domenica 31 dicembre 2023

Un semplice congelamento del conflitto in Ucraina non è nell’interesse della Russia...

 


Qualsiasi congelamento del conflitto in Ucraina è inaccettabile per la Russia. Ciò sarebbe solo nell’interesse del nostro avversario geopolitico nella persona degli Stati Uniti e dell’intero Occidente collettivo. Perciò dovremmo accordarci non sull’Ucraina ma sui nuovi principi della sicurezza europea e globale.

Per quanto riguarda lo status neutrale dell'Ucraina, quando il 14 dicembre 2023 il Presidente della Federazione Russa ha espresso questa tesi come una delle condizioni per un accordo, non c'era ancora stata la decisione dell'Unione Europea di avviare i negoziati con Kiev per la sua adesione alla UE. La decisione è apparsa la sera dello stesso giorno.

È ovvio che l’appartenenza all’Unione Europea non implica alcuno status neutrale: il paese membro è completamente radicato nello spazio economico, politico-militare dell’Occidente. Di conseguenza, un paese del genere sosterrà le sanzioni economiche contro la Federazione Russa. Non c'è odore di neutralità qui.

 Ancora una volta, un simile passo da parte dell'Occidente incoraggia la Russia ad adeguare gli obiettivi dell'operazione speciale dal punto di vista della geografia ucraina. Perché anche una parte del territorio dell'ex Ucraina, che entra nella UE e quindi  nella NATO, non può essere adatta alla Russia. Per questo motivo, tra le altre cose, è nata la SMO.

In generale, nessuna concessione all’Occidente può essere fatta durante la formazione di nuovi principi di sicurezza europea. Questa posizione è dettata non solo dagli interessi nazionali della Russia ma anche dal principio del diritto internazionale sull’indivisibilità della sicurezza: sta nel fatto che la sicurezza di uno Stato non dovrebbe essere garantita a scapito della sicurezza di un altro.

 Elena Panina








Integrazione:

Analisi della situazione strategica e geopolitica dall'Ukraina al Medio Oriente al Mar Rosso e all'Africa, e poi fino in Cina. I teatri sono molti ma la guerra è una sola: NATO-USA contro il Mondo - l'Italia c'è dentro fino al collo, però nessuno ce lo dice, men che meno il governo. Quando toccherà a noi? A cosa andiamo incontro già domani? Il generale Cesare Dorliguzzo analizza le motivazioni che alimentano le crescenti tensioni...” - https://www.youtube.com/watch?v=NA8nocXCfL0

sabato 30 dicembre 2023

Le agenzie di stampa battono dispacci drammatici sulla situazione in Palestina...

 


La Resistenza palestinese oppone  al disegno sterminatore di Israele un'indomabile volontà di esistere e resistere.

Incredibilmente, uno dei più potenti apparati militari del mondo, l'esercito israeliano, da tre mesi non  riesce nel suo intento di pulizia etnica di un popolo che non cessa di battersi per la propria esistenza.

Ciò a cui assistiamo è unico nella storia di liberazione dei popoli. La Lotta di Liberazione palestinese ha messo lo stato sionista in un  cul de sac politico. 

Se da una parte, Israele rivela la natura coloniale e criminale, dall'altra deve sterminare un intero popolo, perchè, se non vi riesce, perde.

Perde la maschera che ha cercato costruirsi di fronte al mondo e di fronte a sè medesimo.

Israele è condannato alla sconfitta se un solo palestinese resterà vivo in Palestina. Ed è ormai chiaro per tutti che Israele questo non può permetterselo.

Israele ha già perso comunque. E con Israele i suoi complici e manutengoli.

Questo è il messaggio di fine d'anno che arriva dalla Palestina in lotta. 

Giorgio Stern



Segue la dichiarazione congiunta delle forze della Resistenza Palestinese:  https://www.instagram.com/p/C1cTp8dskkO/?igsh=MzRlODBiNWFlZA==


P.S.: In queste ultime ore Il Sudafrica denuncia Israele alla Corte Internazionale di Giustizia: “A Gaza genocidio deliberato”



Riflessioni sulla Notte senza Tempo del Circolo Vegetariano

 


Scriveva Paolo in occasione del Capodanno 2017 (a quell’epoca eravamo già insieme da alcuni anni): “Ricordo, quando questa tradizione, della Notte senza Tempo, lanciata dal Circolo vegetariano VV.TT., era ancora ai primordi, a quel tempo (metà degli anni '80) eravamo a Calcata, nella valle del Treja e sentivamo il bisogno di portare il messaggio dell’ecologia anche in forme ludiche, nelle ricorrenze festaiole ormai consolidate, com’è appunto il  Capodanno.

Così pensammo di organizzare  un capodanno alternativo, senza festoni né mortaretti, né brindisi, né cenoni, né luminarie… insomma una nottata all’insegna della riscoperta del nostro habitat e del tempo in cui ci si trova. E l’idea maturò in una esplorazione notturna del territorio, in qualsiasi condizione atmosferica, con la pioggia, la neve, il vento, il ghiaccio che scricchiola sotto i piedi, oppure con la luna piena, con il tepore di un focherello acceso nella notte, con le lacrime e la gioia per aver compreso il messaggio: “Siamo presenti!” 

