giovedì 23 marzo 2023

Se l'impossibile diventa realtà... - USA: La fine di un impero che sembrava immarcescibile

 

"Non ci credo"


C'è chi si sta rendendo conto con realismo che l'impianto imperiale si sta sfilacciando. La stragrande maggioranza dei Paesi non vuole sentire parlare di sanzioni. La Cina fa fare la pace ad  Arabia Saudita e Iran. I Sauditi annunciano che è possibile vendere il loro petrolio non in dollari. Al Assad dopo anni di relazioni diplomatiche interrotte è andato in visita di stato negli Emirati Arabi. 

Per colmo di misura l'ex presidente di Taiwan, Ma Ying-jeou, visiterà la Cina continentale la prossima settimana.

Putin è Xi hanno avuto quattro ore e mezza di colloqui riservati. Nessuno sa cosa si son detti. Ne è uscita solo una comunicazione congiunta precisa e lapidaria: siamo in partnership strategica. Dopo di che l'ineffabile Putin ha aggiunto: "Ovviamente abbiamo parlato anche di Ucraina. Siamo d'accordo su diversi punti del piano di pace cinese. Vedremo, quando ci saranno le condizioni. Per adesso non ci sono".

Dopo di che Lavrov ha specificato che in ogni caso UK, Francia, Germania e USA si possono sognare il ruolo di mediatore, perché sono in guerra anche loro contro la Russia.

Che cosa hanno voluto dire Putin e Lavrov? Che l'unica negoziazione è ormai la capitolazione di Kiev. 
Da una parte questa è una conseguenza obbligata, tecnica, del continuo sostegno militare della Nato a Kiev. Dall'altra il Cremlino capisce perfettamente che la sua Operazione Militare Speciale ha sparigliato le carte e ha impresso un'accelerazione alla ribellione dei 6/7 dell'umanità contro il "golden billion". 

La partita non è chiusa. Io penso che nonostante certi entusiasmi siamo ancora lontani da un mondo multipolare (che non è garantito) e che l'impero statunitense ha ancora molte carte da giocare. Ma qualsiasi gioco faccia non potrà ritornare alla precedente egemonia mondiale. 

(Piotr)





Considerazioni a latere:

La Corte Penale Internazionale dell'Aja ha spiccato un mandato di cattura contro Vladimir Putin con l'accusa di "crimini di guerra". Questi crimini consisterebbero essenzialmente nella deportazione di bambini. 

Alcune considerazioni. 

A) La decisione dell'Aja è stata presa in coincidenza col 20° anniversario dell'invasione dell'Iraq. Quella invasione fu illegale, non provocata e brutale, per usare il trittico di aggettivi che è obbligatorio usare per quella dell'Ucraina per non essere sommersi da accuse e insulti di ogni tipo, e fu costellata di crimini di guerra, dalle torture di Abu Ghraib alla strage di Falluja del 2004 dove furono usate armi chimiche, tra cui armi basate sul fosforo bianco, e le forze militari statunitensi  fecero uso indiscriminato della violenza contro i civili: il soldato statunitense Jeff Enghelhart, che era là, ha descritto le operazioni statunitensi nella città come «un'uccisione di massa di arabi» e Gino Strada la definì «un'operazione nazista».
Dove è stata la Corte dell'Aja in questi 20 anni?

B) Dov'era la Corte dell'Aja quando per 8 anni gli ucro-nazisti facevano strage dei bambini del Donbass colpendo deliberatamente i civili con l'artiglieria in ossequio alle promesse del presidente Poroshenko: «I nostri bambini andranno a scuola. I loro [i bimbi russo-ucraini] vivranno negli scantinati»? Dov'era la Corte dell'Aja? Chi le aveva ordinato di dormire? 

C) La Russia ospita il più alto numero di profughi ucraini di tutto il mondo. Tra cui orfani e famiglie con figli. Da mesi Zelensky andava dichiarando che i bambini accolti in Russia sono "rapiti". Non si sa a che scopo, visto che i profughi ucraini in Russia sono poco meno di 3 milioni e di tutte le età (fonte ONU: https://data.unhcr.org/en/situations/ukraine). 

