"Il 7 giugno 2025 si è tenuto un corteo al centro di Roma per «fermare il massacro» a Gaza. Una mobilitazione, lanciata da Pd-M5S-Avs, in cui sono confluite diverse anime pro Pal: dalle associazioni fino a gruppi spontanei di cittadini. La manifestazione ha avuto lo scopo di denunciare ciò che sta accadendo nella Striscia e di promuovere il sostegno alla popolazione palestinese. Secondo gli organizzatori c'è stata un'adesione straordinaria, forse di «300mila persone»..." (Avvenire)
"Tutte le organizzazioni palestinesi "ufficiali" non hanno aderito, tranne i collaborazionisti legati all'ANP. Leggete i comunicati di API (Associazione Palestinesi in Italia) e UDAP (Unione Democratica Arabo-Palestinese). Però c'è l'adesione della star Rula Jebreal (che vive a New York ed è sposata con un banchiere ebreo) e dei sionisti "progressisti" Anna Foa e Gad Lerner, oltre agli amici della Sinistra per Israele". (Vincenzo Brandi)
"La nostra partecipazione critica alla manifestazione del 7 giugno ha lo scopo di inchiodare la cosiddetta sinistra a quanto dichiara nel suo manifesto (imperfetto ma assolutamente inimmaginabile un anno fa) di 11 punti: carcere per Netanjahu (ok, il problema è il Sionismo, non solo Netanyahu: ma potete immaginare queste parole in bocca a questa cosiddetta sinistra un anno fa? Io no), sanzioni contro Israele (stesso discorso), rompere relazioni UE/Israele e stop alle armi (stesso discorso), ecc. Forse queste dichiarazioni sono di puro opportunismo elettorale ma, intanto, la nostra presenza alla manifestazione ha lo scopo di chiedere precisi atti legali e legislativi per tradurre queste dichiarazioni in azioni concrete. Chi ha deciso, da pacifista e antimilitarista senza se e senza ma, di non aderire, non mette nessuna pressione sulla cosiddetta sinistra parlamentare. Le dà la scusa di lavarsene le mani, dicendo "intanto, la gente non reagisce....". (Patrick Boylan)
"Il 7 giugno si è tenuta a Roma questa manifestazione contro lo sterminio dei palestinesi a cui hanno partecipato diverse fazioni politiche e gruppi indipendenti. Si tratta di un’indicazione giusta perché spinge verso la costruzione di un fronte ampio contro la guerra. Una protesta giusta e che può assumere il ruolo di apripista e tappa di avvicinamento alla mobilitazione nazionale che si terrà il prossimo 21 giugno 2025 a Roma contro il riarmo e il coinvolgimento del nostro Paese nella terza guerra mondiale". (Staffetta Rossa)
"Il prossimo raduno del 21 giugno, previsto a Roma, è importante che raccolga una piazza unica, plurale, in cui ogni organismo possa portare i propri contenuti, bandiere, simboli e slogan al fine di rilanciare ulteriormente la lotta per fermare la Terza guerra mondiale in tutte le forme in cui si manifesta! Per una mobilitazione popolare, unitaria e di riscossa! Chiediamo ad ogni organismo che intende sottoscrivere tale appello di farlo circolare e comunicare la propria adesione scrivendo a coordinamentonazionalenonato@proton.me" (Coordinamento Nazionale No Nato)
"Tutte le organizzazioni palestinesi "ufficiali" non hanno aderito, tranne i collaborazionisti legati all'ANP. Leggete i comunicati di API (Associazione Palestinesi in Italia) e UDAP (Unione Democratica Arabo-Palestinese). Però c'è l'adesione della star Rula Jebreal (che vive a New York ed è sposata con un banchiere ebreo) e dei sionisti "progressisti" Anna Foa e Gad Lerner, oltre agli amici della Sinistra per Israele". (Vincenzo Brandi)
"La nostra partecipazione critica alla manifestazione del 7 giugno ha lo scopo di inchiodare la cosiddetta sinistra a quanto dichiara nel suo manifesto (imperfetto ma assolutamente inimmaginabile un anno fa) di 11 punti: carcere per Netanjahu (ok, il problema è il Sionismo, non solo Netanyahu: ma potete immaginare queste parole in bocca a questa cosiddetta sinistra un anno fa? Io no), sanzioni contro Israele (stesso discorso), rompere relazioni UE/Israele e stop alle armi (stesso discorso), ecc. Forse queste dichiarazioni sono di puro opportunismo elettorale ma, intanto, la nostra presenza alla manifestazione ha lo scopo di chiedere precisi atti legali e legislativi per tradurre queste dichiarazioni in azioni concrete. Chi ha deciso, da pacifista e antimilitarista senza se e senza ma, di non aderire, non mette nessuna pressione sulla cosiddetta sinistra parlamentare. Le dà la scusa di lavarsene le mani, dicendo "intanto, la gente non reagisce....". (Patrick Boylan)
"Il 7 giugno si è tenuta a Roma questa manifestazione contro lo sterminio dei palestinesi a cui hanno partecipato diverse fazioni politiche e gruppi indipendenti. Si tratta di un’indicazione giusta perché spinge verso la costruzione di un fronte ampio contro la guerra. Una protesta giusta e che può assumere il ruolo di apripista e tappa di avvicinamento alla mobilitazione nazionale che si terrà il prossimo 21 giugno 2025 a Roma contro il riarmo e il coinvolgimento del nostro Paese nella terza guerra mondiale". (Staffetta Rossa)
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Integrazioni del giorno dopo:
"Corteo del 7 giugno 2025, un mare di persone che avrebbero ascoltato i palestinesi.
