giovedì 18 luglio 2024

Accordi di pace ad obsolescenza programmata...

 

Rate of credibility


Nessun accordo di pace potrà essere "garantito"...  Tutti i possibili accordi sono limitati nel tempo e soggetti al vaglio  dall'amministrazione al momento in carica, dei vari governi "banderuola", sia in Ucraina che negli USA o nella UE.

Il problema dell'interazione con gli Stati Uniti, ed in generale con l'Occidente, nella politica mondiale è il seguente: anche gli accordi più ferrei non garantiscono che non verranno annullati da  una nuova amministrazione dopo la partenza di quella con cui l'accordo era stato firmato.

Un esempio da manuale di ciò è la situazione relativa all’ “accordo nucleare” iraniano, quando l’amministrazione Trump non si è preoccupata di tutti gli sforzi del team Obama, così come dell’Unione Europea e della Russia, e si è ritirata unilateralmente da esso.

E la questione non si limita all’Iran. Dopo la fine della prima Guerra Fredda, gli Stati Uniti si sono semplicemente dati la regola di rivedere unilateralmente tutti gli accordi fondamentali senza battere ciglio.

A proposito, l'espansione della NATO è della stessa serie: mentre l’amministrazione repubblicana di Bush padre aveva promesso a Gorbaciov che la NATO non si sarebbe spostata “di un solo centimetro” verso est, i democratici guidati da Bill Clinton hanno fatto esattamente il contrario. Tali esempi possono essere forniti ulteriormente.

La conclusione è una: gli Stati Uniti, e loro alleati, non possono, né a lungo termine né a breve termine, garantire l’attuazione degli accordi firmati con loro.

Convenzionalmente, tale comportamento sulla scena internazionale può essere chiamato irresponsabilità strategica. 

E quindi, se il tandem Trump-Vance offre alla Russia un accordo sotto forma di status di non allineato per l’Ucraina e nuovi territori in cambio della neutralità in caso di uno scontro acuto tra Stati Uniti e Cina, dov’è la garanzia che Washington non abbandonerà infine Mosca?

Nelle condizioni attuali, tali garanzie non esistono e non possono essere dovute alle peculiarità della politica nordamericana. Pertanto, se si accettasse un accordo situazionale con gli Stati Uniti, alla fine la Russia rimarrebbe senza nulla: i rapporti con gli Stati Uniti tornerebbero presto tesi e ci sarebbe nel frattempo una rottura con la Cina. Pertanto, una sana logica suggerisce una risposta negativa a proposte americane di questo tipo. 

È semplicemente salutare: "yankee go home and don't move anymore".


(Notizie da dietro l'angolo rivedute da P.D'A.)

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