martedì 3 giugno 2025

Gli attentati ucraini, la NATO, gli USA ed i bombardieri russi colpiti...


A conti fatti,  il 1 giugno 2025,  sono stati colpiti solo alcuni  vetusti aerei russi  che con clamore  gli organi di stampa occidentali  hanno definiti come  "appartenenti alle forze di risposta nucleare". La notizia rimbalzata su tutti i giornali serviva a creare suspence all'incontro di Istanbul del 2 giugno, assieme all'altra notizia (anche più perniciosa) dei due attentati ai treni russi con morti e feriti.  Per quanto riguarda i danni causati  dai  droni ucraini  agli aeroporti si tratta di  2 bombardieri distrutti ed altri 4 danneggiati. Erano bombardieri ad elica degli anni '50 ed altri a reazione degli anni '70. Tre possono essere riparati, a quanto sembra.  Servivano a lanciare missili e bombe sull' Ucraina ma,  dato che la Russia dispone di  160 bombardieri, non è un gran danno.  

È più che evidente che dietro il colpo  c'è il supporto della Nato. In realtà sembra un'operazione coordinata dall'MI6 britannico.  Se lo scopo era indebolire militarmente l'avanzata russa, è chiaro che l'attacco non è servito a nulla.  Se era indebolire la posizione russa a Istanbul, idem con patate.  Se era provocare una risposta russa sproporzionata (per incastrare Trump), il risultato pare lo stesso (vedasi anche la fretta di Rubio a discolparsi con Lavrov).

La risposta russa sarà coerente con le operazioni sul campo e con gli obiettivi politici.  D'altra parte che cosa potrebbe fare Trump? Far sbarcare 1 milione di soldati in Europa? Impensabile, anche perché sarebbe una catastrofe militare oltre che politica. Iniziare la III Guerra Mondiale? Gli Usa cesserebbero di esistere e lo sanno.  L'unica cosa che può fare Trump è far finta di  non essere la principale parte in causa ma solo un mediatore. Ma Mosca ha fatto capire che sta solo facendo finta di crederci, per lasciargli un po' di spazio di manovra a Washington. Ma in realtà continua a ricordare che lei ha vinto e la Nato intera ha perso. Il punto è in che modo far sì che UK, Germania e Francia lo ammettano salvandosi almeno un po' la faccia. Ma mentre Trump facendo un po' il tonto e un po' il gradasso può riuscirci, l'Europa meschinella si sta infilando in un tunnel senza uscita. 

In termini più "materialistici", gli Usa sono grandi e grossi mentre l'Europa è un'accolita di nanerottoli senza una strategia che non sia la nostalgia di quando dettava legge con la forza e l'inganno. Poi prendono in giro Trump per il suo "Make America great again". Gli imbelli di Bruxelles seguono gli stessi miti del passato. Ma senza nemmeno una parvenza di base.   

 

Pier Pagliani (ed altri)

 



 

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