giovedì 30 giugno 2022
Svezia e Finlandia si allargano e Kaliningrad si restringe...
mercoledì 29 giugno 2022
Kremenčuk. Ennesima montatura del romanziere zelensky...
Dal 25 al 27 giugno 2022 |
Ennesima montatura ucraina: A Kremenčuk è stato colpito un deposito e una fabbrica di manutenzione di armi, non un centro commerciale con mille civili dentro.
Questo video, girato con un drone di notte, mostra chiaramente che l’attacco è avvenuto dove ancora ci sono le fiamme, ovvero DIETRO all’ex-centro commerciale divenuto poi magazzino -
https://t.me/WarDonbass/70766 - e che il calore sprigionato da questo primo incendio, ancora non domato nel corso della notte, si è poi trasferito al deposito. Che è quello che sostengono anche i testimoni sul posto, parlando di un intervallo di circa 10-15 minuti fra il primo incendio e il secondo.
https://t.me/boris_rozhin/
E che è quello che sostiene anche il Ministero della Difesa russo nella sua comunicazione ufficiale:
la fabbrica stoccava armi occidentali destinate al fronte e per questo è stata colpita, mentre l’ex-centro commerciale era diventato da mesi un magazzino per stoccare quanto non riusciva più a stare nella fabbrica stessa.
https://t.me/boris_rozhin/
https://t.me/WarDonbass/70785
KREMENČUK - 27 giugno 2022 La montatura ucraina comincia così...
Ogni giorno il suo “crimine di guerra”. Un centro commerciale, questa volta, l’“Amstor” di Kremenchuk: prime immagini, primi comunicati nel pomeriggio, ci sarebbero mille persone dentro.
Ma prima di sentire le versioni ufficiali, sono le stesse foto, le prime tra l’altro, riprese dall’ANSA, a mostrare le prime incongruenze rispetto a quanto dichiarato.
Primo: perché l’area antistante al centro commerciale è praticamente vuota? Le persone sono pochissime, le macchine ancora meno.
Uno potrebbe obbiettare: è successo prima. Bene. All’alba delle sette di sera, spunta un video, l’unico, ripreso da tutti. Attenzione, NON DA UN CITTADINO QUALUNQUE, MA DAL CONSIGLIERE DEL MINISTERO DELL’INTERNO ANTON GERAŠČENKO.
https://www.unian.net/war/
Ovviamente anche dall’ansa che non aspettava di meglio
https://www.ansa.it/sito/
Un video discutibile, visto che mostra gli ultimi passi verso l’uscita di un uomo in calzoni corti… in piena solitaria e, uscito, trova… il nulla ad attenderlo. Oltre a questo, niente. Ma in una situazione del genere, chiunque abbia mai fatto anche solo una prova di evacuazione seria, sa che in un caso del genere, in un centro commerciale, ma anche in un semplice supermercato, o in un qualsiasi evento pubblico, dove si crea panico, ressa, calca, sa che il quadro, lo scenario che si presenta ai soccorritori, è decisamente DIVERSO. Gente a terra, o che corre di qua e di là, panico, dolore. Si crea un cordone, si presta soccorso. Niente, nulla di tutto questo.
Anche qui, siamo TUTTI, ricchi e poveri, tutti con un telefonino in mano, tutti social, e neanche un canale soltanto, ma due o tre, e nessuna immagine dall’interno del centro commerciale, o dell’evacuazione di massa, o del parcheggio pieno che si svuota nell’ammasso di un ingorgo in uscita, con conseguente intralcio dei soccorsi. Niente. Solo quel video girato da GERAŠČENKO.
https://t.me/rybar/34465
Sono le 24:00 e sono sul sito dell’UNIAN, l’ansa ucraina, non c’è nulla rispetto a quanto già presente SEI ORE PRIMA.
https://www.unian.net/war/
IN TUTTI I FILMATI, inclusi quelli qui sotto, sempre della UNIAN, che riprendono poi quelli già in giro, nulla di nuovo, SI VEDE SOLO UN’AMBULANZA (peraltro in un canale russo).