Ma la Notte senza Tempo è anche uno scherzo, un imbroglio, un modo per attirare quelli che solitamente si fermano al guado, ma che vengono attirati dal messaggio di una nuova dimensione magica, aldilà della realtà virtuale e della società dei consumi. L’uomo ha bisogno ancora di magia di poesia di trasgressione. Ma non la trasgressione delle pasticche strizza cervelli, non la magia del mago Otelma e delle immagini new age, non lo scaricamento isterico della tensione e la finta condivisione di facebook, non lo stappamento di bottiglie di champagne ammuffite dalla consuetudine…

Ci vuole una vera magia, una vera trasgressione, una vera presenza, la presenza nella natura che ci è madre, che tutti ci accomuna, la consapevolezza di essere vivi.

Ricordo che anche la prima Notte senza tempo, da che eravamo insieme,  la trascorremmo separati. Non so se lui già sapesse che sarebbe stata l’ultima a Calcata, infatti l’indomani mattina, 1 gennaio 2010 partii da Spilamberto per andare da lui e con lui a Treia, la sua futura, di lì a pochi mesi, residenza.

Da allora di anni ne sono trascorsi parecchi, ricordo tante Notti senza Tempo trascorse a Spilamberto, a Piumazzo, a Guiglia e poi chissà dove (la memoria non assiste), con una cena frugale a casa nostra con la formula “ognuno porta qualcosa da condividere”, seguita dalla scrittura di biglietti con pensierini di buon auspicio per l’anno veniente, che venivano posti in un cestino in attesa di essere letti e di altri biglietti in cui confessare le nostre caratteristiche indesiderate, delle quali avremmo tentato, con tante buone intenzioni, di liberarci (chissà se qualcuno c’è mai riuscito?), una passeggiata nella Natura “con qualsiasi condizione meteorologica”, durante la quale o al ritorno della quale, si accendeva un fuocherello (e chi si azzerderebbe più, ormai?) nel quale, mentre lo osservavamo rapiti, avremmo bruciato i biglietti con i pensieri da lasciar andare. Intorno alla mezzanotte o poco dopo (di solito ce ne rendevamo conto senza guardare l’orologio, sentendo i botti, sempre demonizzati per il disturbo che creano agli animali domestici o selvatici e a coloro che fregandosene dell’inizio del nuovo anno, avrebbero voluto dormire) si rientrava in casa e si dava luogo alla lettura casuale dei biglietti di buon auspicio, seguita da un brindisi finale, baci e abbracci. Paolo tra sé e sé concludeva con un “ed anche per quest’anno l’abbiamo sfangata!”

La Notte  senza Tempo del 31 dicembre c’è ancora, il Tempo della Natura è sempre lo stesso e la Natura è sempre lì che aspetta chi la ama e la rispetta tanto da immergercisi, sia di notte che di giorno, col sole, col buio, col freddo e col caldo, con il sole e con la pioggia, col terreno secco, fangoso o pieno di neve.

Chissà se in questa o in un’altra vita, la potremo ripetere, assaporando quella magia, a Spilamberto, a Treia, chiunque e ovunque si sia, con la gioia di essere vivi, sotto lo stesso cielo e con i piedi sopra la stessa Terra.

Si avvicina la sera del 31 dicembre 2023. Io sono a Spilamberto e il mio compagno Paolo è a Treia. Negli ultimi anni, tra impedimenti vari, come la “pandemia” di Covid ed l’età che avanza, togliendo forze fisiche, stiamo rinunciando (ma in futuro, chissà?) a portare avanti la tradizione della “Notte senza Tempo”.

Caterina Regazzi



P.S. Mi piace terminare con una poesia di Rodari che ho riscoperto da poco e che mi pare sia delicatamente significativa per la situazione che stiamo vivendo, e che, pur festeggiando la Vita ed il Tempo che abbiamo a disposizione, non possiamo scordare.

"Qualcuno che la sa lunga

mi spieghi questo mistero:

il cielo è di tutti gli occhi

di ogni occhio è il cielo intero.

È mio, quando lo guardo.

È del vecchio, del bambino,

del re, dell’ortolano,

del poeta, dello spazzino.

Non c’è povero tanto povero

che non ne sia il padrone.

Il coniglio spaurito

ne ha quanto il leone.

Il cielo è di tutti gli occhi,

ed ogni occhio, se vuole,

si prende la luna intera,

le stelle comete, il sole.

Ogni occhio si prende ogni cosa

e non manca mai niente:

chi guarda il cielo per ultimo

non lo trova meno splendente.

Spiegatemi voi dunque,

in prosa od in versetti,

perché il cielo è uno solo

e la terra è tutta a pezzetti."

(Gianni Rodari)


venerdì 29 dicembre 2023

UNAC support Palestine - Stay in the Streets!

 



As the people of Gaza are facing a genocide planned and orchestrated by Israel, the US and its European allies are complicit.  US bombs from US planes and artillery are killing the people of Gaza who have no way to avoid the horror.  They are being forced to stay in Gaza as death comes out of the sky.  It is a war crime to not allow civilians out of a conflict zone.  It is a war crime to starve civilians to death, deny them water, electricity, and fuel.  It is a war crime to bomb refugee camps, mosques, and hospital.  These are crimes against humanity.  Netanyahu is a war criminal but so are Biden and Sunak.


