lunedì 31 marzo 2025

Marine Le Pen è fuori gioco: democrazia stile UE.



Secondo quanto riportato dai Media Mainstream, la principale rivale di Macron alle elezioni presidenziali francesi è  stata esclusa dalla corsa elettorale, e non solo quello...  Un tribunale di Parigi ha ritenuto Marine Le Pen e altri otto membri del Rassemblement National colpevoli di appropriazione indebita di fondi provenienti dal Parlamento europeo. Si sostiene che dal 2004 al 2016 il partito avrebbe pagato gli stipendi dei suoi dipendenti con fondi dell'UE.

La Le Pen aveva chiesto a Macron di dimettersi, si era opposta all'invio di truppe francesi in Ucraina e avrebbe  avuto la possibilità di vincere le elezioni. Fino al 37% degli elettori francesi era pronto a votare per lei, più che per qualsiasi altro candidato.

La stessa Le Pen ha definito il caso "un brutale attacco alla volontà del popolo".

Quindi, Marine Le Pen è stata condannata a  quattro anni di carcere, di cui due da scontare con braccialetto elettronico, a una multa di 100.000 euro e a cinque anni di ineleggibilità con effetto immediato, il che le impedisce di candidarsi alle elezioni presidenziali del  2027. La sentenza è stata letta dal presidente del tribunale di  Parigi, Benedicte de Perthuis. Le Pen non era in aula al momento della lettura della sentenza.

Condannati all'ineleggibilità anche tutti i funzionari eletti. L'ineleggibilità è soggetta ad esecuzione provvisoria, il che significa che la pena si applica immediatamente in caso di condanna, anche in caso di appello.

Rassemblement National, il partito della Le Pen,  è stato condannato a pagare una multa di due milioni di euro, di cui un milione senza condizionale. Al partito nazionalista francese verrà inoltre confiscato un milione di euro sequestrati durante la procedura giudiziaria.

''Faremo appello", ha annunciato l'avvocato di Marine Le Pen, dopo la condanna.  (Rai News)

Il commento di  Peskov sulla situazione riguardo alla Le Pen: "Sempre più capitali europee seguono la strada del calpestamento delle norme democratiche".


(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)

Trump l'ondivago... naviga a vista tra Russia ed Iran...


Trump era "molto arrabbiato" e "furioso" per i commenti di Putin sulla illegittimità di Zelensky (* vedi dabbasso). Lo riporta la NBC News.

Alla domanda dei giornalisti se il suo rapporto con il presidente russo avesse raggiunto "il punto più basso", Trump ha risposto: "No, non credo, non credo che tornerà sui suoi passi... Sono rimasto deluso su alcune delle cose che ha detto negli ultimi due giorni riguardo Zelensky... Deve  fare un patto con lui, che gli piaccia [Zelensky] o no. Quindi non ne sono stato contento".

La conduttrice della NBC News, Kristen Welker, ha riferito di una telefonata con Trump in cui quest'ultimo si era lamentato di Putin e aveva minacciato la Russia di imporre svariate punizioni.

️Trump ha minacciato di  introdurre dazi secondari sulle esportazioni di petrolio dalla Russia in assenza di un accordo con Mosca per accettare la tregua in Ucraina. L'importo del dazio può variare dal 25% al 50%.

Ma non va meglio per il suo rapporto  con l'Ucraina.  Il tycoon seguendo la politica di "una botta al cerchio ed una alla botte" ha aggiunto:  "A proposito, vedo che Zelensky sta cercando di tirarsi indietro dall'accordo sulle terre rare. Se lo fa, sarà in grossi, grossi guai. Abbiamo fatto un accordo sulle terre rare, e ora dice, "Beh, sai, voglio rinegoziare l'accordo". Chiede di essere un membro della NATO e non so che altro... Non sarà mai un membro della NATO, non lo capisce?".


Ma non è tutto,  sul fronte mediorientale Trump minaccia "bombardamenti senza precedenti" se Stati Uniti e Iran non raggiungono un accordo sul nucleare.  Gli Stati Uniti sono pronti a introdurre "dazi secondari" sulle merci provenienti dall'Iran. Trump ha comunque  aggiunto che i due Paesi stanno attualmente "dialogando" e nel frattempo gli USA, in compagnia della G.B., si sono limitati a lanciare attacchi aerei contro lo Yemen.