https://rusvesna.su/news/
Solo pompieri, curiosi che filmano a distanza ravvicinata, MILITARI CHE NON LI ALLONTANANO, che passano come se nulla fosse. IN UN CENTRO COMMERCIALE, IMMAGINI CON QUASI TUTTI UOMINI, POCHISSIME DONNE, NESSUN BAMBINO. Surreale, è il primo aggettivo per descrivere questa ennesima rappresentazione di una tragedia.
https://www.unian.net/war/
Peraltro, i civili col telefonino in mano CI SONO, si vedono (per esempio, l’ultimo filmato di questa serie, in apertura filmato, il signore con la maglietta bianca sulla sinistra)
https://t.me/rybar/34465
ma anche questo, dal parcheggio a fianco:
https://t.me/s/
EPPURE, nessuna immagine di tenore diverso da quelle che girano. SEMPRE LE STESSE. Dopo OTTO ore che un centro commerciale che si vorrebbe occupato da mille persone è andato completamente in fiamme. Un incendio sviluppatosi in un area di 10.300 kmq
https://www.bfm.ru/news/503222
Tra l’altro, uno dei miei primi pensieri è stato che è stato anche un bene che non ci sia stato un parcheggio pieno. Il mio ricordo va all’onda di calore sviluppata dalle fiamme nel 2018 in tangenziale a Bologna, per chi se lo ricorda o come me l’aveva passata pochi giorni prima:
https://www.youtube.com/watch?
https://www.youtube.com/watch?
E lì ad andare a fuoco era stata “solo” un’autocisterna.
Torniamo sul pezzo. DOMANI IN UCRAINA E’ FESTA NAZIONALE: 28 GIUGNO, FESTA DELLA COSTITUZIONE. IL GIORNO PRIMA DI UNA FESTA NAZIONALE UN CENTRO COMMERCIALE HA UN PARCHEGGIO PRATICAMENTE VUOTO.
Le macchine la benzina la fanno. Partiamo da questo presupposto. Questa immagine è stata scattata ieri a Kremenčuk, qualche macchina c’è. E anche più di qualche macchina.
https://transphoto.org/photo/
Evidentemente, all’interno dell’edificio non c’erano mille persone dentro. Questa forse, e per fortuna, è l’unica cosa certa: questo è quanto pensavo tra me e me ancora stasera.
Arriva infine la “spiegazione” delle ff.aa. ucraine. Non sono Kalibr (anche perché nessun kalibr lanciato contro un centro commerciale si limiterebbe a un danno dieci morti...), ora sono missili lanciati da aerei russi.
https://t.me/WarDonbass/70724
Aerei che si sarebbero alzati APPOSTA in volo dalla Russia per colpire, con due razzi X-22… il centro commerciale di Kremenčuk!
Due razzi colpiscono un centro commerciale… e le pochissime macchine parcheggiate fuori… hanno pure i vetri intatti e la carrozzeria intonsa!
https://t.me/voenkorKotenok/
Qualcuno che di razzi qualcosa ne capisce, si chiede come sia possibile, si chiede se più che razzi da fuori (nessun cratere, nessuna esplosione) non sia stato piuttosto un incendio appiccato dall’interno, con cisterne di combustibile a cui è stato dato fuoco. “Ma Zelenskij è uomo d’onore”… e infatti ora veniamo proprio a lui.
Quest’altro collettivo ha ricostruito l’INTERA VICENDA, per come è stata diffusa sui social ucraini.
https://t.me/swodki/124073
Tutti i collegamenti sono ANCORA funzionanti, appena verificati:
15:42 Annunciato l’allarme aereo nella regione di POLTAVA, dove si trova Kremenčuk http://t.me/oleksandrmamay/
15:43 Si alzano in volo elicotteri dall’aeroporto civile a ovest di Poltava. Lo fanno sempre in caso di allarme aereo.
15:45 Uno dei due elicotteri fa partire due razzi in direzione di Kremenčuk.
