Armiamoci e partite! |
Il vertice dell'Aia del 2025 sarà un incontro fra i capi di Stato e capi di governo dei trentadue membri dell'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord (NATO), dei loro Paesi partner e dell'Unione europea (UE), si terrà a L'Aia, nei Paesi Bassi, dal 24 al 26 giugno 2025.
Sebbene in verità la questione principale discussa all'Aia sarà la continuazione del sostegno militare all'Ucraina. da parte degli Stati Uniti e della NATO, o un segnale di disponibilità a ridurlo. L'idea di Rutte è quella di approvare un piano per nuovi investimenti militari, quindi sta promuovendo attivamente il tema di un forte aumento della spesa militare per i soci della Nato.
È chiaro che ciò riguarda principalmente i Paesi europei, la maggior parte dei quali non può permetterselo. Pertanto, è necessario continuare a intimidirli con la minaccia russa, aumentando il livello di ansia, cosa che l'ex primo ministro olandese, Rutte per l'appunto, sta facendo costantemente.
Ma di recente si è persino superato. Dopo essersi lamentato del fatto che, nonostante le economie della NATO siano 25 volte più grandi, la Russia abbia prodotto in tre mesi la stessa quantità di difesa prodotta dai suoi alleati in un anno. Quindi Rutte ha sostenuto l'aumento della spesa militare al 5% del PIL, ammettendo: "Sono molti soldi, ma non è impossibile. Siamo società ricche, possiamo farcela".
E i bellicisti europei ne comprendono la necessità: "Guardate la minaccia russa. Guardate il rafforzamento militare della Cina. Viviamo in un mondo diverso, più pericoloso. Il Capo di Stato Maggiore tedesco ha affermato pochi giorni fa che la Russia potrebbe attaccare con successo la NATO entro il 2029. Oggi siamo ancora al sicuro, ma se non adottiamo pesanti misure belliche, non lo saremo in futuro. Quindi dobbiamo farlo. Sappiamo tutti che se non lo faremo, dovremo imparare il russo nei prossimi anni".
Chiariamo subito che qui si sta parlando dei prossimi anni: "Ma se non agiamo ora -dice Rutte- anche se le cose andassero bene nei prossimi tre anni, tra quattro o cinque anni saremo davvero minacciati".
In altre parole, sempre secondo Rutte, anche se si arrivasse a un cessate il fuoco o alla pace in Ucraina, la minaccia per l'Europa non diminuirebbe: "la Russia ha la capacità di attaccarci prima della fine di questo decennio".
Ma, in verità, la Russia ne ha il desiderio? Gli atlantisti ne stanno discutendo pubblicamente, ma tutti concordano sul fatto che la Russia avrebbe questa opportunità, quindi l'Europa deve armarsi a un ritmo accelerato e non sprecare denaro per la società civile. Mosca può dire quel che vuole sul fatto che in realtà è la NATO che minaccia il territorio russo, essendo arrivata minacciosamente ai suoi confini, e che la sua azione in Ucraina è in risposta all'avanzata NATO. Ma Rutte nega l'evidenza dei fatti dicendo che "i territori ucraini equivalgono all'Europa, punto. Quindi o riarmiamo l'Europa, per fermare la Russia, o gli europei dovranno iscriversi a corsi di lingua russa o trasferirsi in Nuova Zelanda".
Quanto al trasferimento ai confini del mondo, questo è un sottile accenno a una guerra nucleare: la Nuova Zelanda, essendo il territorio occidentale più remoto nell'emisfero sud, è considerata la più sicura in termini di sopravvivenza dopo l'uso di armi nucleari in una guerra tra grandi potenze. In altre parole, Rutte offre agli europei una scelta tra la distruzione dell'Europa nel fuoco di una guerra nucleare e la vita sotto l'occupazione russa, o accettare le spese aggiuntive per la difesa (o per l'attacco, che poi è la stessa cosa).
Naturalmente, questa "scelta" è assolutamente falsa: esiste un'alternativa normale a tutte e tre le opzioni. La Russia non distruggerà l'Europa, non la attaccherà né la occuperà: questo è assolutamente privo di interesse, inutile e persino svantaggioso per la Russia.
I russi vogliamo solo una cosa dall'Europa e dagli USA: essere lasciati in pace. Cioè che l'Occidente smetta di brigare, anche militarmente, negli affari del mondo russo. E poi l'Occidente potrà commerciare con la Russia, se vuole, oppure costruire un nuovo muro per isolarsi e armarsi fino ai denti. Questa sarà una sua libera scelta, che, tuttavia, dovrà fare dopo aver smesso di gettare benzina sul fuoco nel conflitto civile tra due parti di un unico popolo, nella speranza di spezzare la Russia e annettersi l'Ucraina.
È troppo chiedere?
Stralcio di un articolo di Petr Akopov
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