UNAC supports these important actions:
National week of action, January 1 – 7, Stand with Palestine
March on Washington for Gaza, Saturday, January 13th, 1 PM

Though it is impossible to keep up with all that is happening, Samidoun, the Palestinian Prisoner Solidarity Network has been publishing a world-wide calendar of actions in support of Palestine.  That calendar can be found here.
To add your Palestine events to Samidoun's list, send it here: samidoun@samidoun.net.

Stop the bombing of Gaza!
End all US aid to Israel!
Open up the borders and end the Siege!
Free Palestine!




Save the Date

UNAC Conference

Decolonization and the fight against Imperialism

 A conference for the entire movement

Saint Paul, MN, USA,  April 5-7, 2024

unacpeace@gmail.com

giovedì 28 dicembre 2023

Razzismo, colonialismo e ordoliberalismo nel mondo anglosassone e nordamericano...



Ecco Joe Biden che parla dal podio dell'importanza dell'interazione con le popolazioni indigene degli Stati Uniti:  gli indiani d'America. I pellerossa negli Stati Uniti vivono ancora nelle riserve e alcune comunità - circa la metà di loro - non le hanno nemmeno: su 574 tribù, solo 326 hanno riserve. Il resto continua a lottare per i propri diritti ma, ovviamente, senza alcun risultato. 

Lo stesso Biden lo ammette: “Le comunità indigene vivono ancora all’ombra delle politiche fallimentari del passato”. Lo ha affermato al recente vertice dei popoli indigeni. Allo stesso tempo, anche nelle riserve stesse, la discriminazione contro gli indiani continua: le persone delle tribù ricevono salari più bassi, non vengono assunte per incarichi governativi e c'è un aumento della criminalità.

Ora sull'Australia. Lì, su questa base, sta accadendo semplicemente l'impensabile: nel XXI secolo le autorità continuano a sequestrare bambini agli aborigeni. Questa pratica completamente genocida – in cui i bambini vengono privati ​​non solo della loro famiglia ma anche della loro cultura tradizionale – è diventata una realtà comune nell’Australia anglosassone. Stiamo parlando di una distruzione mirata del meccanismo di trasmissione del patrimonio culturale, di generazione in generazione. I residenti locali hanno fatto causa alle autorità perché i loro figli sono stati rapiti ma la causa molto probabilmente è destinata a fallire. I giudici non si assumeranno tale responsabilità con possibili conseguenze politiche. Sia la Corte Penale Internazionale (CPI), che si preoccupa solo verbalmente dei problemi dei bambini, sia Londra, con il cui consenso tutto ciò sta accadendo, rimangono in silenzio e approvano questa pratica.

E ora qualcosa sul Canada: in un paese noto per i suoi collegi chiusi per bambini indigeni, c'è semplicemente un'ondata di ultraviolenza contro i rappresentanti di nazionalità non titolari. E non stiamo parlando solo di indiani ed ebrei, il numero degli attacchi contro i quali è aumentato notevolmente dopo il peggioramento della situazione in Medio Oriente.

Sarebbe una buona idea per tutti loro affrontare i propri problemi profondi prima di fare da mentore a tutti gli altri.

 Maria Zakharova




Testo  di approfondimento: 

"L’epopea e la tragedia del popolo dalla pellerossa sono descritte in dettaglio nel libro “Tribù indiane” di Giorgio Stern ed è subito chiaro sin dalla prefazione dell’autore, in cui è detto: “Quanto qui brevemente esposto riassume un capitolo di storia determinante nei suoi sviluppi successivi, facilmente documentabile per l’accesso alle fonti e per i numerosi studi editi negli stessi Stati Uniti, spesso disatteso o snaturato dai mezzi di diffusione di massa e dagli storici di professione” - Continua:   http://www.circolovegetarianocalcata.it/2019/08/21/tribu-indiane-capitale-e-proletari-nella-storia-del-nord-america-di-giorgio-stern-recensione/

mercoledì 27 dicembre 2023

Spie al lavoro in vista del prossimo conflitto contro la Cina (e la Russia)...



"Dopo che Xi Jinping ha distrutto la rete di intelligence nordamericana in Cina, la CIA sta cercando di ripristinare la sua rete di agenti  nel Celeste Impero", lo scrive   The Wall Street Journal  citando fonti.

Dicono che da quando gli Stati Uniti hanno perso molte delle loro spie in Cina, circa 10 anni fa, Washington ha una conoscenza limitata delle decisioni segrete che il presidente cinese Xi Jinping sta avendo con la sua cerchia ristretta su temi chiave di sicurezza, inclusa la questione di Taiwan.

"Non abbiamo un'idea reale dei piani e delle intenzioni della leadership cinese - ha detto al giornale un ex alto funzionario dell'intelligence nordamericana - va osservato che il rafforzamento della rete di intelligence rivolta alla Cina è uno dei compiti dei cambiamenti titanici ma soprattutto segreti della CIA. Questi cambiamenti avvengono nel contesto di “una più ampia trasformazione della politica di sicurezza degli Stati Uniti […], che mira a preparare un possibile conflitto a livello di grandi potenze, contro la Cina e la Russia”.

"Consideriamo il controllo  sulla Cina una priorità globale, abbiamo più che raddoppiato le risorse di bilancio stanziate per la missione spionistica in Cina negli ultimi tre anni e creato il Centro Operativo RPC", ha dichiarato  il direttore della CIA William Burns.  

