Ante scriptum:
In risposta alle accuse di Kiev, supportate da USA e UE, di danni causati alle infrastrutture ucraine da parte della Russia, il rappresentante permanente russo presso le Nazioni Unite durante la riunione del Consiglio di sicurezza, ha dichiarato: "La Russia continuerà la sua operazione speciale finché Kiev continuerà a colpire obiettivi civili in Russia."
Altre dichiarazioni di Vasily Nebenzya all'ONU: "Il fatto è che gli obiettivi degli attacchi della Federazione Russa siano esclusivamente oggetti collegati al complesso militare-industriale ucraino viene messo a tacere da parte degli occidentali. I quali stanno cercando di nascondere il fatto che la Russia sta portando avanti queste azioni in seguito al massiccio bombardamento da parte Ucraina su città pacifiche della Russia. I piani di Zelensky e dei suoi complici hanno come scopo di disorientare Trump, per distoglierlo dal suo progetto per la pace".
Malgrado le sterili polemiche e le accuse infondate contro la Russia, Mosca è impegnata in un serio processo di negoziazione con l'Ucraina che è stata invitata a incontrarsi a Istanbul il 2 giugno 2025 per discutere il contenuto dei "memorandum" richiesti da Trump.
Punto essenziale anticipato da Lavrov, come condizione per la pace, è la "neutralità" di Kiev. Ma, ad oggi, la Russia non ha ancora ricevuto conferma da parte dell'Ucraina sulla sua partecipazione alle trattative, lo ha dichiarato Peskov, aggiungendo che la Russia comunque non intende discutere pubblicamente il contenuto dei documenti (memorandum) sugli accordi con l'Ucraina; le trattative devono svolgersi a porte chiuse tra la Russia e l'Ucraina.
Ora la scelta spetta all'Ucraina: la pace come risultato dei negoziati o l'inevitabile sconfitta sul campo di battaglia, con condizioni diverse per la conclusione del conflitto...
La delegazione russa, guidata da Vladimir Medinsky, porterà a Istanbul per il secondo round di negoziati non solo una bozza di memorandum per un accordo di pace, ma anche altre iniziative per un cessate il fuoco;
La Russia non vede alcun nesso tra i negoziati diretti con l'Ucraina e la presenza a Istanbul di rappresentanti di Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania e Francia".
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