martedì 10 dicembre 2024

Siria. Epilogo di un esperimento laico sincretico...



La Siria baathista, ultima espressione del socialismo arabo rimasta dopo il crollo della Jamahiriya libica, è caduta. L’epoca degli Assad, cominciata nel 1971, si è conclusa con la fuga di Bashar in Russia, che sembra avergli concesso asilo politico. L’intera vicenda ha dell’incredibile, se si considera la totale arrendevolezza delle forze armate siriane e l’atteggiamento tenuto da tutti i grandi “comprimari”, dalla Turchia al Qatar, dall’Iran alla Cina, dalla Russia a Israele, dall’Arabia Saudita agli Stati Uniti.

La travolgente offensiva è stata condotta dal gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham, storicamente collegato alla Turchia, ed è stata anticipata da una serie di raid aerei israeliani che hanno bersagliato depositi di armi, strutture militari e canali di comunicazione in svariate aree della Siria. Secondo il «Kyiv Post», gli specialisti di Kiev avrebbero contribuito ad addestrare il gruppo jiahdista appoggiato dalla Turchia, di cui era stata peraltro segnalata la presenza sul campo di battaglia ucraino a sostegno delle forze armate locali. Stando a quanto rivelato da «Reuters» sulla base di confidenze rese da ben cinque fonti anonime addentro alla questione, prima che il governo baathista crollasse, gli Stati Uniti e gli Emirati Arabi Uniti avevano pianificato di proporre a Damasco la revoca delle sanzioni come contropartita per la fuoriuscita della Siria dall’Asse della Resistenza.

Mentre l’ambasciata iraniana veniva saccheggiata a poche ore di distanza dall’evacuazione del personale diplomatico, una fonte anonima assicurava alla «Tass» che «i funzionari russi sono in contatto con i rappresentanti dell’opposizione armata siriana, i cui leader hanno garantito la sicurezza delle basi militari russe e delle istituzioni diplomatiche in Siria». Il Centcom statunitense, dal canto suo, ha condotto decine di attacchi aerei in territorio siriano contro strutture militari controllate da gruppi jihadisti. Le forze armate israeliane, invece, sono penetrate oltre la linea di demarcazione del Golan ed hanno moltiplicato i raid contro basi aeree, sistemi militari, strutture di intelligence, militari e governative per prevenire una loro possibile cattura ad opera di forze giudicate “ostili”.

A Damasco, Aleppo, Hama e Homs, va diffondendosi il caos, e sul futuro del Paese, così come sulla sorte della miriade di minoranze etniche e religiose che lo abitano (a partire da quella alawita, ma non solo), aleggia la più totale incertezza...

Giacomo Gabellini


Video collegato con Gianandrea Gaiani, direttore della rivista «Analisi Difesa»: https://youtu.be/nJpr5qAyifA

lunedì 9 dicembre 2024

La Siria smembrata... da riformattare...

 



"Biden si è di fatto assunto la responsabilità di quanto sta avvenendo in Siria, del suo sostegno a Israele e del modo in cui gli Stati Uniti hanno gestito la situazione. E non c’è dubbio che l’indebolimento dell’Iran, l’indebolimento di Hezbollah e le azioni di Israele abbiano permesso che ciò accadesse. Per quanto riguarda la Russia, sospetto che il presidente iraniano e il presidente Putin abbiano già pensato a tutto. La base navale rimarrà lì. I terroristi non daranno fastidio ai russi".  (Dichiarazione dell'ex comandante della NATO in Europa, generale Wesley Clark).

"Gli Stati Uniti potrebbero rimuovere il gruppo HTS dalla lista dei terroristi per stabilire un contatto con esso"Lo scrive il Washington Post riferendosi a un anonimo funzionario americano. Va notato che gli Stati Uniti interagiscono con tutti i partecipanti al conflitto siriano, compreso Hayat Tahrir al-Sham. "Quando gli è stato chiesto se il governo degli Stati Uniti avrebbe revocato lo status di terrorista al gruppo, cosa che avrebbe consentito a Washington di stabilire contatti più stretti e una cooperazione con esso, il funzionario non lo ha escluso", si legge nell'articolo.  Il britannico The Telegraph scrive che Londra potrebbe adottare misure simili. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti non sono del tutto fiduciosi in un simile passo, poiché “temono la creazione di un vuoto di potere e una forte radicalizzazione del sentimento in Siria”.

