Colpo di scena da San Pietroburgo, il presidente russo Vladimir Putin è emerso come attore diplomatico centrale, interagendo direttamente con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Intervenendo il 20 giugno u.s. al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, Putin ha annunciato di aver condiviso le proposte di pace della Russia con tutti e tre i leader, offrendo una tabella di marcia per la de-escalation del conflitto.
Nel frattempo continuano i tentativi di coordinamento tra l'Iran ed i Paesi del Medio Oriente. Il ministro degli Esteri iraniano Seyyed Abbas Araqchi e il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdel Ati si sono incontrati e hanno tenuto dei colloqui a latere della riunione dei ministri degli Esteri dell'Organizzazione per la cooperazione islamica a Istanbul. Il ministro degli Esteri iraniano ha anche incontrato e tenuto colloqui con il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, e con il ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, durante il suo discorso alla 51ª sessione dell'Organizzazione per la Cooperazione Islamica, ha dichiarato: "Tutto ciò che sta accadendo indica che Netanyahu e la sua banda criminale non vogliono risolvere alcuna crisi per via diplomatica". Ha osservato inoltre che "il silenzio occidentale sulle politiche aggressive contro la Palestina ha permesso all'aggressione di espandersi in tutta la regione".
In extremis anche da parte europea si cerca di trovare una soluzione diplomatica al conflitto tra Israele e Iran. Il presidente francese Emmanuel Macron ha concordato con il suo omologo iraniano, Masoud Pezeshkian, di accelerare i negoziati tra i Paesi europei e Teheran in merito al suo programma nucleare, sottolineando la sua convinzione che "esista un modo per porre fine alla guerra".
Lo stato sionista ha iniziato la recente aggressione contro l'Iran il 13 giugno 2025 con un massiccio attacco aereo immotivato condotto a sorpresa contro infrastrutture nucleari, basi militari e aree urbane in territorio iraniano, colpendo personale militare di alto rango e -sinora- 430 iraniani perlopiù civili innocenti sono stati uccisi nei raid aerei israeliani dall'inizio del conflitto. Il viceministro della Salute iraniano, Iraj Harirchi, ha aggiunto che sono rimasti feriti più di 3.500 civili colpiti dai ciechi bombardamenti israeliani.
(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)
Nel frattempo continuano i tentativi di coordinamento tra l'Iran ed i Paesi del Medio Oriente. Il ministro degli Esteri iraniano Seyyed Abbas Araqchi e il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdel Ati si sono incontrati e hanno tenuto dei colloqui a latere della riunione dei ministri degli Esteri dell'Organizzazione per la cooperazione islamica a Istanbul. Il ministro degli Esteri iraniano ha anche incontrato e tenuto colloqui con il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, e con il ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, durante il suo discorso alla 51ª sessione dell'Organizzazione per la Cooperazione Islamica, ha dichiarato: "Tutto ciò che sta accadendo indica che Netanyahu e la sua banda criminale non vogliono risolvere alcuna crisi per via diplomatica". Ha osservato inoltre che "il silenzio occidentale sulle politiche aggressive contro la Palestina ha permesso all'aggressione di espandersi in tutta la regione".
In extremis anche da parte europea si cerca di trovare una soluzione diplomatica al conflitto tra Israele e Iran. Il presidente francese Emmanuel Macron ha concordato con il suo omologo iraniano, Masoud Pezeshkian, di accelerare i negoziati tra i Paesi europei e Teheran in merito al suo programma nucleare, sottolineando la sua convinzione che "esista un modo per porre fine alla guerra".
Lo stato sionista ha iniziato la recente aggressione contro l'Iran il 13 giugno 2025 con un massiccio attacco aereo immotivato condotto a sorpresa contro infrastrutture nucleari, basi militari e aree urbane in territorio iraniano, colpendo personale militare di alto rango e -sinora- 430 iraniani perlopiù civili innocenti sono stati uccisi nei raid aerei israeliani dall'inizio del conflitto. Il viceministro della Salute iraniano, Iraj Harirchi, ha aggiunto che sono rimasti feriti più di 3.500 civili colpiti dai ciechi bombardamenti israeliani.
(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)
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