"La postura guerrafondaia della UE che oggi si contrappone alla prospettiva di pacificazione avviata da Trump, si sta spingendo fino a rivendicare autonomia e indipendenza da Washington non per liberarsi da una servitù ereditata dalla fine della seconda guerra mondiale, ma per sottrarsi a un processo di pacificazione e di distensione nel continente europeo".
Mi viene spontanea allora una domanda: a quale Potere è legata la postura guerrafondaia antirussa della UE talmente sfrontata da sfidare lo stesso governo statunitense, che secondo la vulgata corrente dovrebbe essere il dominus indiscusso dell'Occidente e cui non si potrebbe disobbedire? E talmente arrogante da sfidare le due più grandi potenze nucleari del mondo nel continuare la guerra alla Russia fino alla sua sconfitta, rigettando la prospettiva di pacificazione che sembra accumunare i governi russo e statunitense?
Delle due l'una: o il governo statunitense è l'espressione massima dell'egemonismo imperialista e globalista occidentale e allora l'attuale postura dell'UE sarebbe incomprensibile, oppure il governo americano non ne è la guida effettiva, ma esso avrebbe altri ispiratori che condizionano lo stesso governo attraverso quello che viene comunemente definito come il Deep State. Il Deep State potrebbe essere definito come l’insieme del complesso militare e industriale americano, della NATO, della grande finanza delle Big Three, della Federal Reserve e della City di Londra, dei Servizi d'Intelligence con i loro funzionari annidati nell’apparato burocratico del Pentagono e del Dipartimento di Stato che controllano anche il sistema mediatico globale tramite agenzie e associazioni come l’USAID. Un Potere opaco che agisce all'esterno attraverso Agenzie globaliste come il WEF dell’economista tedesco Klaus Schwab; il Gruppo Bilderberg del banchiere David Rockefeller; la Commissione Trilateral di David Rockefeller, Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski; e l’attività della Open Society Foundation di Georg Soros, specializzata nel promuovere le rivoluzioni colorate nel mondo, ecc.. Detto anche "Stato dentro lo Stato", è in grado di agire anche contro le pubbliche istituzioni e i governi sgraditi. In parole povere quelli che Giulietto Chiesa definiva come i "Padroni Universali".
L’antefatto storico, la nascita di quello che Seymur Melman ha definito come il "Capitalismo militare" in cui descrive il ruolo del Pentagono nell’economia americana, fu un documento segreto firmato dal Presidente Truman nel settembre del 1950 con alcuni membri del complesso militare-industriale, il National Security Council resolution 68 reso pubblico solo negli anni ‘70 che, all’insaputa del Congresso, definiva le strategie da attuare nella Guerra Fredda per ostacolare l’URSS. Questo documento segreto prevedeva ingenti investimenti militari e delineava la strategia militare e politica globale degli USA nel mondo che i governi statunitensi dovevano seguire, e che J.F. Kennedy cercò di ostacolare, a sue spese, rifiutandosi di impegnarsi nella guerra in Vietnam e non appoggiando l’invasione di Cuba nella Baia dei Porci. Fu il Presidente degli USA Dwight Eisenhower, nel suo discorso di commiato del 17 febbraio 1961, a denunciare per primo il pericolo per la democrazia americana dell’influenza progressiva del complesso militare-industriale sul governo civile.
Se è plausibile questa seconda interpretazione, allora dovremmo dedurne che in questa fase storica la UE e la sua tecnocrazia politico-militare sia organica a questo Potere da cui trae alimento e forza, potere che usa e condiziona anche i governi degli USA, attraverso l'allineamento della sua classe dirigente democratica e repubblicana all'Agenda Neocons, e del suo progetto globalista della guerra permanente e di dominio unipolare del mondo.
Checché se ne pensi della presidenza Trump, la sua amministrazione sta smantellando il potere del Deep State e delle sue filiali e sta cercando un nuovo patto di non belligeranza con la Russia, a partire dalla necessità di porre fine al conflitto in Ucraina.
Conflitto che evidentemente rientra nella strategia di questo potere apparentemente invisibile e che persegue i suoi scopi non allineati a quello degli Stati e dei governi.
Questo dovrebbe bastare per comprendere da che parte stare, ovviamente per chi non avesse buttato il cervello all’ammasso.
