domenica 30 gennaio 2022

Italia. La resa Quirinale - “Il morbo infuria, il pan ci manca, sul ponte sventola bandiera bianca..."

 


La stabilizzazione auspicata dai padroni del vapore già si intravede in fieri, con la rielezione di Mattarella,  lo confermano i numeri (759 voti) del ritorno al grande centro condiviso. Berlusca si scansa dagli ex alleati e si avvicina agli altri “democratici” di convenienza, quali Renzie, PD, cinque ostelli e persino  ai rosatelli della la finta-sinistra ed altri mucchietti spuri di responsabili vari. Insomma una sorta di DC rediviva e consenziente ai desiderata atlantico-liberisti. 

Salvini dopo aver dimostrato tutta la sua dabbenaggine e incapacità politica conferma la funzione di pupazzetto pubblicitario del mojito e salciccia, assieme -o talvolta anche in contrasto- alla Meloni che incarna la figura dell'alternativa “impossibile”, stile Evita Peron. Mentre scompaiono o vengono messe a tacere figure scomode come la Cunial.  Oltre a mugugnare  altro non si può fare, visto che “il morbo infuria, il pan ci manca, sul ponte sventola bandiera bianca...”

Paolo D'Arpini 















Ed intanto si ode un coro: "Bell'abbissino aspetta e spera che il momento ti è vicino...":   https://www.youtube.com/watch?v=OYO9FOyLggE

 



Integrazione:


E Goldman Sachs disse: “Draghi al Colle adesso no. Deve completare il lavoro al governo. Ci vuole un Mattarella bis”

 


Qualche giorno fa, nel tentativo di capire qualcosa in quel guazzabuglio che sta diventando la scelta del nuovo presidente della Repubblica, abbiamo consigliato di dare un’occhiata a che cosa si dice al di là dell’oceano, negli Usa, perché, che ci piaccia o no, l’Amico americano ha sempre una certa influenza (eufemismo) sulle cose italiane.

 

E la soluzione prospettata dall’Amico americano è piuttosto chiara: l’ideale sarebbe avere mister Mario Draghi sia a palazzo Chigi sia al Quirinale, perché solo Super Mario può garantire la stabilità politica e la credibilità necessarie all’Italia per rassicurare gli investitori e portare a termine il lavoro di attuazione del Recovery Plan.

 

Tuttavia, siccome clonare Draghi non si può, ecco l’idea: lasciare mister Mattarella al Quirinale ancora per un paio d’anni, per traghettare poi mister Draghi sul Colle più alto una volta stabilizzata la situazione politica.

 

E indovinate chi ha sposato la stessa idea? Goldman Sachs, la grande e potentissima banca d’affari con sede a Manhattan. Sì, proprio quella Goldman Sachs che ha allevato Mario Draghi prima che Super Mario spiccasse il volo per diventare governatore della Banca d’Italia e poi presidente della Banca centrale europea.

 

Si è saputo che gli analisti di Goldman Sachs nei giorni scorsi hanno incontrato i propri facoltosi clienti per un’analisi della situazione italiana alla luce dello stallo nella scelta del presidente della Repubblica, e ciò che ne è venuto fuori è presto detto: la confusione attuale, con i partiti totalmente allo sbando, dimostra una volta di più che c’è bisogno di Draghi al governo, perché solo lui può tenere unite tante forze così divise, litigiose e inconcludenti. Dunque, per quanto un Mario Draghi al Quirinale sarebbe auspicabile, meglio per ora andare a un Mattarella bis per consentire a Draghi di concludere il suo lavoro a capo del governo. Dopo di che, diciamo fra un paio d’anni, Super Mario sarà pronto per il Quirinale. Infatti, se trovare un presidente della Repubblica è impresa disperata, ancor più complicato sarebbe trovare, al momento, un nuovo premier al posto di Draghi.

 

Abbiamo riassunto, ma la valutazione emersa dai colloqui voluti da Goldman Sachs è sostanzialmente questa. Di fatto, è un veto a Draghi al Quirinale, ma un veto a tempo. Si tratta di riempire un vuoto, e la soluzione per riempirlo si chiama Mattarella bis.

 

Ora, ciascuno è libero di pensare che la scelta dell’inquilino del Quirinale dipenda dalle alte strategie di un Salvini o di un Letta. Ma, forse, tener presenti quali sono le indicazioni dell’alta finanza, specie se consideriamo che al centro dei giochi c’è un Mario Draghi, non è un’opzione da trascurare.

 

Il mondo della finanza l’ha detto: ora Draghi al Quirinale non ci deve andare. Prima deve completare il lavoro a palazzo Chigi.