16:00 Il governatore LUNIN scrive sul suo canale telegram: “voli su Kremenčuk, dettagli a seguire. Restiamo al chiuso!” - http://t.me/DMYTROLUNIN/2693
16:01 Esplosioni in città confermate dal sindaco di POLTAVA ALEKSANDR MAMAJ. - http://t.me/oleksandrmamay/
PASSA UN’ORA INTERA
17:05 Riappare sul suo canale il governatore LUNIN, per puntualizzare sulle esplosioni che i cittadini avrebbero potuto sentire: “Gli abitanti di Poltava hanno potuto sentire forte i rumori di esplosioni durante l’ultimo allarme aereo. TUTTAVIA NON CI SONO NOTIZIE DI ATTACCHI DI RAZZI NEMICI”
http://t.me/DMYTROLUNIN/2696
17:18 POCO PIU’ DI DIECI MINUTI DOPO, A DARE LA NOTIZIA SUL CENTRO COMMERCIALE DI KREMENČUK E’ DIRETTAMENTE ZELENSKIJ! : “Gli occupanti hanno colpito con razzi un centro commerciale, DOVE STAVANO OLTRE MILLE CIVILI. Il centro commerciale brucia, i vigili del fuoco stanno spegnendo le fiamme, la quantità di vittime può solo aumentare.”
Ora, I RUSSI IN TUTTI QUESTI QUATTRO MESI NON HANNO MAI PRESO DI MIRA UN CENTRO COMMERCIALE DI GIORNO, NEANCHE QUANDO ERA DIVENTATO UN MAGAZZINO DI ARMAMENTI (cosa già capitata, ma ci arriviamo, al tempo...).
Questo, per limitare al minimo la possibilità di fare vittime fra i civili. Oggi, si sarebbero alzati addirittura in volo APPOSTA per fare una strage nell’ora della spesa…
A tarda serata, la svolta: IL CENTRO COMMERCIALE SAREBBE CHIUSO DA MARZO.
Questo sito di recensioni ha l’ultima recensione a marzo
https://uaotzyv.com/poltava/
E l’ultima foto su Istagram scattata lì risale al 27 febbraio, e idem per altri social.
https://www.instagram.com/p/
Su facebook, per esempio, dove la propaganda era martellante ogni giorno, l’ultimo post risale al 23 febbraio.
https://www.facebook.com/
La motivazione più plausibile della chiusura del centro commerciale era il suo utilizzo come deposito di armamenti, esattamente come RETROVILLE a KIEV (contraerea e sistemi a lanciarazzi multipli colpiti come da questo video del 21 marzo 2022 https://t.me/vzglyad_ru/48089)
Il perché proprio quel centro, dal punto di vista logistico, è abbastanza evidente. Infatti, questo deposito si trova a 90 metri da un’officina di riparazione armamenti e a fianco dei depositi ferroviari e della fabbrica di macchine ferroviarie DORMASH, entrambi impegnati nello stoccaggio e nella riparazione di armamenti, oltre che nella fornitura di carburanti all’esercito al fronte.
https://tehnowar.ru/368424-
Questo spiega anche come mai, nei filmati, soldati armati si trovano praticamente ovunque, subito sul posto, impegnati a far nulla, più che altro a intralciare insieme ai curiosi il lavoro dei vigili del fuoco.
Vigili del fuoco che, a lavoro ultimato, entravano fra le lamiere pericolanti del centro e uscivano... con nulla. Viceversa, in un incendio di tali proporzioni in un centro commerciale, le immagini sarebbero state ben diverse. Più ambulanze (lì nessuna) che autopompe.
https://t.me/
Già solo questo, qualche dubbio avrebbe dovuto farlo sorgere, anche senza la ricostruzione puntuale di chi ha annunciato che cosa e delle informazioni sulla fabbrica di riparazione armamenti a fianco e della nuova destinazione d’uso di tale centro, da qualche mese a questa parte, come deposito.
Attendiamo ulteriori sviluppi, nuove prove, comunicazioni ufficiali. Ma il materiale sinora raccolto, la sua analisi, oltre alle modalità con cui è stato rimbalzato in ogni angolo dell'Occidente, lascia ben pochi dubbi sulla falsità e la strumentalità della versione ufficiale propagandata da Zelenskij sul suo canale oggi pomeriggio, prima di chiunque altro, pure delle autorità locali, connesse ogni ora coi loro cittadini. Come al Roddom di Mariupol’. Come a Kramatorsk. Come nella casa popolare di nove piani di alcuni giorni fa...