Questo vale, a loro merito, per i governi europei che non si sono allineati a questa narrazione come l'Ungheria e la Slovacchia, e per quelle forze politiche, di sinistra e di destra, che non sono cadute nella trappola dell'antifascismo di regime con cui i guerrafondai vogliono legittimarsi, manipolando i legittimi sentimenti antifascisti di cittadini e militanti democratici.
Il dato più significativo è purtroppo il permanere di una disposizione ambigua e fintamente pacifista anche nella galassia delle varie sinistre più o meno radicali che non si sono allontanate dalla narrazione della prima ora del “c’è un aggressore e un aggredito”, del “né con Putin né con la NATO”, della “Pace Giusta” come unica soluzione, che nasconde però il loro vero intento più o meno consapevole: sabotare il tentativo di pacificazione in corso tra Russia e USA con la motivazione che si tratterebbe di una finta pace dei più forti contro il più debole, che mortificherebbe il legittimo diritto alla piena sovranità e indipendenza dell’Ucraina, minacciata e lesa dalla proditoria invasione russa e dalla occupazione illegittima di parte del suo territorio.
Insomma quello di Trump sarebbe un vero e proprio “tradimento” perpetrato verso i suoi alleati europei e verso la causa ucraina, che darebbe ragione ad un’ingiustizia subita dall’orso russo, visto come una minaccia alla sovranità e alla democrazia europea. Di più: tra i più esagitati e sconvolti spunta anche l’apodittica narrazione che ci troveremmo di fronte a due fascismi, putiniano e trumpiano, che stanno complottando per dividersi il mondo, distruggere l’Europa e instaurare una dittatura globale. Roba da manicomio.
Non è questa l’occasione per ricordare a questi disagiati la storia dell’origine della crisi ucraina, dell’allargamento della NATO a Est, del golpe di Maidan in Ucraina, della guerra civile nel Donbass, degli accordi di Minsk sabotati dalla UE, ecc..
Un dato sembra chiaro, che sfugge a questi incorreggibili e autistici sostenitori ad oltranza della cosiddetta causa ucraina: la Russia ha vinto sul campo la guerra in Ucraina contro la NATO e i paesi che l'hanno sostenuta, compresi quelli della UE, con l'invio di armi, di tecnici e personale militare, con le sanzioni, con la russofobia, contro la stessa volontà dei rispettivi popoli. Il realismo politico dovrebbe prenderne atto. Ammenochè non si voglia trascinare l’Europa in un conflitto diretto contro la Russia, da cui gli Usa si terrebbero fuori come hanno già preavvertito. Con quali esiti prevedibili? Insomma uno scenario improponibile che solo dei pazzi furiosi potrebbe attuare, a loro spese e a quelle dei popoli che disgraziatamente sarebbero coinvolti loro malgrado. Alla classe dirigente della UE-NATO non resta che una sola prospettiva: arrendersi e dichiararsi sconfitti, accettarne l’esito e dimettersi, sottoponendo il loro operato e quello della Istituzione antidemocratica della UE, al giudizio dei rispettivi popoli. Se questo auspicio non si avvererà, sarà inevitabile un’ulteriore torsione autoritaria della UE per sostenere e continuare lo stato di belligeranza con la Russia, che a questo punto, escludendo lo scontro militare diretto, acquisirebbe forme prossime e contigue al terrorismo per destabilizzare l’opinione pubblica e minacciare i paesi non allineati, secondo la modalità Stay-behind della guerra psicologica della NATO, che il nostro paese ha già sperimentato sulla sua pelle.
Qualche avvisaglia di questa prospettiva già si avverte. E’ questa l’unica arma che rimane alla tecnocrazia politico-militare europea, la cui guida sarebbe assunta, di fatto, dalla Gran Bretagna e dai suoi organi di intelligence militare e informativa che sta assumendo il comando esclusivo delle operazioni in Ucraina contro la Russia e contro gli interessi degli stessi USA. In questo modo potrebbe essere interpretato il recente attacco alla stazione di pompaggio dell’oleodotto CPC del Kazakistan, i cui azionisti includono le major energetiche statunitensi Chevron ed ExxonMobil.
In questo caso ci troveremmo di fronte all’ennesima riproposizione tragica della storia europea e del ruolo nefasto della geopolitica della Gran Bretagna nelle sue nefaste guerre civili, dalle guerre napoleoniche fino alla seconda guerra mondiale, e che ha sempre osteggiato il consolidarsi di un equilibrio geopolitico europeo che la vedesse esclusa, e che oggi non ha interesse ad un pacificazione del rapporto tra Russia ed Europa, e tantomeno a quella tra USA e Russia che la vedrebbe emarginata e ridotta ad un’isola priva di influenza e di valore strategico.
