"Lo stanco rito delle Elezioni Regionali si è concluso... oppure no?"
Ha vinto Berlusconi che ha perso per 6 regioni a 7 (nessuno più si ricorda che aveva pronosticato il cappotto di 13 regioni a zero a favore del centrodestra) e ha vinto la sinistra che pur perdendo 4 regioni importanti ha preso una regione in più del centrodestra.
Ha vinto anche l'astensione, mai così alta dal dopoguerra, che è oramai il primo partito nazionale.
L'unico che ha perso è il Popolo, quello che dovrà pagare tramite i "rimborsi elettorali" le spese della campagna elettorale dei partiti e, tramite le tasse, i "lauti stipendi" degli eletti vecchi o nuovi e, poi, se veramente la crisi sta passando, dovrà fare tutti i sacrifici necessari per far rientrare l'Italia in quei parametri europei che ci sono stati lasciati sforare alla grande, ma dietro l'impegno di un loro pronto rientro appena la crisi sarebbe passata.
Ha perso anche quella che, per semplicità, chiamiamo la "Area alternativa" la quale, ancora una volta, si è sbattuta per uno "zero virgola", perchè sa che le elezioni sono solo un momento della battaglia politica (e neanche il più importante) ma poi, appena c'è aria di elezioni, ci si butta a capofitto, senza preparazione, con superficialità, finendo quasi sempre stritolata nelle pastoie di leggi e regolamenti quasi sempre "porcata".
Adesso, archiviato il tutto, inizia la stagione delle Assemblee, dei Congressi e dei Congressini delle varie e frazionate realtà di quella che, sempre per semplicità, è considerata la "Area alternativa", dove si lanceranno gli allarmi "dell'ultimo treno", "dell'ultima spiaggia" e gli ennesimi appelli all'unità delle forze.
(....)
Perchè se si proclama di voler essere l'alternativa al sistema e, in particolare, alle due coalizioni del sistema che sgovernano l'Italia, bisogna dimostrarlo da subito, ogni giorno, rinunciando a facili compromessi o inciuci, anche quando ci sono le elezioni, qualunque esse siano.
Perchè l'alternativa si costruisce prima tra la gente, con la gente, perchè solo quando avremo dimostrato alla gente di batterci al loro fianco per i loro bisogni ed i loro problemi, solo allora potremo chiedere alla gente di battersi per le nostre idee e per le nostre liste e, allora, solo allora, potremo e dovremo partecipare alle elezioni.
Adriano Rebecchi
mercoledì 31 marzo 2010
martedì 30 marzo 2010
Milano: "Vita Universale per una Pasqua senza la barbara uccisione di milioni di animali..." di Marco Bracci
Vita Universale desidera riabilitare il cristianesimo delle origini nella nostra epoca. Questo significa fare chiarezza su ciò che è cristiano, cioè che si riferisce al suo insegnamento originario e su cosa invece non lo è.
Infatti Cristo non ha mai insegnato riti, dogmi, culti e tradizioni, né tantomeno pratiche di sangue, sia nei confronti degli animali sia nei confronti degli uomini, non ha mai parlato di “guerre giuste”. Questi obbrobri furono portati avanti in tutti i tempi dalla casta sacerdotale.
Anche oggi la chiesa continua a sostenere queste tradizioni di morte, non fa nulla contro il massacro di creature innocenti che finiscono sulla nostra tavola per il solo piacere del palato degli uomini, o che muoiono a milioni nei laboratori di ricerca o a causa della caccia. La chiesa non riconosce che gli animali, i nostri fratelli minori, hanno anch’essi un'anima, che siano cioè esseri viventi in grado di percepire, come noi uomini, gioia e dolore, felicità e tristezza. Gesù era il profeta della saggezza e dell'amore, il grande pacifista che ha sempre difeso gli animali, che ha portato gli insegnamenti elevati del Discorso della Montagna ed oggi divengono note numerose fonti che testimoniano che i primi cristiani erano vegetariani.
Vita Universale quindi si affianca alle associazioni animaliste contro il massacro degli agnelli per una festa religiosa, che in realtà è la festa del massacro di cuccioli innocenti. Il significato della Pasqua è tutt'altro. Cristo non avrebbe dovuto essere la “vittima sacrificale”, l'agnello, se gli uomini Lo avessero riconosciuto e avessero messo in pratica i Suoi insegnamenti.
Per la chiesa Cristo è ancora in croce, come lo sono gli oltre 40 miliardi di animali sacrificati ogni anno per l’ingordigia del nostro palato. Per cominciare a salvare il pianeta oggi si dovrebbe dapprima divenire vegetariani. Proviamo a farlo e sentiremo rinascere la vita in noi, il senso spirituale di una Pasqua che conduce all'unità tra tutti gli esseri viventi, all'unità con la nostra Madre Terra.
Marco Bracci
APPUNTAMENTO: giovedì 1 aprile alle ore 10.30 in Piazza Mercanti (vicino duomo) Milano - VITA UNIVERSALE parteciperà al presidio organizzato dall' OIPA contro la macellazione degli agnelli e altri animali per Pasqua.
Infatti Cristo non ha mai insegnato riti, dogmi, culti e tradizioni, né tantomeno pratiche di sangue, sia nei confronti degli animali sia nei confronti degli uomini, non ha mai parlato di “guerre giuste”. Questi obbrobri furono portati avanti in tutti i tempi dalla casta sacerdotale.
Anche oggi la chiesa continua a sostenere queste tradizioni di morte, non fa nulla contro il massacro di creature innocenti che finiscono sulla nostra tavola per il solo piacere del palato degli uomini, o che muoiono a milioni nei laboratori di ricerca o a causa della caccia. La chiesa non riconosce che gli animali, i nostri fratelli minori, hanno anch’essi un'anima, che siano cioè esseri viventi in grado di percepire, come noi uomini, gioia e dolore, felicità e tristezza. Gesù era il profeta della saggezza e dell'amore, il grande pacifista che ha sempre difeso gli animali, che ha portato gli insegnamenti elevati del Discorso della Montagna ed oggi divengono note numerose fonti che testimoniano che i primi cristiani erano vegetariani.
Vita Universale quindi si affianca alle associazioni animaliste contro il massacro degli agnelli per una festa religiosa, che in realtà è la festa del massacro di cuccioli innocenti. Il significato della Pasqua è tutt'altro. Cristo non avrebbe dovuto essere la “vittima sacrificale”, l'agnello, se gli uomini Lo avessero riconosciuto e avessero messo in pratica i Suoi insegnamenti.
Per la chiesa Cristo è ancora in croce, come lo sono gli oltre 40 miliardi di animali sacrificati ogni anno per l’ingordigia del nostro palato. Per cominciare a salvare il pianeta oggi si dovrebbe dapprima divenire vegetariani. Proviamo a farlo e sentiremo rinascere la vita in noi, il senso spirituale di una Pasqua che conduce all'unità tra tutti gli esseri viventi, all'unità con la nostra Madre Terra.
Marco Bracci
APPUNTAMENTO: giovedì 1 aprile alle ore 10.30 in Piazza Mercanti (vicino duomo) Milano - VITA UNIVERSALE parteciperà al presidio organizzato dall' OIPA contro la macellazione degli agnelli e altri animali per Pasqua.
lunedì 29 marzo 2010
Regio Lazio, non servono nuovi aeroporti ma più piste ciclabili - "No al proliferare di voli civili e militari sui nostri cieli"
Ante scriptum.
Sono alquanto scocciato per la piega che sta prendendo la politica economica e sociale in Italia e nel Lazio. A Viterbo da tempo si prospetta la realizzazione di un nuovo aeroporto low cost, più un altro pure a Frosinone. La spinta delle lobbyes mafiose ed affaristiche della distruzione dell'habitat è double face, le lobbyes vestono i colori della destra e della sinistra, ancora una volta unite al fine di "magnare" sopra la pelle dei cittadini con opere "sporche" ed inquinanti.
Il Lazio ha bisogno di respirare aria pura, i cittadini hanno bisogno di cose concrete e non di voli pindarici che producono solo smog, rumore e degrado morale. Non servono nel Lazio nuovi aeroporti per un turismo di massa cieco e sordo alle bellezze del terrirorio ma diretto solo ai luoghi di consumo. Quello di cui abbiamo bisogno è la valorizzazione del nostro territorio attraverso un turismo lento e sostenibile. Ad esempio in bicicletta si può arrivare a Roma, partendo da Calcata, in soli 80 minuti di pedalata... molto meno di quello che ci si impiega con altri mezzi meccanici. Per andare da Viterbo a Roma, in autubus o automobile, s'impiegano almeno due ore (ed anche più) di viaggio lo stesso tempo che ci voleva con un calesse veloce.....
E poi sapete l'ultima? Il Governo ha deciso di privatizzare l'esercito, per vendersi impunemente tutti gli immobili (caserme, poligoni, aree militari, uffici, sedi, etc.) e sapete cosa ci fa con i soldi...? Si vuole comprare nuove armi aeree per la distruzione di massa, come potete leggere dalla lettera sottostante.
Paolo D'Arpini
.....
Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti esprime ancora una volta la sua solidarietà e la sua partecipazione alla mobilitazione contro l'acquisto da parte dello stato italiano di 131 cacciabombardieri F35.
Cessi la follia del riarmo e della guerra, cessi il delittuoso sperpero delle risorse pubbliche per strumenti di morte, e si investano invece le risorse pubbliche per la pace e il disarmo, per la cooperazione tra i popoli, la solidarieta' che tutte le persone raggiunga, la promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa dalla biosfera che é l'unica casa comune dell'umanità intera.
Antonella Litta
Altri articoli sul tema aeroportuale:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=aeroporto
Sono alquanto scocciato per la piega che sta prendendo la politica economica e sociale in Italia e nel Lazio. A Viterbo da tempo si prospetta la realizzazione di un nuovo aeroporto low cost, più un altro pure a Frosinone. La spinta delle lobbyes mafiose ed affaristiche della distruzione dell'habitat è double face, le lobbyes vestono i colori della destra e della sinistra, ancora una volta unite al fine di "magnare" sopra la pelle dei cittadini con opere "sporche" ed inquinanti.
Il Lazio ha bisogno di respirare aria pura, i cittadini hanno bisogno di cose concrete e non di voli pindarici che producono solo smog, rumore e degrado morale. Non servono nel Lazio nuovi aeroporti per un turismo di massa cieco e sordo alle bellezze del terrirorio ma diretto solo ai luoghi di consumo. Quello di cui abbiamo bisogno è la valorizzazione del nostro territorio attraverso un turismo lento e sostenibile. Ad esempio in bicicletta si può arrivare a Roma, partendo da Calcata, in soli 80 minuti di pedalata... molto meno di quello che ci si impiega con altri mezzi meccanici. Per andare da Viterbo a Roma, in autubus o automobile, s'impiegano almeno due ore (ed anche più) di viaggio lo stesso tempo che ci voleva con un calesse veloce.....
E poi sapete l'ultima? Il Governo ha deciso di privatizzare l'esercito, per vendersi impunemente tutti gli immobili (caserme, poligoni, aree militari, uffici, sedi, etc.) e sapete cosa ci fa con i soldi...? Si vuole comprare nuove armi aeree per la distruzione di massa, come potete leggere dalla lettera sottostante.
Paolo D'Arpini
.....
Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti esprime ancora una volta la sua solidarietà e la sua partecipazione alla mobilitazione contro l'acquisto da parte dello stato italiano di 131 cacciabombardieri F35.
Cessi la follia del riarmo e della guerra, cessi il delittuoso sperpero delle risorse pubbliche per strumenti di morte, e si investano invece le risorse pubbliche per la pace e il disarmo, per la cooperazione tra i popoli, la solidarieta' che tutte le persone raggiunga, la promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa dalla biosfera che é l'unica casa comune dell'umanità intera.
Antonella Litta
Altri articoli sul tema aeroportuale:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=aeroporto
domenica 28 marzo 2010
Comunicazione ufficiale del Buon Governo: "Ecco alfine i Decreti Interpretativi con i quali ha inizio l'Era dell'Amore Governativo"
Avviso del Buon Consiglio Dei Ministri dell'Amore
Cari concittadini,
in risposta alle campagne di stampa ostili e alle minacce terroristiche ispirate dall'odio e dall'invidia delle forze d'opposizione e sinistre piu' illiberali del mondo, il Consiglio dei Ministri dell'Amore, riunito in data odierna, ha varato una serie di misure rivoluzionarie: siamo certi che gli Italiani ne terranno conto nel momento di riconfermarci la Loro fiducia non lasciandosi tentare da pericolose spinte alla disaffezione.
Un ampio pacchetto di nuovi decreti dimostrerà infatti che il nostro Governo dell'Amore non si preoccupa soltanto degli interessi particolari dei suoi componenti e del suo Presidente, ma persegue una visione più ampia volta all'affermazione, in ogni ambito, degli interessi dei più forti e dei più furbi, al di là di ogni ipocrita rispetto delle regole e di ogni concezione del “bene comune”.
ILLUSTRIAMO DI SEGUITO I PRIMI QUATTRO DEI NUMEROSI DECRETI nei quali si articola questa nuova grande riforma politica, che generalizzerà gli effetti del Decreto interpretativo n.1, emanato, come é noto, dopo che la lista elettorale del Pdl di Roma non era stata accettata con l'assurda scusa che sarebbe stata presentata oltre il termine ultimo consentito. E questo é solo l'inizio: invitiamo tutti i simpatizzanti del Partito dell'Amore, oltre che a diffondere questo avviso a suggerirci eventuali altri campi di applicazione per nuovi Decreti interpretativi.
DECRETO INTERPRETATIVO N.2, SUGLI UFFICI POSTALI
I funzionari o gli incaricati recanti pacchi bomba atti a esplodere nel giorno di pausa della campagna elettorale, da attribuire a sigle “anarchiche” inventate per l'occasione come spauracchio per raccogliere la maggioranza silenziosa attorno alle autorità politiche, vanno ammessi negli uffici anche dopo l'orario di chiusura.
DECRETO INTERPRETATIVO N.3, SUI SEMAFORI
E' consentito il passaggio anche con il semaforo rosso ai tassisti romani e ai possessori di SUV e di auto blu di razza bianca, qualora allo scattare del rosso essi si trovino entro 50 metri dall'incrocio, e/o nel caso si siano precedentemente fermati per mangiare un panino.
DECRETO INTERPRETATIVO N.4, SULLE COSTRUZIONI ABUSIVE
Le costruzioni sorte al di fuori dei piani regolatori non sono da considerarsi abusive, qualora si trovino entro un chilometro da aree edificabili e vengano ultimate a distanza di non più di sei mesi da consultazioni elettorali.
DECRETO INTERPRETATIVO N.5, SUI CONCORSI PUBBLICI
Vanno considerate valide le domande di partecipazione consegnate entro 15 giorni dalla scadenza prevista ed anche più se spedite da uffici postali situati in circoscrizioni elettorali dove Rete 4 ottenga uno share medio di ascolti superiore al 20%, diffuso per mezzo dei regolamentari decoder governativi.
Nel porgervi i nostri auguri di una nuova stagione di Amore, vi ricordiamo che durante ogni tornata elettorale si potrà votare fino alle ore indicate dalle Prefetture ma che SARA' POSSIBILE VOTARE ANCHE SUCCESSIVAMENTE PER CHI SI RECHI AI SEGGI INDOSSANDO UNA MAGLIETTA DEL MILAN (anzi vi esortiamo a fare proprio questo per far affermare il vostro diritto al voto, facendo riferimento al Decreto interpretativo n.6, e contattando, nel caso sorgano difficoltà, i rappresentanti di lista del Partito dell'Amore o dei suoi alleati).
Il Vostro Amoroso Governo, ed il Vostro Beneamato Presidente
Cari concittadini,
in risposta alle campagne di stampa ostili e alle minacce terroristiche ispirate dall'odio e dall'invidia delle forze d'opposizione e sinistre piu' illiberali del mondo, il Consiglio dei Ministri dell'Amore, riunito in data odierna, ha varato una serie di misure rivoluzionarie: siamo certi che gli Italiani ne terranno conto nel momento di riconfermarci la Loro fiducia non lasciandosi tentare da pericolose spinte alla disaffezione.
Un ampio pacchetto di nuovi decreti dimostrerà infatti che il nostro Governo dell'Amore non si preoccupa soltanto degli interessi particolari dei suoi componenti e del suo Presidente, ma persegue una visione più ampia volta all'affermazione, in ogni ambito, degli interessi dei più forti e dei più furbi, al di là di ogni ipocrita rispetto delle regole e di ogni concezione del “bene comune”.
ILLUSTRIAMO DI SEGUITO I PRIMI QUATTRO DEI NUMEROSI DECRETI nei quali si articola questa nuova grande riforma politica, che generalizzerà gli effetti del Decreto interpretativo n.1, emanato, come é noto, dopo che la lista elettorale del Pdl di Roma non era stata accettata con l'assurda scusa che sarebbe stata presentata oltre il termine ultimo consentito. E questo é solo l'inizio: invitiamo tutti i simpatizzanti del Partito dell'Amore, oltre che a diffondere questo avviso a suggerirci eventuali altri campi di applicazione per nuovi Decreti interpretativi.
DECRETO INTERPRETATIVO N.2, SUGLI UFFICI POSTALI
I funzionari o gli incaricati recanti pacchi bomba atti a esplodere nel giorno di pausa della campagna elettorale, da attribuire a sigle “anarchiche” inventate per l'occasione come spauracchio per raccogliere la maggioranza silenziosa attorno alle autorità politiche, vanno ammessi negli uffici anche dopo l'orario di chiusura.
DECRETO INTERPRETATIVO N.3, SUI SEMAFORI
E' consentito il passaggio anche con il semaforo rosso ai tassisti romani e ai possessori di SUV e di auto blu di razza bianca, qualora allo scattare del rosso essi si trovino entro 50 metri dall'incrocio, e/o nel caso si siano precedentemente fermati per mangiare un panino.
DECRETO INTERPRETATIVO N.4, SULLE COSTRUZIONI ABUSIVE
Le costruzioni sorte al di fuori dei piani regolatori non sono da considerarsi abusive, qualora si trovino entro un chilometro da aree edificabili e vengano ultimate a distanza di non più di sei mesi da consultazioni elettorali.
DECRETO INTERPRETATIVO N.5, SUI CONCORSI PUBBLICI
Vanno considerate valide le domande di partecipazione consegnate entro 15 giorni dalla scadenza prevista ed anche più se spedite da uffici postali situati in circoscrizioni elettorali dove Rete 4 ottenga uno share medio di ascolti superiore al 20%, diffuso per mezzo dei regolamentari decoder governativi.
Nel porgervi i nostri auguri di una nuova stagione di Amore, vi ricordiamo che durante ogni tornata elettorale si potrà votare fino alle ore indicate dalle Prefetture ma che SARA' POSSIBILE VOTARE ANCHE SUCCESSIVAMENTE PER CHI SI RECHI AI SEGGI INDOSSANDO UNA MAGLIETTA DEL MILAN (anzi vi esortiamo a fare proprio questo per far affermare il vostro diritto al voto, facendo riferimento al Decreto interpretativo n.6, e contattando, nel caso sorgano difficoltà, i rappresentanti di lista del Partito dell'Amore o dei suoi alleati).
Il Vostro Amoroso Governo, ed il Vostro Beneamato Presidente
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Rete 4
sabato 27 marzo 2010
Santoro Michele nel web spande odore di libertà... mentre Berlusconi Silvio cade in depressione
Ante Scriptum
"Giano Bifronte è il mio Dio, Kurosawa il mio regista, il vento il mio simbolo, l'incongruità la mia miniera d'oro, l'avanzata e la ritirata le mie tattiche..." (Saul Arpino)
Tranquilli ragazzi se vi eravate spaventati dopo aver letto la lettera di Giovanna Canzano sulla "squallida" trasmissione del Santoro Michele
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/03/27/santoro-michele-chi-e-soffiata-da-gola-profonda-romana-sui-risultati-scontati-delle-amministrative-lazio-e-previsioni-sul-futuro-aeroporto-di-viterbo/
ecco a voi l'esatto contrario scritto da Claudio Martinotti.... e sappiate che per me i due pari sono, Paolo D'Arpini
.....
In base ad una ricerca effettuata la mattina successiva (di venerdì 26 marzo 2010) da Human Highway (società di indagini di mercato con sede a Milano http://www.humanhighway.it) l'esperimento di Santoro et Company di bucare la censura televisiva ricorrendo ad Internet, ha avuto un successo strepitoso per l'Italia, considerando che il nostro paese è il più arretrato a livello europeo per il collegamento in banda larga e per il ricorso ad Internet come mezzo di ricerca e comunicazione (meno della metà della popolazione vi ricorre occasionalmente e solo il 20% ne fa un uso costante e continuativo).
I risultati sono che oltre 1,7 milioni di utenti si sono collegati per vedere la trasmissione, intasando quasi tutti gli accessi, cui se ne sono aggiunti altri 2,3 milioni per il tramite delle tv private e satellitari collegate, in totale 4 milioni di italiani hanno seguito l'esperimento.
Negare che sia stato un successo oltre ogni aspettativa è da imbecilli e cortigiani, come purtroppo sono molti dell'entourage di Berlusconi, che preferisce circondarsi da adulatori ed incapaci yesman che di persone serie ed affidabili, che potrebbero metterlo in ombra e fargli notare i suoi innumerevoli limiti.
Non è questione di pensarla come Santoro et Company ma è questione di ribadire con coraggio, determinazione è perseveranza, che la LIBERTA' è un bene assoluto, primario e prioritario, che non si deve mai mettere in discussione e minacciare, mentre in Italia se ne è fatto scempio.
La libertà è sempre agognata, inconsciamente anche da una parte di quel 70% ed oltre di italiani "analfabeti di ritorno", come denunciato da Tullio De Mauro, che fanno fatica a capire, ragionare e comunicare, che ricorrono solo alla televisione per informarsi e non sanno documentarsi, ma in cuor loro desiderano la libertà, e se la si desidera per sé non la si può negare agli altri. Un concetto elementare ma che deve ancora essere digerito da molti.
Nella trasmissione di Santoro si percepiva questa libertà, si capiva che i partecipanti si sentivano liberi di dire quello che pensavano veramente, senza remore, infatti si sono sentite affermazione che mai avremmo potuto ascoltare in altre circostanze, durante una conduzione televisiva convenzionale.
Per concludere, si è sentito la flagranza della libertà di espressione e comunicazione come non avveniva da molto tempo in Italia, e dobbiamo fare in modo che possa proseguire, cacciando questi farabutti che stanno al governo per fare i loro interessi (sia di destra che di sinistra che di centro, che sono ormai solo indicazioni che differenziano i comitati d'affari) e non certo quelli dello stato, della società civile e delle persone più vulnerabili. Speriamo sia solo l'inizio.
Claudio Martinotti Doria
"Giano Bifronte è il mio Dio, Kurosawa il mio regista, il vento il mio simbolo, l'incongruità la mia miniera d'oro, l'avanzata e la ritirata le mie tattiche..." (Saul Arpino)
Tranquilli ragazzi se vi eravate spaventati dopo aver letto la lettera di Giovanna Canzano sulla "squallida" trasmissione del Santoro Michele
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/03/27/santoro-michele-chi-e-soffiata-da-gola-profonda-romana-sui-risultati-scontati-delle-amministrative-lazio-e-previsioni-sul-futuro-aeroporto-di-viterbo/
ecco a voi l'esatto contrario scritto da Claudio Martinotti.... e sappiate che per me i due pari sono, Paolo D'Arpini
.....
In base ad una ricerca effettuata la mattina successiva (di venerdì 26 marzo 2010) da Human Highway (società di indagini di mercato con sede a Milano http://www.humanhighway.it) l'esperimento di Santoro et Company di bucare la censura televisiva ricorrendo ad Internet, ha avuto un successo strepitoso per l'Italia, considerando che il nostro paese è il più arretrato a livello europeo per il collegamento in banda larga e per il ricorso ad Internet come mezzo di ricerca e comunicazione (meno della metà della popolazione vi ricorre occasionalmente e solo il 20% ne fa un uso costante e continuativo).
I risultati sono che oltre 1,7 milioni di utenti si sono collegati per vedere la trasmissione, intasando quasi tutti gli accessi, cui se ne sono aggiunti altri 2,3 milioni per il tramite delle tv private e satellitari collegate, in totale 4 milioni di italiani hanno seguito l'esperimento.