D) Doversi attaccare all'inverosimile accusa di "deportazione di bambini" dovrebbe far sorgere almeno un dubbio: ma allora la famosa "strage di Bucha" erano tutte fandonie! Se non erano fandonie, perché non è stato usato questo episodio per l'accusa? In realtà le autorità di Kiev non hanno mai fornito la lista degli uccisi. E sono passati 12 mesi. Perché?

Insomma, un'altra istituzione controllata dall'Occidente che sta facendo la figura di  miserevole lacchè agli occhi di... 
agli occhi di... 

Facciamo due conti.
Su un punto Mosca e Washington concordano: Il numero di Paesi che applicano le sanzioni. Sono 30. Orbene, le nazioni del mondo sono 193. Con un pizzico di aritmetica delle elementari il conto di chi, nonostante le minacce, non ha più intenzione di sottostare ai diktat occidentali è presto fatto.
Ah, dimenticavo: tra i 30 volonterosi sanzionatori abbiamo San Marino, Andorra, Principato di Monaco, Montenegro, Bahamas e Islanda. Un bel pacchetto di mischia contro Russia, Cina, Indonesia, Iran, Messico...

Stiamo parlando, ancora una volta, dell'universo parallelo self-delusional creato dalla hubris e dalla disperazione occidentali, quel misto di delirio e propaganda che fa dire a Biden "La Russia è isolata" (sic!). 


Una contrazione nel 2022 c'è effettivamente stata. Ma del 2,2%. In compenso il Fondo Monetario Internazionale per quest'anno prevede un aumento del PIL russo dello 0.3%. Poco? Bè, quello degli UK si dovrebbe contrarre dello 0.6%. E agli UK non sono imposte 10.000 sanzioni. 

Qualcuno avanza dei dubbi su questi dati.  Ma devo ormai porre delle discriminanti e quindi di geoeconomia discuto solo con chi aveva previsto o quanto meno compreso la crisi del 2008 (nessuno nel mainstream). Capite bene che altrimenti sarebbe una perdita di tempo. Se si potesse ancora cazzeggiare, per gentilezza discuterei con tutti. Ma non si può più. 

In secondo luogo gli economisti "lungimiranti" mainstream non dovrebbero discutere con me, ma smontare le affermazioni della Casa Bianca e del FMI, perché io quelle riferivo. 

La morale è che ci sono moltissime persone, anche amabili per altri aspetti, che non vogliono sentire altre ragioni che non quelle del conformismo imperiale (che poi nemmeno sono ragioni ma assiomi). A quelle sono abituati, in quelle rispecchiano la loro identità ideologica è quindi si autocensurano persino quegli sprazzi di verità che al conformismo imperiale sfuggono. 

Purtroppo ho ormai assodato che chi ha paura di scoprire che oltre al proprio universo parallelo ne esiste uno reale si nasconde dietro a un refrein: "Non ci credo!". Non controlla e non ci ragiona. Nega l'evidenza, la realtà, come i bambini piccoli che si mettono le mani sugli occhi e così non sono visti. 

Ad ogni modo, la realtà è che dopo la ridicola decisione dell'Aja, Vladimir Putin è andato a visitare la Crimea, il Donbass e Mariupol e la settimana seguente ha accolto a Mosca il presidente cinese Xi. 

Anche se è possibile che la decisione dell'Aja sia stata una semplice sconsideratezza da public relations, è più probabile che sia stata spinta da quei settori imperiali che vogliono bruciare ogni possibilità di negoziato. Altri settori invece  si sono ormai convinti che la guerra in Ucraina è un cul-de-sac e che è meglio sfilarsi. 

Credo che negli Usa ci siano feroci lotte intestine tra i realisti e i crazy freaks neo-liberal-con (e da alcuni indizi, mi sembra che anche da noi qualcuno stia annusando aria di smobilitazione e cerca solo di capire a chi dovrà fare da lacchè). 

Penso al colloquio che Blinken ha strappato disperatamente a Lavrov al G20 (ha fatto di tutto per avvicinarlo) e alla dichiarazione, molto tardiva di Lavrov che il colloquio è stato "costruttivo", quasi un favore a Blinken per non umiliarlo troppo. E penso alla telefonata fatta da Austin a Shoigu per la questione del drone, durante la quale ha riconosciuto che "la Russia è una grande nazione" (ed è stato lasciato trapelare). 
(Piotr)

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