Ma la domanda vera è: perché le oligarchie antidemocratiche europee acconsentono e fanno propria questa postura bellicista, palesemente contraria agli interessi dei popoli europei e della loro economia?
Per me la risposta è una sola possibile. Queste oligarchie euro-atlantiche, annidate a Bruxelles, non sono espressione dei popoli europei, ma parti delle lobbies globaliste, finanziarie e militari, che utilizzano i governi per il loro disegno criminoso di dominio del mondo e che si vedono minacciati dal cambio di passo dell’amministrazione statunitense e dalla resilienza della Russia sul terreno militare, politico, economico ed ideologico, nonché dal consolidarsi di un mondo multipolare che ha il suo architrave nell’asse Cina-Russia e nei paesi BRICS e che potrebbe includere clamorosamente, ad ascoltare le recenti dichiarazione del nuovo segretario di Stato americano Marco Rubio, in modo ancora da definirsi, anche gli stessi USA. Questo scenario spiegherebbe anche lo sconcerto e lo scandalo con cui è stata accolta la telefonata tra Trump e Putin e l’avvio di un tavolo negoziale per porre fine ai conflitti armati che vedono protagoniste le due massime potenze nucleari, a cominciare da quello ucraino e per concordare una comune architettura di sicurezza reciproca e prevenirne di nuovi.
Qualsiasi persona, politico o governo dotati di buon senso, non potrebbero che plaudire a questo scenario insperato fino a pochi mesi fa. Invece no! Il partito della guerra morde il freno e scatena i suoi lacchè ed il suo apparato propagandistico politico-mediatico per gridare allo scandalo dell’Europa e dell’Ucraina tradite dal “fascio” tycon in combutta con l’autocrate russo..! Anche con il sostegno inopinato della nostra massima carica dello Stato.
Mi verrebbe da dire: andate avanti cosi ! La steppa russa vi aspetta. Ospita già milioni di cadaveri e di poveri soldati europei mandati allo sbaraglio dalla volontà di potenza di governanti che hanno fallito nel passato in questa folle impresa. Provateci anche voi! L’ignominia della Storia vi aspetta. Ammenochè non li fermiamo prima e li mandiamo “tutti a casa”, e una rivolta popolare non li seppellisca nella tomba di un mondo oscuro di vampiri che sta morendo e finalmente, come Dante e Virgilio nel Canto XXXIV dell’Inferno, “ritornar nel chiaro mondo” e “salir su a veder le cose belle che porta il cielo”, poter uscire dall’oscuro Inferno e “riveder le stelle”.
Antonio Castronovi
Considerazioni di Max Bianco:
Tutti col cerino in mano. Ma questa banda di leccaculo e/o opportunisti, che credeva di fare i soldi con la guerra saccheggiando Russia e Ucraina con alle spalle il fratellone grande che li spronava fingendo di difenderli, si sono accorti che quello se ne è andato lasciandoci con il cerino in mano?
A parte poche nazioni, tipo la Gran Bretagna e la Francia, che evidentemente hanno in mano a garanzia delle concessioni sugli sfruttamenti firmategli da Zelensky (ha firmato concessioni su territori che adesso son di Putin, piccolo particolare) l'altro branco di fessi, adesso come crede di rientrare dall'"investimento per la pace"?
Zelensky si è messo da parte il suo nutrito gruzzolo per la vecchiaia, Trump sta chiedendo come risarcimento il quintuplo dei soldi spesi, e noi invece di capire l'antifona RILANCIAMO.
Forse stiamo facendo affidamento sui soldi confiscati alla Russia, che Putin ha appena ribadito che non van toccati: sono UN FURTO. Quei soldi Putin si è già detto disponibile ad utilizzarli per la ricostruzione. Gli arraffoni europei, come Zelensky ha già anticipato nello studio ovale, li riutilizzeranno per il riarmo. Sarà divertente vedere che succede quando non saremo in grado di restituirli a chi HA VINTO questa guerra.
Ricordo che con questa guerra, paradossalmente, l'Europa era l'unica che non c'entrasse nulla. L'han voluta, costruita, manipolata e foraggiata gli USA. Noi siamo solo gli utili idioti. Ma continuiamo pure con le brillanti strategie autolesioniste. Almeno facciamo divertire gli astanti.
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