Negare che sia stato un successo oltre ogni aspettativa è da imbecilli e cortigiani, come purtroppo sono molti dell'entourage di Berlusconi, che preferisce circondarsi da adulatori ed incapaci yesman che di persone serie ed affidabili, che potrebbero metterlo in ombra e fargli notare i suoi innumerevoli limiti.
Non è questione di pensarla come Santoro et Company ma è questione di ribadire con coraggio, determinazione è perseveranza, che la LIBERTA' è un bene assoluto, primario e prioritario, che non si deve mai mettere in discussione e minacciare, mentre in Italia se ne è fatto scempio.
La libertà è sempre agognata, inconsciamente anche da una parte di quel 70% ed oltre di italiani "analfabeti di ritorno", come denunciato da Tullio De Mauro, che fanno fatica a capire, ragionare e comunicare, che ricorrono solo alla televisione per informarsi e non sanno documentarsi, ma in cuor loro desiderano la libertà, e se la si desidera per sé non la si può negare agli altri. Un concetto elementare ma che deve ancora essere digerito da molti.
Nella trasmissione di Santoro si percepiva questa libertà, si capiva che i partecipanti si sentivano liberi di dire quello che pensavano veramente, senza remore, infatti si sono sentite affermazione che mai avremmo potuto ascoltare in altre circostanze, durante una conduzione televisiva convenzionale.
Per concludere, si è sentito la flagranza della libertà di espressione e comunicazione come non avveniva da molto tempo in Italia, e dobbiamo fare in modo che possa proseguire, cacciando questi farabutti che stanno al governo per fare i loro interessi (sia di destra che di sinistra che di centro, che sono ormai solo indicazioni che differenziano i comitati d'affari) e non certo quelli dello stato, della società civile e delle persone più vulnerabili. Speriamo sia solo l'inizio.
Claudio Martinotti Doria
venerdì 26 marzo 2010
"Voto o non voto?" Corrispondenza fra Gianfanco Faperdue e Paolo D'Arpini - E pareri sul condizionamento elettorale da parte del vaticano
Stralcio della lettera di Gianfranco Faperdue indirizzata a Michele Bonatesta de La Tua Voce: http://www.latuavoce.it/notizie/notizia.asp?id=23739
...Premetto subito che , personalmente, non ho dubbi, né, tantomeno remore su come mi orienterò una volta entrato nella cabina elettorale.
Da anni, forse da sempre, da quando cioè compiuto il 18mo anno , ho acquisito il diritto dovere di partecipare con il mio voto alla vita politica locale e nazionale. (!) Da quei 18 anni mi sono sempre recato alle urne perché ritengo che voto sia la massima espressione di democrazia che un comune cittadino può esprimere.
Non mi sono mai creato complessi, né mi ha mai sfiorato l’idea di disertare le urne. (!) E questo lo voglio ribadire proprio oggi quando leggo, anche sulle colonne di questi giornale, di proclami con conseguente invito a disertare il voto. Proclami ed inviti che vengono da quelle persone che, consentimi di dirlo, sicuramente saranno i primi all’indomani del voto, ad alzare alti i loro ‘lai’ ed a criticare coloro che sono usciti vincitori dalla urne.
Premesso che la mia idea su chi dare il mio voto la ha ben precisa e che niente e nessuno potrà mai farmela cambiare, desidererei esprimermi in merito ad una ‘querelle’ scoppiata proprio in queste ultime ore sulla ormai arcinote dichiarazioni di Mons. Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Ebbene il Presule, se non andiamo errati , si è rivolto agli elettori cattolici invitandoli a fare la loro scelta su candidati o candidate , tenendo ben presenti i principi cui si ispira eticamente la Chiesa primo fra tutto il la difesa della vita umana che va dal suo concepimento, alla sua morte naturale.
Apriti cielo, o quasi, tanto che quasi tutti gli organi di informazione , hanno creduto di vedere in una successiva nota della Conferenza dei Vescovi Ligure, alla cui guida è lo stesso Mons. Bagnasco, nella quale oltre alla difesa delle vita, quei vescovi chiedevano anche il rispetto di altri valori umani come il lavoro ed altro. Ebbene c’è stato chi ha interpretato quella nota come un.... passo indietro dello stesso Presule!... (!) Forse, e qui voglio essere anche un po’ cattivo, qualche Presule avrebbe fatto volentieri a mano dell’intervento piuttosto deciso di Mons. Bagnasco, ma in tutte le buone famiglie esiste sempre , da qualche parte, un figlio un po’ più discolo degli altri... (continua)
Gianfranco Faperdue
................
Mia risposta/commento:
Caro Gianfranco Faperdue, è parecchio che non ci si vede e non ci si sente... Come stai, e tua moglie Maresa? Ultimente ho incontrato a Viterbo tuo fratello Giovanni, per la prima volta dal vivo, e mi ha fatto un'ottima impressione... tra l'altro condivido la sua battaglia a favore del Bullicame e dei beni storici di Viterbo.
Son contento di trovarmi d'accordo con te sulla necessità dovere di esprimere il voto... abbiamo lottato, o meglio i nostri nonni e padri, nonne e madri, per poter acquisire questo diritto democratico... ed ora non me la sento di mandare sprecato il loro lavoro e fatica. Voterò anch'io... ed ho già espresso in che modo proprio sulle pagine della Tua Prima Pagina. Anche se negli ultimi giorni stavo pensando di non esprimere un semplice voto di "protesta" ma di privilegiare una compagine, con buone probabilità di vittoria, che magari mi ispira maggiore fiducia... Vedremo...
Volevo solo aggiungere qualcosa sull'intervento di mons. Bagnasco. In verità sono anch'io favorevole alla vita, soprattutto nel senso che sono contrario alla uccisione legale di incidentati in seguito alla dichiarazione di "morte cerebrale"... credo che il commercio di organi sulla pelle dei cittadini sia qualcosa di veramente indegno... come penso sia indega tutta la pubblicità che si sta facendo sul testamento biologico.... Comunque non voglio togliere a chiunque, nemmeno a Bagnasco, il diritto di esprimere le proprie opinioni, anche se a ben vedere queste opinioni non appartengono propriamente ad un cittadino italiano ma ad un membro del vaticano...
Se l'iniziativa fosse partita da Casini, ad esempio, sarei stato più contento... E qui ti dico che la chiesa cattolica potrà essere veramente libera ed equanime il momento in cui il papato rinuncia definitivamente al potete temporale... Dovremo per questo rivedere o annullare i Patti Lateranensi che furono una atto di comodo compiuto dal Fascismo per accaparrarsi il favore ecclesiastico e non causare scontento nella gerarchia vaticana... Ed il risultato l'abbiamo visto!
Il momento in cui tutti i cardinali ed il papa saranno nostri con-cittadini allora potranno esprimersi come vogliono sulle sorti dell'Italia... ma se sono cittadini "stranieri" a che pro lo fanno?
Scusami per lo sfogo, ti abbraccio fraternamente, Paolo D'Arpini
Altri articoli sul vaticano:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=vaticano
...Premetto subito che , personalmente, non ho dubbi, né, tantomeno remore su come mi orienterò una volta entrato nella cabina elettorale.
Da anni, forse da sempre, da quando cioè compiuto il 18mo anno , ho acquisito il diritto dovere di partecipare con il mio voto alla vita politica locale e nazionale. (!) Da quei 18 anni mi sono sempre recato alle urne perché ritengo che voto sia la massima espressione di democrazia che un comune cittadino può esprimere.
Non mi sono mai creato complessi, né mi ha mai sfiorato l’idea di disertare le urne. (!) E questo lo voglio ribadire proprio oggi quando leggo, anche sulle colonne di questi giornale, di proclami con conseguente invito a disertare il voto. Proclami ed inviti che vengono da quelle persone che, consentimi di dirlo, sicuramente saranno i primi all’indomani del voto, ad alzare alti i loro ‘lai’ ed a criticare coloro che sono usciti vincitori dalla urne.
Premesso che la mia idea su chi dare il mio voto la ha ben precisa e che niente e nessuno potrà mai farmela cambiare, desidererei esprimermi in merito ad una ‘querelle’ scoppiata proprio in queste ultime ore sulla ormai arcinote dichiarazioni di Mons. Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Ebbene il Presule, se non andiamo errati , si è rivolto agli elettori cattolici invitandoli a fare la loro scelta su candidati o candidate , tenendo ben presenti i principi cui si ispira eticamente la Chiesa primo fra tutto il la difesa della vita umana che va dal suo concepimento, alla sua morte naturale.
Apriti cielo, o quasi, tanto che quasi tutti gli organi di informazione , hanno creduto di vedere in una successiva nota della Conferenza dei Vescovi Ligure, alla cui guida è lo stesso Mons. Bagnasco, nella quale oltre alla difesa delle vita, quei vescovi chiedevano anche il rispetto di altri valori umani come il lavoro ed altro. Ebbene c’è stato chi ha interpretato quella nota come un.... passo indietro dello stesso Presule!... (!) Forse, e qui voglio essere anche un po’ cattivo, qualche Presule avrebbe fatto volentieri a mano dell’intervento piuttosto deciso di Mons. Bagnasco, ma in tutte le buone famiglie esiste sempre , da qualche parte, un figlio un po’ più discolo degli altri... (continua)
Gianfranco Faperdue
................
Mia risposta/commento:
Caro Gianfranco Faperdue, è parecchio che non ci si vede e non ci si sente... Come stai, e tua moglie Maresa? Ultimente ho incontrato a Viterbo tuo fratello Giovanni, per la prima volta dal vivo, e mi ha fatto un'ottima impressione... tra l'altro condivido la sua battaglia a favore del Bullicame e dei beni storici di Viterbo.
Son contento di trovarmi d'accordo con te sulla necessità dovere di esprimere il voto... abbiamo lottato, o meglio i nostri nonni e padri, nonne e madri, per poter acquisire questo diritto democratico... ed ora non me la sento di mandare sprecato il loro lavoro e fatica. Voterò anch'io... ed ho già espresso in che modo proprio sulle pagine della Tua Prima Pagina. Anche se negli ultimi giorni stavo pensando di non esprimere un semplice voto di "protesta" ma di privilegiare una compagine, con buone probabilità di vittoria, che magari mi ispira maggiore fiducia... Vedremo...
Volevo solo aggiungere qualcosa sull'intervento di mons. Bagnasco. In verità sono anch'io favorevole alla vita, soprattutto nel senso che sono contrario alla uccisione legale di incidentati in seguito alla dichiarazione di "morte cerebrale"... credo che il commercio di organi sulla pelle dei cittadini sia qualcosa di veramente indegno... come penso sia indega tutta la pubblicità che si sta facendo sul testamento biologico.... Comunque non voglio togliere a chiunque, nemmeno a Bagnasco, il diritto di esprimere le proprie opinioni, anche se a ben vedere queste opinioni non appartengono propriamente ad un cittadino italiano ma ad un membro del vaticano...
Se l'iniziativa fosse partita da Casini, ad esempio, sarei stato più contento... E qui ti dico che la chiesa cattolica potrà essere veramente libera ed equanime il momento in cui il papato rinuncia definitivamente al potete temporale... Dovremo per questo rivedere o annullare i Patti Lateranensi che furono una atto di comodo compiuto dal Fascismo per accaparrarsi il favore ecclesiastico e non causare scontento nella gerarchia vaticana... Ed il risultato l'abbiamo visto!
Il momento in cui tutti i cardinali ed il papa saranno nostri con-cittadini allora potranno esprimersi come vogliono sulle sorti dell'Italia... ma se sono cittadini "stranieri" a che pro lo fanno?
Scusami per lo sfogo, ti abbraccio fraternamente, Paolo D'Arpini
Altri articoli sul vaticano:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=vaticano
giovedì 25 marzo 2010
Papa Ratzinger, con i documenti stipati in vaticano, se vuole può ristabilire la verità storica su Gesù e sulla nascita del cristianesimo..
In risposta a Massimo Sega e Giovanni Panunzio e come invito al papa Ratzinger. Accenno, in nuce, a brevi ma vigorosi problemi come risposta alle lettere pubblicate su:
http://saul-arpino.blogspot.com/2010/03/il-giornaletto-di-saul-del-24-marzo.html
e su
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/03/16/1-critiche-allintervento-di-padre-lombardi-sulla-pedofilia-vaticana-2-no-a-crocifisso-ed-altri-simboli-religiosi-nelle-aule-pubbliche/
e come ulteriore approfondimento su:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/03/23/la-pedofilia-vaticana-ecclesiastica-e-peccato-grave-ma-piu-grave-ancora-e-lottusita-di-mente-lettera-aperta-a-papa-ratzinger/
1) Il cosiddetto nazareno, nazoreo, khristos, unto, soteres... non si sa dove nacque, né quando giunse al mondo. Ci anche sono errori di datazione se si ammette che sia nato, ciò, sia in proposito del giorno di nascita che opportunisticamente ricalca il solstizio d’inverno, antichissima festa del mondo arcaico, sia dell’anno di nascita.
2) Della sua vita non si sa nulla, e il primo vangelo che ne narra le gesta è posteriore al personaggio di almeno 95 anni; anche se tali libri sono lasciati credere come contemporanei dei fatti narrati.
3) I vangeli canonici cristiani cattolici, inoltre, furono scelti ad hoc tra tantissimi altri, (se si occupa di patristica della chiesa ne saprà qualcosa).
4) Per quanto d'attinenza dei vangeli sinottici, se li leggerà con attenzione, si accorgerà che sono tra loro diversissimi, non parliamo del quarto che sembra provenire da altro mondo.
5) Dell'esistenza del supposto Christos non c'è alcuna prova storica, ma in Annales, Tacito, se non ricordo male nel XV libro, ci sono due righe (2) che ne accennano vagamente. E’ inoltre certo, da parte di storici e filologi latini, che le versioni medievali tacitiane che ci sono pervenute furono CERTAMENTE rimaneggiate da Poggio Bracciolini. Era il Bracciolini il segretario apostolico di Bonifacio IX e di suoi successori. Il Bracciolini arrivò a ricopiare, MISTIFICANDO, alcune opere latine di cui riusciva ad entrare in possesso grazie alla sua carica in Vaticano, e, aberrazione massima, distruggeva gli originali per non essere confutato delle sue “scoperte”!
6) Flavio Giuseppe, altro storico dell’antichità, narrerebbe di un Christos; ma ciò è da molti storici ritenuto che si tratti di un falso del IV sec ad opera di Eusebio; infatti, questo Eusebio si auto citava, mentre i precedenti padri della Chiesa non erano assolutamente a conoscenza del personaggio poiché nessuno di loro ne trattò le gesta. Lo stesso Origene, stranamente, ne era a sconoscenza.
7) Svetonio, nella sua opera “La vita dei dodici Cesari”, in un suo passaggio in “Vita di Claudio” scriveva: “Scontato che i Giudei, incitati da Chrestos, causano durevolmente insurrezioni…”. Da ciò i credenti in Cristo trassero autenticità per avvalorare la storicità del personaggio. Però, c’è da chiedersi: “Possibile che Svetonio, uno tra i maggiori storici latini, liquidasse la supposta enorme importanza storica del Cristo con solo quest’evanescente citazione? Si noti, inoltre, il Chrestos potrebbe essere chiunque, questo, infatti, era un appellativo molto comune in quel tempo, e non aveva nulla a che spartire con il nome “Cristo”.
8) Da Plinio il Giovane governatore della Bitinia, gli apologeti cristiani trassero, secondo loro, altra prova dell'esistenza del Cristo. Ciò, semplicemente perché in una lettera chiedeva aiuto per contrastare i “Christiani”. La richiesta d’aiuto, in realtà, non palesa proprio nulla, ma solo che è possibile sostenere che sia esistita una fazione rivoltosa detta “Christiani” che creava torbidi, almeno tra il 111 e 113 a.n.e. quando lui era governatore nella regione detta.
9) Anche altri scritti postumi cui la chiesa di Roma si riallaccia per sostenere tesi insostenibili sono falsi storici. Tra questi tale è lo stesso editto di Costantino che cederebbe l'Urbs al papa, però, guarda caso, Trachalla (Costantino) era seguace, la storiografia in ciò è chiarissima, del rito "solare".
10) Anche la bibbia è un falso storico. Assai brevemente: “Bibbia da biblion, termine greco della koiné, indica il foglio di papiro che era commercializzato dal porto di Biblos fin da epoca molto antica. Dunque Bibbia, il presunto libro, sono in realtà fogli da qualcuno messi insieme per creare una propria saga di discendenza che racconterebbe oltre 1500 anni di storia che, troppo stranamente, i pignoli antichi egizi non hanno mai raccontato nei papiri delle piramidi o in altre fonti.
11) [A] La copia della Bibbia conosciuta come più antica fu redatta su pergamena e non su papiri, non è scritta in geroglifici, o in ieratico (forma geroglifica semplificata d’uso sacerdotale) o Demotico, ma è redatta in aramaico, lingua ben posteriore, con ciò ponendo seriamente in dubbio la tradizione giudaico cristiana che la vorrebbe antica di almeno 1500 anni a.n.e.
11) [B] Un’altra teoria daterebbe la bibbia di poco posteriore al ritorno giudaico dalla cattività babilonese, 539 a.n.e, quando le tribù del Neghev cominciarono ad usare la lingua aramaica. Alcuni attribuiscono ad Esdra, lo scriba, la sua prima scrittura avvenuta nel 459 a.n.e. aggiungendovi “Leggi/difesa” che il rabbinismo aumenterà a dismisura nel tempo, per esempio- “non cuocerai il capretto nel latte di sua madre, Shemot (Esodo) 23:19. E’, però difficile credere alla “diceria” di simile vetustà della Bibbia; basta modestamente interrogarsi per sconfessarla. Infatti, per quale motivo le tribù nomadi della protostoria d’Israele, certamente analfabete, avrebbero dovuto conservare pelli incise, o fogli di papiro che non capivano, invece di usarli come pelli per tende o giacigli, considerato che per la vita nomade che conducevano era impossibile che alcuno tra loro sapesse scrivere. E poi tali “scritture” sarebbero state tradotte, ma da chi, dopo oltre mille anni come se la lingua parlata fosse rimasta invariata!
11) [C] In questo scritto in ultimo, ma non ultimo, la chiesa di Roma, la maggiore colpevole per l’accreditamento del mito del suo dio spacciato come realtà di perfezionamento di quelli ebraici, javeh, elohim, adonai, i due finali stranamente sono scritti al plurale, invece sostiene che la Bibbia fu vergata durante il regno di Tolomeo Filadelfo, re egizio della dinastia dei Tolomei.
12) Ora, signor critico, mi permetta di suggerirle di leggere per la storia del Cristo, non miei libri, ma quelli di Luigi Cascioli che purtroppo è deceduto qualche giorno addietro.
ERA UNO FRA I MIGLIORI GALANTUOMINI! [Mi lasci dire, (SENZA PRESUNZIONE) che ci tenevamo ben in contatto per confrontare idee storiche e filosofiche di quella materia che i preti chiamano teologia, e che anch'io ho studiato dopo aver conseguito titoli in una disciplina pragmatica. Fui buttato fuori dalla facoltà teologica dopo che il direttore mi pregò per anni di iscrivermi. Mi conosceva molto bene! Però mi allontanarono dalla facoltà, a loro comodo, per alcune mie monografie sui Qumran, ma anche per un mio libro intitolato D.E.A. (De Eloquio Ateismo) che non seppi come giunse in loro possesso. Nel volume, oltre la questione morale, illustravo le aporie delle religioni.
13) La cacciata avvenne perché, ufficialmente, "non ero umile", leggasi "non devi… fare domande". Domande che ponevo, in ogni modo, sempre in privato per “non disturbare" le suorine ed i seminaristi. Però, ai docenti scatenavano assai dolorosi e rovinosi mal di pancia.
14) Per finire, lo scrivente ha qualche conoscenza della res medica, sia in Psichiatria, sia in Medicina Legale, sia in Criminologia Forense, e potrebbe, dunque, avere titolo per parlare d'argomenti che per Lei sono ardui, e che definisce stravaganti, però non specifica per quali dati in suo possesso e arrampicandosi sugli specchi.
15) Potrebbe leggere, sempre in lingua italiana, anche il bel libro di Giancarlo Tranfo,
16) Riuscendo a trovarlo, potrà cercarlo attraverso case editrici svizzere, legga lo stupendo: “Et Moïse créa Dieu”. Auteur :H « AEDRICH MARCEL » Édité par ROBERT LAFFONT.
Saluti. Der Sieg wird unser sein!
Kiriosomega
http://saul-arpino.blogspot.com/2010/03/il-giornaletto-di-saul-del-24-marzo.html
e su
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/03/16/1-critiche-allintervento-di-padre-lombardi-sulla-pedofilia-vaticana-2-no-a-crocifisso-ed-altri-simboli-religiosi-nelle-aule-pubbliche/
e come ulteriore approfondimento su:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/03/23/la-pedofilia-vaticana-ecclesiastica-e-peccato-grave-ma-piu-grave-ancora-e-lottusita-di-mente-lettera-aperta-a-papa-ratzinger/
1) Il cosiddetto nazareno, nazoreo, khristos, unto, soteres... non si sa dove nacque, né quando giunse al mondo. Ci anche sono errori di datazione se si ammette che sia nato, ciò, sia in proposito del giorno di nascita che opportunisticamente ricalca il solstizio d’inverno, antichissima festa del mondo arcaico, sia dell’anno di nascita.
2) Della sua vita non si sa nulla, e il primo vangelo che ne narra le gesta è posteriore al personaggio di almeno 95 anni; anche se tali libri sono lasciati credere come contemporanei dei fatti narrati.
3) I vangeli canonici cristiani cattolici, inoltre, furono scelti ad hoc tra tantissimi altri, (se si occupa di patristica della chiesa ne saprà qualcosa).
4) Per quanto d'attinenza dei vangeli sinottici, se li leggerà con attenzione, si accorgerà che sono tra loro diversissimi, non parliamo del quarto che sembra provenire da altro mondo.
5) Dell'esistenza del supposto Christos non c'è alcuna prova storica, ma in Annales, Tacito, se non ricordo male nel XV libro, ci sono due righe (2) che ne accennano vagamente. E’ inoltre certo, da parte di storici e filologi latini, che le versioni medievali tacitiane che ci sono pervenute furono CERTAMENTE rimaneggiate da Poggio Bracciolini. Era il Bracciolini il segretario apostolico di Bonifacio IX e di suoi successori. Il Bracciolini arrivò a ricopiare, MISTIFICANDO, alcune opere latine di cui riusciva ad entrare in possesso grazie alla sua carica in Vaticano, e, aberrazione massima, distruggeva gli originali per non essere confutato delle sue “scoperte”!
6) Flavio Giuseppe, altro storico dell’antichità, narrerebbe di un Christos; ma ciò è da molti storici ritenuto che si tratti di un falso del IV sec ad opera di Eusebio; infatti, questo Eusebio si auto citava, mentre i precedenti padri della Chiesa non erano assolutamente a conoscenza del personaggio poiché nessuno di loro ne trattò le gesta. Lo stesso Origene, stranamente, ne era a sconoscenza.
7) Svetonio, nella sua opera “La vita dei dodici Cesari”, in un suo passaggio in “Vita di Claudio” scriveva: “Scontato che i Giudei, incitati da Chrestos, causano durevolmente insurrezioni…”. Da ciò i credenti in Cristo trassero autenticità per avvalorare la storicità del personaggio. Però, c’è da chiedersi: “Possibile che Svetonio, uno tra i maggiori storici latini, liquidasse la supposta enorme importanza storica del Cristo con solo quest’evanescente citazione? Si noti, inoltre, il Chrestos potrebbe essere chiunque, questo, infatti, era un appellativo molto comune in quel tempo, e non aveva nulla a che spartire con il nome “Cristo”.
8) Da Plinio il Giovane governatore della Bitinia, gli apologeti cristiani trassero, secondo loro, altra prova dell'esistenza del Cristo. Ciò, semplicemente perché in una lettera chiedeva aiuto per contrastare i “Christiani”. La richiesta d’aiuto, in realtà, non palesa proprio nulla, ma solo che è possibile sostenere che sia esistita una fazione rivoltosa detta “Christiani” che creava torbidi, almeno tra il 111 e 113 a.n.e. quando lui era governatore nella regione detta.
