www.restoretheculture.com"

 

Quanto abbiamo appreso sin ora a proposito della pseudopandemia, ci dà il quadro di una realtà inquietante e di un’ancor più inquietante cospirazione criminale, ordita da menti traviate. Questa realtà, tuttavia, non viene presa in considerazione da quanti, ipnotizzati dall’indottrinamento mediatico, si ostinano a considerare una grave influenza stagionale come un flagello pandemico, inefficaci le cure conosciute e miracolosi i cosiddetti vaccini dichiaratamente inutili e dannosi.

 

La reputazione delle case farmaceutiche

Sappiamo che i colossi farmaceutici – Astra Zeneca, Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson – non solo non hanno seguito i protocolli ordinari per la sperimentazione dei farmaci, ma hanno alle loro spalle una lunga storia di condanne per aver già in precedenza causato gravi danni alla popolazione, distribuendo vaccini rivelatisi causa di patologie invalidanti.

 

Conflitti di interesse

Sappiamo quali siano i macroscopici conflitti di interessi sussistenti tra le case farmaceutiche e gli organi preposti al loro controllo: in molti casi, dipendenti di queste aziende sono passati negli enti che devono approvare e autorizzare l’uso dei farmaci, ed è difficile pensare che costoro – che spesso continuano ad avere legami professionali con BigPharma – abbiano la libertà di esprimere una valutazione equa e prudente. Anzi, abbiamo visto proprio recentemente con il caso di Astra Zeneca in Europa che la palese nocività del cosiddetto vaccino – dinanzi alla quale alcuni Stati ne hanno sospeso la distribuzione – non sono considerati motivo sufficiente dall’EMA (European Medicines Agency) per vietarne l’adozione. Le recenti rilevazioni sugli effetti collaterali gravi sono state concepite per escludere la maggior parte dei casi e soprattutto per ignorare deliberatamente il rapporto di causalità sussistente tra l’inoculazione del vaccino e le sue conseguenze a breve o lungo termine.

 

Immunità per gli effetti collaterali

Sappiamo che, in spregio a qualsiasi principio giuridico e di tutela della popolazione, le case farmaceutiche hanno preteso l’immunità totale per i danni che dovessero derivare ai pazienti, ai quali viene chiesto di firmare, assieme al consenso informato, una forma di liberatoria. Così, assieme agli scandalosi profitti per la vendita dei vaccini, le multinazionali del farmaco si garantiscono l’impunità per un’operazione criminale, condotta con la complicità delle Istituzioni internazionali e dei Governi.

 

Segretezza delle clausole contrattuali

Sappiamo che i termini contrattuali degli accordi stipulati dagli Stati e dall’Unione Europea con queste case farmaceutiche sono inaccessibili e secretati: nemmeno i Parlamentari ed i rappresentanti politici possono conoscere le clausole che hanno dovuto approvare a scatola chiusa. E sappiamo che le stesse case farmaceutiche non solo non si assumono alcuna responsabilità sugli effetti collaterali, ma dichiarano di non garantirne l’efficacia, a partire dalla immunità al virus.

 

Complicità del personale sanitario

Sappiamo che tutti gli Stati, salvo rarissime eccezioni, si sono immediatamente adeguati ai più assurdi protocolli sanitari dell’OMS, ad iniziare dalla sciagurata decisione di non curare i malati all’insorgere dei primi sintomi, e di sottoporli a ventilazione profonda una volta che la sindrome influenzale degenerava in polmonite bilaterale acuta. E questo è avvenuto con l’esecrabile complicità del personale sanitario – dai medici di base al personale ospedaliero – provocando migliaia di morti non per Covid, come ci viene detto dal mainstream, ma per l’errata terapia.

 

Delegittimazione e boicottaggio delle cure disponibili

Sappiamo anche quale sia stata la furiosa campagna contro l’efficacia delle cure già esistenti, dall’uso del plasma iperimmune ai farmaci che molti medici, anche in violazione delle norme sanitarie imposte in questi mesi, hanno ritenuto loro dovere somministrare, con successo, ai loro pazienti. E non è difficile comprendere che il costo contenuto delle cure, il fatto che molte di esse non siano soggette a brevetti e soprattutto la loro immediata efficacia nella cura rappresentano per le case farmaceutiche e per i loro complici un motivo più che sufficiente per contrastarle, screditarle e giungere a farne vietare l’uso.