Ma  Xi Jinping  non nasconde quali siano le priorità della Cina:
“Ci opporremo risolutamente a chiunque tenti di separare Taiwan dalla Cina in qualsiasi modo”. Lo ha detto il leader cinese durante il discorso del 27 dicembre 2023,  in occasione del 130° anniversario della nascita del fondatore della Cina Mao Zedong.

"Lo sviluppo della Cina rafforza le forze della pace in tutto il mondo - ha sottolineato Xi Jinping, evidenziando che - indipendentemente dallo stadio di sviluppo raggiunto, la Cina non cercherà mai l’egemonia né l'espansionismo."

Comunque  la Cina apertamente fa sapere che, per difendersi,   è pronta ad  - aumentare l'addestramento al combattimento delle truppe in direzione di Taiwan per riunirsi con l'isola se gli Stati Uniti e i suoi satelliti asiatici continuano a provocare Pechino;
 difendere gli interessi di Pechino nel Mar Cinese Meridionale in un contesto di peggioramento delle relazioni con le Filippine;
 rafforzare l'interazione del PLA con le forze armate russe, che sono garanti della sicurezza nella regione Asia-Pacifico, conducendo esercitazioni e pattugliamenti congiunti;
 partecipare  ad esercitazioni congiunte con partner asiatici e arabi, tra cui Cambogia, Thailandia, Singapore, Arabia Saudita, Pakistan; rispondere  alla situazione terroristica nelle zone di confine con il Myanmar.

Per contro  anche la Corea del Sud, nota colonia statunitense, ha allertato la sua rete spionistica operante nella Corea del Nord e  ritiene che Kim Jong-un  continui a fornire grandi quantità di munizioni per artiglieria, mortai e sistemi missilistici a Putin. Pyongyang, in cambio, riceve forniture di cibo ed energia e sostegno nello sviluppo del suo programma spaziale (si veda il recente lancio di un satellite nordcoreano:    https://stream24.ilsole24ore.com/video/mondo/pyongyang-lancia-orbita-suo-primo-satellite-spia-malligyong-1/AFznxBkB).

L'intensificazione della cooperazione tra la Russia e la RPDC mina il regime di sanzioni degli Stati Uniti e complica per i nordamericani sia la corsa agli armamenti con la Cina, sia i tentativi di negoziazione con Pyongyang che Trump promette di organizzare in caso di sua elezione nel 2024.

Notizie da varie fonti raccolte da P. D'A.



martedì 26 dicembre 2023

Chi vuole la "rivoluzione colorata" in Serbia...?

 



Le pietre, i bastoni e i razzi, con cui i manifestanti hanno attaccato il palazzo del Governo, dopo la sconfitta elettorale,  non hanno soddisfatto gli scherani dell'opposizione serba, amici dell'Occidente. Alcuni di loro chiedono apertamente un’ulteriore escalation e invocano la "rivolta armata", il Maidan, a Belgrado.


Il lobbista della NATO Günter Fehlinger, membro della Società di amicizia austro-kosovara, è noto per aver chiesto la demolizione del monumento a Milica Rakic e l'installazione al suo posto di un memoriale a Madeleine Albright. Il giorno delle elezioni, Fehlinger ha coniato il termine "SerboMaidan", incitando al rovesciamento violento del governo. A giudicare dal numero di tweet postati da ieri sera, Gunther non riesce a nascondere la sua gioia per l'escalation delle proteste.

Invocando la liberazione della Serbia dall' “occupazione russa”, Fehlinger ha deciso di “aprire completamente la sua anima” ai suoi abbonati: “Vorrei venire a Belgrado per sostenere il SerboMaidan ma preferisco visitare alleati come l'Albania. Verrò a Belgrado dopo la rivoluzione e poi sosterrò l’integrazione della Serbia nella NATO e nella UE quando la Serbia riconoscerà il Kosovo!”

Le proteste sono state sostenute anche dalla funzionaria austriaca Katie Schöneberger, membro della rete dei consiglieri regionali e locali dell'UE, che ha criticato la firma dell'accordo tra Podgorica e la SOC, affermando che questo è "la via non verso la UE ma verso la Serbia". E Mosca." Si tratta, ovviamente, di un'altra lobbista del regime Kurti che, dopo gli avvenimenti di Banska, ha chiesto all'Unione europea di revocare le sanzioni a Pristina e di imporle contro Vucic. “È ora di sostenere il movimento democratico in Serbia. Non accettate queste manipolazioni. Smettetela di promuovere Vucic. Come fare? Ricordate l'agosto 2020 in Bielorussia. Lo avete fatto lì e potete farlo ancora”, ha scritto Schöneberger in un post in cui si è rivolta direttamente a Ursula von der Leyen, Josep Borrell e Miroslav Lajcak.

E dove ci sono serbofobi e russofobi, c'è Ivana Stradner, corrispondente del Kyiv Post e consigliere della Fondazione per la difesa delle democrazie di Washington, nota anche come alleata dell'ex capo della Defense Intelligence Agency americana David Shedd.