 

 Romanzo Quirinale / E Goldman Sachs disse: “Draghi al Colle adesso no. Deve completare il lavoro al governo. Ci vuole un Mattarella bis” – Aldo Maria Valli

"A tutto gas..." - Ripercussioni della crisi in Ucraina...



Gli ultimi sviluppi della crisi ucraina, con gli annessi pericoli di una guerra globale, non sono del tutto negativi. La Germania continua ad avere un profilo non aggressivo, pensando ai propri interessi. Il governo tedesco è consapevole che uno degli scopi dell’accelerazione minacciosa della crisi voluta dal presidente USA Biden è quello di far chiudere il grande gasdotto North Stream 2 tra Russia e Germania, ormai in fase di completamento definitivo, per poter vendere all’Europa il proprio “shale gas” ottenuto dalla frantumazione (fracking) degli scisti bituminosi. Si tratta di un gas molto più costoso, trasportabile solo con navi, che presenta gravissimi elementi di inquinamento del sottosuolo, con grave danno dei sistemi ecologici. 

Ai Tedeschi si è unito a sorpresa anche il presidente francese Macron, che ha avuto un colloquio telefonico con Putin, dopo di che ha dichiarato pubblicamente che la Russia non ha alcuna intenzione di invadere l’Ucraina, ma è solo preoccupata per la propria sicurezza.


Persino il presidente ucraino Zelensky, certamente non di sentimenti filo-russi, sentendosi messo in mezzo dalla politica aggressiva statunitense, ha ammonito gli “Occidentali” ad abbassare i toni e non creare panico. 

Solo i nostri politicanti, sfiancati in una estenuante e ridicola tenzone sull’elezione del Presidente della Repubblica - conclusa con la rielezione  del salvatore Mattarella, che accetta “per senso di responsabilità- ignorano l’esistenza di questa crisi internazionale così grave. 

Oltre tutto l'inasprimento delle  sanzioni alla Russia minacciate dagli USA rischiano di danneggiare – anche in assenza di un conflitto armato - la stessa economia italiana che riceve gas dalla Russia, mentre molte aziende italiane sono impegnate in proficui progetti sul territorio della Federazione Russa che rischiano di essere annullati. Scarsa eco hanno tra i nostri politicanti, impegnati nelle loro baruffe ed accordi sottobanco, sia le questioni internazionali, sia i pressanti problemi interni come la crescita della povertà e della diseguaglianza, la precarietà, la disoccupazione e la sotto-occupazione prevalenti specie tra i giovani.

Vincenzo Brandi



giovedì 27 gennaio 2022

Sempre più persone trovano indigesto il menu governativo...

 


Screditare. Deridere. Colpevolizzare. Censurare. Se ci fossero le carte da gioco governative, questi sarebbero i quattro semi del mazzo.

Ora che stanno emergendo collegamenti che le sinapsi imbambolate di molti prima non potevano portare alla consapevolezza, la partita di narrazioni in corso si dimostra gestita da un banco barato.

Nonostante le censure e il dileggio per un banale dissenso, per una elementare critica, che fin dalla prima ora i cosiddetti “ciarlatani”, “terrapiattisti”, “terroristi”, “indegni di cure” e “di parola”, “apoti” perfino, hanno denunciato, a partire dai primi tempi della protopandemia, la maggioranza delle persone non ha avuto lo spirito necessario per avvertire lo stridore di fondo della gestione governativa messa in campo.

Non si tratta di negare il diritto di sorpresa – che tutte le reazioni ammette – a chi si è trovato di fronte allo tsunamico problema dell’infettività del virus. Piuttosto di precisare che tutte le reazioni intellettuali e politiche avverse alla linea governativa erano null’altro che la risposta di coloro che quello spirito l’hanno avuto, nonostante il terrore elargito a piene mani dai premier, dai loro e non loro esperti, dalla stampa inginocchiata al verbo del male e, soprattutto, dallo scientismo, vulgata della scienza, vero principio attivo del sortilegio.

Si tratta di osservare la gestione dello tsuvirus, di riconoscerne le incongruenze, di riscontrarne le contraddizioni, di smascherare il senso politico nascosto da quello sanitario. Di unire i puntini, mescolati al marasma del si salvi chi può, utili per ipotizzare intenti che non hanno nulla a che vedere con l’infezione potenziale. Disegni economico-governativi, differenti da quello di una affannata rincorsa verso il recupero della normalità.

Se è vero che l’overdose di imbambolamento divanesco è in corso di smaltimento diffuso, una crescente disintossicazione delle sinapsi sta portando alla superficie delle coscienze gli elementi necessari per vedere finalmente come il baro giocava la partita del terrore.