 

Un progetto pianificato da anni

Sappiamo che per condurre questa operazione criminale – poiché di crimine contro Dio e contro l’umanità si deve parlare, e non di una sventurata fatalità – è stata necessaria una pianificazione di anni, condotta con sistematicità per depotenziare i piani pandemici nazionali, ridurre drasticamente i posti letto negli ospedali e nelle terapie intensive, creare una massa di dipendenti ciechi, sordi e muti; dipendenti, non più medici, che antepongono la sicurezza del posto di lavoro al loro dovere di curare i malati. Il giuramento di Ippocrate è stato violato in nome del profitto delle case farmaceutiche e del perseguimento di un progetto di ingegneria sociale.

 

Coinvolgimento del sistema sanitario

Sappiamo che per ottenere la complicità dei medici e degli scienziati non si è solo fatto ricorso al sistema di corruzione e di conflitti di interessi vigente da decenni, ma anche alla distribuzione di premi e bonus in denaro. Per fare un esempio, in Italia un medico specializzato percepisce 60 euro l’ora per inoculare i vaccini nei centri vaccinali; ai medici di base sono riconosciuti incentivi per ogni paziente fatto vaccinare; un letto di terapia intensiva viene pagato dal Servizio Sanitario Nazionale circa 3.000 euro al giorno. È evidente che né i medici di base, né il personale ospedaliero, né tantomeno le aziende sanitarie regionali hanno alcun interesse a privarsi di proventi ingentissimi, dopo che per un decennio la sanità pubblica è stata demolita in nome di tagli agli sprechi imposti dall’Unione Europea. Per darvi un’idea, l’Italia ha ricevuto ben 72 inviti da Bruxelles perché chiudesse tutti i piccoli ospedali che oggi, col pretesto della pandemia, vengono riaperti e finanziati con i fondi che l’Unione Europea stanzia in prestito con vincoli e condizionalità che in altri momenti avremmo giudicato inaccettabili. Eppure quegli ospedali funzionavano bene, permettevano di offrire un servizio capillare ai cittadini ed erano in grado di evitare la diffusione del contagio.

 

Il ruolo fondamentale dei media

Sappiamo che ai media gli Stati hanno concesso finanziamenti, quale contributo per l’informazione sul Covid. In Italia il Governo Conte ha stanziato cifre ingenti perché il sistema di informazione nazionale desse una versione univoca sulla pandemia e censurasse qualsiasi voce di dissenso. La diffusione dei dati sui contagi e sui decessi è stata manipolata grossolanamente, facendo credere che i positivi ai test dovessero essere considerati malati, anche se gli asintomatici non sono contagiosi – per stessa ammissione dell’OMS e degli organi analoghi negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, ecc. E a fianco di questi finanziamenti governativi, in molti casi il conflitto di interessi con le case farmaceutiche ha potuto interferire anche con le scelte delle emittenti e dei giornali, da un lato perché BigPharma rappresenta uno dei principali acquirenti di spazi pubblicitari, dall’altra perché essa è presente nei consigli di amministrazione delle società dell’informazione. Difficile credere che il direttore di una testata giornalistica, anche se persuaso della frode pandemica, oserebbe mettersi contro l’amministratore delegato o privarsi dei profitti pubblicitari di Pfizer o della Johnson & Johnson.

 

La responsabilità dei social

Sappiamo che oltre alla complicità dei media si è mossa la macchina infernale dei social, da Facebook a Twitter, da Google a YouTube, con un’operazione di censura sfrontata e scandalosa, giunta a cancellare i profili di eminenti scienziati e di affermati giornalisti, per il solo fatto di non obbedire ai diktat della narrazione Covid. Anche in questo caso non stupisce scoprire i rapporti economici e di parentela sussistenti tra questi colossi multinazionali, divenuti con il tempo proprietari dell’informazione e arbitri di chi abbia diritto alla libertà di espressione e chi no.

 

Cui prodest?