Intanto le truppe israeliane entrano in Siria.  Come hanno già riferito le autorità israeliane, hanno prima catturato la zona cuscinetto sulle alture di Golan. La parte occidentale di queste alture fu conquistata da Israele nel 1967. Tuttavia, gli israeliani sono già andati oltre la zona cuscinetto e avevano attaccato gli insediamenti di Al-Quneitra, Al-Baath, Al-Hamidiya e, ancora più a nord, Khadr. Allo stesso tempo, gli aerei israeliani bombardano intensamente obiettivi nel sud della Siria, nell’area delle province di Daraa ed Es-Suwayda.  Vale anche la pena notare che né gli stati stranieri né le nuove autorità di Damasco hanno espresso proteste riguardo all’avanzata di Israele nel territorio siriano". (N.S.)

"La lobby israeliana promuove attivamente l’idea della creazione del Kurdistan. Adesso vede le condizioni ideali per questo, con il crollo della Siria e l’avvento al potere della squadra di Trump, che non ha alcuna simpatia per la Turchia. Tuttavia, anche lì ci sono opinioni diverse: per esempio, sebbene gli isolazionisti simpatizzino con i curdi, non vogliono spendere molte risorse per sostenerli e mantenere le truppe americane in Siria. Gli attori in Medio Oriente continueranno a trarre vantaggio da questa divisione a Washington come parte della lotta per riformattare la Siria". (M.D.)



Articolo collegato:   https://paolodarpini.blogspot.com/2024/12/lo-sfacelo-siriano.html


Video collegati: 

Il fallimento in Siria è una lezione per la Russia: https://www.youtube.com/watch?v=eFu4NziZbaQ

La Siria è un pezzo della scacchiera da sacrificare? Se ne parla a "Dietro il Sipario" con Pino Cabras, Umberto Pascali e Gianmarco Landi: https://www.youtube.com/watch?v=ukpE8WfwsWQ&list=PLEIfbcrxLG6cj0Tqk0GCH5a-j8OIdZOr0&index=1

sabato 7 dicembre 2024

Romania. L'elite filo-occidentale rifiuta il piatto elettorale indigesto...

 


Romania. Democrazia all'occidentale... - C'era una volta la “coda alla vaccinara” adesso siamo arrivati alla “democrazia all'occidentale”, se non piacciono i risultati si annullano le elezioni. E' ciò che sta accadendo in Romania, dove hanno vinto i non allineati e di conseguenza gli schifati difensori della democrazia certificata (controllati da NATO, USA, UE e oligarchi vari) hanno deciso di rimandare il piatto al cuoco del locale. La mossa è degna della sceneggiata “Il bucone” uno dei primi psicodrammi in cui mi cimentai tanti anni fa a Calcata, poi portato in tourné anche a Mazzano, con il titolo “vado a Mazzano e torno”, riedizione del vecchio film western “vado l'ammazzo e torno"...  (P.D'A.)


“Le elezioni presidenziali si erano tenute al primo turno il 24 novembre u.s. con risultati che avevano rovesciato tutte le previsioni elettorali: vincitore a sorpresa il diplomatico sovranista filorusso Calin Georgescu seguito dalla liberista filoeuropea Elena Lasconi. A seguito di questi risultati c'erano state contestazioni da parte di due candidati di minoranza che avevano chiesto un riconteggio. Avvenuta la conta, la Corte Costituzionale aveva comunque validato il voto ma la Procura ora ha avviato due indagini per chiarire l'origine sospetta dei finanziamenti della campagna elettorale di Georgescu. Le ipotesi di reato sono tentata corruzione degli elettori e riciclaggio” (Rai News)


“Elezioni rumene. Candidato "filorusso" dato per vincente? Elezioni annullate. Perchè i Rumeni hanno sbagliato a votare. I democratici doc dichiarano: "Impareremo ai Rumeni a votare bene". Vi ricorda qualcosa? Qualche anno fa lo disse Bruxelles agli italiani. In Georgia per lo stesso motivo si sta tentando una nuova Maidan modello Ukraina. A Seul per il momento gli è andata male. Chi sarà il prossimo ad essere piegato alla Democrazia DOC? La Francia in piena crisi politica? La Germania a elezioni a febbraio?” (J.K.)


“Le élite europee non hanno apprezzato i risultati inattesi delle elezioni presidenziali in Romania? Nessuna domanda! Hanno semplicemente cancellato questi risultati! Senza alcuna spiegazione sensata! Cioè, hanno detto che la Russia in qualche modo è intervenuta. Inoltre, è intervenuta in modo tale da fare vincere il candidato il cui punteggio prima del primo turno era dell'1%! Bisognava riuscire ad intervenire in modo tale da sceglierlo all'ultimo momento e portarlo al secondo turno! Ma sembra che la farsa rumena non solleverà alcuna questione tra i liberali europei! La democrazia europea è completamente degenerata...” (V.K.)