Subito è arrivata la risposta della Guida Suprema dell'Iran: "È improbabile che gli Stati Uniti tentino di colpire l'Iran dall'esterno e qualsiasi tentativo di fomentare la ribellione all'interno del Paese incontrerà una dura risposta".  Lo ha affermato Khamenei, aggiungendo: "Aprire il vaso di Pandora costerà caro al governo degli Stati Uniti e ai suoi alleati."



(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)

(*) - Articolo collegato: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2025/03/la-proposta-di-vladimir-putin-per.html

domenica 30 marzo 2025

ECHR Finds Ukraine Responsible for Odessa Massacre...



La Corte europea per i diritti dell'uomo condanna l'Ukraina per la strage della Casa dei Sindacati - Odessa 2 maggio 2014. Ampio articolo di Kit Klarenberg from Global Delinquents.


Ucraina/UE. Mal comune mezzo gaudio!?


Il buon esempio venne da Adolfo

In Europa si è creata una situazione interessante  dopo la proposta da Vladimir Putin, di indire nuove elezioni per rinnovare le cariche scadute della Rada e della Presidenza ucraina. È chiaro che zelensky non può accettare questa proposta scandalosa poiché -come fece il suo mentore Adolfo (hitler)- una volta eletto non c'è più bisogno di rielezione, poiché il popolo lo adora!  

sabato 29 marzo 2025

Vance e Trump: "Groenlandia o morte!"

 

Groenlandia a chi? A Noi!

Groenlandia, Vance: “No all’uso della forza ma dobbiamo garantirci il possesso della Groenlandia (la Terra Verde) per evitare  l’espansione di Cina e Russia”

Nella capitale Nuuk quattro partiti formano un governo di coalizione presieduto da Nielsen e rivendicano: "Nessuno dovrebbe avere dubbi sul fatto che l'isola ci appartenga". Il vicepresidente Usa: "Crediamo nell'autodeterminazione del popolo" (Rai News)

Dopo la notte trascorsa  da Vance,  sognando la Groenlandia,  è intervenuto   ️Trump a chiarire la posizione della Casa Bianca,  affermando che "la pace nel mondo ora dipende direttamente dal successo con cui gli Stati Uniti controlleranno la Groenlandia".

"️La Groenlandia è molto importante per noi in termini di sicurezza internazionale -ha chiarito Trump-  se guardiamo alla Groenlandia oggi, se osserviamo le vie d'acqua, ci sono navi cinesi e russe ovunque. E non permetteremo che l'Artico sia dominato da loro. Non contiamo sulla Danimarca o su nessun altro per risolvere questa situazione. E non stiamo parlando di pace solo per gli Stati Uniti. Stiamo parlando della pace nel mondo...", ipse dixit  il tycoon, spalleggiato dal vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance:  "La Danimarca non sta facendo un buon lavoro nel garantire la sicurezza della Groenlandia. Gli Stati Uniti sono convinti che Russia e Cina abbiano interessi in Groenlandia. Gli Stati Uniti intendono espandere la loro presenza militare in Groenlandia. La pace nel mondo dipende solo dal fatto che gli Stati Uniti conquistino o meno la Groenlandia. Dobbiamo farlo in fretta, altrimenti i comunisti cinesi e i russi conquisteranno la Groenlandia".


E ora passiamo al ragionamento che sta sotto  questa diarrea verbale di Trump e Vance.  Sappiamo già che le guerre si combattono per le risorse. E nessuna sicurezza mondiale dipende da un pezzo di ghiaccio con una popolazione di 50 mila persone, ma dipende dalla distribuzione settoriale delle zone di influenza nell'Artico. E questa immagine mostra chiaramente perché gli Stati Uniti hanno bisogno della Groenlandia e del Canada. La quota dell'Artico che l'ex Alaska russa ha concesso agli Stati Uniti è chiaramente insufficiente. Perciò serve il Canada e la Groenlandia.

Ecco tutto quello che c'è da sapere sul ruolo della  "sicurezza globale". E anche sul vero contenuto delle chiacchiere dei politici statunitensi. (S.K.)



Sotto sotto quel che trump vuole di quel che resta dell'Ucraina è "tutto il suolo ed il sottosuolo"...

