Non bisognerebbe mai avere paura di esprimere le proprie convinzioni.
La fornitura di armi offensive all’Ucraina, dell’Italia implica in qualche modo la partecipazione al conflitto bellico in atto, in piena violazione dell’articolo 78 della Costituzione che prevede che lo stato di guerra debba essere deliberato con legge formale del Parlamento.
Violato anche l’art. 11 della Costituzione, in base al quale l’Italia ripudia la guerra anche come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
Non solo.
La segretezza imposta sul tipo di armi da destinare all’Ucraina impedisce di distinguere tra “armi di offesa” e “armi di difesa”, circostanza che porta alla violazione delle disposizioni che prevedono la delibera del Parlamento sulle operazioni di guerra da parte dello Stato Italiano.
Senza contare che così facendo ci siamo resi responsabili di degli orrori che comporta una guerra.
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