"Il presidente Iohannis non ha accettato la vittoria di Georgescu-Roegen al primo turno delle elezioni presidenziali. Ha declassificato i documenti dell'intelligence rumena che affermavano che la Russia era dietro una campagna per promuovere Georgescu-Roegen, che si sarebbe rifiutato di aiutare l'Ucraina se avesse vinto le elezioni. La Corte Suprema della Romania ha annullato i risultati del primo turno e ha ordinato una nuova votazione..." (O.S.)


Notizie raccolte da varie fonti e rielaborate da P.D'A.



Video collegato di Stefano Orsi: https://youtu.be/F9NQt7kxzNg


Nicolai Lilin. Romania. Il candidato presidente che spaventa l’Occidente: https://www.youtube.com/watch?v=tw-3ZL8q6bU


venerdì 6 dicembre 2024

Intervista di Sergey Lavrov con Tucker Carlson... e risvolti all'incontro OSCE di Malta

 


6 dicembre 2024 - Una curiosità. Lavrov nell'intervista ha detto a Carlson che gli europei scappano da lui quando lo vedono:  “Diventa tossico quando qualcuno vede un americano o un europeo parlare con me. Gli europei generalmente scappano quando mi vedono. Questo è stato il caso durante l’ultimo vertice del G20. Sono adulti ma si si sono comportati come bambini. Incredibile". 

(Nota del redattore: " La stessa cosa  è avvenuta recentemente a Malta,  in cui alcune delegazioni europee, tra cui quelle dei Paesi Baltici e della Polonia, guidata dal ministro Radoslaw Sikorski, hanno lasciato la sala del vertice ministeriale dell'Osce non appena Lavrov ha preso parola").  

Punti chiave dell'intervista

• Ufficialmente noi non siamo in guerra con gli USA. Alcuni definiscono quella che sta accadendo in Ucraina una guerra ibrida. La chiamerei così anche io. Ovviamente, gli ucraini non potrebbero fare ciò che fanno con le armi avanzate a lungo raggio senza la partecipazione diretta del personale militare americano.

• Non vogliamo peggiorare le cose. Ma poiché l’ATACMS e altre armi a lungo raggio vengono utilizzate su tutta la Russia, inviamo segnali.

Ci auguriamo che un paio di settimane fa il nuovo sistema Oreshnik sia stato preso sul serio.

• Nella sua ultima dichiarazione, il presidente V.V. Putin ha chiarito che siamo pronti a qualsiasi sviluppo degli eventi. Preferiamo una soluzione pacifica attraverso negoziati basati sul rispetto dei legittimi interessi di sicurezza della Russia, del rispetto del popolo russo che vive in Ucraina, dei suoi diritti fondamentali, linguistici e religiosi, distrutti da una serie di leggi adottate dal parlamento ucraino.

• Se vuoi rispettare la Carta delle Nazioni Unite, devi rispettarla nella sua interezza. Permettetemi di ricordarvi che questo documento, tra le altre cose, afferma che tutti i paesi devono rispettare l’uguaglianza degli stati e il diritto delle nazioni all’autodeterminazione.

• Le persone nell'est e nel sud dell'Ucraina, nel Donbass e nella Novorossiya non ritengono che il regime di Zelensky rappresenti i loro interessi. Come possono rappresentarli quando la loro cultura, lingua, tradizioni, religione, tutto questo è proibito?

• Prendiamo qualsiasi conflitto: gli USA, la Gran Bretagna, l'Unione Europea intervengono, dicono che i diritti umani sono stati gravemente violati <...>. In Ucraina non si parla mai di “diritti umani” perché vedono che questi stessi diritti umani per la popolazione russa e di lingua russa sono completamente vietati dalla legge.

• Gli occidentali stanno lottando per mantenere la loro egemonia nel mondo, in qualsiasi Paese, regione, in qualsiasi continente. Noi stiamo combattendo per i nostri legittimi interessi di sicurezza. <...> Stanno lottando per un regime pronto a vendere o cedere tutte le risorse naturali e umane all'Occidente. Stiamo lottando per le persone che vivono in queste terre, i cui antenati le hanno sviluppate per secoli, hanno costruito città e fabbriche.

• Storicamente, gli Stati Uniti in politica estera hanno cercato di creare alcuni problemi per poi vedere se riuscivano a “catturare un pesce nel torbido”: l'aggressione irachena, l' “avventura” libica con la distruzione dello Stato, la fuga dall'Afghanistan... ecc.