Paolo Selmi
Fonte: SinistraInRete: https://sinistrainrete.info/2-
sabato 25 giugno 2022
Esercizio di storia controfattuale… se l’accordo di Minsk fosse stato rispettato…
La così detta “storia controfattuale” è un esercizio del pensiero basato sulla domanda: “che cosa sarebbe successo se…”. Può avere diversi usi e fini, può servire ad esplorare in ipotesi percorsi alternativi, bivi in cui invece che A se B, anche per capire meglio cosa si è rischiato o cosa si è perduto seguendo un diverso percorso che è stato poi quello della storia fattuale.
Faremo l’esercizio domandandoci “che cosa sarebbe successo se… l’Europa avesse proposto all’Ucraina di rinunciare alla propria volontà di candidarsi per l’entrata nella NATO in cambio del riconoscimento dello status di candidato ad entrare nell’UE prima del 24 febbraio scorso?”. Aggiungendovi una subordinata ovvero l’imposizione come inizio del percorso auspicato, di un ritorno ad un tavolo di trattativa intitolato Minsk3, ovviamente previa verifica di pari volontà da parte della Russia.
Molti commentatori della guerra in Ucraina sembrano essersi svegliati ovvero aver preso in oggetto l’argomento, il 25 febbraio. È quello che intenzionalmente la centrale psico-cognitiva che indirizza il campo del discorso pubblico ha stressato in tutti i modi imponendo il frame “aggressore-aggredito”. Non doveva esserci storia pregressa a confondere giudizi ed opinioni, sebbene mai s’è visto alcun fenomeno del mondo, naturale o storico, privo di catene causative precedenti.
È così sfuggito a questi commentatori del giorno dopo che, a suo tempo, Germania e Francia, avevano sovrainteso a processi diplomatici di mediazione sulla difficile convivenza tra i due stati confinanti. Si era anche giunti ad accordi che poi non sono stati implementati, si dice “dall’una e dell’altra parte”. Sospendiamo analisi e giudizio su questo fatto che gli accordi vennero traditi “dall’una e dall’altra parte” e concentriamoci sulla domanda “cosa hanno fatto Francia e Germania che si erano posti a mediatori e garanti degli accordi?”. Niente.
Ma come? Se ti poni a ruolo e garanzia di un accordo di mediazione, ne sei tutore ed arbitro. Se l’accordo è infranto, l’arbitro dovrebbe comminare una punizione, altrimenti che arbitro è? Abbiamo poi scoperto che esiste uno strumento di pressione nelle relazioni internazionali, le sanzioni. Perché non si applicarono sanzioni a coloro che secondo gli arbitri avevano disatteso gli accordi? La guerra in corso ha radici nel fallimento del Protocollo Minsk 2, quindi un Minsk 3 avrebbe dovuto sostituirlo, ma pare che ad un certo punto, a Germania e Francia, il ruolo di mediatori garanti è cominciato a pesare e si sono defilate. Molte forze, dall’anglosfera ai paranoici-bellicosi paesi euro-baltici, dall’estremismo fascio-nazionalista ucraino a settori russi e financo delle due future auto-proclamate repubbliche secessioniste, hanno lavorato contro. Ma ogni accordo che tenta di trovare una soluzione mediana al sottostante conflitto implicito ha forze contrarie ovvero più favorevoli al conflitto che agli accordi.
Un ipotetico Minsk 3 avrebbe dovuto e potuto mettere sul piatto degli incentivi non solo la buona volontà e la semplice razionalità che le guerre è meglio evitarle, logica che ai tempi sembrava ben condivisa da ucraini e russi, ma proprio il riconoscimento dello status di candidato all’UE, sogno unificante gli ucraini e già motivo apparente del pasticcio Maidan che cambiò radicalmente il corso politico ucraino. Le sanzioni potevano, al tempo, esser lo strumento punitivo e correttivo per legare i contendenti all’accordo. Sappiamo tutti bene che il “riconoscimento” ha valore più simbolico che altro, dà forma alla scarsa sostanza delle aspettative, ma politicamente ha un suo peso in tutta evidenza.
Evidenza che però ci è chiara solo oggi dopo migliaia di morti, distruzione materiale, avvelenamento diplomatico, svolte insensate verso economia di guerra e ripresa di spesa militare in tempi in cui l’economia va male di suo e l’inflazione, la climatologia, la complessità geopolitica crescente per sue dinamiche endogene, promettono tempi ancor più complicati.