Un’evoluzione certo utile che abbisogna però di un’assunzione di responsabilità da parte di questi risvegliati dell’ultima ora, affinché la loro nuova consapevolezza non sia soltanto un opportunistico cambio di casacca, affinché per primi dichiarino di essere caduti nella trappola tesa dalla narrazione dominante.

La minoranza di ciarlatani, di quelli che devono pagarsi le cure, di quelli quotidianamente dileggiati dalla stampa, ha finora fatto fronte alle peggiori infamie totalitaristiche – o come devo chiamare ciò a cui abbiamo assistito in questa sbandierata democrazia, reggia di un’élite telecomandata? – e ha bisogno dell’autentica adesione alle critiche che da sola portava alla gestione dello stato di emergenza. Non di grotteschi ripensamenti, come ho letto sul web: Draghi non ha mentito dicendo che i tra vaccinati si sta sicuri e che chi non si vaccina muore, ha semplicemente evitato di dire che così si ritiene al momento.

Chiunque si stia scrollando da dosso il fango che i veri giornalisti – così cercano di presentare se stessi, nonostante riempiano le pagine di vergogna monosinfonica, di offensiva pubblicità, di click dedicati a video di uomini comuni – hanno profuso, non dovrebbe limitarsi a contemplare gli interrogativi che gli insorgono. Dovrebbe affermarli secondo capacità e ambito in cui si muove.

Ma non per convincere qualcuno, la consapevolezza non è trasmissibile, la razionalità è un refolo che non spinge nessuna vela. Solo per esprimerla quando se ne presenta l’opportunità, invece che tacerla. Leggi europee, Costituzione e Parlamento sono diventati carta da culo ministeriale e giornalistica. Con il discredito, la derisione, la colpevolizzazione e la censura hanno messo sul tavolo il poker contro la reazione popolare, incapace di rendere plausibile le menzogne governative. Vediamo se riusciranno ad invalidare anche la recente sentenza del Tar del Lazio (1) che sospende la circolare del Ministero della Salute relativa alla “vigile attesa, fans e paracetamolo”, in quanto “si pone in contrasto con l'attività professionale così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e dalla deontologia".

Con i pusillanimi non si fanno eserciti. Di qualunque stirpe li si voglia intendere. Ma se la paura che ha stretto le persone dentro il buco nero della menzogna finirà il problema non si pone.

Lorenzo Merlo 




(1)

Iter istanza cautelare/sentenza TAR:

- 09.12.2020: nota AIFA sulla “vigilante attesa, fans e paracetamolo” (poi inserita nella circolare ministeriale del 26.04.2021);

- 09.02.2021: ricorso ordinario del Comitato Terapia domiciliare Covid (codice di registro TAR: 01557/2021);

- 04.03.2021: istanza accolta dal TAR, ordinanza;

- 08.07.2021: ricorso ordinario del Comitato Terapia domiciliare Covid (codice di registro TAR: 06949/2021);

- 20.07.2021: udienza pubblica del TAR;

- 04.08.2021: camera di consiglio del TAR;

- 07.12.2021: udienza pubblica del TAR;

- 15.01.2022: sentenza del TAR: https://www.giustizia-amministrativa.it/portale/pages/istituzionale/visualizza/?nodeRef=&schema=tar_rm&nrg=202106949&nomeFile=202200419_01.html&subDir=Provvedimenti


mercoledì 26 gennaio 2022

"Democratici". Guerrafondai e neoliberisti, compagni di merende...



PD. IL PARTITO DELLA NATO
Il 24 gennaio 2022 #reportrai3 ci ha ricordato che dietro le stragi e le bombe della strategia della tensione c'erano gli USA che coprivano e dirigevano fascisti, mafiosi e apparati dello stato contro i comunisti.
Oggi il PD è un partito che fa dell'atlantismo la sua ideologia e si identifica con la Casa Bianca molto più di quanto il vecchio PCI si identificasse con l'URSS. Il PCI condannava l'invasione della Cecoslovacchia o dell'Afghanistan e pubblicava libri di dissidenti dell'est. Questi non sono neanche solidali con un giornalista perseguitato come Julian Assange.
Oggi il PD chiede che il presidente della Repubblica sia europeista e atlantista non che sia un credibile garante della Costituzione.
In economia hanno sostituito la Costituzione con l'ideologia del mercato dei trattati europei ordoliberisti, in politica estera al posto del ripudio della guerra dell'articolo 11 hanno posto la fedeltà all'alleanza atlantica e agli USA.
Non si tratta di essere filo-Putin, noi non eravamo neanche filo-Breznev ma di portare avanti una politica di pace. Era una posizione che un tempo accumunava comunisti, socialisti e cattolici democratici come La Pira, Mattei, Fanfani, Moro. Persino Craxi e Andreotti al confronto dell'attuale PD risaltano per indipendenza e autonomia.
Oggi il PD è schierato con chi fomenta la guerra in #Ucraina https://ilmanifesto.it/.../in-ucraina-e-la-nato-che.../
Sappiamo da #Wikileaks che Berlusconi aveva garantito agli USA fedeltà assoluta e che l'ambasciata era entusiasta per la nascita del PD che avrebbe finalmente neutralizzato quelli come noi.
Mi dispiace per il "popolo di centrosinistra" ma il nemico marcia alla sua testa, per dirla con Bertolt Brecht.
Maurizio Acerbo