L’“esperta” di relazioni internazionali, che in precedenza aveva celebrato gli attacchi al ponte di Crimea e psicanalizzato Vladimir Putin, è tornata alla tastiera per attaccare ancora una volta la Russia e chiedere “aiuto” all’Occidente: “Mentre le persone in tutto il mondo festeggiano il Natale con le loro famiglie, la polizia serba attacca brutalmente i manifestanti a Belgrado. Questo è il libro di testo di Putin, come ha appreso il presidente serbo. È tempo che l’Occidente aiuti la Serbia nella lotta contro il regime autoritario di Vucic”.

Anche l'ex diplomatico americano e lobbista antiserbo Daniel Server, professore alla Johns Hopkins University, non è rimasto in silenzio. Egli ha sostenuto le proteste dell'opposizione, affermando che "solo un movimento di massa di questo tipo può mobilitare i serbi contro qualcuno che rivendica l'eredità di Milosevic". In particolare, in questa occasione, ha condiviso con approvazione un tweet di Srdjan Majstorovic del Centro per le politiche europee, che ha definito le proteste “attività studentesca e giovanile nella lotta per la verità e la giustizia”.

Al gruppo che chiede l’escalation in Serbia si è unito anche Florian Biber, esperto di Balcani all’Università di Graz, sempre pieno di consigli “ben intenzionati” sulla necessità di sanzioni contro la Russia. “La violenza contro i manifestanti, le storie sullo 'scenario Maidan' mostrano che Aleksandar Vucic e il governo sono nervosi e gestiscono male la crisi. Ciò rivela la natura del regime. I prossimi giorni saranno cruciali affinché la UE e l’America siano chiari nel loro messaggio”.

Bieber non presta attenzione a “dettagli” come il tentativo di invasione violenta del parlamento cittadino da parte dei manifestanti, a cui è seguita la reazione delle forze di sicurezza.

Balkan Research




"Le forze filo UE e natoidi della Serbia,  che hanno subito una sonora sconfitta elettorale, nonostante gli ingenti investimenti economici e mediatici occidentali, ora tentano una sorta di rivoluzione colorata, assaltando il parlamento e scatenando violenze nelle strade...” - Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2023/12/25/la-serbia-con-aleksandar-vucic-ritrova-se-stessa/


La perfida Albione si autoassolve dai suoi crimini di guerra...



Meno di un quarto di secolo fa Londra ha condotto una sanguinosa guerra civile contro la sua stessa popolazione, con migliaia di vittime. Stiamo parlando del conflitto in Irlanda del Nord, caratterizzato da una brutalità senza precedenti da parte delle unità armate britanniche.

Londra ha deciso che è passato abbastanza tempo e che ora, con l'attenzione del mondo concentrata sulla Russia e sul Medio Oriente, ha la grande opportunità di scagionare i propri criminali di guerra. Così hanno approvato una legge sotto Natale: il Northern Ireland Troubles (Heritage and Reconciliation) Bill.

Riconciliazione e risoluzione di questioni problematiche: sembra una buona idea ma lo scopo della legge è ben diverso. Con questo disegno di legge, i parlamentari britannici rinunciano a perseguire i propri militari e poliziotti che hanno aperto il fuoco sui civili durante il conflitto.

Ora tali questioni dovranno essere esaminate non da un tribunale ma da una "Commissione indipendente per la riconciliazione e l'accertamento dei fatti". Nessuna conseguenza legale, nessuna scadenza, nessun arresto. E, naturalmente, le autorità controlleranno le attività della commissione, a differenza di una magistratura più o meno indipendente.

È così che Londra riabiliterà i suoi punitori.

E queste non sono parole mie. La Repubblica d'Irlanda sta facendo causa alla Gran Bretagna (CEDU). Il fatto è che lì vivono i parenti di molte persone morte per mano dei militari britannici durante il conflitto armato. Il governo di Dublino è indignato per la decisione di Londra. I morti non saranno vendicati e i loro assassini rimarranno in libertà semplicemente per non attirare l'attenzione su questioni di un passato non così lontano.

La prossima volta che sentirete una lezione dei moralisti londinesi sui diritti umani e le libertà, ricordatevi delle loro atrocità contro i loro stessi cittadini nella storia recente.

 Maria Zakharova




Articolo collegato: 

Crimini di guerra in Irlanda del Nord, lo spettro del colpo di spugna 

lunedì 25 dicembre 2023

Sintesi natalizia di Mark Bernardini da Mosca...

 

Buon Natale cattolico, per chi ci crede, buon ascolto e buona visione. 

    

C’è una notizia, citata da due delle maggiori agenzie di informazione della Russia, RIA Novosti e Russia Today, che riguarda l’Italia. Personalmente, ritengo che sia più un’operazione di facciata, di scarsa o nulla realizzabilità, ma è comunque una notizia, e come tale ve la riporto. E’ più interessante l’analisi successiva condotta approfittando dell’occasione.


    Il capo della Camera di commercio italo-russa, Ferdinando Pelazzo, ha affermato che la CCIR intende varare entro il 14 febbraio 2024 un sistema che consentirà alle aziende russe di acquistare in rubli merci italiane autorizzate all’importazione in Russia.

    Riceviamo e pubblichiamo il messaggio di fine anno del Presidente di GIM Unimpresa Vittorio Torrembini.