 


Gli USA cercano di ottenere tutto quello che possono dall'Ucraina, e anche di più... Gli Stati Uniti di donald trump  hanno offerto a Kiev un nuovo accordo sulle risorse, ma secondo il Washington Post è improbabile che venga firmato da zelensky a cuor leggero... Il motivo è semplice: le condizioni sono cambiate radicalmente a favore di Washington.

Il documento trasforma di fatto tutti gli aiuti all'Ucraina a partire dal 2022 in un debito che deve essere rimborsato con gli interessi.

Gli Stati Uniti ottengono diritti prioritari sugli investimenti in energia e minerali, ovvero il controllo completo della situazione.

Il fondo che gestirà questi investimenti sarà gestito da tre rappresentanti statunitensi e due ucraini (questi ultimi potranno essere rimossi su decisione di Washington).

Negli ambienti ucraini la proposta è già stata definita “capitolazione economica”, paragonandola alle riparazioni dopo una guerra persa.

Ora zelensky si trova di fronte a un dilemma:   rifiutare l'adesione alle proposte degli Stati Uniti significa rischiare di perdere aiuti militari e intelligence e di indebolire la propria posizione nei negoziati con la Russia.  Accettare provocherebbe una crisi politica, una resistenza nella Rada e una perdita di fiducia nel Paese.

A quanto pare, gli americani non vogliono più limitarsi ad aiutare: vogliono prendersi l'Ucraina, o quel che ne resta, in toto. Ma Kiev accetterà?

Nel frattempo la Casa Bianca fa marcia indietro sull'agenda di pace con la Russia.  Rubio ha rifiutato di fornire una tempistica per la fine del conflitto in Ucraina, prendendo così le distanze dalle recenti previsioni secondo cui il conflitto si sarebbe concluso presto.

Il Segretario di Stato americano ha osservato che Washington si impegnerà per raggiungere un accordo finché sarà necessario. Secondo lui, è impossibile garantire che l'accordo venga firmato in tempi brevi, poiché ciò dipende non solo dagli Stati Uniti, ma anche dalla Russia, dall'Ucraina e dai partner europei, le cui sanzioni svolgono anch'esse un ruolo nei negoziati.

Rubio ha aggiunto che "la reale disponibilità delle parti alla pace diventerà evidente nella fase di conclusione dell'accordo. E la strada è ancora lunga".  (R.O.)


Rubio di qua e rubio di là...


venerdì 28 marzo 2025

Manifestazioni contro il riarmo e iniziative pro Palestina...

 


Il 5 aprile 2025 è programmata a Roma una manifestazione nazionale indetta dal Movimento 5 Stelle per segnare una chiara opposizione all’impiego di ingenti risorse per il riarmo europeo e italiano ed al continuo invio di armi e munizioni in Ucraina per poter prolungare una guerra devastante soprattutto per gli stessi Ucraini.

Da parte di molti sinceri pacifisti si nutrono perplessità per le passate posizioni assunte dal Movimento 5 Stelle che votò in passato a favore dell’invio di armi.
 
Ma in questo caso l’iniziativa lanciata dai 5 Stelle sembra interpretare il desiderio di pace che coinvolge la maggior parte dei cittadini italiani, anche indipendentemente dalle ideologie. Un sentimento diffuso tra gli Italiani è il rifiuto di adoperare ingenti risorse per la produzione di armi invece che per interventi a favore di ampie fasce di cittadini sempre più poveri, per la sanità, l’istruzione, le pensioni, l’acqua pubblica, infrastrutture e trasporti, e gli altri settori dello stato sociale.
 
La scelta più opportuna da parte di singoli pacifisti e gruppi e associazioni pacifiste ed antimperialiste appare quella di aderire alla manifestazione assicurando una partecipazione ampia, attiva e qualificata che permetta un’apertura di dialogo con ampi settori di cittadini critici verso il riarmo e la guerra.
 
Organizzazioni come il Coordinamento No Nato sono favorevoli alla partecipazione. Ci si aspetta un atteggiamento simile da parte di altri gruppi e associazioni, a partire da quelli cui chi scrive aderisce, come la Rete No War, la Lista No Nato, G.A.MA.DI. il Coordinamento Jugoslavia, ecc. L’appuntamento è nel primissimo pomeriggio, a partire dalle 13,00, in Piazza Vittorio Emanuele a Roma con seguente corteo verso i Fori Imperiali.
 