Sappiamo anche chi sono i primi beneficiari della pandemia, in termini economici: gli usurai delle banche, che hanno il potere di tenere in vita aziende allineate ideologicamente e allo stesso tempo di far fallire piccole realtà imprenditoriali che rappresentano un fastidioso intralcio all’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale. Queste piccole aziende, diffuse soprattutto nel Vecchio Continente ed in modo particolare in Italia, costituiscono il tessuto sociale e l’identità economica di molte nazioni. La loro diffusione capillare disturba le multinazionali della grande distribuzione, da Amazon a JustEat, che in periodo di lockdown hanno aumentato i propri profitti in modo scandaloso in danno delle normali attività commerciali. Poiché quel libro che potevamo comprare dal librario all’angolo ora lo dobbiamo ordinare online, assieme al pranzo, al toner della stampante, al detersivo per la lavastoviglie. Questa new economy si è imposta con prepotenza nell’arco di poche settimane grazie alla concomitante chiusura dei negozi e al divieto di circolazione imposto ai cittadini.

 

La scuola

Sappiamo che la necessità di indottrinare le giovani generazioni non poteva escludere da questo piano anche l’istruzione scolastica e universitaria, che oggi viene impartita a distanza con gravissime conseguenze psicologiche per i bambini e i ragazzi. Questa operazione pone oggi le premesse per far sì che un domani si possa unificare l’insegnamento offerto via internet, decidendo quali siano gli insegnanti che possono tenere le lezioni e cosa debbano dire; e non mi stupirei se a breve questa forma univoca di istruzione prevedesse un numero sempre più esiguo di docenti: un solo professore di Storia per tutti gli allievi di una nazione, con un programma definito e controllato. Non è questa un’eventualità così remota quando qualsiasi studente viene obbligato a connettersi online e non può più avvalersi del professore della sua scuola, costretto al pensionamento o allontanato dall’insegnamento perché non si adegua agli ordini del potere. Né ci possiamo stupire se i nuovi docenti saranno degli ologrammi che elaborano algoritmi o inquietanti intelligenze artificiali che indottrinano milioni di ragazzi, alla teoria gender, alla dottrina LGBT e a tutte le aberrazioni morali di cui abbiamo avuto anticipazione in questi anni.

 

I promotori della pandemia

Sappiamo chi sono i teorizzatori della pandemia come instrumentum regni, da Bill Gates a George Soros, in una rete di complicità e di interessi talmente vasta e organizzata da rendere praticamente impossibile qualsiasi misura di contrasto. Assieme a loro troviamo il più inquietante repertorio di organizzazioni sedicenti filantropiche e di lobby di potere, come il World Economic Forum con Klaus Schwab, l’OMS e tutte le sue ramificazioni nazionali, la Commissione Trilaterale, il gruppo Bildelberg, il Council for Inclusive Capitalism capeggiato da Lady Lynn Forester de Rothschild e sotto la direzione spirituale di Bergoglio e, più in generale, la falange di multinazionali, banche e gruppi di potere che fanno capo a questa cupola di cospiratori. Non ci si stupisca se, in perfetta coerenza con i piani di costoro, si muovono anche le sette e i movimenti satanisti mondiali, ad iniziare dalla Chiesa di Satana, che esalta l’aborto come rituale propiziatorio per la fine della pandemia, esattamente come BigPharma impone pseudovaccini prodotti con feti abortivi.

 

Asservimento della Gerarchia cattolica

Sappiamo infine – e questo è certamente l’aspetto più sconvolgente – che in questo piano è presente anche parte della Gerarchia cattolica, che in Jorge Mario Bergoglio trova un obbediente predicatore della narrazione pandemica e il principale sponsor dei vaccini, che non ha esitato a definire «un dovere morale» nonostante le gravissime criticità etiche e religiose che essi implicano. Bergoglio è giunto a farsi intervistare dal vaticanista Domenico Agasso, in una conversazione raccolta in un libro dal titolo Dio e il mondo che verrà, per raccomandare alle masse la somministrazione del siero genico e fornire un autorevole quanto sciagurato avvallo all’ideologia del mondialismo. E sin dallo scorso marzo 2020 la Santa Sede si è dimostrata perfettamente allineata al piano globalista ordinando la chiusura delle chiese, la sospensione delle celebrazioni e l’amministrazione dei Sacramenti. Se questo non fosse realmente accaduto, ed anzi si fosse udita una forte condanna di questo progetto antiumano e anticristico, difficilmente i vertici della Chiesa Cattolica avrebbero accettato di sottomettere le moltitudini alle assurde limitazioni delle libertà naturali, in nome di un asservimento non solo ideologico, ma evidentemente anche economico e sociale.