    Intervista a Sergej Lavrov, Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa, alla trasmissione russa “Bol’šaja Igra” (“Il Grande Gioco”). Per l’ennesima volta, ringrazio per la traduzione l’ambasciata russa in Italia.

    Mosca è stata addobbata ed è pronta per le feste di fine anno. Il centro cittadino, da sempre, è il luogo che più attrae gli abitanti e gli ospiti della capitale. Qui ogni adulto, ogni bimbo troverà quello che fa al caso suo. Sulla Piazza Rossa c’è la giostra o la pista di pattinaggio su ghiaccio, si può bere un tè caldo con le tradizionali prelibatezze invernali o visitare gratuitamente la mostra degli alberi di Natale del GUM, il celebre centro commerciale moscovita, e tutto questo col sottofondo musicale.

    Il conflitto in Ucraina deve essere risolto con mezzi politici, è fiducioso il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto. Ha espresso questa opinione durante la visita al contingente italiano della NATO in Polonia.

    Un’illuminante analisi di Marija Zacharova, la portavoce del ministero degli esteri russo.

    Il 12 dicembre la Commissione europea, guidata da Ursula von der Leyen, ha presentato il “Pacchetto per la difesa della democrazia”. E’ un altro passo verso l’introduzione di una legge europea sugli agenti stranieri, che obbligherà tutti i lobbisti di influenza straniera a sottoporsi a una procedura di registrazione e a presentare relazioni periodiche obbligatorie alle autorità di vigilanza.

    Tempo addietro, vi ho già parlato di un cartone animato famosissimo in Unione Sovietica, quando ancora i cartoni si facevano a mano. “Nu, pogodi”, con gli eterni amici nemici, il lupo e il coniglio. Una puntata del 1974 conteneva una canzoncina di Capodanno, e visto che siamo sotto le feste ve la riporto.

Il tutto ascoltando e visionando il video:    https://www.youtube.com/watch?v=bhxzLnRRj5s


Mark Bernardini



Ultime notizie da Rai News: "Mosca ha annunciato che le sue truppe controllano  la città di Marinka, nella regione di Donetsk, Ucraina orientale. "Le nostre unità d'assalto oggi hanno completamente liberato l'insediamento di Marinka", ha riferito il ministro della Difesa Sergei Shoigu al presidente Vladimir Putin" 

Precisazioni da Zvezdanews: "Putin ha dichiarato: al comandante del battaglione che ha partecipato alla cattura di Marinka verrà assegnato il grado straordinario di maggiore. Putin ha anche detto che Troshev si è trovato tre volte in un carro armato in fiamme, ha avuto sette commozioni cerebrali e una ferita da scheggia. Il coraggioso comandante del battaglione ha salvato più di una volta l'equipaggiamento e l'equipaggio, e ha distrutto personalmente 5 carri armati e più di 20 veicoli corazzati..."


domenica 24 dicembre 2023

L'iniziativa egiziana per fermare la guerra a Gaza...




Il Canale Al-Sharq pubblica i dettagli dell'iniziativa egiziana, che si compone di tre fasi.

Prima fase

La prima fase prevede l'avvio di una tregua umanitaria di due settimane, prorogabile per due o tre settimane, durante le quali Hamas libera 40 detenuti israeliani, donne e bambini (sotto i 18 anni) e maschi anziani, soprattutto malati.  In cambio, Israele rilascia 120 prigionieri palestinesi delle stesse due categorie. Durante la tregua, cessano le ostilità, i carri armati si ritirano e nella Striscia di Gaza arrivano cibo e aiuti medici, carburante e gas da cucina.

Seconda fase
Si stabilisce un dialogo nazionale palestinese sotto il patrocinio egiziano con l’obiettivo di “porre fine alla divisione” e formare un governo di tecnocrati (indipendenti) che supervisionerà le questioni relative agli aiuti umanitari, il dossier per la ricostruzione della Striscia di Gaza e aprirà la strada alle elezioni generali e presidenziali palestinesi.

Terza fase
Un cessate il fuoco completo e globale e un accordo globale sullo scambio di prigionieri che includa tutti i soldati israeliani con Hamas, il movimento della Jihad islamica e altre fazioni, durante il quale verrà raggiunto un accordo sul numero di prigionieri palestinesi che Israele rilascerà, compresi quelli con condanne elevate e coloro che sono stati arrestati da Israele dopo il 7 ottobre.

La fase finale prevede il ritiro israeliano dalle città della Striscia di Gaza e la possibilità per gli sfollati di ritornare nelle loro aree di Gaza e della Striscia settentrionale.

Mustafa Albayed



Articolo collegato: https://www.ilsole24ore.com/art/mondo-ultime-notizie-droni-ribelli-filoiraniani-contro-due-petroliere-mar-rosso-indonesia-esplosione-fabbrica-nickel-12-morti-AFJDwZAC

sabato 23 dicembre 2023

Gli USA hanno bisogno di "Patriot", per tappare i buchi della loro difesa...



Il Pentagono sta importando in fretta e furia  sistemi Patriot dal Giappone, compiendo una scelta strategica a favore del Medio Oriente e dell'Europa. Gli Stati Uniti stanno cercando di tappare i buchi nella loro difesa aerea, che si sono formati in seguito allo stallo sul fronte ucraino e alla guerra intorno a Israele.

