mercoledì 15 marzo 2023

Russia e Usa si stanno "parlando"...



Meno di una settimana fa (il 10 marzo 2023) Mosca perde la pazienza e con un pugnale ("Kinzhal", appunto) ipersonico vaporizza un comando sotterraneo di intelligence ucraino-atlantica nei pressi di Kiev, con tutti i suoi occupanti, tra cui una ventina di ufficiali Nato di un certo livello per giunta (ma che ufficialmente "non esistono")

Esattamente un paio di giorni dopo un velivolo militare Nato costeggia lo spazio aereo russo vicino a San Pietroburgo (significa: occhio a ciò che fate, perchè la vostra bella metropoli sul Baltico (seconda città del paese) è vulnerabile (...).

Il Cremlino però oramai la pazienza l'ha persa del tutto e decisa a limitare l'aiuto occidentale a Kiev, tira giù un drone da oltre 30 milioni di $ sul mar Nero... in risposta stamane (15 marzo) i caccia Nato nel Baltico intercettano un velivolo russo di ritorno (?) da un'esercitazione nello spazio aereo estone.


E' tutto correlato anche se gli episodi a grandi distanza gli uni dagli altri: sono tutti moniti e contro-moniti, botta e risposta, ci si avverte a vicenda.

Insomma... il Cremlino e Washington si stanno parlando (a modo loro, in modo tortuoso): il primo dice "gli aiuti all'Ucraina terminano qui. Non interferite più", ma i secondi ribattono ostinati: "Continueremo ad interferire, sempre".

Il problema è che ora siamo alla vigilia di una svolta: da Mosca si prepara una seconda avanzata in forze per la primavera in arrivo... e a questo punto l'unica cosa che può tenere in piedi le forze ucraine (considerate le perdite umane e materiali fino ad oggi) è il "tubo d'ossigeno" che viene da ovest. Senza, il tutto termina entro l'anno in corso.

Questo lo si sa al Cremlino che quindi non vuole altri ritardi dovuti ad ingerenze esterne... come lo si sa alla Casa bianca, che a maggior ragione non vuole cedere (compromessasi fino al collo a livello di immagine): il "dialogo" informale tra le due potenze procede così attraverso questo elementare alfabeto.

Sperando che qualche "lettera" non scappi dal controllo e diventi un disastro per tutti.

Non so cosa aggiungere per ora.

Daniele Lanza




Commento/integrazione di Олег Жуков: "Hai ragione su tutto, ma comunque l' "incidente" di ieri non è stato un semplice incidente, allontanamento, intercettazione o qualsiasi altra manovra tesa a un solo gesto spostare una potenziale minaccia dai propri confini. Il 14 marzo 2023 la Russia ha decisamente alzato l'asticella, portandola verso ultimo segno preguerra. È stato abbattuto un drone, non c'è stata nessuna collisione (versione americana), altrimenti sarebbero caduti entrambi. Se è stato sparato un missile o se era stata fatta una manovra intenzionale usando tutta la potenza dei motori del caccia Su-27 - forse non lo sapremo mai - ma senz'altro è stata un'azione intenzionale che ha portato alla distruzione di un drone da 50 mln di dollari. Ora agli americani conviene fare il buon viso a cattivo gioco, ma loro lo sanno bene. Una bella tegola per l'amministrazione di Biden che si sta già preparando per le elezioni del 2024. Ovviamente la guerra thermonucleare non entra nei piani della NATO e i russi lo sanno. E possono alzare l'asticella ancora e ancora..."

Probabile dinamica della caduta del drone USA: https://www.facebook.com/1667554708/videos/1386186928797391


Articolo collegato: 

Drone USA precipita vicino le coste russe – Scrive Leonid Slutsky: “Gli Stati Uniti non solo sono coinvolti nel conflitto ucraino ma continuano a esacerbarlo. Ciò è stato chiaramente confermato dall’incidente del drone multiuso statunitense che si è schiantato nel Mar Nero. Il portavoce del Pentagono Patrick Ryder ha ammesso che l’MQ-9 stava conducendo una ricognizione vicino ai confini della Russia. Alla domanda se il drone trasportasse armi, ha risposto: “Non entrerò nello specifico di questo particolare velivolo, come sapete l’MQ-9 è in grado di trasportare armi”...” - Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2023/03/15/misterioso-drone-usa-precipita-a-pochi-chilometri-dalle-coste-russe/


Integrazione di A.C.: "La posizione approssimativa del drone USA. Era a soli 60 km da Sebastopoli, in direzione Crimea con i transponder spenti.