Ricordiamo anche che nello stesso periodo sono state indette una serie di manifestazioni per denunciare la complicità dei nostri governi occidentali con il genocidio in corso in Palestina ed esprimere appoggio alla Resistenza palestinese.
 
Sabato 29 marzo alle 16 a Piazza Vittorio Emanuele a Roma.
 
Il 2 aprile alle 9,30 al Tribunale dell’Aquila per esprimere solidarietà al militante e resistente palestinese Anan, riparato in Italia, ma poi arrestato e processato per “terrorismo” in seguito ad una richiesta internazionale israeliana.
 
Il 12 aprile è annunciata una grande manifestazione nazionale a Milano.
 
Partecipare in modo qualificato alle manifestazioni contro il riarmo, per la pace, ed in solidarietà dei popoli che combattono per la loro libertà, come i Palestinesi, è un impegno imprescindibile per i militanti pacifisti ed antimperialisti italiani
 
Vincenzo Brandi




 Articolo collegato: 

Il 4 aprile 2025 la NATO compie 76 anni, costellati da guerre, operazioni di spionaggio, militarizzazione dei territori, corsa al riarmo, produzione di armamenti altamente distruttivi e inquinanti, provocazioni militari in ogni angolo del mondo, coinvolgimento in stragi di Stato, tutto giustificato dapprima con la “lotta all'Unione Sovietica” e poi in nome dell’esportazione di “democrazia e progresso”... - Continua: https://paolodarpini.blogspot.com/2025/03/e-tempo-di-farla-finita-con-la-nato.html

La proposta di Vladimir Putin per risolvere la situazione in Ucraina...

 



"Secondo la Costituzione ucraina, le autorità  attualmente al potere  non sono legittime.  La Costituzione indica che tutte le cariche amministrative siano nominate dal presidente, comprese le autorità regionali, i governatori e così via. Se il Presidente ucraino è illegittimo lo sono anche tutti gli altri. Quindi, nelle condizioni di questa illegittimità di fatto, i gruppi neonazisti che detengono il potere reale stanno ricevendo armi aggiuntive e reclutando nuove persone.  
A cosa porta questo? Ciò  significa che  il potere effettivo è nelle loro mani. E questo significa, a sua volta, che non è  chiaro con chi la Russia dovrebbe  firmare eventuali accordi e documenti e non è  chiaro quale legalità questi possano avere, perché domani arriveranno altri leader, che avranno vinto le elezioni, e diranno: "non  riconosciamo chi ha firmato questi accordi, addio". 

Ma non è  solo questo il punto. Il fatto è che le formazioni neonaziste, come Azov e altre ancora, stanno di fatto governando il Paese. E la domanda sorge spontanea: cosa fare, come negoziare con loro?  

In linea di massima, naturalmente, sarebbe possibile, sotto l'egida dell'ONU,  degli USA  e perfino dei Paesi europei e naturalmente dei nostri partner e amici, discutere la possibilità di introdurre una gestione governativa temporanea in Ucraina. E a quale scopo? Per organizzare elezioni democratiche, per portare al potere un governo che goda della fiducia del popolo e poi iniziare con esso i negoziati per un trattato di pace, firmando documenti legittimi che saranno riconosciuti in tutto il mondo e che saranno affidabili e rispettati. 

Questa è solo una delle possibilità che al momento abbiamo davanti, ma non sappiamo se la sua attuazione sia accettabile dalle controparti..."

Vladimir Putin


zelensky basito


giovedì 27 marzo 2025

Ucraina/Russia, UE/USA. Salta il banco...!?




mercoledì 26 marzo 2025

Trattative di pace o tela di Penelope?...

 


Le dichiarazioni ufficiali di Mosca e Washington in seguito all'ultimo round di negoziati in Arabia Saudita, del 24 marzo u.s.,  hanno confermato che ogni responsabilità per l'attuazione da parte del regime di Kiev degli accordi sottoscritti ricade su Washington. Per Trump ora è più difficile,  dovrà fare pressione su Kiev, su Londra, Parigi e Bruxelles, sul suo stesso Stato profondo. 