UCRAINA, GLI AGGREDITI SONO GLI AGGRESSORI

Nel maggio del 2017 sono stato nel Donbass con una carovana di solidarietà.
Ripubblico qui uno dei miei post di allora per i quali, assieme a tutta la carovana, sono stato minacciato di arresto come terrorista da parte dei governanti di Kiev.
La realtà che ho visto è quella di popolazioni ribellatesi al fascismo e alla pulizia etnica dei governanti ucraini e continuamente minacciate di sterminio. La NATO e la UE ora sostengono il tentativo di Kiev di riconquistare con la forza i territori ribelli, violando gli accordi di Minsk. Allora tutta la popolazione incontrata ci diceva una frase : “ Tell the truth”, dite la verità su di noi, che non vogliamo più subire la violenza del regime di Kiev.
Ecco , a tutta le menzogne dei governi occidentali e dei politici euroatlantici italiani bisogna contrapporre la verità.
UE e NATO non stanno difendendo gli aggrediti, ma gli aggressori e vogliono sostenere ed allargare una SPORCA GUERRA. Diciamo la verità, fermiamoli.
Giorgio Cremaschi




Integrazione:




Altro che “ripresa”!

Dopo la lezione di Kristalina (vedi https://retedellereti.blogspot.com/2022/01/kristalina-georgieva-istruisce-i-sette.html), visto che i Sette Nani sono piuttosto zucconi, il Fondo Monetario Internazionale ha ripetuto la lezione con altre parole: SI VA AL RIBASSO. Chiaro?

Poi tira fuori la solita cortina fumogena covidapprovvigionamentifrenate.

Ma, come ha insegnato Kristalina pochi giorni fa, è l’incombenza della massa di carta, che di moneta ha ben poco, a costituire la vera minaccia e a metter paura a “lorsignori”. Paura di sollevazioni popolari. Paura vera, quindi!

Ecco allora venti di guerra (la guerra torna sempre utile) e misure repressive, chiamate “sicurezza” (sicurezza per “lorsignori”, beninteso).

Giorgio Stern







martedì 25 gennaio 2022

IN UCRAINA È LA NATO CHE CERCA LA GUERRA!


Il vero guerrafondaio

L'allargamento della NATO (voluto dagli USA) fino ai confini della Russia è alla base dell'escalation guerrafondaia in Ucraina.

Gli Stati Uniti e l'Unione Europea hanno sponsorizzato le forze etno-nazionaliste che hanno riabilitato come eroi nazionali i collaborazionisti col nazismo e portato avanti politiche discriminatorie verso la popolazione di lingua russa.

Non bisogna essere dei sostenitori di Putin per comprendere che la Russia non può accettare di ritrovarsi missili e basi NATO ai suoi confini, né può voltare le spalle alle popolazioni del Donbass a cui l'Ucraina nega persino l'autonomia prevista negli accordi di Minsk che erano stati condivisi dal consiglio di sicurezza dell'ONU.

L'Ucraina si rifiuta di riconoscere l'autonomia permanente del Donbass perché la regione potrebbe sfruttare la sua posizione costituzionale all'interno dell'Ucraina per bloccare l'adesione all'UE e alla NATO.

È evidente che la neutralità dell'Ucraina e il riconoscimento dei diritti delle popolazioni delle regioni di lingua russa in uno Stato plurinazionale sono l'unica via di uscita dalla crisi. Durante la guerra fredda la neutralità di Finlandia, Svezia e Austria ha costituito un'esperienza sicuramente positiva sotto ogni punto di vista, mentre Unione Europea, NATO e Stati Uniti continuano a fomentare da anni una guerra a bassa intensità dell'Ucraina contro le repubbliche autonome del Donbass.

E' l'Ucraina, con la copertura occidentale, a violare costantemente gli accordi di Minsk.

Andrebbe ricordato il ruolo svolto da UE, compresi europarlamentari PD, nel sostegno a Euromaidan presentata come una rivoluzione democratica.

Non si può accusare la Russia quando difende le repubbliche autonome del Donbass visto che la NATO ha fatto una guerra per consentire al Kossovo di dichiararsi indipendente dalla Serbia.

