domenica 5 maggio 2024

NIger. Terra di nessuno o di tutti?

 


Quella nella foto è la "Airbase 101" all'aeroporto di Niamey, in Niger (o, alla francese, "Base Aérienne 101"), di cui negli ultimi giorni si sta parlando per via di un dettaglio un po' paradossale: il governo ha chiesto agli USA, come pure alla Francia, di sgomberare i propri soldati dal Paese, ma la faccenda va a rilento e intanto, nella "Airbase 101", sono arrivati i russi, invitati al posto loro (Reuters conferma la notizia: https://www.reuters.com/.../russian-troops-enter-base.../...). Ovviamente i contingenti occupano strutture separate e non sono in contatto, però insomma è una situazione un po' paradossale.

Forse ancora più paradossale è che buona parte dell'opinione pubblica italiana non sa che nella "Airbase 101" ci sono anche militari italiani, visto che nel 2018 il Parlamento Italiano ha autorizzato la Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (MISIN), le cui attività sono elencate qui: https://www.difesa.it/.../contributo-nazionale/28247.html.

I soldati impiegati sono circa 350 con una dozzina di mezzi, a fronte di un massimo ipotizzabile di 500 militari, 100 mezzi terrestri e 6 mezzi aerei: non hanno ovviamente alcuna mansione di combattimento ma solo di addestramento, assistenza umanitaria, lavori infrastrutturali eccetera, insomma tutte quelle belle cose che noi "italiani brava gente" andiamo facendo in giro per il mondo (no, non sono ironico, non del tutto almeno).

E vabbè, direte voi, peccato però che insieme agli statunitensi e ai francesi se ne dovranno andare anche loro. E invece, e qui sta il paradosso del paradosso, non se ne devono andare proprio per niente. Non solo il governo del Niger non li vuole cacciare, ma pare anzi che li apprezzi molto. L'8 marzo il generale Figliuolo (ve lo ricordate?) e il Direttore generale del Ministero degli Esteri, Riccardo Guariglia, hanno visitato il paese incontrando non solo l'ambasciatore italiano e i militari di stanza laggiù, ma anche il Ministro della Difesa del Niger Alkassoum Indatou e il Capo di Stato Maggiore Salifou Modi, che li hanno ringraziati per l'impegno italiano (nella foto, il generale Figliuolo e il suo omologo nigerino si scambiano doni).


L'articolo, sempre a cura del nostro Ministero della Difesa, è qui: https://www.difesa.it/.../misin-il-generale.../33626.html). La visita è particolarmente importante perché segnala che, sia per il governo italiano che per il nuovo governo nigerino, i rapporti restano positivi e "business as usual", nonostante il colpo di stato. Insomma, via gli USA, via la Francia, resta l'Italia. E la Russia. Sarà una situazione interessante.

Francesco Dall'Aglio


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