lunedì 13 marzo 2023

Roma, 18 marzo 2023 - Tante ragioni per manifestare contro le occupazioni e furti USA...



Roma, 18 marzo 2023 -   Manifestare  contro le sanzioni alla Siria è sacrosanto e  ci sono  anche altre ragioni per scendere in piazza  quel giorno.

Il 18 marzo è anche l'anniversario dell'invasione dell'Iraq.  In realtà, la data precisa è il 20 marzo (un lunedì), ma gruppi pacifisti in tutto il mondo intendono manifestare il 18 (che è un sabato).

Quante persone si rendono conto che l'IRAQ RIMANE SEMPRE INVASO E OCCUPATO DALLA NATO? Attualmente l'Italia, con 1000 truppe, è a comando delle forze NATO che occupano il Nord Est del paese (zona grande quanto il Donbass), senza nessuna autorizzazione ONU, per permettere il furto del petrolio (a beneficio dell'Italia, di Israele, e di altri paesi "amici") che sta impoverendo il paese.    Copertura mediatica? Neanche un millesimo della copertura mediatica contro l'Operazione Speciale della Russia nel Donbass. E nessuna parola di condanna, come vengono fatte a Putin, solo parole di elogio.

Idem nel Nord Est della SIRIA, CHE RIMANE SEMPRE OCCUPATA DAGLI STATI UNITI.  Anche qui la zona invasa e occupata è grande quanto... il Donbass.  Attualmente le truppe statunitensi tengono a distanza l'esercito siriano per permettere il furto del petrolio (a beneficio, di nuovo, di Israele, della Turchia e di altri "amici" degli USA).  Ciò che impoverisce la Siria  già vessata da pensanti sanzioni.  Peraltro il terreno occupato dagli yankee è  il granaio della Siria, quindi la popolazione siriana viene anche affamata.  Copertura mediatica? Macché...  niente condanne, solo elogi agli invasori. Vedi qui Trump che si fa un auto-elogio per aver messo le mani sul petrolio siriano -- (e Biden prosegue con l'occupazione e il furto):  http://boylan.it/nowar/donald_trump_us_troops_in_syria_only_for_the_oil-b.mp4
 
Inoltre in Siria  ed in Turchia c'è stato il tremendo terremoto e dall'Occidente sono giunti aiuti cospicui alla Turchia ma a contagocce alla Siria e soprattutto nelle zone ancora controllate dai mercenari jihadisti che vogliono continuare la guerra contro il governo, nulla alla popolazione in generale che si preferisce lasciar morire.

Beh, per manifestare il 18 marzo 2023, ce ne abbiamo di motivi, vi pare?

Patrick Boylan -  Rete No War



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