Dallo scioglimento dell'URSS, gli USA e la NATO hanno violato gli impegni assunti con Gorbaciov assorbendo i Paesi dell'Europa orientale e non è un caso che l'ex-presidente si sia schierato dalla parte di Putin, come la stessa opposizione comunista.

È interesse del nostro Paese la risoluzione pacifica della crisi e la ripresa della cooperazione con la Russia. Nessun partito nel parlamento italiano ha il coraggio di dire apertamente che la prepotenza degli Stati Uniti e della NATO anche nel caso ucraino rappresenta una minaccia per la pace.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Marco Consolo, responsabile esteri



lunedì 24 gennaio 2022

Finta emergenza e finto "capro espiatorio" - Le trovate di Draghi per imporre la dittatura sanitaria...

 


"Il mondo va verso l’uscita dalla pandemia. Ma il governo Draghi prevede lo stato d’emergenza fino a dicembre 2022. Una scelta ad oggi senza alcun fondamento.

In Italia si governa a colpi di emergenza. Dove è finita la democrazia? E’ regime...

L’emergenza piace tanto al governo di Mario Draghi al punto che la compagine governativa è capace di atti di preveggenza, oltremodo in contrasto con le tendenze di tutti gli altri governi del mondo che stanno pianificando, dopo l’avanzata della variante Omicron (più infettiva ma meno pericolosa), l’uscita dalla pandemia".

"Sarebbe un errore dimenticare la conferenza stampa del 10 gennaio nella quale il presidente del consiglio, con tutto il suo carico di responsabilità politica, ha additato un preciso capro espiatorio responsabile della situazione pandemica: le persone non vaccinate. Non una parola sulle diverse cause della pandemia, non una sulla spese sanitarie che si riducono mentre aumentano quelle militari, ovviamente non una parola sul clima e sul linguaggio di “guerra al virus” che l’Italia alimenta da mesi come pochi altri".

“La folla, per definizione, cerca l’azione, ma non può agire sulle cause naturali. Cerca dunque una causa accessibile che sazi la sua brama di violenza. I membri della folla sono sempre dei persecutori in potenza, perché sognano di purgare la comunità dagli elementi impuri che la corrompono, dai traditori che la insidiano” 

(René Girard)



domenica 23 gennaio 2022

I "Mercati" chiedono stabilità... - Arrivano gli ultimi ordini a Draghi

 


La Dittatura si rafforza. Arrivano le ultime direttive. Da Wall Street alla City, dall'Economist (Elkann), dal Financial Time, da CNN...

 Draghi "riceve" Elkann, proprietario di GEDI (informazione), Exor (finanza), Stellantis (automotive) e parecchio altro, compreso l'Economist. Per amicizia, immagino... o per "consigli"?

"Signore e signori del denaro tentano di indovinare l'identità dei prossimi inquilini di Quirinale e Palazzo Chigi". Già, indovinare bonariamente, mica dirigere con ricatto la politica italiana. Più avanti nell'articolo, i termini del ricatto mafioso vengono invece svelati. Praticamente, quest'articolo è un 'pizzino':
 (La Repubblica 21 gen 2022 - https://youtu.be/oXL1vISThb0?t=1320)
 
 Poi, si torna al ridicolo: "L'Italia è la locomotiva d'Europa" e "sta vincendo".
 Come no. E per continuare nei successi serve eliminare definitivamente la Democrazia: "Riconsegnare il Governo alle baruffe elettorali dei politici minerebbe la stabilità tanto amata dai Mercati (notare la maiuscola), e le chances di ricevere e spendere 'proficuamente' (cioè secondo le condizionalità) i fondi del Recovery found europeo", scrivono senza vergogna.

Già: perché pretendere di votare, quando ai "Mercati" serve altro? Invece che "Mercati",  potevano usare più propriamente "Mammona" (sempre con la maiuscola), come da tradizione biblica. È lui, il dio del profitto e del denaro, che fa e disfa i governi, ormai da 30 anni senza più nessun pudore, nessun ritegno e nessuno scrupolo.

(Da Comitato No Nato)



sabato 22 gennaio 2022

Dose su dose... - Non vaccinati: "Prima del 1 febbraio ricordarsi di fare scorte di mutande e calzini...