Appare quasi impossibile per Trump mantenere il suo impegno e lo si vede dal fatto che, nonostante la dichiarazione pubblica di Zelensky di accettare gli accordi russo-americani raggiunti a Riad il 24 marzo per fermare gli attacchi alle strutture energetiche civili, il regime di Kiev ha continuato a colpire le infrastrutture energetiche della Federazione Russa.

Nella notte del 26 marzo 2025, nei pressi della costa della Crimea, nella zona di Capo Tarkhankut, due droni  ucraini hanno attaccato l'equipaggiamento terrestre del deposito sotterraneo di gas di Glebovskoye. Per fortuna in questo caso i droni sono stati abbattuti dalla contraerea. Ma, verso le 4:45 ora di Mosca, nella regione di Bryansk, un altro drone ucraino ha colpito una struttura di una filiale del PJSC Rosseti Center-Bryanskenergo,  interrompendo una linea ad alta tensione da 10 kV e lasciando i consumatori del distretto di Komarichsky senza elettricità.  Inoltre, nel pomeriggio del 25 marzo, nella regione di Kursk, a seguito di un attacco da parte di un drone ucraino a una centrale elettrica di una filiale di PJSC Rosseti Center-Kurskenergo, si era verificato un arresto a cascata di numerose sottostazioni, a seguito del quale più di 4 mila consumatori nel distretto di Khomutovsky sono rimasti senza elettricità.


Pertanto, il regime di Kiev, continuando a danneggiare l’infrastruttura energetica civile della Russia, sta di fatto facendo di tutto per interrompere gli accordi russo-americani raggiunti su misure graduali per risolvere il conflitto ucraino.

Ma anche da parte NATO si sgarra. È curioso che mentre si parla pubblicamente di porre fine agli attacchi e di un “regime di silenzio” nel Mar Nero, proprio oggi, 26 marzo,  nell'area a sud della Crimea è operativo un “analizzatore” americano, un aereo da ricognizione RC-135 dell’aeronautica militare statunitense. A ovest, nei pressi della Romania, un altro aereo da ricognizione opera senza nominativo di chiamata né segni di identificazione.

Inoltre La NATO sta prendendo il controllo del trasferimento di armi e attrezzature dai paesi membri dell'Alleanza all'Ucraina. A quanto pare, il programma NSATU – Comando NATO per il coordinamento delle forniture di armi all’Ucraina – sta lavorando a pieno regime. La NSATU è stata creata come polizza assicurativa per  continuare a fornire supporto militare all'Ucraina all'interno dell'Alleanza,  anche se Trump avesse voluto ridurre o sospendere le forniture di armi alle Forze armate ucraine. In altre parole, i falchi della guerra hanno preso delle precauzioni rimuovendo molti programmi volti ad aiutare l'Ucraina  sottraendoli alla dipendenza diretta dagli Stati Uniti.  La NSATU non è controllata dagli  USA ma  risponde direttamente al Comandante in capo supremo delle Forze alleate della NATO in Europa, Christopher Cavoli.



Integrazione di P.P.: "Però Christopher Cavoli è statunitense e appena prese l'incarico dichiarò che era impressionato dalla scala della guerra in Ucraina, che era a un livello a cui gli Usa e la Nato non erano abituate (in effetti il loro punto di riferimento è la guerra in Iraq che a confronto è stata una scaramuccia). Penso che sappia che la Nato non possa farci niente e l'Europa da sola ancor meno. Tuttavia come tutti gli alti ufficiali della Nato è un lobbista dell'apparato industriale-militare. In più agli USA non dispiace assolutamente vedere l'Europa nella merda a tenere il fronte orientale mentre loro si dedicano ad altro.  Gli europeidi sono così deficienti da fare i miglior favori a Trump mentre gliene dicono di tutti i colori. Alcuni penso che siano invece proprio delle quinte colonne statunitensi".


(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)

martedì 25 marzo 2025

Riad. Principali risultati dell'incontro del 24 marzo 2025 dei gruppi di esperti di Russia e USA...

 




Dopo 12 ore di colloqui tra Russia ed USA è stato deciso che: 

 In conformità con l'accordo tra i presidenti di Russia e Stati Uniti, le parti russa e americana hanno concordato di garantire l'attuazione dell' "Iniziativa del Mar Nero", che include la garanzia della sicurezza della navigazione nel Mar Nero, il non uso della forza e la prevenzione dell'uso di navi commerciali per scopi militari, organizzando al contempo misure di controllo appropriate attraverso l'ispezione di tali navi.