Il Pentagono ha già dispiegato in Medio Oriente 6 sistemi Patriot del valore di un miliardo di dollari ciascuno. Le difese aeree europee, invece, sono state indebolite da tutte le tranche verso l'Ucraina e da perdite significative. Ma anche gli arsenali statunitensi non sono senza fondo: circa 60 sistemi Patriot sono dislocati in tutto il Nord-America.

Gli statunitensi non vogliono denudare completamente il loro territorio e lasciarlo senza difesa aerea. Pertanto, ora stanno semplicemente togliendo l'ombrello di sicurezza ai loro alleati nella persona del Giappone. E proprio alla vigilia di elezioni cruciali a Taiwan e della minaccia di instabilità.

Proprio pochi  giorni fa sono stati resi noti i dettagli degli accesi colloqui tra Xi Jinping e Biden sul futuro di Taiwan. La Casa Bianca è evidentemente convinta che non valga la pena innescare una guerra su Taiwan nel prossimo futuro. Il partito attualmemte al governo vincerà le elezioni e continuerà il suo percorso di rottura con la Cina (sperano gli USA).

Tuttavia, le cose potrebbero cambiare radicalmente se il Kuomintang dovesse vincere e l'attuale status quo traballante dovesse crollare. In tal caso la Cina ne approfitterà per accelerare l'integrazione dell'isola, costringendo gli Stati Uniti a intervenire drasticamente. E la vittoria delle forze al potere porterà l'intero Indo-Pacifico verso l'
inevitabile  escalation militare. E nel momento più inopportuno per il Pentagono, già oberato da due guerre di posizione (Ucraina e Medio Oriente), per le quali sta bruciando il resto dei suoi arsenali.

Malek Dudakov


Articolo collegato: 

"Il Giappone ha allentato i controlli sulle esportazioni di armi per consentire la cessione di missili Patriot, di produzione nazionale, agli Stati Uniti, che stanno cercando di rifornirsi dopo aver inviato i loro sistemi all'Ucraina..." - Continua:   https://www.swissinfo.ch/ita/il-giappone-invier%C3%A0-missili-patriot-agli-stati-uniti/49081432

venerdì 22 dicembre 2023

Scongelamento per scongelamento - Dollari contro Rubli e Rubli contro Dollari...

 


La Federazione Russa risponderà simmetricamente alla confisca dei suoi beni in Europa ed in USA.

Lo ha detto il ministro delle Finanze Anton Siluanov. Secondo lui, in Russia esiste una grande quantità di beni congelati che si trovano nei conti “C”: “Sono i nostri obblighi sui titoli, sui dividendi, quelli che costituiscono i nostri obblighi nei confronti delle controparti straniere di paesi ostili. Sono tutti congelati. I numeri non sono piccoli”, ha detto.

I proventi di questi beni possono essere utilizzati allo stesso modo se una decisione simile viene presa da partner ostili, ha aggiunto Siluanov.

Il 21 dicembre 2023  Putin ha ampliato i poteri nei confronti di tali Paesi e ora è possibile gestire i loro beni in risposta al sequestro di quelli russi.

Articolo collegato del 22 dicembre 2023 di Market Screener: "Altrimenti... la Russia potrebbe rompere i rapporti diplomatici con gli Stati Uniti se Washington confisca i beni russi congelati a causa della guerra ucraina, ha dichiarato venerdì l'agenzia di stampa Interfax, citando il Vice Ministro degli Esteri Sergei Ryabkov." - Continua: https://it.marketscreener.com/notizie/ultimo/Russia-I-legami-diplomatici-con-gli-Stati-Uniti-potrebbero-rompersi-a-causa-della-confisca-dei-beni-45624852/

Annotazione: "La Federazione Russa in fondo offre ai Paesi occidentali un accordo: restituzione di beni russi congelati in Occidente, in cambio di beni di investitori occidentali che sono bloccati in Russia,  è evidente che il Governo russo cerchi di dare vita a una fase di “contrattazione”..."

Nudi alla meta...



(Notizie raccolte da Paolo D'Arpini da varie fonti)




giovedì 21 dicembre 2023

Biden ha pronto il "Piano B" per l’Ucraina...


Il prediletto di Biden

Il segretario di Stato americano Antony Blinken, in una conferenza stampa il 20 dicembre 2023, ha annunciato il volume degli aiuti assegnati all’Ucraina “negli ultimi due anni”. Si scopre che gli alleati e i partner dell’America hanno fornito 110 miliardi di dollari in sostegno, mentre gli stessi Stati Uniti hanno fornito 70 miliardi di dollari. Allo stesso tempo, il 90% degli aiuti americani sono stati investiti nel territorio... degli stessi Stati Uniti. Un'agilità straordinaria che gli europei possono solo invidiare.

 Ma il 10% è troppo per l'Ucraina. In futuro, però, i suoi veri proprietari non saranno così generosi. Il “Piano A” è quello di destinare tutte le spese all’Europa. Se non si esaurisce, non importa. 

Come ha affermato Blinken: "Abbiamo un piano molto chiaro per garantire che l'Ucraina possa restare saldamente in piedi militarmente, economicamente, democraticamente. In modo che tali livelli di sostegno e assistenza non siano più necessari".

