Si discute per 12 ore a Riad, tra americani e russi, per stabilire un accordo di "smilitarizzazione" del Mar Nero ma il cessate il fuoco nel Mar Nero alla fine non si fa. Lo hanno deciso la Russia, gli USA o l'Ucraina? No, l'Unione Europea...
Il Segretario di Stato americano Rubio ha dichiarato: "Abbiamo incontrato due volte gli ucraini e una volta i russi. Ciò che abbiamo proposto è un accordo di principio su un cessate il fuoco nel Mar Nero. Da questa esperienza abbiamo imparato due cose. Innanzitutto, abbiamo una definizione più dettagliata di cosa comporta un cessate il fuoco sugli impianti energetici. In secondo luogo, esiste un concetto fondamentale di cessate il fuoco nel Mar Nero. I russi hanno esposto nel dettaglio una serie di condizioni per un cessate il fuoco. Quindi valuteremo la cosa. Alcuni di questi termini includono sanzioni che non ci riguardano. Appartengono all'Unione Europea".
Ma l'Unione Europea non ha intenzione di pacificare il Mar Nero, anzi aumenta le ostilità, e quindi il confronto militare nell'area continua. D'altronde anche gli USA non hanno preso molto sul serio gli accordi, infatti già dal 26 marzo u.s. nell'area a sud della Crimea era operativo un “analizzatore” americano, un aereo da ricognizione RC-135 dell’aeronautica militare statunitense. A ovest, nei pressi della Romania, operava un altro aereo da ricognizione senza nominativo di chiamata né segni di identificazione, ma presumibilmente anch'esso americano.
Che gli USA intendano cercare un accordo con la Russia solo a parole ma non nei fatti è stato dichiarato dallo stesso zelensky il quale ha confermato che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha sbloccato lo scambio di informazioni di intelligence con l'Ucraina.
"Abbiamo avuto una buona conversazione, anzi più di una, in Arabia Saudita, con gli amici americani che hanno trovato la soluzione al problema dello sblocco degli aiuti militari di cui abbiamo bisogno... come pure lo scambio di intelligence. Lo scambio di informazioni è necessario per le Forze armate dell'Ucraina. E questi aiuti sono stati sbloccati. Abbiamo fatto passi avanti importanti grazie al presidente Trump. Siamo grati alla parte americana per questo..." ha detto zelensky.
Poi il capataz, da Parigi a Eurovision News, ha rincarato la dose, annunciando un nuovo "piano della vittoria": "Putin ha paura -ha detto zelensky- egli teme la destabilizzazione della sua società. La seconda cosa che teme è la sua perdita del potere, ma questo dipende anche dalla sua anzianità, morirà presto, questo è un dato di fatto, e allora sarà finita..."
Insomma zelensky ha dichiarato di essere più giovane, quindi dovremmo scommettere su di lui o sul campione Vladimir Putin?
(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)
Video collegati: Problematica
appare la questione del Mar Nero, sul ripristino della libertà di
navigazione, sulla cessazione delle ostilità via mare, sull’impegno
a non impiegare navi commerciali per trasportare materiale militare.
Dialogo tra Giacomo Gabellini e Gianandrea Gaiani:
https://youtu.be/R5d3WGzkVcQ - Diario di sorveglianza. La
pace è davvero possibile o siamo di fronte a una messinscena? I
negoziati in Arabia Saudita tra Russia, Ucraina e Stati Uniti,
conclusi il 25 marzo 2025, lasciano un interrogativo:
https://www.youtube.com/watch?v=f-BMOPEnxTU
Commento di P.P. per via email: "Io penso che le trattative continueranno. Queste erano un primo round prettamente tecnico. Nessun rappresentante del ministero degli Esteri russo era presente. Invece era presente un alto consigliere dll'FSB, i servizi segreti russi. Un fallimento su questo fronte renderebbe la vita impossibile a Trump per il resto del mandato. Deve far vedere che lui riesce dove Biden ha fallito o si è incastrato. L'attacco agli Houti, ad esempio, aveva questo significato. Ovviamente si trova di fronte a una realtà che non è al suo servizio. Prenderà schiaffi. Si inalbererà. Minaccerà di buttare tutto all'aria. Ma la crisi sistemica è contro di lui. Dovrà arrivare a patti. Si rifarà con noi e noi gli stiamo dando tutto il sostegno perché possa farlo. A proposito: secondo me alla fine la Groenlandia se la papperà veramente..."
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