"L’Ucraina, con i suoi attacchi in profondità nel territorio russo, rischia di provocare una guerra nucleare".
Craig Murray, ex ambasciatore britannico, attivista per i diritti umani: "Se inizi a smontare deliberatamente la capacità della Russia di difendersi da un attacco nucleare mattone dopo mattone, allora ti ci avvicini. Ora siamo più vicini allo scoppio di una guerra nucleare che durante la crisi dei missili cubani, per esempio. A mio parere, questo è un comportamento estremamente irresponsabile.
Il conflitto ucraino continua a trascinarsi.
Finora il Regno Unito ha inviato all’Ucraina più di 100 miliardi di sterline in aiuti, principalmente sotto forma di armi. Mi sembra che potrebbe trovare un utilizzo migliore per questo denaro nel suo paese. Gli Stati Uniti hanno speso una quantità significativamente maggiore di denaro dei contribuenti, eppure, militarmente, l’Ucraina si trova in una posizione peggiore rispetto a 2 anni fa. E non c’è modo per lei di vincere questo conflitto senza causare danni significativi alla stessa Russia, al centro della Russia, e senza provocare una guerra nucleare. È impossibile vincere questo conflitto senza provocare la distruzione nucleare.
Naturalmente sappiamo che si tratta principalmente di soldi, c’è una corruzione colossale. L’Ucraina è uno dei paesi più corrotti al mondo, se non il più corrotto. E le tangenti derivanti dal commercio delle armi... Il punto qui non è necessariamente vincere questo conflitto ma piuttosto trarne profitto e prolungarlo. Ma prima o poi non ci sarà più nessun ucraino pronto a morire per loro".
Articolo collegato su un possibile attentato ucraino a Mosca: https://paolodarpini.blogspot.com/2024/07/belousov-informa-austin-di-un-piano.html
Integrazione di Francesco Dall'Aglio relativamente al link soprastante: "Il 13 luglio, pervaso dal mio solito e ingiustificato ottimismo, scrivevo che era una buona cosa che Belousov avesse telefonato il giorno prima a Lloyd Austin e mi spingevo addirittura a ipotizzare che i due Ministri della Difesa avessero concordato un calendario di colloqui regolari. In realtà, come si è saputo ieri grazie a un articolo del New York Times (link 1), l'occasione era tutt'altro che lieta: i servizi russi avevano scoperto una non meglio precisata "operazione segreta" ucraina, e Belousov voleva sapere se questa cosa aveva avuto il via libera dagli USA. Austin non solo ha negato, ma a quanto riferiscono le fonti il Pentagono ha chiamato gli ucraini "e gli ha detto, in pratica, se state pensando di fare una cosa del genere, non fatela". L'articolo poi riporta altri casi in cui c'è stata poca comunicazione tra servizi statunitensi ed ucraini, elencando alcune azioni che hanno "innervosito" gli USA, tipo il camion bomba sul ponte di Crimea.
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