La Svezia è ormai diventata un'altra cosa rispetto a come la guardavamo in passato. Greta Thunberg è infatti stata dichiarata "colpevole" da un tribunale svedese. Colpevole di disobbedienza agli ordini della polizia durante una protesta ambientale a marzo.
Parlando dopo l'udienza di mercoledì, l'attivista per il clima ha descritto la sentenza come "assurda".
Greta Thunberg aveva bloccato pacificamente un'entrata al parlamento in due occasioni durante un sit-in. Ha contestato le accuse, secondo un giornalista dell'AFP presente all'udienza. È stata multata per 6.000 corone svedesi (510 euro) e le è stato ordinato di pagare ulteriori 1.000 corone (85 euro) di danni.
Parlando con la BBC poco dopo, Greta Thunberg ha ribadito l'assurdità della situazione, evidenziando come i pacifici attivisti climatici subiscano sanzioni legali ingiuste pur cercando di cambiare un sistema dannoso.
È importante riconoscere il coraggio e sostenere la determinazione di Greta Thunberg e dei giovani nel loro impegno per un futuro sostenibile. Paradossalmente vengono condannati proprio loro. Vengono presi di mira quelli che perseguono una buona causa e che scelgono la nonviolenza. Assurdo.
Viviamo in un mondo capovolto ed è proprio la Svezia a portare in tribunale e a condannare - anche se a multe simboliche - proprio una leader di cui dovrebbe andare orgogliosa. Ma non importa se le condanne sono simboliche. È il simbolo che conta, ossia la scelta che lo stato compie rispetto ai suoi giovani migliori.
Ma non si accorgono di quanto sono diventati nei fatti complici di un sistema ingiusto e odioso?
Noi non dimentichiamo come proprio la magistratura svedese sia stata "usata" per incriminare Assange salvo poi archiviare tutto quando ormai Assange era in trappola.
Da patria della pace e della nonviolenza la Svezia sta diventando l'ombra di sé stessa, deludendo tante speranze e aspettative che avevamo riposto.
Alessandro Marescotti - Presidente PeaceLink
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