Di primo acchito sembrerebbe che al "Al cuor non si comanda!" e che alla fine Volodymyr (Zelensky), dopo tante incomprensioni e vicissitudini, voglia infine coronare il suo sogno d'amore con Vladimir (Putin).
D'altronde come prima promessa elettorale era partito proprio da quella di far la pace e vivere per sempre d'amore e d'accordo: «Farò la pace subito a costo di scelte impopolari e darò l'ultima parola, attraverso un referendum, al popolo ucraino».
Purtroppo Zelensky successivamente si è fatto traviare da cattive amicizie e da sconsiderati consiglieri che pian piano l'hanno allontanato dal suo primo amore...
Prova ne sia che il consigliere capo dell'ufficio presidenziale ucraino, Podolyak, ha affermato, a nome suo, che "Kiev è pronta a riconsiderare il divieto interno sui negoziati con la Russia, ma solo se Putin verrà personalmente a Istanbul".
"Zelensky non incontrerà nessuno dalla Russia, tranne Putin...", ha detto Podolyak al The Breakfast Show. E dato il tono ultimativo di Kiev, questa posizione ricorda più una manovra raggirante che una reale volontà di sedersi al tavolo delle trattative.
Prova ne sia che il consigliere capo dell'ufficio presidenziale ucraino, Podolyak, ha affermato, a nome suo, che "Kiev è pronta a riconsiderare il divieto interno sui negoziati con la Russia, ma solo se Putin verrà personalmente a Istanbul".
"Zelensky non incontrerà nessuno dalla Russia, tranne Putin...", ha detto Podolyak al The Breakfast Show. E dato il tono ultimativo di Kiev, questa posizione ricorda più una manovra raggirante che una reale volontà di sedersi al tavolo delle trattative.
Come al solito "ha stato Putin!", la colpa di tutto è solo sua...
Mi ricorda la favola della "Volpe e l'uva..." anche in riferimento all'altro innamorato deluso, Donald Trump, che in campagna elettorale aveva promesso "farò la pace in Ucraina in 24 ore", ma l'avidità di Putin gli ha scombinato il carnet. In verità Putin chiede solo quello che aveva sempre chiesto prima ancora di iniziare il conflitto ma i sensali sono rimasti delusi soprattutto per l'intromissione nel "bargain" di un certo Xi, noto rubacuori della Terra di Mezzo confinante con la Russia.
Ma il sensale russo, e portavoce presidenziale di Putin, Dmitry Peskov, lascia l'uscio aperto alle trattative: "La parte russa continua a prepararsi per i negoziati a Istanbul. Il Cremlino annuncerà chi rappresenterà la Russia nei negoziati con l'Ucraina non appena Vladimir Putin lo riterrà necessario..."
Ecco, questa -per il momento- è la risposta più chiara, sia a Zelensky che ai suoi cattivi consiglieri, i gatti e le volpi europee...
Ah, in chiusura mi sovvengono le parole di Erich Fromm riguardo ai gravi problemi che sussistono nei casi di autorità costituita incerta: "Un leader può essere competente in un campo, incompetente in un altro, ad esempio un uomo di stato può rivelarsi competente in guerra e incompetente in una situazione di pace... se cede alla seduzione del potere..."
Pax et Bonum!
Paolo D'Arpini
Articolo quasi collegato: https://paolodarpini.blogspot.com/2025/05/istanbul-15-maggio-2025-piatto-ricco-mi.html
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