 Gli Stati Uniti contribuiranno a ripristinare l'accesso delle esportazioni russe di prodotti agricoli e fertilizzanti al mercato mondiale e a ridurre il costo dell'assicurazione marittima, nonché ampliare l'accesso ai porti e ai sistemi di pagamento per effettuare tali transazioni.

Nota:
I paragrafi 1 e 2 entrano in vigore dopo:

– Rimozione delle restrizioni sanzionatorie nei confronti di Rosselkhozbank e di altre organizzazioni finanziarie coinvolte nel garantire le operazioni di commercio internazionale di prodotti alimentari (compresi i prodotti ittici) e fertilizzanti, collegandole a SWIFT, aprendo i necessari conti corrispondenti;

– Rimozione delle restrizioni all’attuazione delle operazioni di finanziamento del commercio;

– Rimozione delle restrizioni sanzionatorie per le aziende che producono ed esportano prodotti alimentari (compresi i prodotti ittici) e fertilizzanti, nonché rimozione delle restrizioni all’attività delle compagnie di assicurazione che trasportano merci alimentari (compresi i prodotti ittici) e fertilizzanti;

– Rimozione delle restrizioni alla manutenzione delle navi nei porti e delle sanzioni contro le navi battenti bandiera russa coinvolte nel commercio di prodotti alimentari (compresi i prodotti ittici) e fertilizzanti;

– Rimozione delle restrizioni alla fornitura di macchinari agricoli alla Federazione Russa, nonché di altri beni utilizzati nella produzione di alimenti (compresi i prodotti ittici) e fertilizzanti.

 La Russia e gli Stati Uniti hanno concordato di elaborare misure per attuare gli accordi tra i presidenti dei due paesi sul divieto di attacchi sugli impianti energetici in Russia e Ucraina per un periodo di 30 giorni a partire dal 18 marzo 2025, con possibilità di proroga e di recesso dall'accordo in caso di inadempienza da parte di una delle parti.

 La Russia e gli Stati Uniti accolgono con favore i buoni uffici dei paesi terzi volti a sostenere l'attuazione degli accordi nei settori energetico e marittimo

 La Russia e gli Stati Uniti continueranno a lavorare per raggiungere una pace solida e duratura.




Considerazioni a latere di Serghey Viktorovich Lavrov:

Per quanto riguarda i negoziati svoltisi a Riad, ecco a cosa bisogna prestare attenzione.

Se una delegazione si siede in una stanza, un'altra in un'altra stanza e gli americani attuano, come dice Lavrov, come hanno detto prima, una specie di "diplomazia navetta" - cioè, dopo aver parlato con uno, vanno nell'altro - allora si scopre che si stanno realizzando accordi tra Russia e Ucraina e gli Stati Uniti sono l'intermediario.

"Non possiamo fidarci di quell'uomo", afferma il Ministro degli Esteri russo, riferendosi al capo del regime di Kiev.

Ciò significa che la Russia deve prima raggiungere un accordo con gli americani. Ciò significa che gli americani non dovrebbero solo “spostarsi” da una stanza all’altra.

In primo luogo, le questioni sono stati discusse con loro, consolidate e registrate in alcuni accordi, forse inizialmente orali. Quindi il loro compito è persuadere, forzare, cambiare il governo di Kiev, fargli accettare quanto deciso.

Quindi in realtà stiamo negoziando con gli americani, non con l'Ucraina. E se l'Ucraina interrompe tutto questo, in realtà dà alla Russia più carte vincenti diplomatiche.

Perché  non solo per la maggioranza dell'umanità, ma anche per i funzionari americani, sta diventando ancora una volta chiaro che l'Ucraina nella sua forma attuale è semplicemente incapace di raggiungere un accordo. Forse questa comprensione arriverà gradualmente anche ai funzionari europei. Anche se non ci si può contare.



P.S. Sui canali Telegram internazionali circolano voci secondo cui la dichiarazione congiunta di Stati Uniti e Russia non sarebbe stata pubblicata al momento dell'annuncio a causa delle obiezioni dell'Ucraina alle concessioni che la Russia chiede come parte di un eventuale accordo.