È stato ovviamente fatto in modo intenzionale per calcolare e testare i tempi di reazione russi e capire cosa e come avrebbero reagito.
La Russia ha pubblicato un video del suo caccia accanto al Mietitore abbattuto.
È interessante notare che l'MQ-9 era dotato di un sistema di sorveglianza MOLTO avanzato. The Gorgon Stare, come conferma il video.
Cina, Russia e Iran hanno avuto problemi in quest'area, dove gli Stati Uniti hanno effettivamente un vantaggio significativo. Se la Russia recupera i resti di questo sistema di sorveglianza potrebbe essere molto interessante per lo studio.
Ricordiamo che gli Stati Uniti in precedenza si erano rifiutati di fornire l'MQ-9 all'Ucraina per paura che venisse abbattuto e che i russi lo studiassero.
Non solo è successo, ma l'aereo abbattuto trasportava uno dei più avanzati sistemi di sorveglianza della NATO."



(Notizie raccolte a cura di P.D'A.)

1 commento:


  1. Scrive Giorgio Bianchi:
    "Tre cose gradirei che mi fossero spiegate con precisione riguardo alla situazione di crisi attuale:
    1. Gli obiettivi concreti dell'Unione Europea nel conflitto in Ucraina.
    Veramente c'è qualcuno sano di mente in Europa che è convinto che la Federazione Russa restituirà i territori conquistati all'Ucraina?
    È realmente possibile poter fare a meno delle materie prime russe e dei semilavorati a basso costo cinesi senza determinare il tracollo definitivo dell'economia dell'Eurozona?
    2. Cosa sperano concretamente di ottenere i sostenitori dell'invio di armi in Ucraina?
    Veramente credete che questi invii possano in qualche modo condurre l'Ucraina ad una vittoria sul campo di battaglia e porre fine alla guerra?
    C'è veramente qualcuno seriamente convinto che l'Ucraina possa riconquistare militarmente i territori persi?
    3. Quali opzioni aveva la Federazione Russa in alternativa all'intervento militare?
    Di fronte al massacro delle popolazioni russofone nel Donbass perpetrato per otto lunghissimi anni; di fronte alle prove schiaccianti che da parte degli interlocutori occidentali (e in particolare dei garanti degli accordi di Minsk) non vi fosse alcuna reale intenzione di implementare tali patti; di fronte al fatto che Minsk sia stato utilizzato per prendere tempo e armare l'Ucraina e integrarla di fatto nella NATO; di fronte alla deriva autoritaria dell'Ucraina in termini di repressione e criminalizzazione del dissenso; di fronte alle comprovate mire espansionostiche della NATO in Ucraina, Georgia e Bielorussia; cosa avrebbe dovuto fare?
    Stare a guardare in attesa di essere completamente circondata e magari essere in futuro isolata internazionalmente con un altro pretesto qualsiasi?
    La Nato è disposta a tutto pur di separare la Russia dall’Europa. Ma ribadisco ancora una volta, l'obiettivo non è la Federazione Russa, bensì i paesi europei usciti sconfitti dal secondo conflitto mondiale.
    È l'Europa ad essere stata sanzionata non la Russia.
    La colpa è quella di essersi avvicinata troppo alla stella supermassiva sino-russa.
    L'obiettivo è quello di trasformare l'Unione in un avamposto militare e in una fabbrica d'armi.
    L'attacco terroristico ai gasdotti è la prova definitivia che la NATO è disposta a tutto pur di mantenere la presa sui suoi possedimenti nel Vecchio continente. E il silenzio delle élite europee ci dimostra il loro grado di totale subalternità.
    Questo è semplicemente il secondo tempo della crisi generata artificialmente negli USA con i subprime e scagliata contro l'Europa sotto forma di arma economica.
    Virus, bolle speculative, conflitti indotti, sabotaggi, terrorismo, strategia della tensione, propaganda, infiltrazione delle classi dirigenti, corruzione. Sono tutti strumenti del medesimo progetto egemonico nei confronti dell'Europa occidentale.
    L'anschluss e l'omologazione di questi territori è una precondizione prima che la Nuova Guerra Fredda entri nel vivo.
    Questa volta però quelli chiusi dentro siamo noi."

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