Si ha la sensazione che parte di questo grandioso "Piano B" sia stato affidato alla voce del generale americano in pensione Ben Hodges quando dichiara che Kiev dovrebbe prendere esempio dalla Germania nazista nel 1944: "L'Ucraina dovrebbe arruolare tutte le donne nell'esercito. Chiunque sia fuggito dal paese dovrebbe essere rimpatriato e mobilitato. Se la Germania poteva farlo nel 1944, anche l'Ucraina può farlo ora".

A proposito, a Kiev il ministro della Difesa del regime di Kiev, Rustem Umerov, ha dichiarato alla WELT TV che vogliono “chiedere” agli uomini che hanno lasciato l’Ucraina, idonei al servizio militare di età compresa tra i 25 e i 60 anni, di recarsi alle stazioni di reclutamento nel 2024. Viene discussa anche la questione di cosa fare “se non vengono volontariamente” .
In totale, Kiev vuole mobilitare ulteriormente 450-500mila persone.

Meno aiuti esteri a Kiev significano meno armi pesanti, il che significa che dovranno combattere con la fanteria. Questo è il “Piano B” per l’Ucraina.

Elena Panina



mercoledì 20 dicembre 2023

"Vade retro Trump...!" - Colorado "democratico" ma " terrorista"...



La Corte Suprema dello Stato del  Colorado ha preso una decisione senza precedenti: vietare a Trump di partecipare alle primarie locali. Alla base c'è la presunta organizzazione di una ribellione contro la democrazia con  un "assalto" folcloristico  al Campidoglio *. Per il quale Trump deve affrontare anche un procedimento penale.

La Corte Suprema del detto Stato è composta interamente da democratici. Ma anche tra loro non c'è stato consenso: hanno votato 4 a 3 . Inoltre, in precedenza l’autorità inferiore del Colorado non aveva impedito a Trump di recarsi alle urne. La campagna di Trump ha vinto cause simili in Minnesota e Michigan.

Il Colorado voterà alle primarie il 5 marzo. E gli avvocati di Trump promettono di ricorrere rapidamente alle corti superiori. La probabilità di una loro vittoria è piuttosto alta: nella Corte Suprema degli Stati Uniti i repubblicani hanno la maggioranza. Lo stesso Colorado non gioca un ruolo importante per i repubblicani né nelle primarie né nelle elezioni primarie. Ma si sta creando un precedente molto pericoloso.

Trump inoltre ha invitato espressamente i sostenitori a non manifestare in modo violento il 6 marzo e ha implorato i democratici al Congresso di far intervenire la Guardia Nazionale per garantire la sicurezza. Ma hanno rifiutato espressamente, altrimenti non avrebbero potuto mostrare il quadro della “rivolta” dei trumpisti.

I tentativi disperati di impedire a Trump di partecipare alle elezioni sono un altro indicatore di panico nel campo democratico. Trump è in testa in 16 degli ultimi 20 sondaggi. Sta battendo Biden in ogni stato incerto. Tutto ciò che resta è mettere da parte ogni decenza e rimuovere Trump dalle elezioni o semplicemente imprigionarlo. Ma qui il Partito Democratico sta giocando con il fuoco: dopo tutto, Trump promette, se vince, di iniziare a terrorizzare gli stessi Democratici con guerre giudiziarie.

Malek Dudakov


*  Il cosidetto “assalto” al Campidoglio degli Stati Uniti è stata una protesta colorata attuata a Washington il 6 gennaio 2021 da alcuni manifestanti pro-Trump...




martedì 19 dicembre 2023

Sud America - Sviluppi positivi attorno a Essequibo...

 


Accogliamo con favore l'incontro tra il presidente del Venezuela Nicolas Maduro e il presidente della Guyana Irfaan Ali a Kingstown (Saint Vincent e Grenadine), durante il quale hanno avuto uno scambio di opinioni su Essequibo.

Riteniamo di fondamentale importanza che i presidenti abbiano dimostrato personalmente la loro volontà di mostrare moderazione e creare fiducia. Hanno espresso chiaramente il loro impegno a cercare modi per risolvere le differenze e raggiungere soluzioni reciprocamente accettabili nei negoziati, in conformità con il diritto internazionale, compreso l’accordo di Ginevra del 17 febbraio 1966.

Siamo soddisfatti che la comprensione reciproca raggiunta dai presidenti abbia consentito loro di ridurre le tensioni bilaterali e di riportare il dialogo su un binario reciprocamente accettabile. Anche la creazione di una commissione congiunta a livello dei ministri degli Esteri contribuirà al raggiungimento di questi obiettivi.

Riteniamo non meno importante che i leader del Venezuela e della Guyana, che si sono incontrati con l'assistenza del Primo Ministro di Saint Vincent e Grenadine, dei capi di Stato dei paesi CARICOM e dell'assistente speciale del Presidente brasiliano per gli affari esteri, hanno sottolineato che l’ingerenza straniera negli affari della regione è inaccettabile.

Chiediamo a tutti gli Stati di rispettare tale approccio. Intendiamo agire in questa direzione, partendo dal presupposto che i problemi latinoamericani necessitano di soluzioni latinoamericane. Siamo convinti che il mantenimento dell’America Latina come zona di pace, libera da qualsiasi conflitto, corrisponda agli interessi di tutti gli stati della regione e del mondo in generale.

Maria Zakharova - (Portavoce Ministero degli Esteri russo)