Il fatto assai semplice è che così come con la finta logica dell’aggredito-aggressore, oggi si dice che non potrà esserci alcuna pace tra i due contendenti visto che i russi vogliono la Novorossiya e gli ucraini cacciarli dal territorio fino anche alla ripresa della Crimea. Eppure, appena due anni fa, un presidente ucraino anche più nazionalista di Zelensky e lo stesso Putin per parte russa, quegli accordi li avevano firmati. Putin non vagheggiava di diventare il nuovo zar di tutte le Russia e gli ucraini avevano ingoiato il rospo della Crimea senza neanche un ruttino, ai tempi?
La verità è che tali questioni “prima” hanno margini di manovra diplomatica stante che secondo logica reale e non fittizia, ucraini e russi sapevano che trovare una quadra era ben meglio che ficcarsi nel pasticcio che oggi vediamo compiersi, “dopo” no.
La conclusione dell’esercizio allora ci sembra esser che Francia e Germania, ai tempi pure convinte che loro erano l’Europa e gli altri erano comparse di secondo piano, hanno fallito tragicamente. L’Europa ha fallito tragicamente, le sue élite, le sue opinioni pubbliche, i suoi intellettuali privi di intelletto e soprattutto onestà intellettuale nel riconoscere le ampie voragini di conoscenza che fanno di questo intelletto contemporaneo un emmenthal svizzero con più buchi che formaggio, più forma che sostanza.
Una meta-conclusione dell’esercizio ci dice anche un’altra cosa utile: noi siamo irriflessivi. Noi esuberiamo nell’esercizio critico, ma se l’esercizio critico non lo applichiamo mai a sé stesso, se cioè non critichiamo la facoltà critica per vedere dove ha sbagliato, cosa non ha considerato, cosa ci siamo dimenticati di considerare, noi ci perdiamo il contenuto del nostro pensare e del nostro dire. Non apprendiamo dagli errori e così, come diceva Santayana: “Chi non conosce la storia è destinato a ripeterla”.
Un bel modo per affrontare l’era complessa, una vera e propria garanzia di catastrofe annunciata. Ah, dimenticavo, gli Accordi di Minsk scadevano il 22 febbraio 2022.
Pierluigi Fagan
venerdì 24 giugno 2022
I governanti italiani non rappresentano più il popolo Italiano
Dopo il dibattito parlamentare sulla mozione governativa per l'invio di armi all'Ucraina è diventato evidente che gli italiani contrari alla fornitura di armi italiane all'Ucraina (e in sostanza alla nostra cobelligeranza contro la Russia) sono rappresentati solo da un quarantina di parlamentari, mentre gli italiani favorevoli alla linea governativa (sicuramente minoritaria nel Paese) sono rappresentati da una percentuale grandissima di parlamentari, tutti quelli del Governissimo Draghi e della pseudo opposizione della Meloni.
giovedì 23 giugno 2022
Lituania in ebollizione... (il pancotto è quasi cotto)
Ho appena appreso maggiori dettagli sulla decisione della Lituania di attuare il blocco di accesso alla enclave russa di Kaliningrad per le "merci soggette alle sanzioni" e la conseguente risposta di Mosca al governo di Vilnius, ai vertici comunitari e pure agli Stati Uniti.
mercoledì 22 giugno 2022
Di Maio evacua dal M5S e si accorpa con i "responsabili"... di “Insieme per il futuro”
La frattura dentro il Movimento 5 Stelle tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio è insanabile. Così, il ministro degli Esteri ha deciso di compiere la creazione di un gruppo parlamentare autonomo. In conferenza stampa ha annunciato la nascita del nuovo gruppo chiamato “Insieme per il futuro”. L’iniziativa è già partita con la raccolta delle firme da parte dei deputati e senatori vicini a Di Maio. Pronti ad andare con Di Maio, al momento, una cinquantina di deputati e una dozzina di senatori, salvo sorprese...
