Scrive lo storico scandinavo statunitense William Engdahl: "l’infame accordo di accomodamento pacifico firmato Monaco nel settembre 1938 fu l’ultimo calcolato tentativo dell’Inghilterra di spingere la Germania verso Est."
Con Il patto di Monaco, Chamberlain, per la Gran Bretagna, e Daladier, per la Francia, regalarono la Cecoslovacchia ad Hitler, incoraggiando ulteriormente la spinta nazista verso Est.
“Britain and France had to choose between war and dishonour”. They chose dishonour. They will have war” (“Gran Bretagna e Francia dovevano scegliere tra guerra e disonore. Scelsero disonore. Avranno guerra”) commentò Winston Churchill che si opponeva alle “complici indulgenze” praticata da Chamberlain verso Berlino.
Dopo l’annessione nazista di Praga, Hitler rivolse le sue “attenzioni” alla Polonia.
La Russia Sovietica sentiva la minacciosa potenza bellica tedesca avvicinarsi ai confini.
Isolata dal resto dell’Europa occidentale da Gran Bretagna e Francia, l’Unione Sovietica guidata da Stalin cercò di guadagnare tempo con un patto di non aggressione con la Germania.
Il patto permise ai nazisti di prendersi metà Polonia, ma permise ai sovietici di prendersi l’altra metà creando una zona cuscinetto tra i due eserciti. Intanto la Wehrmacht si prendeva la Francia portando la guerra in Europa occidentale (…they will have war” aveva previsto Churchill).
Poi Hitler mise in atto i piani per distruggere l'Unione Sovietica, assoggettarne i popoli, impossessarsi del suo territorio e dare alla Germania lo “spazio vitale”, il lebensraum.
“L’Operazione Barbarossa” scattò prima dell’alba del 22 giugno 1941 (lo stesso giorno dell’invasione napoleonica di 129 anni prima). Era guerra mondiale, la Seconda.
Alle 4 del mattino di quel giorno fatidico, quando il ministro degli esteri nazista Von Ribbentrop, violando deliberatamente il patto firmato a Mosca, ebbe consegnato a Dekanozov la dichiarazione di guerra, l’ambasciatore sovietico a Berlino, rimasto sulle prime senza parole, gli disse in faccia: “Rimpiangerà questo attacco insultante, provocatorio ed assolutamente proditorio all’Unione Sovietica. La pagherete cara!” (Anthony Beevor storico britannico).
“La pagherete cara” parole che incisero una profezia.
L’avevano già pagata cara i teutoni nel 1242, gli svedesi nel 1743, Napoleone nel 1812.
La Seconda guerra mondiale in Europa finì l’8 maggio 1945 a Berlino. Là dov’era cominciata.
Con la Bandiera Rossa della Russia Sovietica sul Reichstag.
Oggi è l’ottantesimo anniversario del primo giorno di pace dopo la più grande tragedia collettiva nella storia dell’umanità.
Oggi alcuni rifiutano di festeggiare quel primo giorno di rinascita della pace. Sono gli stessi sconfitti l’8 maggio 1945.
Giorgio Stern
Visione TV. La Parata della Vittoria in diretta dalla Piazza Rossa 9 Maggio 2025: https://www.youtube.com/watch?v=aV2Zi43PQ94
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