Le persone presenti erano tante, gli ultimi sono partiti da piazza Vittorio quando piazza San Giovanni era già in piena. Avrebbero ascoltato i palestinesi, e nel prossimo futuro farebbero altro se qualcuno lo proponesse bene.
Molti forse non verrano il 21 giugno, ma c' era solo un volantino della Comune a ricordare quel prossimo appuntamento importante che arriverà tra appena 14 giorni. Non ho visto un solo cartello o striscione che ricordasse il mega riarmo UE e davvero non possiamo darne colpa al PD ma questo compito spetta a chi è contro l' aumento delle spese militari. Il popolo PD, 5stelle,e altro non è peggiore di altre nicchie grandi o piccole abitanti in Italia. Non è peggiore della "società civile", dei ragazzi dei centrisociali, degli attivisti dei dieci sindacati d i base o dei dieci partiti comunisti. E' diverso per età, storia e provenienza geografica, oggi ho sentito molto accento toscano. Per fare qualcosa di buono bisogna parlare con tutti." (Pilar Castel)
"C'ero anch'io in quella piazza per incontrare una persona e farmi un'idea della manifestazione. Sono arrivato giusto in tempo per sentire Gad Lerner. Che dopo aver accusato Netanyahu ha rivendicato di essere sionista. Che distanza da un Moni Ovadia che ha affermato che il sionismo è la più grande disgrazia della storia ebraica e che Netanyahu non è l'eccezione ma l'epitome del sionismo. È troppo comodo incolpare Netanyahu e non il progetto che incarna.
Gad Lerner ha deplorato duramente chi pretende che gli ebrei usino il termine "genocidio" senza tener conto della loro "sensibilità" (cito letteralmente). Ma ci sono migliaia di ebrei che usano questo termine, persone come Jeffrey Sachs o Naomi Klein per citare solo un paio di intellettuali famosi.
Poi ho sentito un intervento che parlava dei "due Stati". Sono 77 anni che si parla dei due Stati e sono 77 anni che i Palestinesi vengono massacrati. Guardate una mappa della Palestina con Israele e le sue colonie (illegali). La pelle di un leopardo sarebbe più uniforme. Come si fa a sentire ancora chi sventola questa inutile quanto impossibile "soluzione" (che giustifica di fatto lo status quo)?
Non c'erano cartelli o slogan contro il riarmo europeo? Ovvio, altrimenti 5Stelle e PD non potevano scendere in piazza insieme.
Purtroppo questo ci mette in guardia sul pericolo di un accordo politico tra queste forze politiche e il conseguente possibile annacquamento delle recenti apprezzabili seppur timide posizioni prese dai 5Stelle..." (Piero Pagliani)
"Il titolo de Il Fatto Quotidiano di domenica 8 giugno, è sintesi e verifica di ciò che è accaduto il 7 giugno a Roma: "UNITI PER GAZA MEGLIO TARDI CHE MAI". Titolo che rivela da che parte tira il vento. E rivela come le solite barchette opportuniste mettano le vele al vento. Un vento che lascia in mutande quelle e quelli che comandano, qui come altrove, che non hanno ancora ricevuto l'ordine di mettere le vele il vento, prima ancora di voltare gabbana. E il vento non c'entra, soffia oggi, nella stessa direzione e nello stesso verso di ieri e ieri l'altro. Tutti vedevano, ma non tutti DIMOSTRAVANO di vedere. Anzi, tanti non volevano proprio vedere, nè guardare e abbaiavano contro quelli che guardavano e, vedendo, DIMOSTRAVANO. Oggi verifichiamo che i tanti che abbaiavano sono diventati tanti di meno..." (Giorgio Stern)
"Notizie dal Mondo. A Marsiglia e Genova i portuali bloccano carichi di armi.
Munizioni e mitragliatrici erano diretti in Israele. Don Renato Sacco: 'La lotta ai carichi di morte dipende dalla partecipazione di tutti'. A colloquio con Josè Nivoi del Collettivo autonomo lavoratori portuali di Genova. (Ilaria De Bonis - Città del Vaticano)"
Munizioni e mitragliatrici erano diretti in Israele. Don Renato Sacco: 'La lotta ai carichi di morte dipende dalla partecipazione di tutti'. A colloquio con Josè Nivoi del Collettivo autonomo lavoratori portuali di Genova. (Ilaria De Bonis - Città del Vaticano)"
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