9) Anche altri scritti postumi cui la chiesa di Roma si riallaccia per sostenere tesi insostenibili sono falsi storici. Tra questi tale è lo stesso editto di Costantino che cederebbe l'Urbs al papa, però, guarda caso, Trachalla (Costantino) era seguace, la storiografia in ciò è chiarissima, del rito "solare".
10) Anche la bibbia è un falso storico. Assai brevemente: “Bibbia da biblion, termine greco della koiné, indica il foglio di papiro che era commercializzato dal porto di Biblos fin da epoca molto antica. Dunque Bibbia, il presunto libro, sono in realtà fogli da qualcuno messi insieme per creare una propria saga di discendenza che racconterebbe oltre 1500 anni di storia che, troppo stranamente, i pignoli antichi egizi non hanno mai raccontato nei papiri delle piramidi o in altre fonti.
11) [A] La copia della Bibbia conosciuta come più antica fu redatta su pergamena e non su papiri, non è scritta in geroglifici, o in ieratico (forma geroglifica semplificata d’uso sacerdotale) o Demotico, ma è redatta in aramaico, lingua ben posteriore, con ciò ponendo seriamente in dubbio la tradizione giudaico cristiana che la vorrebbe antica di almeno 1500 anni a.n.e.
11) [B] Un’altra teoria daterebbe la bibbia di poco posteriore al ritorno giudaico dalla cattività babilonese, 539 a.n.e, quando le tribù del Neghev cominciarono ad usare la lingua aramaica. Alcuni attribuiscono ad Esdra, lo scriba, la sua prima scrittura avvenuta nel 459 a.n.e. aggiungendovi “Leggi/difesa” che il rabbinismo aumenterà a dismisura nel tempo, per esempio- “non cuocerai il capretto nel latte di sua madre, Shemot (Esodo) 23:19. E’, però difficile credere alla “diceria” di simile vetustà della Bibbia; basta modestamente interrogarsi per sconfessarla. Infatti, per quale motivo le tribù nomadi della protostoria d’Israele, certamente analfabete, avrebbero dovuto conservare pelli incise, o fogli di papiro che non capivano, invece di usarli come pelli per tende o giacigli, considerato che per la vita nomade che conducevano era impossibile che alcuno tra loro sapesse scrivere. E poi tali “scritture” sarebbero state tradotte, ma da chi, dopo oltre mille anni come se la lingua parlata fosse rimasta invariata!
11) [C] In questo scritto in ultimo, ma non ultimo, la chiesa di Roma, la maggiore colpevole per l’accreditamento del mito del suo dio spacciato come realtà di perfezionamento di quelli ebraici, javeh, elohim, adonai, i due finali stranamente sono scritti al plurale, invece sostiene che la Bibbia fu vergata durante il regno di Tolomeo Filadelfo, re egizio della dinastia dei Tolomei.
12) Ora, signor critico, mi permetta di suggerirle di leggere per la storia del Cristo, non miei libri, ma quelli di Luigi Cascioli che purtroppo è deceduto qualche giorno addietro.
ERA UNO FRA I MIGLIORI GALANTUOMINI! [Mi lasci dire, (SENZA PRESUNZIONE) che ci tenevamo ben in contatto per confrontare idee storiche e filosofiche di quella materia che i preti chiamano teologia, e che anch'io ho studiato dopo aver conseguito titoli in una disciplina pragmatica. Fui buttato fuori dalla facoltà teologica dopo che il direttore mi pregò per anni di iscrivermi. Mi conosceva molto bene! Però mi allontanarono dalla facoltà, a loro comodo, per alcune mie monografie sui Qumran, ma anche per un mio libro intitolato D.E.A. (De Eloquio Ateismo) che non seppi come giunse in loro possesso. Nel volume, oltre la questione morale, illustravo le aporie delle religioni.
13) La cacciata avvenne perché, ufficialmente, "non ero umile", leggasi "non devi… fare domande". Domande che ponevo, in ogni modo, sempre in privato per “non disturbare" le suorine ed i seminaristi. Però, ai docenti scatenavano assai dolorosi e rovinosi mal di pancia.
14) Per finire, lo scrivente ha qualche conoscenza della res medica, sia in Psichiatria, sia in Medicina Legale, sia in Criminologia Forense, e potrebbe, dunque, avere titolo per parlare d'argomenti che per Lei sono ardui, e che definisce stravaganti, però non specifica per quali dati in suo possesso e arrampicandosi sugli specchi.
15) Potrebbe leggere, sempre in lingua italiana, anche il bel libro di Giancarlo Tranfo,
16) Riuscendo a trovarlo, potrà cercarlo attraverso case editrici svizzere, legga lo stupendo: “Et Moïse créa Dieu”. Auteur :H « AEDRICH MARCEL » Édité par ROBERT LAFFONT.
Saluti. Der Sieg wird unser sein!
Kiriosomega
mercoledì 24 marzo 2010
Ditelo a papa Ratzinger... "La religione cattolica, satura di antropocentrismo, è la più insensibile verso le altre forme di vita..."
"Il Vecchio Testamento è più umano del Nuovo.."
E’ veramente sconfortante constatare quanto sia proterva, ostica, indifferente e refrattaria la religione cattolica nei confronti della condizione degli animali. Se si considera che ogni grande religione segue un particolare sentiero (il Buddhismo segue il sentiero della Liberazione, l’Islamismo quello della Sottomissione, l’Induismo quello dell’Identificazione, il Confucianesimo quello dell’Armonia, l’Ebraismo quello della Legge, il Jainismo quello della non Violenza, lo Zoroastrismo quello della Rettitudine, il Platonismo quello della Ragione), la religione cattolica è la sola che nonostante segua il sentiero dell’Amore, non include nella sua dottrina il rispetto dovuto agli animali.
Quale grande, inaccettabile, incoerenza constatare che non una sola frase sia uscita dalla bocca di Gesù in difesa del dolore e della vita degli animali e che, nella sostanza, nel Nuovo Testamento vengono aboliti quei precetti contenuti nel Vecchio, e che la “Buona Novella” del Nuovo, per gli esseri umani, fatalmente coincide con la condanna all’inferno per gli animali.
Non vi è evoluzione della dimensione etica nei testi evangelici ma regresso perché Gesù (stando ai testi canonici ufficiali) dimostra meno umanità e meno compassione per gli animali dei grandi Iniziati delle altre religioni e soprattutto non tiene conto delle prescrizioni sancite nel Vecchio Testamento. I comandi di Gesù contenuti nei Vangeli apocrifi a difesa degli animali e la condanna a consumare la carne sono state diligentemente ignorate dalla Chiesa cattolica.
Nel Vecchi Testamento, e precisamente in Deuteronomio (14, 3-19), troviamo l’elenco degli animali consentiti e quelli proibiti: “Non mangerai alcuna cosa abominevole. Questi sono gli animali che potrete mangiare: il bue, la pecora e la capra; il cervo, la gazzella, il daino, lo stambecco, l’antilope, il bufalo e il camoscio. Potrete mangiare di ogni quadrupede che ha l’unghia bipartita e che rumina. Ma non mangerete quelli che ruminano soltanto o che hanno solo l’unghia divisa da una fessura, cioè il cammello, la lepre, l’irace, che ruminano ma che non hanno l’unghia bipartita; considerateli immondi; anche il porco che ha l’unghia bipartita ma non rumina, lo considererete immondo. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri. Fra tutti gli animali che vivono nell’acqua potrete mangiare quelli che hanno pinne e squame, ma quelli che non hanno pinne e squame considerateli immondi. Questi sono gli uccelli che non dovete mangiare: l’aquila, l’ossifraga e l’aquila di mare, il nibbio e ogni specie di falco, ogni specie di corvo, lo struzzo e la civetta, il gabbiano e ogni specie di sparviero, il gufo, l’ibis, il cigno, il pellicano, la folaga, l’alcione, la cicogna, ogni specie di airone, l’upupa e il pipistrello”. Insomma, almeno alcuni animali si salvavano e che i cattolici (e non solo) non disdegnano di inserire nella loro dieta.
Dunque, non ostante il Dio dell’antico Testamento si manifesta a volte duro e vendicativo, tramite i profeti prescrive codici di comportamento che gli umani devono adottare a tutela degli animali:
- “Per sei giorni farai i tuoi lavori ma nel settimo giorno farai riposo perché possano godere quiete il tuo bue, il tuo asino ed ognuna delle tue bestie” (Es: 23,12).
- “Colui che percuote a morte un capo di bestiame lo pagherà: vita per vita” (Lv: 24,18).
- “Quando cingerai d’assedio una città non ne distruggerai gli alberi colpendoli con la scure. L’albero della campagna è forse un uomo per essere coinvolto nell’assedio”? (Dt: 20,19).
- “Non essere tra coloro che s’inebriano di vino, né tra coloro che sono ghiotti di carne” (Pv: 23,20).
- “Non essere crudele con gli animali perché soltanto gli empi lo sono” (Es: 23,12).
- “Non cuocerai il capretto nel latte di sua madre” (Es. 34,26).
- “Io ho peccato, ho agito da iniquo, ma queste pecore che hanno fatto”? (Davide in Sam. 24,17).
- “Il giusto ha cura del suo bestiame” (Prv: 12,10).
- “Quando vedrai l’asino del tuo nemico accasciarsi sotto il carico non abbandonarlo a se stesso: mettiti con lui ad aiutarlo” (Es: 23,5).
- “Non devi arare con un bue ed un asino aggiogati insieme” (Dt: 22,10).
- “Per la malvagità dei suoi abitanti le fiere e gli uccelli periscono” (Gr: 12,4).
- "Pasci quelle pecore da macello, che i compratori sgozzano impunemente e i venditori dicono: Sia benedetto il Signore, mi sono arricchito, e i pastori non se ne curano affatto. Neppur io perdonerò agli abitanti del paese" oracolo del Signore. Ecco, io abbandonerò gli uomini l'uno contro l'altro, l'uno in balia dell'altro, non mi curerò di liberarli" (Zc:11,4-6).
Inoltre. Nel kasherut, l’insieme delle leggi alimentari ebraiche, vengono elencati i cibi prescritti: pane, verdure, latte, miele, olive, capperi, cetrioli, meloni, lenticchie, aglio, cipolle, porri, erbe di prato, cereali, fichi, uva, datteri, mandorle, carrube noci, acqua, vino. Non esiste alcuna benedizione (b’racha) da recitare per la carne o il pesce, mentre è prevista per il pane, i dolci, il vino, la frutta e la verdura. Anche nei tempi moderni l’ebraismo ha molti illustri difensori del vegetarismo, tra cui Shmuel Yosef Agnon e Isac Bashevis Singer (premi Nobel per la letteratura) ed innumerevoli altri grandi personaggi.
Perfino Maometto, profeta e rude guerriero, ha parole di compassione per gli animali e prescrive precisi codici di comportamento riguardo l’alimentazione ed il rispetto per gli animali, anche se non si tratta di divieti ma di prescrizioni. “Se proprio devi uccidere, disse Allah, al posto di 40 polli uccidi 1 capra..” Fu chiesto a Maometto se esiste una ricompensa per chi fa del bene ad un animale. “Esiste una ricompensa a chi fa del bene a qualunque essere vivente”, rispose. Maometto obbligava coloro che avessero mangiato carne a sciacquarsi la bocca prima di mettersi a pregare. Vietò il tiro all’uccello e rimproverava coloro che maltrattavano i cammelli. Per l’Islamismo gli animali hanno un’anima perché il Profeta li cita continuamente parlando del Giudizio, per cui sono destinati ad avere un paradiso.
Tutti i grandi Iniziati, Mistici e grandi Santi prescrivono comportamenti di rispetto per gli animali. Krisnha, tremila anni prima di Gesù, dice: “La carne degli animali è come la carne dei nostri figli”. Zoroastro, "Chi ha cura del suo bestiame e non si nutre delle sue carni martoriate avrà lo spirito santo e la verità". Buddha: "Le creature senza piedi hanno il mio amore, e così lo hanno quelle a due piedi e anche quelle a molti piedi. Possano tutte le creature, tutte le cose che hanno vita, tutti gli esseri di qualunque specie, non avere mai nulla che possa danneggiarle. Si diventa degni della salvezza quando non si uccide alcun essere vivente”. Nel Taoismo, filosofia cinese del 5° s.a.C., uno dei principali criteri di condotta vieta di cibarsi di carne. Per lo Jainismo. la nonviolenza universale e il rispetto della vita di ogni essere è regola fondamentale. Ovunque vi sia un essere vivente lì è Dio. Vivi e lascia vivere, questa è la regola. E poi ci sono i grandi i Santi, come gli stessi padri della chiesa cattolica del calibro di S. Girolamo, S. Ambrogio ecc, che raccomandano l’astinenza dalla carne, i grandi filosofi del calibro di Pitagora, Platone, Aristotele, Socrate ecc, Ganhi, Leonardo da Vinci ecc.
E Gesù? Colui che ha fatto della non violenza e dell’amore il suo vessillo, il più mite, il più buono e il più saggio degli uomini? Nulla, niente, zero assoluto. Allora nasce un quesito: se Gesù ristabilisce l’antico patto tra Dio e gli uomini, infranto dalla prima coppia, in cui Dio dà un preciso comando ad essere vegetariani “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e ogni albero in cui è frutto saranno il vostro cibo, mentre agli animali do la verde erba dei campi”, come è possibile che Gesù abbia trascurato questo comando e che la stessa Chiesa cattolica non si senta in obbligo di adottare quei codici di comportamento che rendono possibile la nuova epoca, il nuovo ordine religioso, umano e cosmico preannunciato anche da Isaia? E anche se alcuni teologi affermano che l’amore di Gesù tutto include, anche il rispetto per gli animali, nella sostanza Gesù non tratta mai in modo diretto questo argomento (almeno nei 4 Vangeli sinottici) e i cattolici si sentono autorizzati a non considerarla una prescrizione, ma una libera scelta personale: come se uccidere o no fosse la stessa cosa; come se dare morte o vita possa essere considerata una scelta a seconda del capriccio di chiunque.
In duemila anni di storia la cultura cattolica non ha prodotto un solo pensiero in difesa degli animali, non una sola parola è rintracciabile in uno dei 265 papi che si sono succeduti, anzi si può dire sia successo il contrario. L’animale è stato sempre considerato simbolo di male per antonomasia, la parte più turpe e bruta della creazione al punto che il modo migliore per dimostrare il proprio disprezzo per la materia era quella di torturare e uccidere animali: rospi, civette, capre ecc.: barili di gatti vivi venivano bruciati nel giorno di S. Giovanni.
Non c’è giornale, rivista, radio, televisione, di qualunque estrazione culturale e politica che giornalmente non parlino di diritti animali e auspichino maggior rispetto e leggi più efficaci a loro tutela. Ebbene, in questa universale ed unanime richiesta di protezione e tutela, in questo progressivo crescere della sensibilità umana verso la condizione degli animali, manca solo la voce del Vaticano: mai una sola parola, un solo commento, un solo invito al rispetto e alla compassione verso questi sventurati nostri fratelli, come fosse un giuramento da strappare sotto tortura: “Passerete sul nostro cadavere prima che la Chiesa cattolica rinneghi l’antropocentrismo”. E così 50 miliardi di animali ogni anno vengono massacrati nel mondo con la benedizione di santa romana chiesa.
Ed in futuro, come reagirà la Chiesa cattolica al diffondersi inarrestabile della nuova coscienza umana protesa verso l’etica universale? Continuerà a negare l’evoluzione dello spirito umano restando la sola istituzione a difendere il diritto di sfruttare, uccidere e mangiare la carne degli animali, oppure adotterà l’ennesimo e salutare “ci siamo sbagliati”?
Ditelo a tutti che la Chiesa cattolica negando la fratellanza biologica universale nega l’Amore stesso e tradisce la sua missione.
Franco Libero Manco
E’ veramente sconfortante constatare quanto sia proterva, ostica, indifferente e refrattaria la religione cattolica nei confronti della condizione degli animali. Se si considera che ogni grande religione segue un particolare sentiero (il Buddhismo segue il sentiero della Liberazione, l’Islamismo quello della Sottomissione, l’Induismo quello dell’Identificazione, il Confucianesimo quello dell’Armonia, l’Ebraismo quello della Legge, il Jainismo quello della non Violenza, lo Zoroastrismo quello della Rettitudine, il Platonismo quello della Ragione), la religione cattolica è la sola che nonostante segua il sentiero dell’Amore, non include nella sua dottrina il rispetto dovuto agli animali.
Quale grande, inaccettabile, incoerenza constatare che non una sola frase sia uscita dalla bocca di Gesù in difesa del dolore e della vita degli animali e che, nella sostanza, nel Nuovo Testamento vengono aboliti quei precetti contenuti nel Vecchio, e che la “Buona Novella” del Nuovo, per gli esseri umani, fatalmente coincide con la condanna all’inferno per gli animali.
Non vi è evoluzione della dimensione etica nei testi evangelici ma regresso perché Gesù (stando ai testi canonici ufficiali) dimostra meno umanità e meno compassione per gli animali dei grandi Iniziati delle altre religioni e soprattutto non tiene conto delle prescrizioni sancite nel Vecchio Testamento. I comandi di Gesù contenuti nei Vangeli apocrifi a difesa degli animali e la condanna a consumare la carne sono state diligentemente ignorate dalla Chiesa cattolica.
Nel Vecchi Testamento, e precisamente in Deuteronomio (14, 3-19), troviamo l’elenco degli animali consentiti e quelli proibiti: “Non mangerai alcuna cosa abominevole. Questi sono gli animali che potrete mangiare: il bue, la pecora e la capra; il cervo, la gazzella, il daino, lo stambecco, l’antilope, il bufalo e il camoscio. Potrete mangiare di ogni quadrupede che ha l’unghia bipartita e che rumina. Ma non mangerete quelli che ruminano soltanto o che hanno solo l’unghia divisa da una fessura, cioè il cammello, la lepre, l’irace, che ruminano ma che non hanno l’unghia bipartita; considerateli immondi; anche il porco che ha l’unghia bipartita ma non rumina, lo considererete immondo. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri. Fra tutti gli animali che vivono nell’acqua potrete mangiare quelli che hanno pinne e squame, ma quelli che non hanno pinne e squame considerateli immondi. Questi sono gli uccelli che non dovete mangiare: l’aquila, l’ossifraga e l’aquila di mare, il nibbio e ogni specie di falco, ogni specie di corvo, lo struzzo e la civetta, il gabbiano e ogni specie di sparviero, il gufo, l’ibis, il cigno, il pellicano, la folaga, l’alcione, la cicogna, ogni specie di airone, l’upupa e il pipistrello”. Insomma, almeno alcuni animali si salvavano e che i cattolici (e non solo) non disdegnano di inserire nella loro dieta.
Dunque, non ostante il Dio dell’antico Testamento si manifesta a volte duro e vendicativo, tramite i profeti prescrive codici di comportamento che gli umani devono adottare a tutela degli animali:
- “Per sei giorni farai i tuoi lavori ma nel settimo giorno farai riposo perché possano godere quiete il tuo bue, il tuo asino ed ognuna delle tue bestie” (Es: 23,12).
- “Colui che percuote a morte un capo di bestiame lo pagherà: vita per vita” (Lv: 24,18).
- “Quando cingerai d’assedio una città non ne distruggerai gli alberi colpendoli con la scure. L’albero della campagna è forse un uomo per essere coinvolto nell’assedio”? (Dt: 20,19).
- “Non essere tra coloro che s’inebriano di vino, né tra coloro che sono ghiotti di carne” (Pv: 23,20).
- “Non essere crudele con gli animali perché soltanto gli empi lo sono” (Es: 23,12).
- “Non cuocerai il capretto nel latte di sua madre” (Es. 34,26).
- “Io ho peccato, ho agito da iniquo, ma queste pecore che hanno fatto”? (Davide in Sam. 24,17).
- “Il giusto ha cura del suo bestiame” (Prv: 12,10).
- “Quando vedrai l’asino del tuo nemico accasciarsi sotto il carico non abbandonarlo a se stesso: mettiti con lui ad aiutarlo” (Es: 23,5).
- “Non devi arare con un bue ed un asino aggiogati insieme” (Dt: 22,10).
- “Per la malvagità dei suoi abitanti le fiere e gli uccelli periscono” (Gr: 12,4).
- "Pasci quelle pecore da macello, che i compratori sgozzano impunemente e i venditori dicono: Sia benedetto il Signore, mi sono arricchito, e i pastori non se ne curano affatto. Neppur io perdonerò agli abitanti del paese" oracolo del Signore. Ecco, io abbandonerò gli uomini l'uno contro l'altro, l'uno in balia dell'altro, non mi curerò di liberarli" (Zc:11,4-6).
Inoltre. Nel kasherut, l’insieme delle leggi alimentari ebraiche, vengono elencati i cibi prescritti: pane, verdure, latte, miele, olive, capperi, cetrioli, meloni, lenticchie, aglio, cipolle, porri, erbe di prato, cereali, fichi, uva, datteri, mandorle, carrube noci, acqua, vino. Non esiste alcuna benedizione (b’racha) da recitare per la carne o il pesce, mentre è prevista per il pane, i dolci, il vino, la frutta e la verdura. Anche nei tempi moderni l’ebraismo ha molti illustri difensori del vegetarismo, tra cui Shmuel Yosef Agnon e Isac Bashevis Singer (premi Nobel per la letteratura) ed innumerevoli altri grandi personaggi.
Perfino Maometto, profeta e rude guerriero, ha parole di compassione per gli animali e prescrive precisi codici di comportamento riguardo l’alimentazione ed il rispetto per gli animali, anche se non si tratta di divieti ma di prescrizioni. “Se proprio devi uccidere, disse Allah, al posto di 40 polli uccidi 1 capra..” Fu chiesto a Maometto se esiste una ricompensa per chi fa del bene ad un animale. “Esiste una ricompensa a chi fa del bene a qualunque essere vivente”, rispose. Maometto obbligava coloro che avessero mangiato carne a sciacquarsi la bocca prima di mettersi a pregare. Vietò il tiro all’uccello e rimproverava coloro che maltrattavano i cammelli. Per l’Islamismo gli animali hanno un’anima perché il Profeta li cita continuamente parlando del Giudizio, per cui sono destinati ad avere un paradiso.
Tutti i grandi Iniziati, Mistici e grandi Santi prescrivono comportamenti di rispetto per gli animali. Krisnha, tremila anni prima di Gesù, dice: “La carne degli animali è come la carne dei nostri figli”. Zoroastro, "Chi ha cura del suo bestiame e non si nutre delle sue carni martoriate avrà lo spirito santo e la verità". Buddha: "Le creature senza piedi hanno il mio amore, e così lo hanno quelle a due piedi e anche quelle a molti piedi. Possano tutte le creature, tutte le cose che hanno vita, tutti gli esseri di qualunque specie, non avere mai nulla che possa danneggiarle. Si diventa degni della salvezza quando non si uccide alcun essere vivente”. Nel Taoismo, filosofia cinese del 5° s.a.C., uno dei principali criteri di condotta vieta di cibarsi di carne. Per lo Jainismo. la nonviolenza universale e il rispetto della vita di ogni essere è regola fondamentale. Ovunque vi sia un essere vivente lì è Dio. Vivi e lascia vivere, questa è la regola. E poi ci sono i grandi i Santi, come gli stessi padri della chiesa cattolica del calibro di S. Girolamo, S. Ambrogio ecc, che raccomandano l’astinenza dalla carne, i grandi filosofi del calibro di Pitagora, Platone, Aristotele, Socrate ecc, Ganhi, Leonardo da Vinci ecc.
E Gesù? Colui che ha fatto della non violenza e dell’amore il suo vessillo, il più mite, il più buono e il più saggio degli uomini? Nulla, niente, zero assoluto. Allora nasce un quesito: se Gesù ristabilisce l’antico patto tra Dio e gli uomini, infranto dalla prima coppia, in cui Dio dà un preciso comando ad essere vegetariani “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e ogni albero in cui è frutto saranno il vostro cibo, mentre agli animali do la verde erba dei campi”, come è possibile che Gesù abbia trascurato questo comando e che la stessa Chiesa cattolica non si senta in obbligo di adottare quei codici di comportamento che rendono possibile la nuova epoca, il nuovo ordine religioso, umano e cosmico preannunciato anche da Isaia? E anche se alcuni teologi affermano che l’amore di Gesù tutto include, anche il rispetto per gli animali, nella sostanza Gesù non tratta mai in modo diretto questo argomento (almeno nei 4 Vangeli sinottici) e i cattolici si sentono autorizzati a non considerarla una prescrizione, ma una libera scelta personale: come se uccidere o no fosse la stessa cosa; come se dare morte o vita possa essere considerata una scelta a seconda del capriccio di chiunque.
