Sono una donatrice regolare. Lo sono diventata perché sensibile alla tragica situazione della Palestina. Sono in contatto con delle persone che vivono là ma anche sull'informazione pubblica, viene riferito che gli aiuti umanitari, al momento, non vengono fatti entrare dall'esercito israeliano. Cosa potete dire al riguardo? Ci sono previsioni? Riuscite comunque a fare qualcosa? Purtroppo sembra tutto inutile.
Grazie e buon lavoro
Caterina R.
Il 6 maggio 2025, ho ricevuto da OXFAM, questa risposta:
"Buongiorno Caterina, la ringraziamo per averci contattato e per il suo interesse su quanto sta accadendo a Gaza.
Dal 2 marzo Israele ha bloccato completamente l’ingresso a Gaza di beni essenziali per la sopravvivenza della popolazione: non entrano più acqua, cibo, medicinali né carburante. Noi di Oxfam, insieme ai nostri partner sul campo, non abbiamo più accesso ad alcun rifornimento, mentre i bisogni delle persone continuano a crescere ogni giorno. Le scorte si stanno esaurendo. A Gaza City, ad esempio, le ultime riserve di acqua potabile stanno per finire, mettendo in pericolo la vita di migliaia di sfollati.
In queste condizioni, non possiamo più garantire l’assistenza minima a chi ne ha più bisogno. La situazione è drammatica: interi quartieri sono isolati, le strade distrutte, e le restrizioni imposte dai militari rendono impossibile raggiungere le comunità più vulnerabili.
Chiediamo con forza al governo israeliano di porre fine immediatamente all’assedio e alla comunità internazionale di garantire un accesso umanitario pieno, sicuro e senza ostacoli. È urgente fermare il conflitto e interrompere la fornitura di armi, per permettere alle organizzazioni umanitarie di salvare vite e alleviare le sofferenze della popolazione.
Per questo lanciamo un appello urgente: chiediamo che Israele revochi il blocco e permetta l’ingresso degli aiuti umanitari. Chiediamo inoltre che la diplomazia internazionale si attivi per un cessate il fuoco duraturo, la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi detenuti illegalmente. È fondamentale che venga interrotta ogni fornitura di armamenti a Israele. La comunità internazionale ha il dovere di agire e di non rendersi complice di crimini di guerra e contro l’umanità.
Nonostante questo, la risposta umanitaria di Oxfam e dei suoi partner all’interno della Striscia di Gaza sta continuando, con i materiali, i beni di prima necessità e il personale che già avevamo all’interno del territorio. Solo a marzo, Oxfam ha aiutato oltre 381mila persone a Gaza, e oltre 17mila in Cisgiordania.
Alberto. Ufficio Sostenitori - Oxfam Italia: https://www.oxfamitalia.org/
Risposta di MSF del 6 maggio 2025:
"Gentilissima Caterina, la ringraziamo di cuore per il suo sostegno regolare e per la sensibilità e l’attenzione che dimostra verso la crisi umanitaria attualmente in atto.
La situazione nella Striscia di Gaza è, purtroppo, catastrofica e continua a peggiorare ogni giorno. Da oltre due mesi, l'accesso agli aiuti umanitari è quasi completamente bloccato: l’esercito israeliano impedisce l’ingresso di beni essenziali, inclusi medicinali, cibo, carburante e attrezzature mediche. Questo rende il nostro lavoro estremamente difficile e mette a rischio diretto la vita di centinaia di migliaia di persone. Al momento, riusciamo a garantire solo attività essenziali. Abbiamo ricevuto una piccola quantità di medicinali, in particolare anestetici, ma stiamo riducendo le nostre attività per cercare di far durare il più possibile le scorte rimaste. L’emergenza alimentare è gravissima: la maggior parte della popolazione riesce a mangiare un solo pasto al giorno, e i bambini sono tra i più colpiti dalla malnutrizione.
Il carburante, necessario per alimentare gli ospedali e gli impianti di desalinizzazione dell’acqua, è disponibile solo in piccolissime quantità e in zone estremamente pericolose, dove sono presenti soldati israeliani. Senza carburante, diventa impossibile garantire cure mediche o acqua potabile. A breve, saremo costretti a scegliere se fornire le une o l’altra.
Ad oggi, oltre due millioni di persone sulla Striscia vivono in condizioni drammatiche e la prospettiva di miglioramento è purtroppo lontana. Sebbene la Corte Internazionale di Giustizia abbia avviato un processo per valutare le responsabilità di Israele nel permettere l’accesso degli aiuti umanitari, si tratta di un percorso lungo e, nel frattempo, la popolazione di Gaza non può più aspettare.
Come ha dichiarato recentemente Claire Nicolet, responsabile delle emergenze di MSF, “aspettare qualsiasi tipo di ricorso legale per porre fine al blocco degli aiuti condannerà ancora più palestinesi a una morte evitabile”. Israele sta usando gli aiuti umanitari come arma di guerra, impedendo l’accesso ai civili e punendo collettivamente un’intera popolazione.
Nonostante tutto, noi non ci fermiamo. I nostri team continuano a operare dove possibile, offrendo cure mediche, supporto psicologico e interventi di emergenza. Ma senza un cambiamento politico immediato e deciso, la nostra capacità di fare la differenza resta drammaticamente limitata.
La ringraziamo sinceramente per non voltarsi dall’altra parte. Il suo sostegno è essenziale, oggi più che mai, per continuare a dare voce e aiuto a chi ne ha disperatamente bisogno.
Anna Giulia Panciera - Relazioni con i donatori"
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