Ma scopriamo come la pensava Di Maio il 31 gennaio 2017:
Commenti e pareri aggiunti:
"Tra i deputati e senatori ex-5stelle alla ricerca di poltroncine che hanno seguito l'opportunista guerrafondaio Di Maio compare anche Manlio Di Stefano che in passato faceva il pacifista e il rivoluzionario. Vergogna per lui e per gli altri piccoli portaborse di Draghi, della NATO e degli USA che si sono accodati a Di Maio". (V.B.)
"Il caso Di Stefano è triste e miserrimo. Nessuna meraviglia invece per Di Maio. Appena è apparso sulla scena politica ho pensato: "Questo è un democristiano". Ma c'erano democristiani con la spina dorsale. Lui invece ne è privo. Abbonda invece in arroganza e opportunismo." (P.P.)
Di Maio è uomo di Draghi ed il nuovo gruppo è di Draghi. Gigino essendo molto bravo ad eseguire le disposizioni nonché ad usare il pennello (cioè la lingua) non scomparirà sarà uno dei tanti parassiti che noi italiani manterremo per i prossimi anni..." (L.N.)
"Ma perché c'è qualcuno che potrà ancora votare Di Maio? Fino a che come un parassita stava dentro un organo sano che lo nutriva, è potuto vivere. Adesso è pronto a sparire..." (V.M.)
Il Controcanto - "C'è lo fatta! Il letterato Luigi Di Maio è riuscito a realizzare il suo progetto politico abolendo la povertà. La sua: https://www.youtube.com/watch?v=uX-1mTQ71sE"
Il parere di Pino Cabras:
"Racconterò l’incredibile e vivida scena a cui ho assistito poco fa, che sembra la messa in opera teatrale del finale della Fattoria degli animali". Protagonista Luigi Di Maio.
Nel suo ultimo messaggio autografo Alex scrisse: «Non ce la faccio più» («Ich derpack's einfach nimmer», nel testo originale, scritto da Alex in tedesco).
Io lo avevo intervistato qualche giorno prima e quando giunse la notizia della sua morte, ripensando alle sue parole, capì cosa lo aveva spinto a quel gesto disperato. Il senso inevitabilmente autodistruttivo del dovere.
In conclusione Di Maio e tutti quelli che sono attaccati a qualsiasi poltrona, anche quella di casa davanti alla TV, mi fanno tenerezza e compassione. La vita è bella, dice mio figlio, senza poltrona.
E Gesù che mi è sempre piaciuto ha preferito la croce alla comoda poltrona."
PER APPROFONDIRE:
su Franco Battiato
https://www.open.online/2021/
su Alex Langer
https://www.alexanderlanger.
(Notizie passate sottobanco a cura di Paolo D'Arpini)
martedì 21 giugno 2022
Draghi ai parlamentari riottosi: "O si fa come dico io oppure tutti a casa..."
Aggiornata alla mattina del 21 giugno 2022 la riunione sulla mozione che sarà poi votata l'indomani al Senato.
Integrazioni interessanti nel controcanto di Visione TV – Draghi: “Lo stato sono io”: https://www.youtube.com/watch?v=qubYfbJjCKQ
Articolo in sintonia: Appello all’unità contro la guerra e contro la Nato – Scrive Coordinamento Nazionale Comunista: “La spinta imperialista alla guerra segna totalmente di sé questa fase storica. Da questa spinta assume verosimiglianza anche la tragica possibilità di una terza guerra mondiale, che addirittura potrebbe essere già iniziata, anche se non si combatte su tutti i fronti. Tre fattori, tra gli altri, concorrono a determinare quel “combinato disposto” che si offre come base materiale all’estensione, sul piano planetario, del sistema di guerra imperialista…” - Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2022/06/20/coordinamento-nazionale-comunista-appello-allunita-contro-la-guerra-imperialista-e-contro-la-nato/
Nota - Dopo la fine del II conflitto mondiale le truppe di occupazione statunitensi si sono insediate in una serie di basi militari, con limitazione di sovranità unilaterale, in contrasto con quanto disposto dall'articolo 11 della Costituzione della Repubblica. Pertanto, si tratta di una occupazione incostituzionale. L'occupazione U$A procede ininterrotta sotto l'egida della Nato. Giusto per non dimenticare dove ci troviamo: in una nazione occupata (da tre quarti di secolo). Qui tutte le basi Nato in Italia: https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2022/02/il-soave-profumo-dellimperialismo-e-la.html