In duemila anni di storia la cultura cattolica non ha prodotto un solo pensiero in difesa degli animali, non una sola parola è rintracciabile in uno dei 265 papi che si sono succeduti, anzi si può dire sia successo il contrario. L’animale è stato sempre considerato simbolo di male per antonomasia, la parte più turpe e bruta della creazione al punto che il modo migliore per dimostrare il proprio disprezzo per la materia era quella di torturare e uccidere animali: rospi, civette, capre ecc.: barili di gatti vivi venivano bruciati nel giorno di S. Giovanni.
Non c’è giornale, rivista, radio, televisione, di qualunque estrazione culturale e politica che giornalmente non parlino di diritti animali e auspichino maggior rispetto e leggi più efficaci a loro tutela. Ebbene, in questa universale ed unanime richiesta di protezione e tutela, in questo progressivo crescere della sensibilità umana verso la condizione degli animali, manca solo la voce del Vaticano: mai una sola parola, un solo commento, un solo invito al rispetto e alla compassione verso questi sventurati nostri fratelli, come fosse un giuramento da strappare sotto tortura: “Passerete sul nostro cadavere prima che la Chiesa cattolica rinneghi l’antropocentrismo”. E così 50 miliardi di animali ogni anno vengono massacrati nel mondo con la benedizione di santa romana chiesa.
Ed in futuro, come reagirà la Chiesa cattolica al diffondersi inarrestabile della nuova coscienza umana protesa verso l’etica universale? Continuerà a negare l’evoluzione dello spirito umano restando la sola istituzione a difendere il diritto di sfruttare, uccidere e mangiare la carne degli animali, oppure adotterà l’ennesimo e salutare “ci siamo sbagliati”?
Ditelo a tutti che la Chiesa cattolica negando la fratellanza biologica universale nega l’Amore stesso e tradisce la sua missione.
Franco Libero Manco
martedì 23 marzo 2010
"Riscoprire la comune appartenenza alla vita ed alla terra..." - Messaggio di Hernan Huarache Mamani
Quando una volta chiesi ad un contadino del canyon del Colca, nel Sud del Perù, che cosa bisogna fare per diventare un vero Uomo, lui mi rispose:
"Vivere in armonia con la Natura".
In campagna molti ancora lo fanno, ma in città quasi tutti dimenticano il fatto di essere figli della Grande Madre.
Pensano che l'uomo sia il padrone della terra, e questa è la loro maggiore ignoranza, perchè l'uomo è soltanto un filo nel tessuto di tutti gli esseri viventi che la Pachamama tesse.
Siamo tutti fratelli e sorelle. Le piante, le pietre, gli animali e tutto quanto esiste va rispettato e curato,perchè non ci appartiene, è soltanto dato in prestito come aiuto alla nostra evoluzione spirituale.
La Terra è un immenso meraviglioso giardino, e prendersene cura induce a coltivare se stessi e il proprio giardino interiore.
Ogni seme che piantiamo diventa una qualità che innestiamo nel nostro essere, ogni erbaccia che estirpiamo è la metafora di un vizio di cui non abbiamo più bisogno per la nostra crescita. Gli incontri sulla Pachamama sono finalizzati a far capire alle donne e agli uomini che essi sono parte della Natura e che, per la legge della reciprocità, qualsiasi cosa accade loro accadrà a Madre terra e, viceversa, qualsiasi cosa accade alla Madre terra accadrà anche a loro, prima o poi.
Molte persone inquinano per ignoranza. Inquinano anche con i loro pensieri e parole negative senza rendersene conto. Non capiscono che tutti gli esseri viventi sono collegati fra loro e con la Madre terra e che qualunque cosa faccia male all'acqua, alle piante, alla Terra, all'atmosfera finirà per far male anche a noi, i suoi figli.
Come possiamo uccidere nostra madre, che ci dà la vita?
il mio compito è insegnare a rispettare e ad amare la terra, farne capire la sacralità: essa è la nostra dimora, e il Grande Spirito, che ci ha permesso di venire a fare esperienze in questo pianeta, ce l'ha affidata magnifica.
Dobbiamo conservarla così oppure renderla ancora più bella.
In questo modo potremo ringraziarlo per il dono della vita e per il fatto di essere ospiti in un meraviglioso pianeta.
Impariamo a non sporcarlo, perchè le generazioni future meritano di trovare una terra pulita, bella, un luogo dove sia possibile sperimentare pace e felicità.
"Soltanto quando capirai
la Sacralità della Terra
diventerai veramente
un' Essere Umano.
Altrimenti sarai un Bipede,
come altri uomini
che si credono Umani
ma non lo sono!
perchè l'essere umano è quello che ha unità tra quello che sta nella sua testa
e quello che sta nel suo cuore.
Armonizzando ambedue,
potrà vivere pienamente la vita
e per questo sentire le pulsazioni
e il battito del cuore della Madre Terra.
E' il primo passaggio
per vivere la vita
con tutta la sua pienezza"
Hernan Huarache Mamani
........
Nota:
Nella nostra società industrializzata e tecnologica molte persone hanno dimenticato la vera importanza della Terra che ormai è diventata solo fonte di “studio” e sfruttamento.
Questo disprezzo del Valore della Vita sta portando effetti disastrosi e incalcolabili alla nostra Madre Terra e a noi stessi.
E’ solo ritrovando la capacità di “mostrare” riverenza e devozione a Pachamama (Madre Terra) che possiamo risanarla e guarirci.
"Vivere in armonia con la Natura".
In campagna molti ancora lo fanno, ma in città quasi tutti dimenticano il fatto di essere figli della Grande Madre.
Pensano che l'uomo sia il padrone della terra, e questa è la loro maggiore ignoranza, perchè l'uomo è soltanto un filo nel tessuto di tutti gli esseri viventi che la Pachamama tesse.
Siamo tutti fratelli e sorelle. Le piante, le pietre, gli animali e tutto quanto esiste va rispettato e curato,perchè non ci appartiene, è soltanto dato in prestito come aiuto alla nostra evoluzione spirituale.
La Terra è un immenso meraviglioso giardino, e prendersene cura induce a coltivare se stessi e il proprio giardino interiore.
Ogni seme che piantiamo diventa una qualità che innestiamo nel nostro essere, ogni erbaccia che estirpiamo è la metafora di un vizio di cui non abbiamo più bisogno per la nostra crescita. Gli incontri sulla Pachamama sono finalizzati a far capire alle donne e agli uomini che essi sono parte della Natura e che, per la legge della reciprocità, qualsiasi cosa accade loro accadrà a Madre terra e, viceversa, qualsiasi cosa accade alla Madre terra accadrà anche a loro, prima o poi.
Molte persone inquinano per ignoranza. Inquinano anche con i loro pensieri e parole negative senza rendersene conto. Non capiscono che tutti gli esseri viventi sono collegati fra loro e con la Madre terra e che qualunque cosa faccia male all'acqua, alle piante, alla Terra, all'atmosfera finirà per far male anche a noi, i suoi figli.
Come possiamo uccidere nostra madre, che ci dà la vita?
il mio compito è insegnare a rispettare e ad amare la terra, farne capire la sacralità: essa è la nostra dimora, e il Grande Spirito, che ci ha permesso di venire a fare esperienze in questo pianeta, ce l'ha affidata magnifica.
Dobbiamo conservarla così oppure renderla ancora più bella.
In questo modo potremo ringraziarlo per il dono della vita e per il fatto di essere ospiti in un meraviglioso pianeta.
Impariamo a non sporcarlo, perchè le generazioni future meritano di trovare una terra pulita, bella, un luogo dove sia possibile sperimentare pace e felicità.
"Soltanto quando capirai
la Sacralità della Terra
diventerai veramente
un' Essere Umano.
Altrimenti sarai un Bipede,
come altri uomini
che si credono Umani
ma non lo sono!
perchè l'essere umano è quello che ha unità tra quello che sta nella sua testa
e quello che sta nel suo cuore.
Armonizzando ambedue,
potrà vivere pienamente la vita
e per questo sentire le pulsazioni
e il battito del cuore della Madre Terra.
E' il primo passaggio
per vivere la vita
con tutta la sua pienezza"
Hernan Huarache Mamani
........
Nota:
Nella nostra società industrializzata e tecnologica molte persone hanno dimenticato la vera importanza della Terra che ormai è diventata solo fonte di “studio” e sfruttamento.
Questo disprezzo del Valore della Vita sta portando effetti disastrosi e incalcolabili alla nostra Madre Terra e a noi stessi.
E’ solo ritrovando la capacità di “mostrare” riverenza e devozione a Pachamama (Madre Terra) che possiamo risanarla e guarirci.
lunedì 22 marzo 2010
Silvio Berlusconi & Silvio Berlusconi... chi dei due è quello vero?
"...Silvio Berlusconi ha vinto e VINCE perchè sa intercettare una certa situazione REALE..." (anonimo berlusconiano)
Se qualcuno pensa che l’uomo sia uscito dalla “caverna” di Platone o è illuso, o è in mala fede!
Berlusconi non vince perché sa intercettare i desideri del popolo che vuole solo essere ricco, e caso mai è intercettato, ma bando ai risolini ché la questione è seria!
Berlusconi non vince perché sa intercettare, ma perché compra! E oggi può farlo sistematicamente perché ricchissimo si è appropriato di un piano non suo, ma concepito da menti acute e astute che furono oscuri personaggi della Massoneria del Grande Oriente d'Italia e della sua creatura, la P2 gelliana, fondata nel 1936 dallo scaltro intrallazzista banchiere Adriano Lemmi che volle una Loggia Coperta in cui non avevano albergo pensatori e poveracci, ma ricchi farabutti con la mira della conquista della finanza. Da tenere presente che la Propaganda 2 (P2) nulla aveva a che fare con la Loggia Propaganda di Torino, infatti quella non era coperta, e aveva origine stuartista. “Loggia Coperta” in Massoneria significa che vi sono “Fratelli” non noti ad altri “Fratelli”, ma nessuno di loro è noto all’esterno, tra i profani, se non i personaggi di comando.
Ma nel piano massonico nazionale, in cui si trovò berlusconi, c’erano anche altri “cavalieri disonesti” aventi stemma sul blasone: “Mano rampante in campo altrui”… E parteciparono anche servizi deviati, e generali e… aerei che caddero con morti e attentati. Ma anche la mafia non stette a guardare la “borsa che si riempiva”… e in Sicilia, con similare visione e contatti sorsero il G...O...S... e la famigerata CAMEA...
La storia parve insabbiarsi con Armando Corona (G...O...I...), con Spadolini (PRI), con Craxi (PSI), con Ugo La Malfa e poi banchieri e IOR…
Ma dalla lotta per la successione e il controllo delle forze “oscure” sorse, non so come, il malato ex piduista berlusconi, così lo definì anche la moglie affermando: “La sua malattia è nella testa”.
E per lui qualunque spesa è "comoda" pur di stare al potere, ovviamente comportandosi da concussore e concusso secondo occasione, e mantenere, ingigantendo, il proprio patrimonio. Che poi il suo agire collimi con altre menti deviate, credo che a lui non importi purché lo tengano al potere. (Aspettiamoci ogni broglio possibile, anche elettoralmente).
Ma sino a che la gente non ha coscienza che il capitalismo o l'ultra liberismo sono filosofie nate morte, anzi concepite morte, sarà l'epoca dei principi mercanti, così come volle il patto sinarchico interbancario che costruì le logge della Massoneria Deviata.
La via del futuro sarà di tornare allo STATO SOCIALE, se quei pazzi affetti dalla sindrome di Sansone, ossia del "muoia Sansone con tutti i filistei", ci lasceranno sopravvivere visto il loro armamento atomico e la capacità, colpa degli ameri-cani e delle ameri-cagne u$a, di colpire il mondo intero per sostenere il loro essere “proprietari del mondo”!
L'inesplorata via socialista è il solo possibile Futuro. Via socialista di cui il Fascismo fu una costola importante e non voluta condividere dalla perfida “protestante” Albione e dai propri ignoranti cugini d'oltre oceano che bramavano, insieme ai nascenti opportunisti sionisti, il dominio su tutte le nazioni!
Un po’ di storia per chiarire.
Il pazzesco sogno sionista/protestante oggi in voga per la forza delle loro armi, e di cui i berlusconi/sarcosy/blayr/draghi/bush/clinton/kissinger sono frutto e pedine, prese storicamente le mosse da Enrico VIII quando si appropriò delle tesi di John Wycliffe (teologo francescano insegnante a Oxford) del nuovo credo calvinista e delle posizioni luterane che cominciavano a fare breccia. La semplice questione d’Enrico VIII era solo scatenarsi dai tributi che la sua Isola doveva pagare al sempre infido, rapace, immorale papa di Roma.
Da allora, nella classe dirigente nobiliare divenuta protestante, fu cercata la formula per piegare al proprio servizio il credo cristiano che non si poteva cancellare dall’Isola perché già troppo radicato nella gran massa popolare. Politicamente però riuscirono a distinguerlo dal cristianesimo romano descritto come fonte immorale e degno d'ogni male (John Wycliffe- Calvino- Lutero e altri) e l’ultimo gran colpo infertogli furono le tesi luterane. [Non avevano tutti i torti! Mio pensiero].
L’azione necessariamente condusse ad avvalorare la bibbia che, per perfezionamento politico “Protestante”, fu riscritta per ben tre volte correggendola secondo utilità.
Nel frattempo si negarono i vangeli, anche quest’azione politica che diresse a cercare una "patente", un "crisma" che permettesse, più vecchio del cristianesimo romano, di ostentare un titolo di nobiltà fideistica/morale/politica che il nuovo credo aveva a necessità per mostrarsi valido alle folle delle proprie latitudini.
Ecco quando e come sorsero le radici giudaiche di cui straparla, per opportunismo, anche il Parlamento Europeo.
Ecco perché l’Italia è scomoda, e deve essere “serva” in Europa.
Fu la paura degli scemi del Nord ad essere riconquistati.
Infatti, vuoti d’idee filosofiche e dottrinarie, prima caddero preda della grande Roma, poi soggiacquero al cristianesimo cattolico per circa un millennio, poi potevano cadere davanti al Fascismo… ma si opposero e vinsero, purtroppo per una scelta obbligata (le sanzioni), ma anche per altro, che "costrinsero" Mussolini a scegliere la “Via Ariana” con cui l’Italia nulla ha da spartire.
Ecco come si giustificano i massacri che furono fatti subire per vendetta alla piccola e povera Italia, ma CAPUT MUNDI.
Ricordo tra tutti un massacro voluto, e non avvenuto perché le bombe erano innescate… potevano scaricarle sulle Alpi, in campagna, invece le scaricarono su un piccolo abitato: “GORLA” per fiaccare e punire lo spirito indomito degli italiani di quel tempo!
Ritorniamo a qualche altro concetto successivo della storia narrata.
L'istinto di rivalsa protestante contro l'odiata Roma, come già riferito, in questo modo permise all'ebraismo esoterico l'ingresso nella vita politica di quel tempo, ed anche nei salotti bene della Massoneria. Istituzione che era nata, con concetto moderno storico, e non esoterico del tutto inventato, durante il periodo d'affermazione, dal 1150 in poi, delle "Gilda, Hansa, Gremios, Compagnonage". Tant'è che la Massoneria dell’inizio era solo una specie di sindacato di "corporazioni" in cui l'esoterismo non aveva parte.
Essa, in quel tempo, era autorizzata con bolla imperiale a manifestarsi in luoghi appartati, ma la “bolla” poteva essere rilasciata anche da rappresentanti periferici.
Il luogo di riunione, sempre lo stesso, doveva essere dichiarato insieme ai partecipanti, ed era obbligo esporre il “quadro di loggia", ossia la bolla di fondazione imperiale, poi divenuto, nell’ottocento italiano e estero, quadro esoterico di grado diverso secondo le riunioni svolte.
Fu con il 1717 che avvenne la rivoluzione sociale massonica, perché la nobiltà anglosassone e poi francese era decadente, sovente indebitata con usurai ebrei, e ciò fece sì che, per i traffici con le colonie delle Americhe, l’arricchito "terzo stato" volle vestirsi e portare la spada come i nobili, facendo ingresso anche in Massoneria.
Da quel momento gli ignoranti boriosi bottegai del tempo, non diversamente da quelli contemporanei, notai, avvocati, medici, ricchi imprenditori... cercarono una loro nobiltà, e, forti della propria stupidità e dell'esoterismo ebraico biblico/giudaico che era la sostanza del protestantesimo si diedero titoli altisonanti come (Maestro Segreto, Cavaliere Kadosch, Cavaliere del Serpente di Bronzo, Sovrano Gran Commendatore dell'Areopago...) e la storia massonica, in mano agli imbecilli, degenerò.
Ma un'altra ala massonica, quella Scozzesista stuartista non si affiancò al protestantesimo rimanendo vicina al cattolicesimo di Roma.
E' certo che già nel XV secolo essa esisteva in Scozia con il titolo distintivo "Gran Loggia di San Paolo di Scozia". Conosciamo anche uno di quei Gran Maestri, Cristopher Wirth che morì verso l'età di 80 anni. La sua Loggia si riuniva con la dicitura (tradotta): "Sotto gli auspici della Santa Madre Chiesa", e non con la dizione " A...G...D...G...A...D...U... o A...G...D...G...G...D...U... o A...U...T...O...S...A...G...” secondo i gradi interni. Di questa congregazione massonica i Protestanti massoni scozzesi e inglesi fecero sparire ogni traccia ma qualche documento è gelosamente ancora conservato e trapelato.
Che ci sia stata anche una Massoneria cattolica è dimostrato dal drappello di stuartisti che giunsero a Roma nel 1718, speranzosi nell’aiuto del papa per riconquistare il regno che avevano perduto. Lì fondarono nel 1730 la prima loggia massonica italiana, ma incontrarono le ire di Benedetto XIII e poi di Clemente VI che promulgò la bolla “In Eminenti”, l’atto d’accusa che poneva i massoni in stato di scomunica definendoli “sinagoghe di satana” per l’onta subita da parte degli inglesi nel XVI secolo e per colpire ogni possibile infiltrazione protestante in Italia che avrebbe condotto con sé il sionismo!
Poi la massoneria, invasata da esoterismo, succube della politica di cui però anche riusciva a servirsi, ricca per i suoi appartenenti si configurò sempre più propriamente divenendo un polo di potere cui tutti ambirono anche nell’Italia pre prima guerra mondiale.
Oggi, imbecilli, (riferimento generico a NESSUNO INDIRIZZATO), più gentilmente i poveri di spirito, credono che il berlusconi sia un grande uomo perchè ricco, e si lasciano comprare dal sogno o dai cento euro offerti dal Partito, dunque da Noi rapinati anche di questo denaro, e poi anche dal viaggio che li ha condotti in viaggio/vacanza sino a Roma con colazione inclusa nel pacchetto vacanza.
I poveri di spirito anche non comprendono che dietro ogni gran patrimonio c'è il furto o l'omicidio, sempre.
Berlusconi deve essere combattuto con qualsiasi mezzo, in qualsiasi maniera perché è una piaga sociale, un insulto all'intelligenza d’Italia, almeno di quella sua stirpe indomita che ha sangue della Lupa Capitolina.
Su un personaggio politico mi sono permesso d'inviare un’analisi psichiatrica molto reale, temo che pochi l'abbiano letta perché “pallosa”, oppure non è stato compreso il riferimento.
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/03/20/kiriosomega-la-democrazia-come-metodo-per-il-mantenimento-del-potere-permanente-discorso-difficile-dallobbligato-vago-riferimento/
Kiriosomega
Se qualcuno pensa che l’uomo sia uscito dalla “caverna” di Platone o è illuso, o è in mala fede!
Berlusconi non vince perché sa intercettare i desideri del popolo che vuole solo essere ricco, e caso mai è intercettato, ma bando ai risolini ché la questione è seria!
Berlusconi non vince perché sa intercettare, ma perché compra! E oggi può farlo sistematicamente perché ricchissimo si è appropriato di un piano non suo, ma concepito da menti acute e astute che furono oscuri personaggi della Massoneria del Grande Oriente d'Italia e della sua creatura, la P2 gelliana, fondata nel 1936 dallo scaltro intrallazzista banchiere Adriano Lemmi che volle una Loggia Coperta in cui non avevano albergo pensatori e poveracci, ma ricchi farabutti con la mira della conquista della finanza. Da tenere presente che la Propaganda 2 (P2) nulla aveva a che fare con la Loggia Propaganda di Torino, infatti quella non era coperta, e aveva origine stuartista. “Loggia Coperta” in Massoneria significa che vi sono “Fratelli” non noti ad altri “Fratelli”, ma nessuno di loro è noto all’esterno, tra i profani, se non i personaggi di comando.
Ma nel piano massonico nazionale, in cui si trovò berlusconi, c’erano anche altri “cavalieri disonesti” aventi stemma sul blasone: “Mano rampante in campo altrui”… E parteciparono anche servizi deviati, e generali e… aerei che caddero con morti e attentati. Ma anche la mafia non stette a guardare la “borsa che si riempiva”… e in Sicilia, con similare visione e contatti sorsero il G...O...S... e la famigerata CAMEA...
La storia parve insabbiarsi con Armando Corona (G...O...I...), con Spadolini (PRI), con Craxi (PSI), con Ugo La Malfa e poi banchieri e IOR…
Ma dalla lotta per la successione e il controllo delle forze “oscure” sorse, non so come, il malato ex piduista berlusconi, così lo definì anche la moglie affermando: “La sua malattia è nella testa”.
E per lui qualunque spesa è "comoda" pur di stare al potere, ovviamente comportandosi da concussore e concusso secondo occasione, e mantenere, ingigantendo, il proprio patrimonio. Che poi il suo agire collimi con altre menti deviate, credo che a lui non importi purché lo tengano al potere. (Aspettiamoci ogni broglio possibile, anche elettoralmente).
Ma sino a che la gente non ha coscienza che il capitalismo o l'ultra liberismo sono filosofie nate morte, anzi concepite morte, sarà l'epoca dei principi mercanti, così come volle il patto sinarchico interbancario che costruì le logge della Massoneria Deviata.
La via del futuro sarà di tornare allo STATO SOCIALE, se quei pazzi affetti dalla sindrome di Sansone, ossia del "muoia Sansone con tutti i filistei", ci lasceranno sopravvivere visto il loro armamento atomico e la capacità, colpa degli ameri-cani e delle ameri-cagne u$a, di colpire il mondo intero per sostenere il loro essere “proprietari del mondo”!
L'inesplorata via socialista è il solo possibile Futuro. Via socialista di cui il Fascismo fu una costola importante e non voluta condividere dalla perfida “protestante” Albione e dai propri ignoranti cugini d'oltre oceano che bramavano, insieme ai nascenti opportunisti sionisti, il dominio su tutte le nazioni!
Un po’ di storia per chiarire.
Il pazzesco sogno sionista/protestante oggi in voga per la forza delle loro armi, e di cui i berlusconi/sarcosy/blayr/draghi/bush/clinton/kissinger sono frutto e pedine, prese storicamente le mosse da Enrico VIII quando si appropriò delle tesi di John Wycliffe (teologo francescano insegnante a Oxford) del nuovo credo calvinista e delle posizioni luterane che cominciavano a fare breccia. La semplice questione d’Enrico VIII era solo scatenarsi dai tributi che la sua Isola doveva pagare al sempre infido, rapace, immorale papa di Roma.
Da allora, nella classe dirigente nobiliare divenuta protestante, fu cercata la formula per piegare al proprio servizio il credo cristiano che non si poteva cancellare dall’Isola perché già troppo radicato nella gran massa popolare. Politicamente però riuscirono a distinguerlo dal cristianesimo romano descritto come fonte immorale e degno d'ogni male (John Wycliffe- Calvino- Lutero e altri) e l’ultimo gran colpo infertogli furono le tesi luterane. [Non avevano tutti i torti! Mio pensiero].
