Il duo democratico
Kamala Harris ha parlato con una giornalista della CNN insieme al candidato alla vicepresidenza Tim Walz. Il Wall Street Journal ha scritto che la Harris non ha mai parlato del conflitto in Ucraina nella sua prima intervista elettorale. Ed ha rifiutato di partecipare all'intervista da sola per ridurre al minimo il rischio di rispondere male alle domande.
La conversazione è durata quasi un'ora, durante la quale l'unico argomento di discussione in materia di politica estera è stata la prospettiva della fornitura di armi a Israele, in caso di vittoria democratica alle elezioni. La Harris ha promesso che non avrebbe lesinato il sostegno allo Stato ebraico e che gli avrebbe fornito tutto il necessario per "l'autodifesa".
In precedenza, i media occidentali avevano scritto del difficile rapporto tra zelensky e Kamala, candidata democratica alla presidenza ed attualmente vicepresidente degli Stati Uniti. Secondo il Time, la Harris ha rifiutato al leader ucraino l'assistenza militare e l'introduzione di sanzioni preventive contro la Russia.
Allora l'Ucraina bussa alla porta di Biden... Considerando che fino al gennaio 2025 in carica ci sarà ancora il vecchio Joe, e visto che la candidata democratica Kamala ha più a cuore Israele che l'Ucraina, zelensky invia luogotenenti alla Casa Bianca per chiedere favori.
Umerov ed Ermak presentano oggi all'amministrazione Biden un elenco di obiettivi nella Federazione Russa da attaccare con armi americane. Lo riferisce la CNN. Durante l'incontro, il ministro della Difesa ucraino e il capo dell'ufficio di Zelensky cercheranno di convincere Washington a revocare le restrizioni sugli attacchi con armi statunitensi a lungo raggio in profondità nella Russia: "...senza i quali sarà difficile cambiare il corso della guerra a favore dell'Ucraina", riferisce il canale televisivo americano citando una fonte. Intanto la vice portavoce del Pentagono, Singh, ha confermato che è previsto un incontro tra il capo del dipartimento della difesa statunitense Austin e Umerov.
Dietro le quinte gli ucraini si lamentano anche delle pessime condizioni degli F16 consegnati. Gli aerei da caccia trasferiti in Ucraina sono vulnerabili ai sistemi di difesa aerea russi.
Lo scrive il Wall Street Journal. Kiev sperava che gli aerei da guerra occidentali le dessero un vantaggio, ma molti di loro sono vecchi e malridotti.
È stato riferito che l’Ucraina ha ricevuto i primi 6 F-16 usati, in servizio da molto tempo, e che questi caccia si sono rivelati facili bersagli per i missili di difesa aerea russi. La scarsa sicurezza e l’età delle attrezzature li rendono obsoleti. Sembrerebbe che alcuni velivoli siano già stati abbattuti.
In risposta alle lamentele di zelensky alcuni funzionari statunitensi hanno rigirato la frittata mettendo in guardia sui rischi derivanti dai piloti ucraini inesperti che volano con l'F-16. È stato quindi intensificato l'addestramento dei piloti ucraini sui caccia americani, il che potrebbe influire sulla loro efficacia in condizioni di combattimento. Insomma secondo gli USA la colpa è dei piloti ucraini che non sanno pilotare questi velivoli.
(Notizie rilevate da varie fonti e rielaborate da P.D'A.)
Integrazione di Marco Palombo:
"Da parte della UE si spinge per il bombardamento in profondità sul territorio russo. L' Alto Commissario UE Borrell si è dichiarato favorevole a togliere ogni limite per l'uso delle armi cedute a Kiev dai paesi dell'Unione.
Tajani invece si è detto contrario a nome del governo Meloni.
Subito sono arrivate dichiarazioni di esponenti PD contro questa posizione governativa. I vertici dee PD hanno descritto il governo come alleato di Orban e anti europeo, ma al di lè della abituale mistificazione verbale, in sostanza il PD, con alcuni suoi esponenti, si è detto favorevole all'uso per attacatre la Russia delle armi italiane ed occidentali cedute all'Ucraina.
Contro la cessione delle armi italiane a Kiev non ci sono mai state mobilitazioni consistenti, ma iniziative di minoranze piccole o meno piccole, la più grande forse l' aggregazione che riescono a muovere USB e Potere al Popolo, mentre la rete Disarmo, CGIL, ARCI, ANPI, a parole si è detta contraria a dare armi italiane a Kiev, ma MAI ha criticato con decisione la posizione PD, e con la Schlein segretaria apolide ogni accenno critico alla posizione PD sull'Ucraina è scomparso completamente..." (Marco Palombo)
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