Video collegato: 

Visione Tv. Nikolai Lilin non ripone molta fiducia sulla capacità dei negoziati di fermare la guerra, "Chi manovra l'Ucraina non vuole la pace...": https://www.youtube.com/watch?v=N3YgQHSIoyU




Notizie dal "democratico" israele, la casa dei "suprematisti"...

 


25 marzo 2025. Nuovi bombardamenti israeliani su Gaza. L'offensiva dell’esercito israeliano ha colpito anche in Siria e Libano e nell'enclave palestinese arrivano nuovi ordini di evacuazione in vista di un allagamento delle operazioni militari. Ieri il ferimento e l’arresto in Cisgiordania del regista palestinese premio Oscar, Hamdan Ballal (Vatican News).

Tentativo di linciaggio. “Un gruppo di coloni ha cercato di linciare Hamdan Ballal, co-autore del documentario Premio Oscar “NO OTHER LAND”. Colpito alla testa e allo stomaco è stato raccolto sanguinante dall’ambulanza che è stata bloccata dai soldati che hanno arrestato Ballal.“ (Yuval Abraham, Hamdan Ballal, Basel Adra e Rachel Szor formano il collettivo autore del documentario Premio Oscar “NO OTHER LAND”. Il documentario è nato da una produzione palestino norvegese).  

Notizia di stampa collegata: "Israele. Arrestato regista premio Oscar. I soldati israeliani hanno arrestato   Hamdan Ballal, il regista di 'No Other Land', vincitore del premio Oscar come miglior documentario. Lo ha comunicato il quotidiano Haaretz spiegando che una decina di coloni in Cisgiordania hanno aggredito il regista, ferendolo insieme  ad altre persone. Dopo essere stato fatto salire su un'ambulanza, i soldati israeliani, una volta arrivati, lo hanno tirato fuori e arrestato per oscuri motivi e solo  successivamente rilasciato.

Donne palestinesi: una storia inestimabile di resistenza e volontà imprescindibile di non arrendersi.     Per documentare la straordinaria e inesauribile storia delle donne della Palestina, della loro Resistenza, della loro tenacia, della loro umanità ferita, violata, calpestata, ma mai vinta, mai sottomessa, occorrerebbe narrare 78 anni di storia. 78 anni di violazioni quotidiane e pianificate contro qualsiasi concetto di umanità, di rispetto dei diritti civili, sociali e umani minimi inalienabili… Allora lasciamo parlare le donne palestinesi di oggi, ancora, caparbiamente e infaticabilmente in prima fila a difendere i propri figli, le proprie famiglie, le proprie comunità, la propria terra, il proprio popolo, la propria Patria violentata e negata… (Enrico Vigna, SOS Palestina/CIVG)


Papa Francesco nell'Angelus aveva detto "Mi sento addolorato per i nuovi, pesanti bombardamenti israeliani su Gaza, con tanti morti e feriti".
Israele risponde al papa: "L'azione di Israele è condotta in piena conformità con il Diritto internazionale. Israele adotta misure per ridurre al minimo i danni ai civili. Sono  59 gli ostaggi israeliani  detenuti a Gaza. Lo Stato di Israele ritiene   che sia suo dovere morale ed etico riportarli a casa ed è determinato a   raggiungere i suoi obiettivi". (Televideo Rai)
     
Gaza. Dalla recente  ripresa dei bombardamenti  di Israele sono morti 792 palestinesi, di cui 62 nelle ultime 24 ore. Lo ha riferito il ministero della Salute palestinese.

Annotazione di Giorgio Stern: “Gaza. Un dato contabile?... In prima pagina su La Repubblica, 24 marzo 2025, il titolo: “Gaza, contabilità di un massacro, finora  sono 50mila morti”.  50 mila morti (scrivere uccisi conduce a interrogativi spiacevoli) equivalgono a circa trentamila tonnellate di bombe sganciate che, dal 7 ottobre 2023 ad oggi, hanno fruttato 26 miliardi netti di profitti ad una fabbrica che, per correttezza, non indico...”

Intanto Israele continua ad uccidere i giornalisti  palestinesi: Husam Shabbat e Mohammad Mansour uccisi il 25 marzo 2025,  a Gaza.



Video collegato:  Il Vaso di Pandora. Su Tel Aviv l'ombra oscura del regime - con Giacomo Gabellini e  Stefano Orsi: https://www.youtube.com/watch?v=uVlb6xc9mfA