L’azione necessariamente condusse ad avvalorare la bibbia che, per perfezionamento politico “Protestante”, fu riscritta per ben tre volte correggendola secondo utilità.
Nel frattempo si negarono i vangeli, anche quest’azione politica che diresse a cercare una "patente", un "crisma" che permettesse, più vecchio del cristianesimo romano, di ostentare un titolo di nobiltà fideistica/morale/politica che il nuovo credo aveva a necessità per mostrarsi valido alle folle delle proprie latitudini.
Ecco quando e come sorsero le radici giudaiche di cui straparla, per opportunismo, anche il Parlamento Europeo.
Ecco perché l’Italia è scomoda, e deve essere “serva” in Europa.
Fu la paura degli scemi del Nord ad essere riconquistati.
Infatti, vuoti d’idee filosofiche e dottrinarie, prima caddero preda della grande Roma, poi soggiacquero al cristianesimo cattolico per circa un millennio, poi potevano cadere davanti al Fascismo… ma si opposero e vinsero, purtroppo per una scelta obbligata (le sanzioni), ma anche per altro, che "costrinsero" Mussolini a scegliere la “Via Ariana” con cui l’Italia nulla ha da spartire.
Ecco come si giustificano i massacri che furono fatti subire per vendetta alla piccola e povera Italia, ma CAPUT MUNDI.
Ricordo tra tutti un massacro voluto, e non avvenuto perché le bombe erano innescate… potevano scaricarle sulle Alpi, in campagna, invece le scaricarono su un piccolo abitato: “GORLA” per fiaccare e punire lo spirito indomito degli italiani di quel tempo!
Ritorniamo a qualche altro concetto successivo della storia narrata.
L'istinto di rivalsa protestante contro l'odiata Roma, come già riferito, in questo modo permise all'ebraismo esoterico l'ingresso nella vita politica di quel tempo, ed anche nei salotti bene della Massoneria. Istituzione che era nata, con concetto moderno storico, e non esoterico del tutto inventato, durante il periodo d'affermazione, dal 1150 in poi, delle "Gilda, Hansa, Gremios, Compagnonage". Tant'è che la Massoneria dell’inizio era solo una specie di sindacato di "corporazioni" in cui l'esoterismo non aveva parte.
Essa, in quel tempo, era autorizzata con bolla imperiale a manifestarsi in luoghi appartati, ma la “bolla” poteva essere rilasciata anche da rappresentanti periferici.
Il luogo di riunione, sempre lo stesso, doveva essere dichiarato insieme ai partecipanti, ed era obbligo esporre il “quadro di loggia", ossia la bolla di fondazione imperiale, poi divenuto, nell’ottocento italiano e estero, quadro esoterico di grado diverso secondo le riunioni svolte.
Fu con il 1717 che avvenne la rivoluzione sociale massonica, perché la nobiltà anglosassone e poi francese era decadente, sovente indebitata con usurai ebrei, e ciò fece sì che, per i traffici con le colonie delle Americhe, l’arricchito "terzo stato" volle vestirsi e portare la spada come i nobili, facendo ingresso anche in Massoneria.
Da quel momento gli ignoranti boriosi bottegai del tempo, non diversamente da quelli contemporanei, notai, avvocati, medici, ricchi imprenditori... cercarono una loro nobiltà, e, forti della propria stupidità e dell'esoterismo ebraico biblico/giudaico che era la sostanza del protestantesimo si diedero titoli altisonanti come (Maestro Segreto, Cavaliere Kadosch, Cavaliere del Serpente di Bronzo, Sovrano Gran Commendatore dell'Areopago...) e la storia massonica, in mano agli imbecilli, degenerò.
Ma un'altra ala massonica, quella Scozzesista stuartista non si affiancò al protestantesimo rimanendo vicina al cattolicesimo di Roma.
E' certo che già nel XV secolo essa esisteva in Scozia con il titolo distintivo "Gran Loggia di San Paolo di Scozia". Conosciamo anche uno di quei Gran Maestri, Cristopher Wirth che morì verso l'età di 80 anni. La sua Loggia si riuniva con la dicitura (tradotta): "Sotto gli auspici della Santa Madre Chiesa", e non con la dizione " A...G...D...G...A...D...U... o A...G...D...G...G...D...U... o A...U...T...O...S...A...G...” secondo i gradi interni. Di questa congregazione massonica i Protestanti massoni scozzesi e inglesi fecero sparire ogni traccia ma qualche documento è gelosamente ancora conservato e trapelato.
Che ci sia stata anche una Massoneria cattolica è dimostrato dal drappello di stuartisti che giunsero a Roma nel 1718, speranzosi nell’aiuto del papa per riconquistare il regno che avevano perduto. Lì fondarono nel 1730 la prima loggia massonica italiana, ma incontrarono le ire di Benedetto XIII e poi di Clemente VI che promulgò la bolla “In Eminenti”, l’atto d’accusa che poneva i massoni in stato di scomunica definendoli “sinagoghe di satana” per l’onta subita da parte degli inglesi nel XVI secolo e per colpire ogni possibile infiltrazione protestante in Italia che avrebbe condotto con sé il sionismo!
Poi la massoneria, invasata da esoterismo, succube della politica di cui però anche riusciva a servirsi, ricca per i suoi appartenenti si configurò sempre più propriamente divenendo un polo di potere cui tutti ambirono anche nell’Italia pre prima guerra mondiale.
Oggi, imbecilli, (riferimento generico a NESSUNO INDIRIZZATO), più gentilmente i poveri di spirito, credono che il berlusconi sia un grande uomo perchè ricco, e si lasciano comprare dal sogno o dai cento euro offerti dal Partito, dunque da Noi rapinati anche di questo denaro, e poi anche dal viaggio che li ha condotti in viaggio/vacanza sino a Roma con colazione inclusa nel pacchetto vacanza.
I poveri di spirito anche non comprendono che dietro ogni gran patrimonio c'è il furto o l'omicidio, sempre.
Berlusconi deve essere combattuto con qualsiasi mezzo, in qualsiasi maniera perché è una piaga sociale, un insulto all'intelligenza d’Italia, almeno di quella sua stirpe indomita che ha sangue della Lupa Capitolina.
Su un personaggio politico mi sono permesso d'inviare un’analisi psichiatrica molto reale, temo che pochi l'abbiano letta perché “pallosa”, oppure non è stato compreso il riferimento.
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/03/20/kiriosomega-la-democrazia-come-metodo-per-il-mantenimento-del-potere-permanente-discorso-difficile-dallobbligato-vago-riferimento/
Kiriosomega
domenica 21 marzo 2010
Cesare Foschi: "Resoconto breve dell'incontro del 20 marzo 2010, a Poggio Mirteto, su Giordano Bruno"
"Il 20 marzo 2010 un'allegra combriccola ha lasciato Calcata alla volta di Poggio Mirteto: Serena, Monica, Angelina (del Kazakistan), Paolo, Roberto e Cesare, stipati nel veicolo di questo ultimo. Durante il periglioso tragitto di andata, si sono più volte persi: la Sabina si sa di ratti, intesi come rapimenti di donzelle, non ne vuole più e la cartellonistica si è adeguata.
A Poggio Mirteto li attendeva una giornata di celebrazioni all'interno del mese dedicato alla figura ed al pensiero di Giordano Bruno. la Banda Garibaldina e le sue squillanti note, i colori dei quadri degli Artisti dell'Apai e la conferenza-dibattito sul pensiero bruniano.
Paolo e Cesare erano appunto relatori ed hanno fatto i loro interventi cercando di mettere in luce qualcuna delle tante facce del poliedrico pensiero del Nolano: Paolo ha insistito sulla non assorbibilità del pensiero bruniano all'interno dell'apparato politico-religioso sorto intorno all'invenzione definita Cristianesimo prima o Santa Romana Chiesa poi; l'Oriente si affacciava infatti troppo fortemente negli scritti di Giordano Bruno per poter essere riportato e costretto negli angusti schemi cronologici messianici e diventava così altrettanto inaccettabile la pretesa di una guida verticistica nella fede e nelle azioni degli uomini (i Saggi in primis): pretesa accampata dal Vescovo di Roma come dall'ultimo curato di campagna (se mai ne esistessero ancora).
Cesare (il sottoscritto) ha invece voluto sottolineare come la figura di Giordano Bruno debba essere liberata dalla sola e monocromatica per giunta iconografia tipica di Campo dè Fiori: il bronzeo martire della libertà, un giorno ineluttabile vincitore. Se un giorno il pensiero di Bruno sarà vincitore lo dovrà anche alla sua levità, alla sua capacità di prendere in giro i potenti, alla sua inesaurita effervescenza: insomma, un invito alla lettura di opere affascinanti e moderne scritte da un uomo coraggioso e divertente, non da un ampolloso martire che assurto a simbolo nessuno più legge.
Il ritorno, più breve per le tante indicazioni chieste ai gentili Sabini, ha visto i nostri eroi discutere di internet, Google ed il suo intrinseco spinozismo. Ma questo è già un altro petalo del fiore della conoscenza: di cui non si sa il colore, la forma, il nome ma soltanto il profumo si può evocare e accendere come grano di incenso: unica scintilla possibile quella sinaptica".
Cesare Foschi
A Poggio Mirteto li attendeva una giornata di celebrazioni all'interno del mese dedicato alla figura ed al pensiero di Giordano Bruno. la Banda Garibaldina e le sue squillanti note, i colori dei quadri degli Artisti dell'Apai e la conferenza-dibattito sul pensiero bruniano.
Paolo e Cesare erano appunto relatori ed hanno fatto i loro interventi cercando di mettere in luce qualcuna delle tante facce del poliedrico pensiero del Nolano: Paolo ha insistito sulla non assorbibilità del pensiero bruniano all'interno dell'apparato politico-religioso sorto intorno all'invenzione definita Cristianesimo prima o Santa Romana Chiesa poi; l'Oriente si affacciava infatti troppo fortemente negli scritti di Giordano Bruno per poter essere riportato e costretto negli angusti schemi cronologici messianici e diventava così altrettanto inaccettabile la pretesa di una guida verticistica nella fede e nelle azioni degli uomini (i Saggi in primis): pretesa accampata dal Vescovo di Roma come dall'ultimo curato di campagna (se mai ne esistessero ancora).
Cesare (il sottoscritto) ha invece voluto sottolineare come la figura di Giordano Bruno debba essere liberata dalla sola e monocromatica per giunta iconografia tipica di Campo dè Fiori: il bronzeo martire della libertà, un giorno ineluttabile vincitore. Se un giorno il pensiero di Bruno sarà vincitore lo dovrà anche alla sua levità, alla sua capacità di prendere in giro i potenti, alla sua inesaurita effervescenza: insomma, un invito alla lettura di opere affascinanti e moderne scritte da un uomo coraggioso e divertente, non da un ampolloso martire che assurto a simbolo nessuno più legge.
Il ritorno, più breve per le tante indicazioni chieste ai gentili Sabini, ha visto i nostri eroi discutere di internet, Google ed il suo intrinseco spinozismo. Ma questo è già un altro petalo del fiore della conoscenza: di cui non si sa il colore, la forma, il nome ma soltanto il profumo si può evocare e accendere come grano di incenso: unica scintilla possibile quella sinaptica".
Cesare Foschi
sabato 20 marzo 2010
Parere altro sulla mobilità automobilistica a Roma, di Riccaro Forte, & replica a tono di Vito De Russis
Mi dispiace far arrabbiare Vito De Russis e chiedo perdono per la mia impudenza, ma giuro che nel mio intervento non c'è alcun intento provocatorio. Mi tocca fare questa premessa perché so per esperienza che gli argomenti che sto per introdurre sono spesso considerati una provocazione, per di più gratuita e cioè ordita per il solo gusto di suscitare reazioni adirate.
Facciamola finita, una buona volta, con questa litanìa della velocità e dei morti che si eviterebbero diminuendola di una certa quota. Non è vero, e soprattutto nessuno è in grado di fare un serio calcolo (serio nel senso di scientificamente valido) sul "risparmio" in termini di vite umane che deriverebbe dalla riduzione della velocità sulle strade.
Sono pazzo? Tutt'altro. Primo: qualcuno è in grado di spiegare il criterio scientifico-statistico da usare per fare questi calcoli? Secondo: non esiste alcuna relazione tra velocità e incidenti. La velocità è solo una grandezza, un modo di esprimere la relazione spazio/tempo di un oggetto in movimento. La velocità in sé non può essere causa di morte e nemmeno di lesione. Può esserlo invece il differenziale di velocità tra due oggetti in movimento in uno spazio ristretto, come avviene per esempio sulle strade cittadine, dove convivono soggetti diversi che si muovono a velocità diverse, con diverse accelerazioni (altra grandezza, che esprime la spinta, cioè l'indice di incremento di velocità, necessaria per raggiungere una velocità data): persone (adulti e bambini), animali, biciclette, moto, auto, camion, autobus, tram. Per esempio: 40 km/h è una velocità generalmente classificata come "bassa", tuttavia può essere letale in determinati contesti. A questa velocità un investimento può avere esito mortale o provocare nella persona investita lesioni gravi e irreversibili. Viceversa, una velocità di 150 km/h viene in genere considerata molto alta, anzi pericolosa. Nell'opinione comune, avere un incidente a quella velocità è un destino quasi ineluttabile. Certo, se uno va a 150 a viale Marconi o Viale Regina Margherita, le probabilità di avere un grave incidente, magari lasciandoci le penne e forse accoppando qualche poveraccio che si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, sono assai elevate. Ma né Viale Marconi né Viale Regina Margherita sono strade costruite per farci correre le auto a 150 all'ora. Semafori e binari stanno lì a ricordarcelo. Invece, in un'autostrada in discrete condizioni e con un traffico non troppo intenso, può essere una velocità assolutamente sicura. In questa situazione, in effetti,a fare la differenza non è la velocità ma il veicolo. Viaggiare a a 120 con una R4 è decisamente meno sicuro che andare a 180 a bordo di una massiccia berlina da granturismo. Questione di peso, di aerodinamica, di impronta a terra, di caratteristiche generali. Sulle strade circolano mezzi con caratteristiche e capacità molto diverse: camion, moto, auto utilitarie, granturismo, sportive, fuoristrada, eccetera. Ognuna di esse è stata pensata, progettata, realizzata per essere usata in un certo modo e per certe finalità. Se uno pensa di poter fare con la vecchia R4 di prima quello che è possibile fare con una Mercedes Classe E, o è imbecille o è sprovveduto. In entrambi i casi sarebbe opportuno fermarlo in tempo.
Il modo migliore per ridurre gli incidenti sulle strade è proprio la cosiddetta "fluidificazione" del traffico (oltre all'auspicabile riduzione del numero di veicoli in circolazione), che non comporta l'aumento della velocità ma la sua omogeinizzazione. Se, in una strada ad alta intensità di traffico, si riesce a far viaggiare le auto il più possibile alla stessa velocità, si potranno evitare continue frenate e accelerazioni, che sono all'origine degli incidenti a catena. Abbassare "d'ufficio" la velocità non serve, anzi può peggiorare le cose, perché è più facile fare in modo che venga mantenuta una velocità considerata congrua (in relazione alle caratteristiche della strada ed all'intensità del traffico) anziché far rispettare un limite considerato ridicolo e inutilmente repressivo.
Infine: la maggior parte dei sinistri avviene in città a bassa velocità ed è la causa della maggior parte dei morti e dei feriti. Ma quando si fanno proclami fantascientifici sui miracolosi effetti che una riduzione della velocità dovrebbe avere, si pensa sempre alle autostrade ed alle velocità più alte, che oltre tutto sono in genere fuori legge e quindi per definizione estranee a qualunque intervento legislativo.
Allora, di cosa stiamo parlando?
Riccardo Forte
PS: A proposito del parcheggio alla Stazione Termini. Chi spara su questo progetto è perlomeno strabico, perché si tratta forse del solo progetto di parcheggio che abbia davvero un senso ed una utilità concreta, tra i tanti costruiti qua e là negli ultimi 15 anni. Tutte le grandi stazioni ferroviarie nel mondo dispongono di un parcheggio di adeguate dimensioni, funzionale proprio al movimento dei passeggeri in arrivo e partenza. Se qualcuno invece pensa che la Stazione Termini debba essere al centro di una zona interamente pedonalizzata, sarà il caso che si faccia prescrivere qualche stimolante perché evidentemente dorme in piedi e sogna di vivere sulla Luna. Almeno fino a quando la stazione Termini sarà la più importante di Roma.
Riccardo Forte
...........replica di Vito De Russis
Caro Riccardo,
ti voglio bene; e fai parte di quel ristretto gruppo di persone che ascolto, sempre, con grande attenzione (e cerco di farne tesoro di quello che sostengono).
Succede, talvolta, che nella meditazione su quanto ho recepito "i conti non mi tornano" e, principalmente, penso che derivino dalle mie personali difficoltà.(Negli anni scolastici dall'avviamento al diploma, avevo solo qualche libro, ho sempre "disturbato" i miei professori ogni qualvolta non capivo quel determinato passaggio della loro lezione e lo annunciavo ufficialmente e platealmente chiedendo loro, "per favore", un supplemento; le conseguenze di tale costante comportamento .... è un'altra storia.)
Pertanto, ti tranquillizzo: sono totalmente calmo e sereno.
20 anni fa (avevo costituito nei 15 anni precedenti Comitati, Coordinamenti ed Associazioni, ivi compreso il Codacons e Radio Onda Rossa) costituivo l'Associazione dei Pedoni inserendo nella stessa denominazione lo scopo fondamentale di quella creatura: i DIRITTI. Perchè c'era troppa violenza nel calpestare i Diritti dei Pedoni. Frutto della illegalità diffusa (e non perseguita) e della "convivenza incivile".
In questi 20 anni la situazione è sempre peggiorata perchè la velocità del pedone è rimasta quella naturale (immutata) mentre è aumentata sempre più la frenesia e la fretta della società e, quindi, la velocità. Velocità che non lascia il tempo e lo spazio per "controllare e governare" il proprio comportamento entro quelle norme che dovrebbero generare un'accettabile convivenza civile.
Gli ultimi dati ufficiali noti per l'Italia (che, ti garantisco, sono in difetto) sono quelli del 2008 sul 2007: feriti - 4,6%; morti (decessi, negli atti ufficiali) - 7,8%. Nel 2008: pedoni morti: + 3,3% rispetto al totale dei morti del 2007; ben 648 pedoni, circa il 14% del totale; di questi ben 155 stava attraversando su un passaggio pedonale (pari al 24%, 1 ogni 4). Nel 2008 a Roma: 52 pedoni morti e 2.139 feriti; circa un quarto sulle strisce pedonali.
Questa frenetica e frettolosa società, senza modificare il DNA dei pedoni, vuole imporre al pedone, negli attraversamenti pedonali, la velocità del vincitore delle Maratone nazionali e mondiali . Prendi gli attraversamenti pedonali semaforizzati: un attimo di verde seguito da un giallo da sballo ed un rosso interminabile. E' la fluidificazione. Il Pedone è costretto ad attraversare solo ed esclusivamente con il giallo. Serve il commento? Nei Paesi della "convivenza civile" il semaforo che disciplina l'attraversamento pedonale è di due colori: Rosso e Verde; non ha il giallo perchè riconoscono ai loro pedoni la impossibilità di "cambiare marcia", mentre per i veicoli ritengono il giallo molto importante. Hanno fluidificato via del Plebiscito eliminando una importantissima fermata del TPL: è violenza; è barbaria; è agli antipodi della convivenza civile.
Per avere, e con questo concludo, il senso del tragico, barbaro ed inumano fenomeno della carneficina stradale italiana rappresento questo confronto. Guerra USA c/ Iraq : dal marzo 2003 a marzo 2009 sono morti 2.423 soldati statunitensi. Stesso periodo in Italia : oltre 30mila morti e circa 1,5 milioni di feriti per incidenti stradali; altrettanto per inquinamento dell'aria; circa 8.000 morti nei cantieri. Solo Pedoni: circa 3.500 morti negli incidenti. STOP STRAGI PEDONI.
Il PSMS ignora tutto questo (e gli altri temi delle slides).
In questo contesto è giusto ed onesto sostenere che "Il megaparcheggio a Termini è una scelta contro natura" così come contro natura è il mancato tram da S.Pietro a Termini; il mancato tram da Fidene a Laurentina; il mancato prolungamento della Metro oltre Laurentina e oltre Battistini; ecc..
Un abbraccio.
Vito De Russis
Facciamola finita, una buona volta, con questa litanìa della velocità e dei morti che si eviterebbero diminuendola di una certa quota. Non è vero, e soprattutto nessuno è in grado di fare un serio calcolo (serio nel senso di scientificamente valido) sul "risparmio" in termini di vite umane che deriverebbe dalla riduzione della velocità sulle strade.
Sono pazzo? Tutt'altro. Primo: qualcuno è in grado di spiegare il criterio scientifico-statistico da usare per fare questi calcoli? Secondo: non esiste alcuna relazione tra velocità e incidenti. La velocità è solo una grandezza, un modo di esprimere la relazione spazio/tempo di un oggetto in movimento. La velocità in sé non può essere causa di morte e nemmeno di lesione. Può esserlo invece il differenziale di velocità tra due oggetti in movimento in uno spazio ristretto, come avviene per esempio sulle strade cittadine, dove convivono soggetti diversi che si muovono a velocità diverse, con diverse accelerazioni (altra grandezza, che esprime la spinta, cioè l'indice di incremento di velocità, necessaria per raggiungere una velocità data): persone (adulti e bambini), animali, biciclette, moto, auto, camion, autobus, tram. Per esempio: 40 km/h è una velocità generalmente classificata come "bassa", tuttavia può essere letale in determinati contesti. A questa velocità un investimento può avere esito mortale o provocare nella persona investita lesioni gravi e irreversibili. Viceversa, una velocità di 150 km/h viene in genere considerata molto alta, anzi pericolosa. Nell'opinione comune, avere un incidente a quella velocità è un destino quasi ineluttabile. Certo, se uno va a 150 a viale Marconi o Viale Regina Margherita, le probabilità di avere un grave incidente, magari lasciandoci le penne e forse accoppando qualche poveraccio che si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, sono assai elevate. Ma né Viale Marconi né Viale Regina Margherita sono strade costruite per farci correre le auto a 150 all'ora. Semafori e binari stanno lì a ricordarcelo. Invece, in un'autostrada in discrete condizioni e con un traffico non troppo intenso, può essere una velocità assolutamente sicura. In questa situazione, in effetti,a fare la differenza non è la velocità ma il veicolo. Viaggiare a a 120 con una R4 è decisamente meno sicuro che andare a 180 a bordo di una massiccia berlina da granturismo. Questione di peso, di aerodinamica, di impronta a terra, di caratteristiche generali. Sulle strade circolano mezzi con caratteristiche e capacità molto diverse: camion, moto, auto utilitarie, granturismo, sportive, fuoristrada, eccetera. Ognuna di esse è stata pensata, progettata, realizzata per essere usata in un certo modo e per certe finalità. Se uno pensa di poter fare con la vecchia R4 di prima quello che è possibile fare con una Mercedes Classe E, o è imbecille o è sprovveduto. In entrambi i casi sarebbe opportuno fermarlo in tempo.
Il modo migliore per ridurre gli incidenti sulle strade è proprio la cosiddetta "fluidificazione" del traffico (oltre all'auspicabile riduzione del numero di veicoli in circolazione), che non comporta l'aumento della velocità ma la sua omogeinizzazione. Se, in una strada ad alta intensità di traffico, si riesce a far viaggiare le auto il più possibile alla stessa velocità, si potranno evitare continue frenate e accelerazioni, che sono all'origine degli incidenti a catena. Abbassare "d'ufficio" la velocità non serve, anzi può peggiorare le cose, perché è più facile fare in modo che venga mantenuta una velocità considerata congrua (in relazione alle caratteristiche della strada ed all'intensità del traffico) anziché far rispettare un limite considerato ridicolo e inutilmente repressivo.
Infine: la maggior parte dei sinistri avviene in città a bassa velocità ed è la causa della maggior parte dei morti e dei feriti. Ma quando si fanno proclami fantascientifici sui miracolosi effetti che una riduzione della velocità dovrebbe avere, si pensa sempre alle autostrade ed alle velocità più alte, che oltre tutto sono in genere fuori legge e quindi per definizione estranee a qualunque intervento legislativo.