Non dimentichiamo che, quale controparte della perdita di fedeli nelle chiese ed alla conseguente drastica riduzione delle offerte per le Conferenze Episcopali, vi dev’essere necessariamente una forma di finanziamento alternativo che non tarderemo a scoprire. Penso che in questa operazione non sia estranea né la Cina comunista, né la de Rothschild, né Bill e Melinda Gates (che, come appreso da fonte autorevole, avrebbero aperto un conto allo IOR), né la rete di partiti e movimenti sedicenti democratici – la Sinistra internazionale – obbediente all’ideologia globalista. D’altra parte, il Great Reset prevede l’instaurazione di una Religione Universale, ecumenica, ecologica e malthusiana, che vede in Bergoglio il suo naturale leader, come riconosciuto recentemente dalla Massoneria. L’adorazione della pachamama in Vaticano, l’accordo di Abu Dhabi, l’Enciclica Fratelli tutti e il prossimo sabba di Astana vanno tutti in questa direzione, compiendo quell’inesorabile processo dissolutorio della Chiesa iniziato con il Concilio Vaticano II.

 

Se qualcosa non serve, serve ad altro

Occorre riconoscere che l’apparente illogicità di quanto vediamo accadere – cure preventive boicottate, terapie erronee, vaccini inefficaci, lockdown senza utilità, uso di mascherine assolutamente inutili – acquisisce perfetta razionalità non appena si comprende che il fine dichiarato – sconfiggere la presunta pandemia – è una menzogna, mentre il fine reale è appunto la pianificazione di una crisi economica, sociale e religiosa usando come strumento una pseudopandemia provocata ad arte. Solo così si comprende la simultaneità e univocità dei provvedimenti adottati dai vari Paesi, la medesima narrazione dei media, il comportamento dei leader politici. Vi è un unico copione sotto un’unica regia, che si avvale della collaborazione e della complicità di politici e governanti, medici e scienziati, Vescovi e sacerdoti, giornalisti e intellettuali, attori e influencer, multinazionali e banchieri, dipendenti pubblici e speculatori. Profitti e guadagni sono strumentali a questo scopo, perché comprano e si assicurano la fedeltà dei subalterni; ma questa guerra – non dimentichiamolo mai! – è una guerra ideologica e religiosa.

 

Due mondi opposti

Questa crisi serve per creare le condizioni necessarie a rendere inevitabile il Great Reset, ossia la transizione dal mondo basato sulla civiltà greco-romana e sulla Cristianità ad un mondo senz’anima, senza radici, senza ideali. In pratica, il passaggio dal Regno di Cristo al regno dell’Anticristo, dalla società virtuosa che punisce i malvagi alla società empia e viziosa che punisce i buoni. Perché quella detestabile idea di uguaglianza che ci è stata instillata dai liberi pensatori prima è servita a mettere sullo stesso piano bene e male, giusto e ingiusto, bello e brutto, col pretesto di riconoscere libertà di espressione; oggi essa serve per promuovere e addirittura rendere obbligatorio il male, l’ingiustizia e ciò che è brutto, per delegittimare e proibire il bene, la giustizia e la bellezza. Coerentemente con questa visione, anche l’ecumenismo – inizialmente introdotto nel sacro recinto dal Concilio col pretesto di avvicinare eretici e scismatici – mostra oggi la sua carica anticristica, inglobando in un pantheon infernale tutte le false religioni ma proscrivendone la Religione Cattolica Apostolica Romana, perché essa l’unica vera e in quanto tale è inconciliabile con l’errore dottrinale e la deviazione morale. Dobbiamo quindi comprendere che, se non assisteremo passivamente ai cambiamenti in corso e non ci lasceremo imporre l’ideologia globalista in tutte le sue più abbiette declinazioni, verremo presto considerati criminali, hostes publici perché fedeli a un Dio geloso, che non tollera commistioni con gli idoli e con le prostituzioni. L’inganno della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità propagandate dalla Massoneria consiste proprio nell’usurpare il primato di Dio per darlo a Satana, con il pretesto apparente – e comunque erroneo e immorale – di mettere Dio e Satana sullo stesso piano in modo da consentire una presunta libertà di scelta che moralmente non esiste. Ma lo scopo finale, quello vero e inconfessabile, è fondamentalmente teologico perché l’autore della ribellione è sempre il medesimo, l’eterno Sconfitto.