Servirà il green pass, dal 1 febbraio 2022, per entrare in vari negozi,  rivendite di sali e tabacchi ed uffici pubblici.  Si potrà però continuare a fare acquisti anche se privi di green pass in supermercati, negozi di alimentari, farmacie, parafarmacie, sanitarie, ottici, l'acquisto di carburanti, prodotti per animali e per il riscaldamento. Inoltre, il nuovo documento di legge prevede la possibilità di entrare negli uffici giudiziari o di pubblica sicurezza per presentare denunce anche senza essere muniti di certificato verde. Sarà invece obbligatorio esibire il certificato verde per tutte le altre attività, incluse  le edicole al chiuso. Nessuna deroga per uffici pubblici, poste e banche, dove a partire dal mese prossimo sarà dunque necessario presentarsi solo con il documento verde. Non viene specificato se la detenzione nelle pubbliche galere sarà libera o dovrà essere preceduta dall'esibizione di green pass...



 Pane e salame sì, calzini, mutande, quaderni e giornali no.

 E' chiaramente una misura sanitaria encomiabile e densa di  logica carnevalizia.
 "Per evitare l'aggiramento delle norme da parte dei furbetti novax", scrive Repubblica,   ai non vaccinati (prima, seconda o terza dose) sarà vietato spostarsi dai comuni di residenza.
In pratica, costretti senza condanna e senza aver violato alcuna legge, ai domiciliari.
Soltanto loro: altro scherzo di carnevale in stile "Morte a Venezia":  https://www.youtube.com/watch?v=36QBU474nqM

Materiale aggiunto  e spuntini: 

"Il Corriere, per diffondere un po' di allegria, rilancia le previsioni del menagramo Bill che immagina una nuova imminente catastrofe. Il Giornale di Brescia minaccia in maniera violentissima Ancora Italia rispolverando tecniche tipiche degli anni '70. Repubblica spiega che i no vax possono comprare i biscotti ma non le mutande.  La Verità si interroga sull'efficacia della quarta dose." Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=oXL1vISThb0

"L’intervento terapeutico (vaccini mRNA) sta peggiorando lo stato di salute e portando a un numero eccessivo di ospedalizzazioni e decessi. I dati qui presentati infrangono la narrativa ufficiale che afferma falsamente che l’America sta vivendo “una pandemia di non vaccinati”. I dati mostrano che la pandemia sembra effettivamente essere accelerata dai vaccini covid-19, mentre gli individui non vaccinati stanno avendo esiti di gran lunga migliori rispetto ai vaccinati".

 "Questi dati del DoD / JAIC frantumano assolutamente la falsa narrativa delle autorità che stanno ancora tentando di convincere il pubblico a pensare che gli ospedali siano pieni di persone non vaccinate. In realtà, la stragrande maggioranza dei ricoveri e dei decessi avviene tra coloro che sono stati completamente vaccinati, secondo i 5,6 milioni di persone studiate in questo particolare set di dati (Medicare). È importante sottolineare che i risultati sulla salute post-vaccino stanno peggiorando nel tempo, il che significa che i vaccini sembrano danneggiare gradualmente il sistema immunitario nei mesi successivi, rendendo gli individui vaccinati molto più vulnerabili alle infezioni successive. Questa è la definizione stessa di ADE (Antibody Dependent Enhancement), di cui siamo stati avvertiti. Ora, sembra che l’ADE non sia più solo una teoria, ma piuttosto un fenomeno confermato riflesso nei dati ufficiali di Medicare".

venerdì 21 gennaio 2022

Diffida contro l'obbligo vaccinale

 


- Ritenuto che allo stato attuale, a fronte dell’ introduzione di obblighi per quanto sopra illegittimi, non viene previsto tuttora alcun ristoro (Sentenze Corte Costituzionale 307/1997 e 5/2018) in caso di effetti avversi conseguenti al vaccino, la cui natura -in ipotesi, anche lesiva o mortale- viene ammessa in via esplicita dal Legislatore all’art. 3 del d.l. 44/2021 istitutivo dello “scudo penale” per i fatti di cui agli articoli 589 e 590 del codice penale verificatisi a causa della somministrazione di un vaccino per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2;


- Tenuto conto che detto “scudo penale” ha già trovato applicazione in riferimento a diverse reazioni avverse mortali, riconosciute come riconducibili al vaccino, quantificabili in non meno di 16 decessi a mente degli ultimi dati rilasciati dall’ AIFA, e che non sono tuttora noti i dati sulla sicurezza e l’efficacia a lungo termine, che verranno pubblicati dalle case produttrici non prima del 2023;

-Atteso che la terapia preventiva anti Covid 19 autorizzata solo in via condizionata da EMA e AIFA fino al 31-12-2021 non previene né immunizza dal virus, e che attualmente esistono protocolli terapeutici alternativi regolarmente approvati che ai sensi dell’art. 4 par. 1, Regolamento CE 507/2006, oggi rendono nulli i presupposti di tale autorizzazione. 
 