Allora, di cosa stiamo parlando?
Riccardo Forte
PS: A proposito del parcheggio alla Stazione Termini. Chi spara su questo progetto è perlomeno strabico, perché si tratta forse del solo progetto di parcheggio che abbia davvero un senso ed una utilità concreta, tra i tanti costruiti qua e là negli ultimi 15 anni. Tutte le grandi stazioni ferroviarie nel mondo dispongono di un parcheggio di adeguate dimensioni, funzionale proprio al movimento dei passeggeri in arrivo e partenza. Se qualcuno invece pensa che la Stazione Termini debba essere al centro di una zona interamente pedonalizzata, sarà il caso che si faccia prescrivere qualche stimolante perché evidentemente dorme in piedi e sogna di vivere sulla Luna. Almeno fino a quando la stazione Termini sarà la più importante di Roma.
Riccardo Forte
...........replica di Vito De Russis
Caro Riccardo,
ti voglio bene; e fai parte di quel ristretto gruppo di persone che ascolto, sempre, con grande attenzione (e cerco di farne tesoro di quello che sostengono).
Succede, talvolta, che nella meditazione su quanto ho recepito "i conti non mi tornano" e, principalmente, penso che derivino dalle mie personali difficoltà.(Negli anni scolastici dall'avviamento al diploma, avevo solo qualche libro, ho sempre "disturbato" i miei professori ogni qualvolta non capivo quel determinato passaggio della loro lezione e lo annunciavo ufficialmente e platealmente chiedendo loro, "per favore", un supplemento; le conseguenze di tale costante comportamento .... è un'altra storia.)
Pertanto, ti tranquillizzo: sono totalmente calmo e sereno.
20 anni fa (avevo costituito nei 15 anni precedenti Comitati, Coordinamenti ed Associazioni, ivi compreso il Codacons e Radio Onda Rossa) costituivo l'Associazione dei Pedoni inserendo nella stessa denominazione lo scopo fondamentale di quella creatura: i DIRITTI. Perchè c'era troppa violenza nel calpestare i Diritti dei Pedoni. Frutto della illegalità diffusa (e non perseguita) e della "convivenza incivile".
In questi 20 anni la situazione è sempre peggiorata perchè la velocità del pedone è rimasta quella naturale (immutata) mentre è aumentata sempre più la frenesia e la fretta della società e, quindi, la velocità. Velocità che non lascia il tempo e lo spazio per "controllare e governare" il proprio comportamento entro quelle norme che dovrebbero generare un'accettabile convivenza civile.
Gli ultimi dati ufficiali noti per l'Italia (che, ti garantisco, sono in difetto) sono quelli del 2008 sul 2007: feriti - 4,6%; morti (decessi, negli atti ufficiali) - 7,8%. Nel 2008: pedoni morti: + 3,3% rispetto al totale dei morti del 2007; ben 648 pedoni, circa il 14% del totale; di questi ben 155 stava attraversando su un passaggio pedonale (pari al 24%, 1 ogni 4). Nel 2008 a Roma: 52 pedoni morti e 2.139 feriti; circa un quarto sulle strisce pedonali.
Questa frenetica e frettolosa società, senza modificare il DNA dei pedoni, vuole imporre al pedone, negli attraversamenti pedonali, la velocità del vincitore delle Maratone nazionali e mondiali . Prendi gli attraversamenti pedonali semaforizzati: un attimo di verde seguito da un giallo da sballo ed un rosso interminabile. E' la fluidificazione. Il Pedone è costretto ad attraversare solo ed esclusivamente con il giallo. Serve il commento? Nei Paesi della "convivenza civile" il semaforo che disciplina l'attraversamento pedonale è di due colori: Rosso e Verde; non ha il giallo perchè riconoscono ai loro pedoni la impossibilità di "cambiare marcia", mentre per i veicoli ritengono il giallo molto importante. Hanno fluidificato via del Plebiscito eliminando una importantissima fermata del TPL: è violenza; è barbaria; è agli antipodi della convivenza civile.
Per avere, e con questo concludo, il senso del tragico, barbaro ed inumano fenomeno della carneficina stradale italiana rappresento questo confronto. Guerra USA c/ Iraq : dal marzo 2003 a marzo 2009 sono morti 2.423 soldati statunitensi. Stesso periodo in Italia : oltre 30mila morti e circa 1,5 milioni di feriti per incidenti stradali; altrettanto per inquinamento dell'aria; circa 8.000 morti nei cantieri. Solo Pedoni: circa 3.500 morti negli incidenti. STOP STRAGI PEDONI.
Il PSMS ignora tutto questo (e gli altri temi delle slides).
In questo contesto è giusto ed onesto sostenere che "Il megaparcheggio a Termini è una scelta contro natura" così come contro natura è il mancato tram da S.Pietro a Termini; il mancato tram da Fidene a Laurentina; il mancato prolungamento della Metro oltre Laurentina e oltre Battistini; ecc..
Un abbraccio.
Vito De Russis
venerdì 19 marzo 2010
"In ricordo di Luigi Cascioli" - di Giorgio Vitali
Paul Kurtz
Marjory Stoneman Douglas
Luigi Cascioli si è battuto contro una menzogna. Io sono il primo a riconoscere significato storico alla religione in quanto tale. A tutte le religioni che rispetto come forme, a volte primordiali, di pensiero. Ed il pensiero è sempre la forma più elevata della vita umana.
Non accetto invece che ci siano persone che, avendo inventato un mito, e quello di Gesù è palesemente un mito ( come quello di Mithra, per fare un esempio), pretendano di comandare sugli altri imponendo loro di credere in palesi menzogne. Anzi, è proprio l´imposizione della credenza ad una palese menzogna che determina la sottomissione mentale e morale.
In particolare, il cristianesimo è un frutto elevato della filosofia latinellenistica, elaborata in quel grande crogiolo di culture che è stata Alessandria, e la nascita e lo sviluppo della sua dottrina, frutto di scontri puramente filosofici durati secoli, ( come oggi sono i grandi congressi scientifici internazionali), documentano proprio la struttura filosofica del suo procedere.
Scrive Marco Vannini [ Prego Dio che mi liberi da Dio, ed. Bompiani ] : Se vogliamo parlare di religione all´interno del cristianesimo, nel quale Dio è Spirito, dobbiamo partire dalla filosofia, che è la "scienza della verità", perché è a essa che dobbiamo la sua scoperta e la sua elaborazione. ( Da notare che è solo con Gioacchino da Fiore che nasce e si sviluppa quel pensiero religioso che intende realizzare sulla Terra il supposto Regno di Dio. In precedenza ritenuto coesistente con l´uomo, anzi elemento strutturante la sua mente.)
Per comprendere appieno cosa significa la percezione dello "spirito" occorre giungere a Rudolf Steiner, il quale nella sua principale opera: Filosofia della libertà, ci suggerisce che <... il pensare può essere direttamente contemplato, come un´entità in sé compiuta....Chi osserva il pensare vive, durante l´osservazione, direttamente in un contesto di essenza spirituale...si può dire perfino che chi vuol cogliere l´entità dello spirituale nella forma in cui, a tutta prima, essa si presenta all´uomo, può farlo nel pensare poggiante su se stesso.>
Data l´importanza che è stata data a quest´opera dello Steiner, penso che sia ormai un dato acquisito che il vero spirito consiste nel pensare il pensiero nel momento in cui esso sorge nella mente umana.
E ciò spiega, in maniera chiarissima, il significato filosofico del concetto di Spirito Santo, persona della Trinità, concetto elaborato sotto l´influenza della Trimurti indiana, giunta alla cultura alessandrina per le vie certamente non segrete che dall´India, attraverso l´Egitto, portano alla grande sintesi tardo imperiale del Neo-Platonismo.
Ma non è tutto. Al punto in cui siamo arrivati della speculazione filosofica, occorre aggiungere un altro elemento della riflessione. Il filosofo Ludwig Wittgenstein una volta affermò che..." si potrebbe scrivere un buon trattato di filosofia che consista esclusivamente in battute di spirito."
Ed in effetti lo Spirito si può esprimere, cioè può essere percepito proprio sulla base di "battute".
E quindi, come diceva Groucho Marx....< Questo indizio m´ induce ad indugiare! >
Quindi m´affretto ad affrontare il fenomeno del pensare induttivo, figlio del razionalismo cartesiano che uccide la vita in una concezione macchinistica dell´esistenza ( macchina= tecnica= asservimento dell´uomo e negazione della vita in sè). Scrive Klages, < con quella singolare coerenza che lo contraddistingue, Cartesio non esita a trarre le conseguenze: l´universo intero diventa una connessione calcolabile di forze, gli animali macchine prive d´anima, i moti dell´animo, che pure ci sono propri, una specie di malattia dello spirito, "perturbationes animi"! >
E pensare che molti secoli prima dell´era volgare, come scrive Sesto Empirico, < Pitagora ed Empedocle e tutti gli altri filosofi italiani dicono che noi costituiamo una comunità non solo tra noi e con gli dei, ma anche con gli animali; poiché non vi è che un solo pneuma diffuso in tutto l´universo come sua anima e che ci fa essere uno, con loro. Così, uccidendoli e mangiando la loro carne commettiamo ingiustizia ed empietà, come se facessimo morire nostri congiunti.>
Dobbiamo pertanto uscire dalla logica cartesiana per cercare di ritrovare la vita in noi stessi.
Esempio 1: Kant va alla ditta di legnami per ordinare una tavola atta a rinforzare la sua scrivania. Volendo scherzare, chiede una tavola che soddisfi i primi quattro assiomi della geometria euclidea. La ditta gli fornisce un pezzo di legno a forma di sella.
Esempio 2: Due aborigeni vengono portati in riva al mare dove poer la prima volta vedono uno che fa lo sci nautico. Il primo chiede all´altro: perché la barca corre così veloce? E l´altro risponde: perché è inseguita da un matto su un pezzo di legno!
Esempio 3: Secondo una logica post-cartesiana di cui è improntato l´insegnamento razionalistico del clero cristiano, tutto deve essere inserito in una spiegazione a posteriori che è all´origine anche dello "scientismo" nella sua espressione più dogmatica. Infatti, il discorso si inserisce in una teleologia costruita per giungere in via di (pseudo)logica a conclusioni tipo "novissimi." ( Morte, resurrezione della carne, paradiso, inferno e purgatorio...)
Secondo questo modo di ragionare, che è proprio della fase più positivista del pensiero scientifico, i conigli avrebbero la coda per essere più facilmente cacciabili, i nasi hanno il setto per appoggiare comodamente gli occhiali e, secondo un noto fisiologo di fine ottocento, l´odore sgradevole prodotto dalle scorregge sarebbe a favore dei sordi...
Nella vita le incongruenze sono costanti. Robert Benchley sostenne : < Si può dire che al mondo esistono due categorie di persone. Quelli che dividono costantemente le persone din due categorie e quelli che non lo fanno.>
Ci avviciniamo rapidamente alla fine, sperando di avere dimostrato, molto indirettamente, per quale ragione il gesuita Bellarmino condannò Giordano Bruno e si mise d´accordo con Galileo.
Altri esempi:
1) Martin Minsky, insigne scienziato informatico, ha scritto: " Quando costruiremo le macchine intelligenti non dovremo stupirci se saranno confuse e testarde quanto gli uomini nelle loro convinzioni rispetto a fatti mentali,coscienza,libero arbitrio o simili."
2) Ludwig Wittgenstein: " Sorge quindi il problema: Che cosa rimane se sottraggo il fatto che il mio braccio si è alzato al fatto che io ho alzato il mio braccio? "
3) Una conclusione poco probabile non significa necessariamente una cattiva spiegazione.
CONGEDO.
Soren Kiekegaard:
Johannes Kepler:
Martin Gardner:
Giorgio Vitali
giovedì 18 marzo 2010
"Quando i ricchi s' ingrassano distruggendo il pianeta alle spalle dei poveri..." - di Giorgio Vitali
OCCORRE FARE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE. FARE IL PUNTO è L'UNICO ATTO RESPONSABILE DI CHI INTENDE NAVIGARE. E CHI SU UNA NAVE SA CHE LE TEMPESTE SI AFFRONTANO CONTINUANDO A TENERE LA BARRA. IN ALTERNATIVA...A REMARE!!
Fare il punto significa innanzitutto prendere atto di un fatto MAI PRECEDENTEMENTE VERIFICATOSI: L'AUMENTO INVEROSIMILE DELLA POPOLAZIONE UMANA.
IL GRANDE SCRITTORE DI GEOPOLITICA ANTON ZISCHKA SCRIVEVA AGLI INIZI DEGLI ANNI CINQUANTA UN LIBRO TRADOTTO OVUNQUE ( in Italia pubblicato da Casini) dal titolo: PANE PER 2 MILIARDI DI UOMINI.
ERA UNO SPROPOSTO! EPPURE.....OGGI SIAMO 7 MILIARDI, ED ANDIAMO CRESCENDO ANCORA. DA QUESTO PUNTO DI VISTA LE PIù CATASTROFICHE PREVISIONI SONO STATE SMENTITE DAI FATTI. MA è LOGICO CHE QUESTA ECCEDENZA PONDERALE DA QUALCHE PARTE IL DANNO LO DEVE FARE! E QUESTO è IL VERO PROBLEMA! UN ALTRO PROBLEMA FU POSTO DA UNO STORICO/ANTROPOLOGO IL QUALE, SEMPRE NEGLI ANNI CINQUANTA, AVEVA SOTTOLINEATO COME la potenza delle armi andasse di pari passo con l'aumento della popolazione. Ed anche da questo punto di vista aveva ragione.
La bomba atomica apre prospettive che ai tempi di Leonida era un puro sogno. Ah!! Se i greci avessero avuto la bomba da scagliare contro la massificata popolazione persiana! La vittoria del LATINELLENISMO avrebbe bloccato sul nascere tante stupide credenze che da qualche millennio ci stanno smerigliando i testicoli. E TUTTAVIA, DOPO IL PRIMO SGANCIO SUL GIAPPONE, LA BOMBA NON è STATA PIù LANCIATA. ED ANCHE QUESTO è UN SEGNO CHE DEVE ESSERE PRESO IN CONSIDERAZIONE. Sia l'equilibrio del terrore (... ma come si è venuto a creare così rapidamente questo equilibrio? Sono state solo le spie?? ) LA DEVSTAZIONE DEL PIANETA, CHE è INNEGABILE, SI ACCOMPAGNA ALL'AUMENTO DELLA POPOLAZIONE. L'UOMO è MOLTO PEGGIO DELLE CAVALLETTE, PER LA NATURA. POSSIAMO METTERCI UN FRENO?? E' PIUTTOSTO DIFFICILE.
Ma in passato cosa è successo? Da quanto so, è successo molto di peggio. Le PANDEMIE erano devastanti. Il fatto che BIGPHARMA ABBIA USATO SPREGIUDICATAMENTE IL TERRORE ATAVICO PER LE PANDEMIE AL FINE DI FARE AFFARI VENDENDO AI GOVERNI (con la complicità degli esperti, ovviamente) PSEUDOVACCINI CHE FANNO PIù BENE CHE MALE, non cambia la realtà storica secondo la quale l'attuale pseudo pandemia NON ha fatto danni (meno per quelli che hanno dovuto subire la vaccinazione!)
SE CALCOLIAMO CHE L'INFLUENZA ASIATICA PARTITA DALLA CINA NEL 300 DECIMò IL MONDO IN MANIERA TALE CHE LA SOLA FIRENZE CAMBIò DEFINITIVAMENTE CLASSE DIRIGENTE. INTERI PATRIMONI CAMBIARONO DI MANO. LA COLONIA STABILE DI MERCANTI ITALIANI RESIDENTI IN CINA FU DISTRUTTA. LE RELAZIONI CON LA CINA FURONO RIPRESE DAGLI ITALIANI GRAZIE AI GESUITI, QUALCHE SECOLO DOPO. PERTANTO, RISPETTO A QUANTO GIà AVVENUTO, IL FUTURO SI PRESENTA SEMPRE E COMUNQUE COME UNA BAZZECOLA. Pertanto, come diceva Woytjla, che ne aveva avuto informazione da Luciani già piazzato in Paradiso, di che e di cosa dovremmo avere paura? Rispondeva un grande: dobbiamo temere solo di aver paura!
SECONDA CONSIDERAZIONE: IN UN LIBRO PUBBLICATO DI RECENTE, che raccoglie gli ultimi pensieri sparsi di Illich ( La Perdita dei Sensi), questo grande pensatore scrive ( ed ha ragione) : < L'educazione alla sopravvivenza in un ambiente irreale comincia dai primi manuali scolastici e finisce col morente che si aggrappa ai risultati delle analisi mediche che gli vengono mostrate e giudica il suo stato di salute solo così! > E poi continua ricordando che abbiamo perso il contatto con la terra, ci parla di disincarnazione come perdita del sentire attraverso il corpo e smarrimento delle capacità di guardare, capire, interpretare, dateci dai cinque sensi.
EBBENE, E' VERO! Ma è una questione individuale. Individualmente possiamo risalire la china. Abbiamo i mezzi e ci resta ancora molto spazio per poterci RI-ESERCITARE. E tuttavia, è il numero di umani che ci impedisce, ed impedirà all'umanità, di ritornare ad uno stato pre-virtuale! D'altronde, andremmo a rinfacciare ad un sommergibilista che vive sotto gli oceani di NON ESSERE SUFFICIENTEMENTE ABBRONZATO? probabilmente ci rispon derebbe che ha a disposizione lampade a raggi ultravioletti per farsi tutti i bagni di sole che vuole.
ULTIMO ASPETTO E PIù IMPORTANTE: I RICCHI INGRASSANO ALLE SPALLE DEI POVERI. SISSIGNORE! A cominciare dai Cardinaloni della iconografia classica! Ma, in Europa quanto in Cina,in Asia, in Africa, il simbolo del potere non è sempre stato l'adipe?? Le unghie lunghissime dei mandarini non significava forse che loro non lavoravano?
Lasciamo parlare un saggio: DEMOCRITO. Punto e basta! Se vogliamo obiettare a questa lapidaria frase a base di un inutile moralismo, ci basta ricordare colui o coloro che hanno scritto essere la prima cura della classe dirigente quella di far star buoni i sottoposti. ( Nietzsche docet!)... e così si inventano di gesucristi che muoiono per gli altri.
ALTRA AFFERMAZIONE: I banchieri ebrei comandano. LO SAPPIAMO, e comandano perchè la maggioranza dell'Umanità ha accettato le loro MENZOGNE. la prima di queste consiste nel CREDERE che il Sionismo sia nato in Europa a fine ottocento. UN LIBRO TOTALMENTE RIVOLUZIONARI, edito in Italia nel 2004, (era volgare), di cui INSISTO nel consigliarvi la lettura, scritto peraltro da una universitaria, ci dice che il Sionismo è nato negli USA esattamente nel 1654! Il libro si intitola: Sion in America. Idee, progetti, movimenti per uno Stato ebraico. (1654-1917) Autrice: Giuliana Iurlano ( Università di Lecce). Ed. Le Lettere.
Se costoro oggi comandano e possono permettersi di imporre al mondo i loro pensieri ( fino a quando??) è perchè.... hanno incominciato 350 anni fa. Una bella pazienza ed anche una bella costanza. Ma l'Umanità ha cominciato a prenderne atto!
CHIUDO CON UN EPITAFFIO CHE MI è MOLTO PIACIUTO:
NON IGNORARE IL MIO EPITAFFIO, VIANDANTE.
FERMATI, ASCOLTA ED APPRENDI, PRIMA DI RIPRENDERE IL CAMMINO.
NON ESISTONO BARCHE NELL'ADE, Nè IL TRAGHETTATORE CARONTE, NON C'è AIACE CUSTODE, Nè IL CANE CERBERO ESISTE.
TUTTI NOI MORTI QUI SOTTO SIAMO TRASFORMATI IN OSSA E CENERE, E NIENT'ALTRO. TI HO PARLATO SINCERAMENTE, VIANDANTE.
ORA PROSEGUI, PERCHé ANCHE DA MORTO IO NON TI PAIA TROPPO LOQUACE.
(LAPIDE DI ETà ROMANA)
Grande saggezza dei nostri avi! Laudetur Priapus.
Giorgio Vitali
Fare il punto significa innanzitutto prendere atto di un fatto MAI PRECEDENTEMENTE VERIFICATOSI: L'AUMENTO INVEROSIMILE DELLA POPOLAZIONE UMANA.
IL GRANDE SCRITTORE DI GEOPOLITICA ANTON ZISCHKA SCRIVEVA AGLI INIZI DEGLI ANNI CINQUANTA UN LIBRO TRADOTTO OVUNQUE ( in Italia pubblicato da Casini) dal titolo: PANE PER 2 MILIARDI DI UOMINI.
ERA UNO SPROPOSTO! EPPURE.....OGGI SIAMO 7 MILIARDI, ED ANDIAMO CRESCENDO ANCORA. DA QUESTO PUNTO DI VISTA LE PIù CATASTROFICHE PREVISIONI SONO STATE SMENTITE DAI FATTI. MA è LOGICO CHE QUESTA ECCEDENZA PONDERALE DA QUALCHE PARTE IL DANNO LO DEVE FARE! E QUESTO è IL VERO PROBLEMA! UN ALTRO PROBLEMA FU POSTO DA UNO STORICO/ANTROPOLOGO IL QUALE, SEMPRE NEGLI ANNI CINQUANTA, AVEVA SOTTOLINEATO COME la potenza delle armi andasse di pari passo con l'aumento della popolazione. Ed anche da questo punto di vista aveva ragione.
La bomba atomica apre prospettive che ai tempi di Leonida era un puro sogno. Ah!! Se i greci avessero avuto la bomba da scagliare contro la massificata popolazione persiana! La vittoria del LATINELLENISMO avrebbe bloccato sul nascere tante stupide credenze che da qualche millennio ci stanno smerigliando i testicoli. E TUTTAVIA, DOPO IL PRIMO SGANCIO SUL GIAPPONE, LA BOMBA NON è STATA PIù LANCIATA. ED ANCHE QUESTO è UN SEGNO CHE DEVE ESSERE PRESO IN CONSIDERAZIONE. Sia l'equilibrio del terrore (... ma come si è venuto a creare così rapidamente questo equilibrio? Sono state solo le spie?? ) LA DEVSTAZIONE DEL PIANETA, CHE è INNEGABILE, SI ACCOMPAGNA ALL'AUMENTO DELLA POPOLAZIONE. L'UOMO è MOLTO PEGGIO DELLE CAVALLETTE, PER LA NATURA. POSSIAMO METTERCI UN FRENO?? E' PIUTTOSTO DIFFICILE.
Ma in passato cosa è successo? Da quanto so, è successo molto di peggio. Le PANDEMIE erano devastanti. Il fatto che BIGPHARMA ABBIA USATO SPREGIUDICATAMENTE IL TERRORE ATAVICO PER LE PANDEMIE AL FINE DI FARE AFFARI VENDENDO AI GOVERNI (con la complicità degli esperti, ovviamente) PSEUDOVACCINI CHE FANNO PIù BENE CHE MALE, non cambia la realtà storica secondo la quale l'attuale pseudo pandemia NON ha fatto danni (meno per quelli che hanno dovuto subire la vaccinazione!)
SE CALCOLIAMO CHE L'INFLUENZA ASIATICA PARTITA DALLA CINA NEL 300 DECIMò IL MONDO IN MANIERA TALE CHE LA SOLA FIRENZE CAMBIò DEFINITIVAMENTE CLASSE DIRIGENTE. INTERI PATRIMONI CAMBIARONO DI MANO. LA COLONIA STABILE DI MERCANTI ITALIANI RESIDENTI IN CINA FU DISTRUTTA. LE RELAZIONI CON LA CINA FURONO RIPRESE DAGLI ITALIANI GRAZIE AI GESUITI, QUALCHE SECOLO DOPO. PERTANTO, RISPETTO A QUANTO GIà AVVENUTO, IL FUTURO SI PRESENTA SEMPRE E COMUNQUE COME UNA BAZZECOLA. Pertanto, come diceva Woytjla, che ne aveva avuto informazione da Luciani già piazzato in Paradiso, di che e di cosa dovremmo avere paura? Rispondeva un grande: dobbiamo temere solo di aver paura!