 

Nemo propheta in patria

Certo, quello che vediamo accadere oggi sotto i nostri occhi poteva esser compreso e previsto da anni, se solo avessimo prestato attenzione a quanto i teorizzatori del Great Reset dichiaravano impunemente. In realtà chi aveva denunciato questo piano, oggi in via di realizzazione, è stato definito complottista, ridicolizzato o fatto passare per pazzo, ostracizzato dall’informazione mainstream e criminalizzato, allontanato dalle cattedre universitarie e dalla comunità scientifica. Oggi comprendiamo quanto lungimiranti fossero gli allarmi lanciati, e quanto potente sia la macchina organizzativa messa in campo dai nostri avversari. In nome della libertà, ci siamo abituati a vederci privati del diritto di parola e di pensiero, e si va già concretizzando il tentativo di patologizzare il dissenso per legittimare campi di detenzione e vincolare spostamenti e attività sulla base del passaporto sanitario.

 

Dissonanza cognitiva

Davanti alla realtà, tuttavia, è difficile comprendere il motivo per cui l’intera popolazione mondiale si sia lasciata convincere dell’esistenza di un virus pandemico ancora da isolare ed abbia potuto accettare supinamente delle limitazioni alla propria libertà che in altri momenti avrebbero portato la rivoluzione e le barricate nelle strade. Ancor più incomprensibile non è tanto l’assenza di una vera e propria reazione sociale e politica, ma l’incapacità di vedere la realtà in tutta la sua cruda evidenza. Ma questo è dovuto, come sappiamo, all’azione scientifica di manipolazione delle masse che ha portato inevitabilmente a quel fenomeno che la psicologia sociale chiama «dissonanza cognitiva», ossia la tensione o il disagio che proviamo dinanzi a due idee opposte e incompatibili. Lo psicologo e sociologo Leon Festinger dimostrò che tale disagio ci porta a elaborare queste convinzioni secondo tre modalità, in modo da ridurre l’incongruenza psicologica che la dissonanza determina: cambiare il proprio atteggiamento, cambiare il contesto o cambiare il comportamento. La persona comune, non riuscendo a comprendere né tantomeno a riconoscere razionalità in quello che i media diffondono ossessivamente sul Covid, accetta l’assurdità di un virus influenzale presentato come più devastante dell’ebola, perché non vuole accettare che i suoi governanti stiano mentendo spudoratamente, con lo scopo di ottenere la distruzione sociale, economica, morale e religiosa di un mondo che qualcuno ha deciso di cancellare. Non sa accettare che la menzogna possa esser spacciata per verità, che i medici non curino ed anzi facciano morire i pazienti, che i magistrati non intervengano per i crimini e le violazioni palesi, che i politici siano tutti obbedienti ad una lobby senza volto, che Bergoglio voglia demolire la Chiesa di Cristo per sostituirla con un’infernale parodia massonica. Così, per questa volontà di non accettare l’inganno e di non voler quindi prendere posizione contro di esso e contro i suoi propagatori, egli si rifugia nella comoda narrazione mainstream, sospendendo il giudizio e lasciando che altri gli dicano cosa pensare, anche se irrazionale e contraddittorio. Miliardi di persone si sono rese volontariamente schiave, vittime sacrificali al Moloch mondialista, lasciandosi persuadere dell’ineluttabilità di una situazione surreale e assurda. Anzi: proprio l’assurdità di quanto vediamo e di quello che ci viene detto sembra dare maggior forza alle ragioni di chi, dopo duecento anni di rivoluzioni in nome della presunta libertà, accetta la tirannide come un fatto normale e sale verso il patibolo con la rassegnazione di chi, in fondo, si è convinto di essere in qualche modo colpevole.

Suscita non minor sgomento il comportamento di quanti, in spregio a qualsiasi evidenza scientifica, pensano di poter risolvere questa crisi deplorando l’inefficienza nella distribuzione dei vaccini, o di porre rimedio ai danni del lockdown garantendo sussidi alle aziende e ai lavoratori. Costoro insomma vorrebbero scegliere se essere giustiziati mediante impiccagione o ghigliottina, senza nulla eccepire sulla legittimità di questa condanna. E subito si inalberano non appena qualcuno formula obiezioni, tacciandolo di cospirazionismo o di negazionismo, proclamandosi favorevole ai vaccini e dando attestazioni di fedeltà all’ideologia dominante. E non si accorgono che proprio nello stanziare sussidi alle aziende danneggiate dal lockdown essi legittimano quel reddito universale teorizzato dal Great Reset e fortemente auspicato anche dal Vaticano; non si accorgono che non può esistere un vaccino per un virus mutante, e che l’antigene che dovrebbe garantire l’immunità ad una sindrome influenzale non può esistere, finché il virus non viene isolato e non solamente sequenziato. Essi ricordano quanti, in ambito cattolico, deplorano le derive dottrinali e morali di Bergoglio, senza comprendere che sono in perfetta coerenza con le basi ideologiche del Concilio. Anche qui, come vediamo, la razionalità viene annullata per far posto alla dissonanza cognitiva e accettare l’assurdo.