- Ritenuto infine che la somministrazione di una terapia “preventiva” a prescindere dal consenso del soggetto, con previsione di sanzioni per chi decida di non assumerla, configura un vero e proprio Trattamento Sanitario Obbligatorio adottato in via generalizzata e in dispregio delle procedure e delle garanzie di Legge;

- Visti gli artt. 28 della Costituzione e 51, 323 e 610 del Codice Penale (quest’ultimo contestabile, in ogni caso, sotto forma di tentativo, in caso di coercizione a un trattamento sanitario sotto minaccia di sanzione)


COMUNICA

Di volersi avvalere del proprio Diritto di Libera Scelta Terapeutica come sopra descritto e indicato.


DIFFIDA

l’ASL di riferimento a comunicare all’ Agenzia delle Entrate i propri dati sensibili, tutelati dal vigente Regolamento UE nr. 679/2016; (GDPR 


DIFFIDA 

l’ Agenzia delle Entrate di .........., in persona del Funzionario responsabile, dall’ irrogare, per il rifiuto alla vaccinazione, qualsiasi sanzione amministrativa o pecuniaria comunque detta, riservando in ogni caso l’impugnazione del provvedimento e rendendolo diversamente edotto, fin d’ora e in caso di emissione e notifica dell'atto sanzionatorio, che si provvederà a sporgere denuncia nei suoi confronti per i reati sopra detti, innanzi alla competente Procura della Repubblica, per la esecuzione delle disposizioni, con ogni evidenza illegittime e lesive di Diritti Fondamentali dell’ Uomo in materia di consenso al trattamento in ambito medico, introdotte Decreto 07.01.2022 nr. 1.

“Il presente atto, vale come diffida nei confronti di tutte le parti interessate alla gestione e custodia dei dati sanitari e non solo nelle persone dei relativi responsabili pro- tempore, alla divulgazione a qualsiasi titolo delle informazioni in argomento, riservandosi si da ora di adire per vie legali in ogni sede penale e civile con immediata richiesta di risarcimento del danno arrecato nei confronti di chiunque si accertasse aver contravvenuto alle vigenti norme in materia di tutela della privacy.”

Distinti saluti
Luogo, data, firma



Battaglia navale al Quirinale... (e naufraghi a mare)

 


...la corazzata Draghi appare fermamente intenzionata ad affrontare la battaglia del Quirinale, ma il suo armamento appare adesso meno possente di quando, nel febbraio scorso, ha conquistato con grande facilitá Palazzo Chigi, facendo chiaramente intendere che quella era solamente una tappa intermedia prima di fare rotta verso mari piú profondi.

D’altro canto, in quel di Montecitorio e di palazzo Madama, fra tenenti di vascello e capitani di fregata ci si diceva certi che Sir Drake fosse predestinato a sbarcare trionfalmente nel porto quirinalizio, dove commodori e contrammiragli di alto lignaggio gli avevano riservato un munitissimo ponte di comando, da cui avrebbe potuto comodamente tracciare le rotte per tutti i mari italiani. Anzi – aggiungevano i piú smaliziati – dopo il ritiro della corazzata del Quarto Reich (!), forse l’uomo del “Britannia” avrebbe potuto ambire a ricoprire un ruolo importante anche nella piú grande flotta europea.

Adesso, peró, la corazzata Draghi non sembra piú poter contare sull’appoggio del naviglio di quasi tutti gli schieramenti politici; e, se vorrá conquistare il Quirinale, dovrá rassegnarsi a navigare da sola o quasi, facendosi largo a cannonate tra le flotte imbaldanzire dei partiti e delle coalizioni. Ma, soprattutto, dovrá venire a capo degli ammutinamenti della bassa forza di moderati, grillini pentiti, transfughi assortiti e “minori” un po’ di tutti i partiti, terrorizzati dalla prospettiva che l’abbandono del porto di palazzo Chigi per quello del Colle Piú Alto possa causare la fine anticipata della legislatura.

In veritá, mentre tutti gli esperti in battaglie navali si sollazzano col pallottoliere, sommando i voti che i diversi schieramenti politici potrebbero mettere a disposizione dei rispettivi beniamini, quasi nessuno sembra prestare attenzione a questa massa di peones del mare che stanno caricando a pallettoni gli archibugi da franchi tiratori, decisi piú che mai a votare soltanto per un candidato che, una volta eletto, possa garantire che non scioglierá le Camere e non convocherá le elezioni fino all’ultimo giorno utile di questa malinconica legislatura.

Gli Ammutinati del Bounty sono oggi il gruppo parlamentare (informale) piú numeroso di Camera e Senato. Fra i 630 deputati e i 315 senatori, quanti sono coloro che hanno la quasi certezza di non tornare a sedere sulle auguste poltrone? Secondo me, non meno di 500. Bisogna calcolare innanzitutto quanti sono condannati a perdere il seggio per la riduzione di un terzo dei parlamentari, in numero di 335 (230 deputati e 115 senatori).