• Nella Siria orientale, gli americani stanno alimentando i separatisti curdi utilizzando i profitti derivanti dalla vendita di petrolio e grano, risorse che utilizzano rubandole alla Siria stessa.

• L'Alleanza del Nord Atlantico, almeno sotto l'amministrazione Biden, guarda all'intero continente eurasiatico. Queste “strategie indo-pacifiche”, il Mar Cinese Meridionale e il Mar Cinese Orientale sono già nell’ ”agenda” della NATO.

• Gli americani affermano che non possono permettere alla Russia di vincere in Ucraina perché ciò minerebbe l' “ordine mondiale basato sulle regole”, che sono le regole americane.

 Per quanto riguarda gli Stati Uniti, non vogliamo la guerra con nessuno. <...>

Parlare di uno scambio nucleare limitato è un invito a un disastro che non vogliamo.

L'intervista integrale di Serghey Lavrov con Tucker Carlson in inglese: https://rutube.ru/video/2072a0489a5711c72ec0376660dcaae6/ 

L'intervista, tradotta da Visione TV, in italiano:   https://www.youtube.com/watch?v=qJ7I74lj3ok




Commento di Daniele Lanza: "Malta, riunione dell'OCSE. I delegati di alcuni Paesi europei non trovano di meglio che alzarsi indignati ed allontanarsi dalla sala in ordine appena si da la parola a Lavrov (per la prima volta davanti a tanti capi di stato occidentali da 2 anni ad oggi). In realtà i media non precisano che ad allontanarsi sono i ministri di: Polonia, Baltico, Rep.Ceca e Romania (ossia coloro che una cippa beneamata contano). Gli USA invece non se ne vanno (Blinken resta ad ascoltare), come a dire che alcuni europei sono divenuti più antirussi degli americani medesimi per condizionamento... cioè quel meccanismo in base al quale il burattino interiorizza i comandi del padrone a tal punto che lo scimmiotta in modo caricaturale anche quando necessario non è (difficile spiegargli quando non è il caso). Non importa. Di polacchi e baltici il ministro Lavrov può fare a meno... dalla sua parte ha ME e questo compensa..."




Commento di V.RF: "A giudicare dalle dichiarazioni del capo Ministero degli Esteri, in questa fase non sono previsti negoziati sull’Ucraina.  La posizione della Russia non cambierà e nessuno si adatterà a nessuno nelle realtà esistenti sulla terra. È importante che secondo la Costituzione ci siano 4 regioni, il che significa che non ci saranno concessioni in prima linea.  Nei confronti degli Stati Uniti la posizione è quanto più pacifica possibile, come al solito. Non ci sarà alcuna guerra nucleare, tutti potranno dormire sonni tranquilli..."

(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)

giovedì 5 dicembre 2024

Georgia. Le proteste filo UE non bucano... - L'Occidente annuncia sanzioni punitive!

 

Georgia. Protestanti invocano l'intervento della UE


Il Ministero degli Interni georgiano ha riferito del ritrovamento di oggetti esplosivi e di bombe molotov durante perquisizioni negli uffici dei partiti che cavalcano la protesta. Un video distribuito dal dipartimento mostra gli oggetti incriminati. (S.)

Zelenski ha affermato che l’Ucraina sta preparando sanzioni contro la Georgia “per aver disperso le proteste”.  Il degenerato  ha deciso di fare il giudice della pace. Forse per la rabbia che  la Georgia abbia trovato la forza di rifiutare lo scenario ucraino? (M.Z.)

Washington ha annunciato  azioni contro la Georgia  per sostenere le proteste delle opposizioni sconfitte alle urne.  “Gli Stati Uniti condannano fermamente la repressione del partito al governo Sogno Georgiano contro i georgiani manifestanti dell’opposizione.  Gli Stati Uniti  si stanno ora preparando a utilizzare quegli strumenti ritenuti opportuni, comprese sanzioni aggiuntive, per punire il governo georgiano” (POOL N3)

Il  primo ministro georgiano, Irakli Kobakhidze, vincitore alle elezioni,  ha sottolineato che "lo scenario “Maidan” non si ripeterà a Tbilisi grazie a istituzioni forti e persone sagge".

Nota: 
Il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze, democraticamente eletto, ha sospeso fino al 2028, i negoziati per l’adesione all’Unione europea. 




Corea del Sud. Yoon Seok Yeol svergognato...



mercoledì 4 dicembre 2024

Fuga dall'inferno occidentale... di Maria Zakharova