 

L’uomo non è un automa

Vi è però un elemento di cui i cospiratori non hanno tenuto conto: la debolezza umana da un lato e la potenza di Dio dall’altro. La debolezza umana farà sì che alcuni dei complici di questa congiura non siano del tutto obbedienti agli ordini impartiti, o che pensino di poter ricavare un vantaggio personale dalla pseudopandemia facendo venire alla luce imbrogli e corruzione; alcuni penseranno prima al proprio interesse, altri imporranno l’obbligo vaccinale a chiunque, ma avranno qualche scrupolo quando si tratterà di vaccinare i figli o il genitore anziano; alcuni temeranno che la farsa pandemica possa in qualche modo coinvolgerli nello scandalo, e inizieranno a confessare e a parlare; altri verranno usati e poi saranno messi brutalmente da parte, e questo susciterà in loro la volontà di vendetta e li porterà a svelare i retroscena del piano. Un po’ alla volta questo colosso dai piedi di argilla crollerà, inesorabilmente, sulle proprie menzogne e sui propri delitti.

 

Un salutare ammonimento

Dall’altro lato vi è la potenza di Dio. Alcuni di noi, all’inizio, credevano che la pandemia fosse reale e con spirito soprannaturale pensavano che essa fosse in qualche modo una punizione divina per le gravissime colpe dei singoli e delle nazioni: chiedevano atti di riparazione e preghiere per invocare la fine della pestilenza. Dinanzi all’evidenza che non vi è nessuna pandemia e che i decessi sono stati causati deliberatamente per ingigantirne gli effetti sulla percezione della popolazione, possiamo considerare il Covid come un flagello non in sé, ma per tutto ciò che esso ha mostrato: il piano di Satana per l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale, che dovrebbe condurre al regno dell’Anticristo. Il Signore ci mostra, con la severità del Padre, che ancora vuole ammonire i Suoi figli e l’umanità traviata circa le conseguenze del peccato. Ci fa vedere quale mondo ci aspetta se non sapremo convertirci, abbandonando la via della perdizione e facendo ritorno a Lui, all’obbedienza alla Sua santa Legge, alla vita della Grazia.

 

La risposta dei cattolici

Ma perché le nazioni tornino a Dio, occorre che i suoi membri Gli appartengano già. Perché Cristo sia Re delle nazioni, occorre che Egli regni nelle nostre anime, nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità. E che regni anzitutto nella Santa Chiesa, sui suoi Ministri, sul Papa e sui Vescovi. Finché il Dio vivo e vero sarà oltraggiato con l’esser posto al fianco degli idoli e dei demoni, non potremo sperare che la Misericordia divina metta fine a questo flagello e che sbaragli il nemico.

Sia questo periodo di preparazione alla Santa Pasqua un momento di santi propositi per tutti noi: nella penitenza, nel digiuno e nel sacrificio dobbiamo giungere ai piedi della Croce e contemplare nella Passione del nostro Salvatore l’atto di vittoria sul Maligno. Facendo crocifiggere il Redentore sul legno della Croce, Satana ha segnato la propria sconfitta, che dev’esser resa definitiva con la fine dei tempi ma che è certissima e inesorabile.

Torniamo a Dio! Torniamo alla Fede integra e pura, senza compromessi con la mentalità del mondo. Torniamo alla Morale cristiana, alla santità di vita, alla purezza dei costumi. Il numero dei giusti tratterrà la destra dell’Onnipotente e permetterà alla Chiesa di affrontare il Calvario della persecuzione finale con la stessa dignità con cui il Suo Capo l’ha preceduta. Poiché la Croce è la via regale che conduce alla gloria della Resurrezione. La via larga e comoda è quella che vediamo oggi, e purtroppo sappiamo bene dove conduce. Ci assista in questi momenti epocali la protezione potente della Vergine Santissima, nostra Signora e Regina: sia Ella nostra Condottiera in questo combattimento spirituale, assieme a San Michele Arcangelo e all’intera Corte celeste.