SECONDA CONSIDERAZIONE: IN UN LIBRO PUBBLICATO DI RECENTE, che raccoglie gli ultimi pensieri sparsi di Illich ( La Perdita dei Sensi), questo grande pensatore scrive ( ed ha ragione) : < L'educazione alla sopravvivenza in un ambiente irreale comincia dai primi manuali scolastici e finisce col morente che si aggrappa ai risultati delle analisi mediche che gli vengono mostrate e giudica il suo stato di salute solo così! > E poi continua ricordando che abbiamo perso il contatto con la terra, ci parla di disincarnazione come perdita del sentire attraverso il corpo e smarrimento delle capacità di guardare, capire, interpretare, dateci dai cinque sensi.
EBBENE, E' VERO! Ma è una questione individuale. Individualmente possiamo risalire la china. Abbiamo i mezzi e ci resta ancora molto spazio per poterci RI-ESERCITARE. E tuttavia, è il numero di umani che ci impedisce, ed impedirà all'umanità, di ritornare ad uno stato pre-virtuale! D'altronde, andremmo a rinfacciare ad un sommergibilista che vive sotto gli oceani di NON ESSERE SUFFICIENTEMENTE ABBRONZATO? probabilmente ci rispon derebbe che ha a disposizione lampade a raggi ultravioletti per farsi tutti i bagni di sole che vuole.
ULTIMO ASPETTO E PIù IMPORTANTE: I RICCHI INGRASSANO ALLE SPALLE DEI POVERI. SISSIGNORE! A cominciare dai Cardinaloni della iconografia classica! Ma, in Europa quanto in Cina,in Asia, in Africa, il simbolo del potere non è sempre stato l'adipe?? Le unghie lunghissime dei mandarini non significava forse che loro non lavoravano?
Lasciamo parlare un saggio: DEMOCRITO.
ALTRA AFFERMAZIONE: I banchieri ebrei comandano. LO SAPPIAMO, e comandano perchè la maggioranza dell'Umanità ha accettato le loro MENZOGNE. la prima di queste consiste nel CREDERE che il Sionismo sia nato in Europa a fine ottocento. UN LIBRO TOTALMENTE RIVOLUZIONARI, edito in Italia nel 2004, (era volgare), di cui INSISTO nel consigliarvi la lettura, scritto peraltro da una universitaria, ci dice che il Sionismo è nato negli USA esattamente nel 1654! Il libro si intitola: Sion in America. Idee, progetti, movimenti per uno Stato ebraico. (1654-1917) Autrice: Giuliana Iurlano ( Università di Lecce). Ed. Le Lettere.
Se costoro oggi comandano e possono permettersi di imporre al mondo i loro pensieri ( fino a quando??) è perchè.... hanno incominciato 350 anni fa. Una bella pazienza ed anche una bella costanza. Ma l'Umanità ha cominciato a prenderne atto!
CHIUDO CON UN EPITAFFIO CHE MI è MOLTO PIACIUTO:
NON IGNORARE IL MIO EPITAFFIO, VIANDANTE.
FERMATI, ASCOLTA ED APPRENDI, PRIMA DI RIPRENDERE IL CAMMINO.
NON ESISTONO BARCHE NELL'ADE, Nè IL TRAGHETTATORE CARONTE, NON C'è AIACE CUSTODE, Nè IL CANE CERBERO ESISTE.
TUTTI NOI MORTI QUI SOTTO SIAMO TRASFORMATI IN OSSA E CENERE, E NIENT'ALTRO. TI HO PARLATO SINCERAMENTE, VIANDANTE.
ORA PROSEGUI, PERCHé ANCHE DA MORTO IO NON TI PAIA TROPPO LOQUACE.
(LAPIDE DI ETà ROMANA)
Grande saggezza dei nostri avi! Laudetur Priapus.
Giorgio Vitali
mercoledì 17 marzo 2010
Inconscio collettivo, stati di coscienza ordinaria, stati di coscienza altri…
Platone diceva che l’uomo vive dentro un buco. Il buco dei suoi pensieri personali e delle sue proiezioni. Questa descrizione si adatta benissimo alla condizione del moderno essere umano. Noi continuiamo a vivere in un guscio. E’ il guscio del nostro mondo personale, in cui tutto, anche la comunicazione, avviene solo in forma virtuale e solo attraverso il conosciuto. La memoria impera sovrana nel nostro io che interpreta il mondo sulla base del riconoscibile e delle sue possibili varianti. Quello che si definisce io è il carattere, la ‘personalità’ che domina nel suo mondo ristretto. Come uscire da questo involucro e tornare a pulsare nel grande flusso della vita? Come far germogliare questo seme dalla Terra?
Quello che noi chiamiamo ‘aura’ è la parte psichica visibile denotante la condizione mentale vissuta dall’ente o dalla persona in esame. Ogni essere vivente è dotato di aura ed anche la Terra in quanto genitrice di tutti gli esseri manifesta una sua aura. L’aura della Terra è l’insieme delle aure di tutti gli esseri e della capacità di integrazione nel disegno vitale. Se noi consideriamo la condizione del vissuto psichico scopriamo che una grande quantità di esseri umani, animali e piante, emettono vibrazioni collegate alla sofferenza. Le capacità di assorbimento e riconversione nell’equilibrio della grande aura terrestre son messe a dura prova. Per reintegrarsi nel suo insieme la Terra lavora come farebbe il fegato di un alcolista, essa prova il dolore di un padre od una madre che vede languire i propri figli.
Malgrado la dovizia di doni benefici offerti alla vita di ognuno la Terra sta riflettendo il grande cataclisma di una umanità che vuole ribellarsi alla vita. Il riallineamento all’aura spirituale della Terra, e l’aiuto spontaneo offerto alla trasformazione spirituale, è il dovere al quale noi umani siamo chiamati. La nostra società ha compiuto atti basilari, qualificati nel libero arbitrio, la nostra ribellione è simile a quella di un adolescente che per affermare la sua crescita dimostra distruttività nei confronti della famiglia. Nella fase adolescenziale di crescita sono evidenti soprattutto i brufoli ed i bubboni, che si formano sul viso a simboleggiare l’energia prorompente che lotta contro l’inerzia. Una ‘fatica’ che infine viene ricompensata dalla maturazione.
Ritengo che non sia però necessario compiere sforzi deliberati per ottenere la crescita, questo vale sia per l’ambito spirituale che in quello fisico dello sviluppo. E’ sufficiente ascoltare i suoi messaggi aderendo di volta in volta alla pulsioni naturali. Certo alcune cose pian piano debbono sparire, come l’amore smodato per la cioccolata/consumismo o per quelle illusioni emotive che ci trattengono al mondano. Ed è anche vero che il rifiuto alla crescita è forte, e pretende forti pegni dall’anima umana, ma alla fine non si può far a meno di lasciarsi andare alla vita. Nell’innocenza del riconoscimento della propria condizione, amandoci per quello che siamo, poco pochissimo o niente, ci accorgiamo di non essere mai stati fuori dal grande flusso della vita, che la nostra aura e quella della Terra hanno sempre giocato al caleidoscopio, in perfetto unisono.
Accorgersi di essere noi stessi la fonte di questo gioco è l’unico requisito richiesto. Ma come si può far combaciare le vie del mondo alle esigenze di rinnovamento? Ancora una volta ci viene in aiuto Platone che racconta dei sette saggi riuniti a Delfo. Quei sette saggi forse tutt’oggi si interrogano: “Dichiararsi pazzi ed agire da savi? Oppure dichiararsi savi ed essere presi per pazzi?” Cari saggi, non si deve tener conto della reazione speculativa esterna nella ricerca di un equilibrio interno. Forse attorno a noi continueremo a manifestarsi stupidità e conflitto ma a che serve restare avvinghiati a ciò? La crescita non necessita certo di conferma e nemmeno la saggezza, questo è il messaggio rovesciato della storia dei sette saggi.
Paolo D’Arpini
Quello che noi chiamiamo ‘aura’ è la parte psichica visibile denotante la condizione mentale vissuta dall’ente o dalla persona in esame. Ogni essere vivente è dotato di aura ed anche la Terra in quanto genitrice di tutti gli esseri manifesta una sua aura. L’aura della Terra è l’insieme delle aure di tutti gli esseri e della capacità di integrazione nel disegno vitale. Se noi consideriamo la condizione del vissuto psichico scopriamo che una grande quantità di esseri umani, animali e piante, emettono vibrazioni collegate alla sofferenza. Le capacità di assorbimento e riconversione nell’equilibrio della grande aura terrestre son messe a dura prova. Per reintegrarsi nel suo insieme la Terra lavora come farebbe il fegato di un alcolista, essa prova il dolore di un padre od una madre che vede languire i propri figli.
Malgrado la dovizia di doni benefici offerti alla vita di ognuno la Terra sta riflettendo il grande cataclisma di una umanità che vuole ribellarsi alla vita. Il riallineamento all’aura spirituale della Terra, e l’aiuto spontaneo offerto alla trasformazione spirituale, è il dovere al quale noi umani siamo chiamati. La nostra società ha compiuto atti basilari, qualificati nel libero arbitrio, la nostra ribellione è simile a quella di un adolescente che per affermare la sua crescita dimostra distruttività nei confronti della famiglia. Nella fase adolescenziale di crescita sono evidenti soprattutto i brufoli ed i bubboni, che si formano sul viso a simboleggiare l’energia prorompente che lotta contro l’inerzia. Una ‘fatica’ che infine viene ricompensata dalla maturazione.
Ritengo che non sia però necessario compiere sforzi deliberati per ottenere la crescita, questo vale sia per l’ambito spirituale che in quello fisico dello sviluppo. E’ sufficiente ascoltare i suoi messaggi aderendo di volta in volta alla pulsioni naturali. Certo alcune cose pian piano debbono sparire, come l’amore smodato per la cioccolata/consumismo o per quelle illusioni emotive che ci trattengono al mondano. Ed è anche vero che il rifiuto alla crescita è forte, e pretende forti pegni dall’anima umana, ma alla fine non si può far a meno di lasciarsi andare alla vita. Nell’innocenza del riconoscimento della propria condizione, amandoci per quello che siamo, poco pochissimo o niente, ci accorgiamo di non essere mai stati fuori dal grande flusso della vita, che la nostra aura e quella della Terra hanno sempre giocato al caleidoscopio, in perfetto unisono.
Accorgersi di essere noi stessi la fonte di questo gioco è l’unico requisito richiesto. Ma come si può far combaciare le vie del mondo alle esigenze di rinnovamento? Ancora una volta ci viene in aiuto Platone che racconta dei sette saggi riuniti a Delfo. Quei sette saggi forse tutt’oggi si interrogano: “Dichiararsi pazzi ed agire da savi? Oppure dichiararsi savi ed essere presi per pazzi?” Cari saggi, non si deve tener conto della reazione speculativa esterna nella ricerca di un equilibrio interno. Forse attorno a noi continueremo a manifestarsi stupidità e conflitto ma a che serve restare avvinghiati a ciò? La crescita non necessita certo di conferma e nemmeno la saggezza, questo è il messaggio rovesciato della storia dei sette saggi.
Paolo D’Arpini
martedì 16 marzo 2010
22 marzo 2010: "Roma e la trasparenza amministrativa" - Convegno sulla trasparenza e legalità negli Enti Locali - Sala del Carroccio al Campidoglio
Egregio Circolo Vegetariano VV.TT. sono lieto di invitarvi al convegno "Trasparenza ed enti locali...verso una nuova cittadinanza"
"......Un convegno a Roma sulla trasparenza è quasi un ossimoro. Due parole come "ROMA" e "TRASPARENZA". avvicinate insieme fanno ben sperare almeno in una novità.
Eppure si può tentare in ultimo, anche in prossimità delle elezioni, di parlare finalmente di "politica" , quella vera , quella ragionata , e non quella animata da vis polemica e basta, buona solo ad oscurare le coscienze.
Parlare di trasparenza significa parlare della ridefinizione del rapporto tra cittadini e politica e tra cittadini e pubblica amministrazione.
Nell'era dell'oscuramento di ogni tipo di forma di cultura e riflessione , nell'era dell'opacità.
La trasparenza è indice di un nuovo criterio per illuminare una nuova forma di partecipazione, più efficace e meno ideologicizzata dei cittadini alla politica del terzo millennio..... "
Interverrano: EMMA BONINO, PIETRO ICHINO ED EMILIANO VARANINI
Ti aspetto al convegno del 22 marzo p.v. per parlare insieme di trasparenza. Di seguito, il programma:
Trasparenza e legalità negli Enti Locali - Lunedì 22 marzo 2010 ore 17.30 Comune di Roma, Sala del Carroccio, piazza del Campidoglio.
Ore 18.00 Apertura moderatore Avv. Emiliano Varanini (Coordinatore Municipio I° IdV, Roma).
Ore 18.10 Saluti Arch. Roberto Soldà, Segretario IdV Roma.
Ore 18.15 Relazione ed intervento di Pietro Ichino, Professore di Diritto del Lavoro all´Università Statale di Milano, giurista, giornalista e politico.
Ore 18.30 "Accesso agli atti: una legge medievale" Avv. Lorenzo Santovincenzo (Coordinamento Residenti Città Storica).
Ore 18.45 "La trasparenza come metanorma. Riflessi sociali ed economici " Pier Paolo Fiorini, Dottore di Ricerca in Filosofia del Diritto e della Politica e in Filosofia teoretica.Collaboratore rivista "leussein".
Ore 19.00 "Trasparenza Totale. Dal progetto Ichino alla regione del futuro, un esempio di attuazione". Dott. Simone Ursini, Direttore progetti Lait SpA (Lazio Innovazione Tecnologica).
Ore 19.15 Saluti del candidato alla Presidenza della Regione Lazio Emma Bonino.
Ore 19.30 Conclusioni "Un nuovo rapporto con la cittadinanza" Avv. Vincenzo Maruccio, Assessore Lavori Pubblici Regione Lazio.
Ore 19.45 Dibattito e domande.
Ore 20.00 Cocktail di saluto.
Programma dei lavori in corso di definizione.
Comunicazione e Ufficio Stampa, Valentina D´Arco - contatti e info: cell. 339.68.73.095 - valedark73@yahoo.it
"......Un convegno a Roma sulla trasparenza è quasi un ossimoro. Due parole come "ROMA" e "TRASPARENZA". avvicinate insieme fanno ben sperare almeno in una novità.
Eppure si può tentare in ultimo, anche in prossimità delle elezioni, di parlare finalmente di "politica" , quella vera , quella ragionata , e non quella animata da vis polemica e basta, buona solo ad oscurare le coscienze.
Parlare di trasparenza significa parlare della ridefinizione del rapporto tra cittadini e politica e tra cittadini e pubblica amministrazione.
Nell'era dell'oscuramento di ogni tipo di forma di cultura e riflessione , nell'era dell'opacità.
La trasparenza è indice di un nuovo criterio per illuminare una nuova forma di partecipazione, più efficace e meno ideologicizzata dei cittadini alla politica del terzo millennio..... "
Interverrano: EMMA BONINO, PIETRO ICHINO ED EMILIANO VARANINI
Ti aspetto al convegno del 22 marzo p.v. per parlare insieme di trasparenza. Di seguito, il programma:
Trasparenza e legalità negli Enti Locali - Lunedì 22 marzo 2010 ore 17.30 Comune di Roma, Sala del Carroccio, piazza del Campidoglio.
Ore 18.00 Apertura moderatore Avv. Emiliano Varanini (Coordinatore Municipio I° IdV, Roma).
Ore 18.10 Saluti Arch. Roberto Soldà, Segretario IdV Roma.
Ore 18.15 Relazione ed intervento di Pietro Ichino, Professore di Diritto del Lavoro all´Università Statale di Milano, giurista, giornalista e politico.
Ore 18.30 "Accesso agli atti: una legge medievale" Avv. Lorenzo Santovincenzo (Coordinamento Residenti Città Storica).
Ore 18.45 "La trasparenza come metanorma. Riflessi sociali ed economici " Pier Paolo Fiorini, Dottore di Ricerca in Filosofia del Diritto e della Politica e in Filosofia teoretica.Collaboratore rivista "leussein".
Ore 19.00 "Trasparenza Totale. Dal progetto Ichino alla regione del futuro, un esempio di attuazione". Dott. Simone Ursini, Direttore progetti Lait SpA (Lazio Innovazione Tecnologica).
Ore 19.15 Saluti del candidato alla Presidenza della Regione Lazio Emma Bonino.
Ore 19.30 Conclusioni "Un nuovo rapporto con la cittadinanza" Avv. Vincenzo Maruccio, Assessore Lavori Pubblici Regione Lazio.
Ore 19.45 Dibattito e domande.
Ore 20.00 Cocktail di saluto.
Programma dei lavori in corso di definizione.
Comunicazione e Ufficio Stampa, Valentina D´Arco - contatti e info: cell. 339.68.73.095 - valedark73@yahoo.it
lunedì 15 marzo 2010
“Luce e luce riflessa condividono la stessa natura fondamentale, come esistenza e coscienza, spirito e materia, sono un’unica cosa”.
La mente è uno specchio che riflette la luce interiore per dirigerla verso gli oggetti esterni, questi oggetti vengono identificati tramite la capacità di emissione ed intensità dello specchio. Da bambino adoravo giocare con uno specchietto rubato a mia madre, con esso catturavo la luce solare e la dirigevo, attraverso una finestrella, dentro una cantina buia. Solo ciò che era illuminato dal fascio luminoso era visibile mentre il resto delle pareti e delle cose accatastate sul pavimento restava oscuro. Esattamente allo stesso modo funziona la mente, che illumina il mondo esterno.
Per analogia vediamo che la sorgente di luce, il sole, è come la consapevolezza suprema mentre lo specchietto è la mente. Ma la mente stessa, in effetti, è cosciente, essa è l’aspetto riflettente della coscienza. Dico “riflettente” per indicare la sua propensione a rivolgersi verso l’esterno. La mente non è altro che la capacità della coscienza di esteriorizzare se stessa.
Questo processo proiettivo lo possiamo osservare durante il sogno, in cui la mente da se stessa ed in se stessa crea un intero mondo, con varie entità in rapporto fra loro incluso un personaggio identificato dal sognatore come se stesso. Questo è il gioco della mente che fa apparire la forma dell’io e dell’altro. A questo punto il dubbio sorge “com’è possibile che la consapevolezza possa venire intrappolata e limitata dalla mente?”. In verità la limitazione della coscienza non è reale, allo stesso modo in cui la luce del sole non risulta compromessa o menomata dallo specchio, parimenti la pura consapevolezza è intonsa e non divisa dall’operato immaginario della mente individuale.
Dove sono interno ed esterno per la coscienza suprema che entrambi li compenetra e li supera? In realtà la sola idea di una tale separazione è impensabile nella sorgente di luce che unicamente è. Prendiamo ad esempio il sognatore che non viene menomato o compromesso dal suo sogno, essendo lui stesso ogni cosa proiettata nel sogno ed allo stesso tempo non essendone alcuna, parimenti la coscienza individuale e la pura consapevolezza si pongono negli stessi termini di relazione.
Una volta, in risposata alla domanda “cosa impedisce all’indifferenziata luce della coscienza di rivelarsi direttamente all’individuo che l’ignora”, il saggio Ramana Maharshi rispose “come l’acqua in una pentola riflette il sole nei limiti ristretti del contenitore, così le tendenze latenti (predisposizioni mentali), che agiscono da mezzo riflettente, catturano l’onnipervadente ed infinita luce della coscienza presentandosi nella forma del fenomeno chiamato mente”. Questa risposta del saggio ci fa percepire come la mente non sia altro che un agglomerato di pensieri, in cui primeggia il pensiero “io” dal quale sorge la falsa nozione di un individuo separato, che in realtà è illusorio tanto quanto la presunta separazione di un personaggio sognato rispetto al sognatore.
Attenzione, consideriamo però che il tentativo di comprendere intellettualmente questo processo è solo uno degli aspetti del “sogno” e non la verità. Infatti i saggi indicano la verità come ineffabile ed incomprensibile alla mente (intendendo la mente separativa ed esteriorizzata), tanto quanto l’immagine riflessa nello specchio non può capire o sostituirsi alla persona che vi si riflette. Un riflesso è solo riflesso non è sostanza.
E dunque com’è possibile giungere alla “sostanza” che noi siamo?
Colui che osserva, essendo in se stesso coscienza, non può mai divenire un “oggetto”. L’oggettivazione è una componente del dualismo esternalizzato: “conoscitore, conosciuto”. Ma questa dualità può essere ricomposta in un “unicum” in cui, scomparendo la diversificazione (ovvero l’elemento riflettente rivolto all’esteriorizzazione) permane la semplice “conoscenza”. Questa è la consapevolezza indifferenziata per ottenere la quale Ramana Maharshi consiglia: “Quando l’io (ego o mente) rivolge la propria attenzione alla sua sorgente, le tendenze o predisposizioni mentali accumulate si estinguono ed in assenza di queste (che sono il mezzo riflettente) anche il fenomeno originato dalla “riflessione”, ossia la mente, scompare e viene assorbito nella Luce della sola Realtà (il Cuore)”.
Eppure malgrado sia in fondo semplice e diretta l’auto-conoscenza resta un esame alieno ai più. La gente rifiuta di conoscersi, preferisce il mistero e l’ignoranza, evidentemente a causa di quelle famose tendenze mentali accumulate dalla mente, stipate nella memoria e nell’immaginazione.
Oggi a Calcata ne ho avuto ancora una volta conferma osservando il comportamento delle persone che si avvicinavano alla Stanzetta del Pastore, il luogo in cui metto a disposizione la mia esperienza in forma di “lettura della mano, archetipi e divinazione, psicologia transpersonale e conoscenza di sé “. Già il posto è molto nascosto e radi son coloro che arrivano in quel piccolo spiazzo di Via Cavour, inoltre quasi tutti si fermano davanti alla porta, leggono i messaggi ed esclamano fra loro “no, no… andiamo via, io non voglio sapere certe cose..”. Questo non impedisce ad alcuni di fotografare l’ingresso in legno molto “caratteristico”, commentando il recondito significato dei messaggi, andandosene per poi forse ritornare e poi ancora riandarsene senza aver avuto il coraggio di metter il naso dentro.
Di quei pochissimi che entrano una parte resta delusa “perché volevano sapere gli amori e gli affari”, si sentono defraudati “dalla lunga spiegazione inutile”, pensano che “gli ha fatto perdere un sacco di tempo, mentre potevano andarsene in giro per Calcata a divertirsi..” Quelli che pazientemente mi hanno sopportato fino all’ultimo, forse solo per buona educazione, se ne vanno lasciando pochi spicci, qualche monetina a mo’ di elemosina, perché in fondo “cosa avrà detto mai questo, che già non conoscessi? Solo chiacchiere e perborini”. Limitatissimo il numero di coloro che apprezzano il discorso e che se ne ricorderanno, forse.. saranno un paio, e forse verranno ancora a cercarmi, e di questi uno solo magari mi troverà… negli anni.
Paolo D’Arpini
Per analogia vediamo che la sorgente di luce, il sole, è come la consapevolezza suprema mentre lo specchietto è la mente. Ma la mente stessa, in effetti, è cosciente, essa è l’aspetto riflettente della coscienza. Dico “riflettente” per indicare la sua propensione a rivolgersi verso l’esterno. La mente non è altro che la capacità della coscienza di esteriorizzare se stessa.
Questo processo proiettivo lo possiamo osservare durante il sogno, in cui la mente da se stessa ed in se stessa crea un intero mondo, con varie entità in rapporto fra loro incluso un personaggio identificato dal sognatore come se stesso. Questo è il gioco della mente che fa apparire la forma dell’io e dell’altro. A questo punto il dubbio sorge “com’è possibile che la consapevolezza possa venire intrappolata e limitata dalla mente?”. In verità la limitazione della coscienza non è reale, allo stesso modo in cui la luce del sole non risulta compromessa o menomata dallo specchio, parimenti la pura consapevolezza è intonsa e non divisa dall’operato immaginario della mente individuale.
Dove sono interno ed esterno per la coscienza suprema che entrambi li compenetra e li supera? In realtà la sola idea di una tale separazione è impensabile nella sorgente di luce che unicamente è. Prendiamo ad esempio il sognatore che non viene menomato o compromesso dal suo sogno, essendo lui stesso ogni cosa proiettata nel sogno ed allo stesso tempo non essendone alcuna, parimenti la coscienza individuale e la pura consapevolezza si pongono negli stessi termini di relazione.