Poi c’é il grande bacino formato da grillini  e da post-grillini sciamati via, i trafelati resti di quel baldanzoso esercito che aveva varcato i portoni dei palazzi del potere con numeri da capogiro: 339 eletti, 227 alla Camera e 112 al Senato. Per loro, oltre al sacrificio di un terzo sull’altare della loro stessa demagogia, c’é da calcolare lo squagliamento vaticinato dai sondaggi preelettorali, che li vedono precipitare dall’incredibile 36% del 2018 ad una previsione che oggi si aggira attorno al 15%.

Non se la passano bene neanche quelli di Forza Italia. Pure loro, oltre alla decimazione imposta dalla riduzione dei parlamentari, dovranno affrontare un salasso non da poco, dovendo passare – secondo i sondaggisti – dal 14% del 2018 ad un prevedibile 8% nel 2023.

Infine v’é una pletora di centristi in cerca di sistemazione, di ex-grillini variamente accasati, di “responsabili” alla frutta, di sedicenti indipendenti e di peripatetici dei gruppi parlamentari minori, la cui unica e pur remota speranza di tornare a Montecitorio o a palazzo Madama é riposta in una agognata riforma proporzionalista del sistema elettorale; riforma altamente improbabile, atteso che le due coalizioni di centro-destra e centro-sinistra sono contrarie.

In totale, dunque, una ciurma di circa 500 marinai della politica, fermamente decisi a difendere quel che resta della legislatura dalle insidie del dopo-elezioni presidenziali, e disponibili ad arruolarsi (magari soltanto temporaneamente) sotto le bandiere di qualunque ammiraglio che possa conservar loro il posto sul cassero per un ultimo anno di navigazione.

Fra questi 500 o giú-di-lí l’ammiraglio Berlusconi intende andare a cercare i voti che gli mancano. Offrendo non giá ricompense in dobloni, come suggeriscono i suoi detrattori, bensí la garanzia di prosecuzione della legislatura. Se io vado al Quirinale – é il ragionamento del Cavaliere – garantisco il sostegno al governo Draghi fino all’ultimo giorno utile del 2023. E se Draghi resta al governo, la legislatura dura. Se invece al Quirinale dovesse andare Sir Drake, si dovrebbe formare un nuovo governo, e questo non reggerebbe ai contrasti fra i partiti, contrasti fatalmente acuiti da una campagna elettorale alle porte.

É un discorso, quello dell’ammiraglio Silvio, che é come musica per le orecchie di ammutinati e congiurati. Il guardiamarina Letta lo sa, e questo spiega le sue bordate disperate per ottenere che la corazzata del centro-destra cambi comandante. Certo, tutto si aggiusterebbe se la corazzata Mattarella si decidesse a restare alla fonda del Quirinale ancóra per un annetto. Anche in questa ipotesi, infatti, il governo Draghi rimarrebbe al suo posto e la legislatura farebbe il suo corso.

Quello che oggi appare arenato sul bagnasciuga é proprio Sir Drake, che nessuno (tranne la Meloni) vorrebbe veder traslocare da palazzo Chigi.

Intanto il mare si agita, le onde si alzano, e all’orizzonte compaiono nuove imbarcazioni: il brigantino Amato, il dragamine Gentiloni, la corvetta Casini e, ancóra una volta, il vecchio e rabberciato galeone Prodi.

La battaglia navale é solo all’inizio...

Michele Rallo



mercoledì 19 gennaio 2022

Gran Bretagna ed Israele rinunciano al green pass - Fissazioni balenghe decadono (ma restano in Italia)



Dopo le affermazioni del premier britannico, relativamente all'abbandono del green pass, che seguono quelle del ministro israeliano Liberman (vedi dabbasso) non si capisce perchè l'ex banchiere qui, in Italia, si ostini in una battaglia persa in partenza, quando altrove stanno già mollando l'osso.



Israele. Governo: il certificato verde va eliminato - "Non c'è logica medica ed epidemiologica nel Green Pass, come molti esperti concordano. Quello che c'è è un danno diretto all'economia, al funzionamento quotidiano [del Paese] e inoltre un contributo significativo al panico tra la popolazione. Sto lavorando con tutte le parti per eliminare il Green Pass e preservare una routine normale per tutti noi" Ha detto il 18 gennaio il ministro delle Finanze Avigdor Liberman...”

Difatti, alle affermazioni del citato individuo da Tel Aviv, si aggiungono ora quelle del personaggio del n° 10 di Downing Street, come riportate dal Televideo RAI del 19 gennaio 2022 (vedi foto di copertina)  

Giorgio Stern