 

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

25 marzo 2021

In Annuntiatione Domini






venerdì 26 marzo 2021

2021 Decreto sostegni (in prestito) - 2022 Pagamento debito (sostegni)

 


Alla fine é arrivato il Decreto Sostegni. 32 miliardi di euro distribuiti a una parte dei soggetti vessati da lockdown e angherie varie. Il limite del provvedimento lo ha riconosciuto onestamente lo stesso Draghi: «una risposta consistente ma parziale, il massimo che si poteva fare.»

Il nocciolo della questione sta proprio lí, in quel “massimo” consentito dalle regole che la privatizzazione e la europeizzazione del nostro sistema bancario ci consente. Certo, dal momento che non possiamo stampare il nostro denaro, ma dobbiamo chiederlo in prestito ai “mercati” privati, e per giunta previa autorizzazione di Bruxelles... certo – dicevo – stando cosí le cose, é logico che ci si debba cuocere in quel “massimo” che in fondo é soltanto un “minimo”, per affrontare l’emergenza del momento, sia nel campo sanitario che in quello economico-sociale.

Per fronteggiare questa crisi ed un lunghissimo “dopo”, lo Stato italiano (come tutti gli altri Stati) avrá bisogno di cifre enormi. Altro che i 200 miliardi “dell’Europa”, che poi saranno in larghissima parte dei semplici prestiti, da restituire in non-comode rate annuali. Stando cosí le cose – a parte i pannicelli caldi che Draghi saprá certamente preparare molto meglio di un Conte qualsiasi – l’alternativa per noi sará soltanto questa: o spendiamo pochi spiccioli (magari aumentando le tasse) e lasciamo morire la nostra economia tra fallimenti e licenziamenti; o ci indebitiamo fino al collo (se l’Europa ce lo consente) e ci mettiamo completamente nelle mani degli usurai. Nell’un caso o nell’altro, il nostro destino sará lo stesso: lo strangolamento della nostra economia e un ulteriore impoverimento della popolazione.



In realtá, una alternativa esiste: riappropriarci del diritto/dovere di creare il nostro danaro, e smettere di farcelo prestare dai “mercati”. E, se non si ritiene di dover tagliare del tutto il cordone ombelicale con il sistema finanziario globale, magari ricorrendo all’emissione di una moneta parallela e aggiuntiva all’€uro. Sarebbe sufficiente, al limite, anche l’emissione di titoli di Stato infruttiferi e di piccolo taglio, ma cedibili a terzi, commerciabili, in modo da prefigurare una similmoneta ammessa alla circolazione soltanto sul territorio nazionale. Mi riferisco ai “mini-Bot” la cui creazione era stata auspicata nel 2019 praticamente all’unanimitá dal Parlamento italiano, ma che l’allora governatore della Banca Centrale Europea, dottor Mario Draghi, ebbe a bollare come “illegale”.

Si tratta di quello stesso dottor Mario Draghi che é oggi alla guida del governo italiano, e che l’altro giorno ha presentato il ricordato Decreto Sostegni con l’affermazione che «nel 2021 i soldi si danno e non si chiedono». Affermazione che ha mandato in brodo di giuggiole folte schiere di orecchianti e sempliciotti, ammaliati da questa sorta di populismo a scadenza ravvicinata.

Eppure, sarebbe bastata una semplice domanda per venire a scoprire il bluff di Sir Drake: e nel 2022? e – ad essere ottimisti – nel 2023?

Giá, perché il punto é proprio questo: se non ci riprendiamo il diritto/dovere di emettere il nostro danaro, come restituiremo quei soldi che in questo 2021 «si danno e non si chiedono»? Come potremo rientrare nelle regole-capestro dell’Unione Europea che per quest’anno sono sospese, ma che ritorneranno pienamente in vigore non appena sará finita l’emergenza? Strangolandoci di tasse? Dando via le ultime rimanenze sopravvissute a privatizzazioni ed alienazioni? Svendendo il Colosseo e l’isola di Capri?



Insisto: se non ci riapproprieremo, almeno in parte, della nostra sovranitá monetaria, sará questo il destino che attende l’Italia. Ma la cosa non sembra preoccupare eccessivamente il dottor Draghi. In fondo, questi saranno cavoli di chi verrá dopo di lui (e degli italiani tutti).

Michele Rallo - ralmiche@gmail.com