Una volta, in risposata alla domanda “cosa impedisce all’indifferenziata luce della coscienza di rivelarsi direttamente all’individuo che l’ignora”, il saggio Ramana Maharshi rispose “come l’acqua in una pentola riflette il sole nei limiti ristretti del contenitore, così le tendenze latenti (predisposizioni mentali), che agiscono da mezzo riflettente, catturano l’onnipervadente ed infinita luce della coscienza presentandosi nella forma del fenomeno chiamato mente”. Questa risposta del saggio ci fa percepire come la mente non sia altro che un agglomerato di pensieri, in cui primeggia il pensiero “io” dal quale sorge la falsa nozione di un individuo separato, che in realtà è illusorio tanto quanto la presunta separazione di un personaggio sognato rispetto al sognatore.
Attenzione, consideriamo però che il tentativo di comprendere intellettualmente questo processo è solo uno degli aspetti del “sogno” e non la verità. Infatti i saggi indicano la verità come ineffabile ed incomprensibile alla mente (intendendo la mente separativa ed esteriorizzata), tanto quanto l’immagine riflessa nello specchio non può capire o sostituirsi alla persona che vi si riflette. Un riflesso è solo riflesso non è sostanza.
E dunque com’è possibile giungere alla “sostanza” che noi siamo?
Colui che osserva, essendo in se stesso coscienza, non può mai divenire un “oggetto”. L’oggettivazione è una componente del dualismo esternalizzato: “conoscitore, conosciuto”. Ma questa dualità può essere ricomposta in un “unicum” in cui, scomparendo la diversificazione (ovvero l’elemento riflettente rivolto all’esteriorizzazione) permane la semplice “conoscenza”. Questa è la consapevolezza indifferenziata per ottenere la quale Ramana Maharshi consiglia: “Quando l’io (ego o mente) rivolge la propria attenzione alla sua sorgente, le tendenze o predisposizioni mentali accumulate si estinguono ed in assenza di queste (che sono il mezzo riflettente) anche il fenomeno originato dalla “riflessione”, ossia la mente, scompare e viene assorbito nella Luce della sola Realtà (il Cuore)”.
Eppure malgrado sia in fondo semplice e diretta l’auto-conoscenza resta un esame alieno ai più. La gente rifiuta di conoscersi, preferisce il mistero e l’ignoranza, evidentemente a causa di quelle famose tendenze mentali accumulate dalla mente, stipate nella memoria e nell’immaginazione.
Oggi a Calcata ne ho avuto ancora una volta conferma osservando il comportamento delle persone che si avvicinavano alla Stanzetta del Pastore, il luogo in cui metto a disposizione la mia esperienza in forma di “lettura della mano, archetipi e divinazione, psicologia transpersonale e conoscenza di sé “. Già il posto è molto nascosto e radi son coloro che arrivano in quel piccolo spiazzo di Via Cavour, inoltre quasi tutti si fermano davanti alla porta, leggono i messaggi ed esclamano fra loro “no, no… andiamo via, io non voglio sapere certe cose..”. Questo non impedisce ad alcuni di fotografare l’ingresso in legno molto “caratteristico”, commentando il recondito significato dei messaggi, andandosene per poi forse ritornare e poi ancora riandarsene senza aver avuto il coraggio di metter il naso dentro.
Di quei pochissimi che entrano una parte resta delusa “perché volevano sapere gli amori e gli affari”, si sentono defraudati “dalla lunga spiegazione inutile”, pensano che “gli ha fatto perdere un sacco di tempo, mentre potevano andarsene in giro per Calcata a divertirsi..” Quelli che pazientemente mi hanno sopportato fino all’ultimo, forse solo per buona educazione, se ne vanno lasciando pochi spicci, qualche monetina a mo’ di elemosina, perché in fondo “cosa avrà detto mai questo, che già non conoscessi? Solo chiacchiere e perborini”. Limitatissimo il numero di coloro che apprezzano il discorso e che se ne ricorderanno, forse.. saranno un paio, e forse verranno ancora a cercarmi, e di questi uno solo magari mi troverà… negli anni.
Paolo D’Arpini
domenica 14 marzo 2010
Luca Bellincioni: "VERGOGNOSA PUNTATA DI PRESA DIRETTA CON ELOGIO AL CONSUMO DEL TERRITORIO..."
La recente puntata di Presa Diretta sulle energie rinnovabili http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-8c6c139a-2e08-4501-be27-cd2feb0b449e.html?p=0
è stata sconcertante, proponendo una visione FAZIOSA e DEMAGOGICA DELL'ARGOMENTO, invece molto delicato, tesa a far passare l'idea che la via da seguire sia il ricorso alle energie rinnovabili senza limiti e senza vincoli. Invece di propagandare lo sviluppo delle energie alternative in modi e misure compatibili con il territorio, come per esempio parlare di quanto siamo indietro nell'installazione del fotovoltaico sulle strutture produttive e residenziali nuove e già esistenti, si va a fare l'APOLOGIA DEL CONSUMO DEL TERRITORIO, in un modo fra l'altro così spudorato dal risultare davvero poco credibile, a meno che non siamo diventati proprio mentecatti: nemmeno una parola sulla commistione fra eolico industriale e mafia nel Sud; nemmeno una parola sugli effetti ambientali devastanti dell'urbanizzazione che tali impianti comportano in territori agricoli e naturali; nemmeno la pur minima sensibilità rispetto alla tutela del paesaggio italiano, proposta dagli autori come se fosse una vecchia stronzata di cui sbarazzarsi al puiù presto, invece che lo strumento principe per mettere in moto uno nuovo e concreto modello di sviluppo turistico nel nostro Paese (che per patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico non può certo essere comparato alla GERMANIA né a qualsiasi altro Paese al mondo!!!); e nemmeno una parola sull'idroelettrico che è LA FONTE ENERGETICA RINNOVABILE PIU' PULITA ED ANTICA CHE SIA STATA MAI INVENTATA e che abbiamo già presente sul nostro territorio, anche se depotenziata e non sviluppata. Viceversa...soltanto una valanga di luoghi comuni iper-esterofili creati appositamente per far breccia nella mente dell'italiano medio, ignorante, frustrato e mal informato... Addirittura abbiamo assistito alla presa in giro dei SIC e delle ZPS, che sono vincoli creati - in accordo con l'UE - con grandissimo impegno e difficoltà da parte di scienziati, ambientalisti e naturalisti, tesi a togliere dalle grinfie della speculazione i territori più importanti a livello naturalistico che ci sono rimasti. Si vede che dietro alla trasmissione c'erano l'ANEV e belle sponsorizzazioni... Del resto chi ci guadagna nell'eolico industriale e nel fotovoltaico a terra sono le solite aziende di movimento terra, che non sono certo santi, mentre mettendo i moduli fotovoltaici sui tetti esse non ci guadagnerebbero niente!!!! Per non parlare delle grandi aziende di energia, che hanno interesse a conquistare sempre più territorio per fare grandi centrali, in modo che la produzione dell'energia elettrica sia formata da monopoli industriali e non sia quindi assolutamente policentrica, in mano cioè ai singoli cittadini o condomini... Ecco perché i mass media - pagati dalle grandi aziende - reclamizzano le grandi centrali eoliche e fotovoltaiche a terra, mentre parlano pochissimo della scarsa incentivazione e diffusione del fotovoltaico e del microeolico sulle strutture già costruite, residenziali o industriali che siano...
MA SVEGLIAMOCI!!!! Se andiamo avanti con questa informazione siamo davvero finiti... Si vergognino gli autori del programma rai per aver dato un'informazione così abietta. Un "altro mondo" da seguire quello della Germania?!?!?! Ma stiamo scherzando!??!!??! Quello che sta accadendo in Germania è uno scandalo ambientale ed è strano che nessuno abbia notato come in quel Paese sia proprio l'area Est ad essere la più interessata dallo sviluppo scriteriato delle rinnovabili, come parallelamente accade in Italia col Sud (vedi Campania, Molise, Basso Abruzzo, Sicilia, ecc..)... Sono le zone considerate più "depresse" ad essere prese d'assalto dalla speculazione energetica, e non per sensibilità ambientale ma per mero businness! Ma ci hanno presi per coglioni!??! Forse sì, perché molti hanno assistitito al programma con ossequio e con la bocca aperta e la bava colante, senza la pur minima coscienza critica, e in questi giorni si fa un gran parlare della "santità" delle aziende energetiche che oggi devastano il nostro territorio con pale eoliche e pannelli a terra (le stesse che - per "arrotondare", ma sotto diverso nome, magari quello originario - gestiscono centrali turbogas, a carbone e termolettriche e progettano quelle nucleari!!!!!!!!!!!!!!!!!!!). VERGOGNA! Non siamo deficienti!
Luca Bellincioni
è stata sconcertante, proponendo una visione FAZIOSA e DEMAGOGICA DELL'ARGOMENTO, invece molto delicato, tesa a far passare l'idea che la via da seguire sia il ricorso alle energie rinnovabili senza limiti e senza vincoli. Invece di propagandare lo sviluppo delle energie alternative in modi e misure compatibili con il territorio, come per esempio parlare di quanto siamo indietro nell'installazione del fotovoltaico sulle strutture produttive e residenziali nuove e già esistenti, si va a fare l'APOLOGIA DEL CONSUMO DEL TERRITORIO, in un modo fra l'altro così spudorato dal risultare davvero poco credibile, a meno che non siamo diventati proprio mentecatti: nemmeno una parola sulla commistione fra eolico industriale e mafia nel Sud; nemmeno una parola sugli effetti ambientali devastanti dell'urbanizzazione che tali impianti comportano in territori agricoli e naturali; nemmeno la pur minima sensibilità rispetto alla tutela del paesaggio italiano, proposta dagli autori come se fosse una vecchia stronzata di cui sbarazzarsi al puiù presto, invece che lo strumento principe per mettere in moto uno nuovo e concreto modello di sviluppo turistico nel nostro Paese (che per patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico non può certo essere comparato alla GERMANIA né a qualsiasi altro Paese al mondo!!!); e nemmeno una parola sull'idroelettrico che è LA FONTE ENERGETICA RINNOVABILE PIU' PULITA ED ANTICA CHE SIA STATA MAI INVENTATA e che abbiamo già presente sul nostro territorio, anche se depotenziata e non sviluppata. Viceversa...soltanto una valanga di luoghi comuni iper-esterofili creati appositamente per far breccia nella mente dell'italiano medio, ignorante, frustrato e mal informato... Addirittura abbiamo assistito alla presa in giro dei SIC e delle ZPS, che sono vincoli creati - in accordo con l'UE - con grandissimo impegno e difficoltà da parte di scienziati, ambientalisti e naturalisti, tesi a togliere dalle grinfie della speculazione i territori più importanti a livello naturalistico che ci sono rimasti. Si vede che dietro alla trasmissione c'erano l'ANEV e belle sponsorizzazioni... Del resto chi ci guadagna nell'eolico industriale e nel fotovoltaico a terra sono le solite aziende di movimento terra, che non sono certo santi, mentre mettendo i moduli fotovoltaici sui tetti esse non ci guadagnerebbero niente!!!! Per non parlare delle grandi aziende di energia, che hanno interesse a conquistare sempre più territorio per fare grandi centrali, in modo che la produzione dell'energia elettrica sia formata da monopoli industriali e non sia quindi assolutamente policentrica, in mano cioè ai singoli cittadini o condomini... Ecco perché i mass media - pagati dalle grandi aziende - reclamizzano le grandi centrali eoliche e fotovoltaiche a terra, mentre parlano pochissimo della scarsa incentivazione e diffusione del fotovoltaico e del microeolico sulle strutture già costruite, residenziali o industriali che siano...
MA SVEGLIAMOCI!!!! Se andiamo avanti con questa informazione siamo davvero finiti... Si vergognino gli autori del programma rai per aver dato un'informazione così abietta. Un "altro mondo" da seguire quello della Germania?!?!?! Ma stiamo scherzando!??!!??! Quello che sta accadendo in Germania è uno scandalo ambientale ed è strano che nessuno abbia notato come in quel Paese sia proprio l'area Est ad essere la più interessata dallo sviluppo scriteriato delle rinnovabili, come parallelamente accade in Italia col Sud (vedi Campania, Molise, Basso Abruzzo, Sicilia, ecc..)... Sono le zone considerate più "depresse" ad essere prese d'assalto dalla speculazione energetica, e non per sensibilità ambientale ma per mero businness! Ma ci hanno presi per coglioni!??! Forse sì, perché molti hanno assistitito al programma con ossequio e con la bocca aperta e la bava colante, senza la pur minima coscienza critica, e in questi giorni si fa un gran parlare della "santità" delle aziende energetiche che oggi devastano il nostro territorio con pale eoliche e pannelli a terra (le stesse che - per "arrotondare", ma sotto diverso nome, magari quello originario - gestiscono centrali turbogas, a carbone e termolettriche e progettano quelle nucleari!!!!!!!!!!!!!!!!!!!). VERGOGNA! Non siamo deficienti!
Luca Bellincioni
sabato 13 marzo 2010
Utilizzazione delle donne a fini commerciali e politici... "è solo un fatto d'immagine..." - by Kiriosomega
Congratulazioni, Lei, signora, ha eccellenti doti di...
In colonia Italia, paese pieno di proverbi e di… malandrini politici e sodali fuorilegge, tra i salaci e sapidi motti ve n’è uno che recita: “Non sto con te se non ti assomiglio”.
Il dire è siciliano, ed è molto più espressivo e stringato in quel dialetto, ma, poiché, con il permesso dei lumbard del bossi, l’isola è, a mio giudizio, e purtroppo per essa, ancora italyana, ho voluto usarlo per giungere a dimostrare come QUESTA E’ L’EPOCA DELL’APPARIRE E NON DELL’ESSERE.
Ovvio che si può apparire in diversi modi, che traggono origine dalla faccia tosta di chi appare.
Così, c’è chi diventa famoso per essere uno studioso, qui da noi pochissimi casi, in verità, perché la gente preferisce… gambette pelose che rincorrono in mutande un pallone, o c’è chi da “tronista”, non ho ben chiaro il significato di questo neologismo ma ho cercato d’immaginarlo, pensa d’essere il miglior “qualcosa” del mondo, senza ricordare che anche tra gli stronzi ce ne sono alcuni che possono essere i migliori nel loro genere.
Poi c’è anche chi persegue la carriera della zoccola di lusso che, preziosa, si concede solo a repellenti nani notoriamente azzimati, plasticati… in preda a delirio d’onnipotenza, però ricchi; e in un’altra categoria di evidenziandi, per propria volontà, troviamo anche chi ha fatto carriera nella res publica strapagato dallo Stato per non fare nulla per la società. Cioè pagato anche da quel tapino di uomo della strada qual io sono, uomo qualunque per cui le leggi si applicano a fondo, e per cui gli uffici non si riaprono a richiesta dopo la chiusura!
Dulcis in fundo, tra le strapagate delle quote rosa tolte dall’avanspettacolo e dai casini di periferia con somma offesa verso le vere Donne che non meritano questo trattamento che certi maschi arroganti spesso assumono perché incolti e rozzi, ci sono quelle femmine dalle belle gambe attaccate a una “barbabietola” centrale sormontata da più alte ben messe cicciarde che fanno sbavare i nani, ma anche tutti gli altri, DIGIAMOLO E DIGETEVELO, come spesso “DIGE” un mio amico pugilatore di provincia ormai protetto dal LEGIDDIMO IIMPEDIMENDO, anche quando da via cazzotti a giornalisti che vorrebbero fare informazione vera.
Così, queste maggiorate che più non ricordano la venere di Willendorf, se non per la comune “barbabietola” però ora ben curata e rasata, ormai favorite nel privato harem di ricchi nani ma insieme a veline, massaggiatrici, spacciatori… d’ogni mercanzia, prosseneti, culattoni e quanto altro il Potere può avere per sé, si mostrano con le penne del pavone pur essendo solo sciacquette.
E… il dramma culturale per esse avviene, perché gli esami di Stato li sostennero nel profondo Sud Italia da esse stesse tanto disprezzato, in quel Sud Italia dove le ‘ndrine, complici i politicanti, spadroneggiano e favoriscono chi paga.
Quand’esse, infatti, appaiono, dalle loro carnose labbra, spesso per intervento di sapienti bisturi e plastiche, escono castronerie a non finire, imbecillità che non ci si aspetta da chi riveste ruoli pubblici molto “alti”.
A proposito di una delle dette sciacquette, ecco alcune pubbliche sue “perle” pronunciate in pochi minuti comparendo in una trasmissione televisiva.
- Le donne hanno avuto accesso al diritto di voto solo dal 1960!
- (Alla faccia delle pari opportunità! Le donne, dovrebbe sapere questa portatrice di tanta barbabietola e… poco cervello, ebbero finalmente diritto di voto, in colonya ytalya, nel 1946, ciò, nonostante il movimento femminista vi si adoperasse dai tempi di Robespierre che, nel 1793, condusse una spietata lotta contro i “cenacoli” femminili del suo tempo).
- La colta signora, laureata in legge e non in farmacia, per cui il suo errore sarebbe potuto essere valutato veniale se però non fosse avvocato e non avesse ricoperto una carica massima della Repubblica, continuò con l’affermare che “La riforma del diritto di famiglia avvenne nel 1970! ”.
- Quella riforma avvenne nel 1975, ma poverina, c’è da esclamare, è tanto bona che purtroppo le offrirono almeno 18/30 negli esami universitari.
- Poi, la signora della cultura fatta persona concluse il proprio APPARIRE con la dimostrazione che la laurea sua fu vero regalo all’avvenenza, e non una conquista della mente, infatti, così ancora continuò: “Il delitto d’onore fu abolito in questo Paese nel 1980!”
Bisogna che qualcuno avverta la meschina che il delitto d’onore fu depennato nel 1981.
Insomma, come azzeccagarbugli la signora è certo ottima, così, come si sussurra, è ottima anche in... servizi vari, però in preparazione giuridica è pessima.
Di questo tenore fu la confidenza fattami dal fabbro ferraio che mi sta allestendo una ringhiera che avrà per abbellimento, guarda caso, la riproduzione di “barbabietole con radici”, però non di “chiunquefus” ma di una … nisteriale.
E, sempre l’ottimo tecnico del ferro rovente in precedenza scapestrato camionista aggiungeva: “Belle figure culturali non ne fa quella signora! Ma vuoi mettere con quante sue fotografie ho passato la notte, quando, solo nella cabina del mio camion volevo… sognare, e, aggiungeva, sa quanti camionisti se la tengono in cabina per… sognare mentre la pensano a 90° gradi, perché, come il Dixan, proprio a 90° gradi da il meglio di sé.
Kiriosomega
In colonia Italia, paese pieno di proverbi e di… malandrini politici e sodali fuorilegge, tra i salaci e sapidi motti ve n’è uno che recita: “Non sto con te se non ti assomiglio”.
Il dire è siciliano, ed è molto più espressivo e stringato in quel dialetto, ma, poiché, con il permesso dei lumbard del bossi, l’isola è, a mio giudizio, e purtroppo per essa, ancora italyana, ho voluto usarlo per giungere a dimostrare come QUESTA E’ L’EPOCA DELL’APPARIRE E NON DELL’ESSERE.
Ovvio che si può apparire in diversi modi, che traggono origine dalla faccia tosta di chi appare.
Così, c’è chi diventa famoso per essere uno studioso, qui da noi pochissimi casi, in verità, perché la gente preferisce… gambette pelose che rincorrono in mutande un pallone, o c’è chi da “tronista”, non ho ben chiaro il significato di questo neologismo ma ho cercato d’immaginarlo, pensa d’essere il miglior “qualcosa” del mondo, senza ricordare che anche tra gli stronzi ce ne sono alcuni che possono essere i migliori nel loro genere.
Poi c’è anche chi persegue la carriera della zoccola di lusso che, preziosa, si concede solo a repellenti nani notoriamente azzimati, plasticati… in preda a delirio d’onnipotenza, però ricchi; e in un’altra categoria di evidenziandi, per propria volontà, troviamo anche chi ha fatto carriera nella res publica strapagato dallo Stato per non fare nulla per la società. Cioè pagato anche da quel tapino di uomo della strada qual io sono, uomo qualunque per cui le leggi si applicano a fondo, e per cui gli uffici non si riaprono a richiesta dopo la chiusura!
Dulcis in fundo, tra le strapagate delle quote rosa tolte dall’avanspettacolo e dai casini di periferia con somma offesa verso le vere Donne che non meritano questo trattamento che certi maschi arroganti spesso assumono perché incolti e rozzi, ci sono quelle femmine dalle belle gambe attaccate a una “barbabietola” centrale sormontata da più alte ben messe cicciarde che fanno sbavare i nani, ma anche tutti gli altri, DIGIAMOLO E DIGETEVELO, come spesso “DIGE” un mio amico pugilatore di provincia ormai protetto dal LEGIDDIMO IIMPEDIMENDO, anche quando da via cazzotti a giornalisti che vorrebbero fare informazione vera.
Così, queste maggiorate che più non ricordano la venere di Willendorf, se non per la comune “barbabietola” però ora ben curata e rasata, ormai favorite nel privato harem di ricchi nani ma insieme a veline, massaggiatrici, spacciatori… d’ogni mercanzia, prosseneti, culattoni e quanto altro il Potere può avere per sé, si mostrano con le penne del pavone pur essendo solo sciacquette.
E… il dramma culturale per esse avviene, perché gli esami di Stato li sostennero nel profondo Sud Italia da esse stesse tanto disprezzato, in quel Sud Italia dove le ‘ndrine, complici i politicanti, spadroneggiano e favoriscono chi paga.
Quand’esse, infatti, appaiono, dalle loro carnose labbra, spesso per intervento di sapienti bisturi e plastiche, escono castronerie a non finire, imbecillità che non ci si aspetta da chi riveste ruoli pubblici molto “alti”.
A proposito di una delle dette sciacquette, ecco alcune pubbliche sue “perle” pronunciate in pochi minuti comparendo in una trasmissione televisiva.
- Le donne hanno avuto accesso al diritto di voto solo dal 1960!
- (Alla faccia delle pari opportunità! Le donne, dovrebbe sapere questa portatrice di tanta barbabietola e… poco cervello, ebbero finalmente diritto di voto, in colonya ytalya, nel 1946, ciò, nonostante il movimento femminista vi si adoperasse dai tempi di Robespierre che, nel 1793, condusse una spietata lotta contro i “cenacoli” femminili del suo tempo).
- La colta signora, laureata in legge e non in farmacia, per cui il suo errore sarebbe potuto essere valutato veniale se però non fosse avvocato e non avesse ricoperto una carica massima della Repubblica, continuò con l’affermare che “La riforma del diritto di famiglia avvenne nel 1970! ”.
- Quella riforma avvenne nel 1975, ma poverina, c’è da esclamare, è tanto bona che purtroppo le offrirono almeno 18/30 negli esami universitari.
- Poi, la signora della cultura fatta persona concluse il proprio APPARIRE con la dimostrazione che la laurea sua fu vero regalo all’avvenenza, e non una conquista della mente, infatti, così ancora continuò: “Il delitto d’onore fu abolito in questo Paese nel 1980!”
Bisogna che qualcuno avverta la meschina che il delitto d’onore fu depennato nel 1981.
Insomma, come azzeccagarbugli la signora è certo ottima, così, come si sussurra, è ottima anche in... servizi vari, però in preparazione giuridica è pessima.
Di questo tenore fu la confidenza fattami dal fabbro ferraio che mi sta allestendo una ringhiera che avrà per abbellimento, guarda caso, la riproduzione di “barbabietole con radici”, però non di “chiunquefus” ma di una … nisteriale.
E, sempre l’ottimo tecnico del ferro rovente in precedenza scapestrato camionista aggiungeva: “Belle figure culturali non ne fa quella signora! Ma vuoi mettere con quante sue fotografie ho passato la notte, quando, solo nella cabina del mio camion volevo… sognare, e, aggiungeva, sa quanti camionisti se la tengono in cabina per… sognare mentre la pensano a 90° gradi, perché, come il Dixan, proprio a 90° gradi da il meglio di sé.
Kiriosomega
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