giovedì 10 febbraio 2022

Narrazione pandemica e topi che scappano dalla barca che affonda...



Come mai politici, grandi media e virologi da talk show, nazionali e internazionali, mostrano di voler cambiare registro sulla "narrazione pandemica"?

Topi che scappano dalla barca che affonda sommersa dall'evidenza della menzogna, oppure cambio di strategia per raggiunto obiettivo di medio termine?
Poi quali aperture in Italia, vista la conferma della ghigliottina operaia del 15 febbraio, e a margine l'imposizione di obbligo di siero perfino per entrare in Parlamento?
Cosa c'è di vero nel racconto del mainstream media?

Ritengono di aver finalmente ridotto all'obbedienza e consolidato, con il consenso indotto o estorto, la base del regime, una quantità di popolazione sufficiente al perseguimento dello scopo prefissato di imporre senza ostacoli un controllo sociale totalitario, variabile indispensabile al mantenimento del potere sotto false vesti democratiche, e quindi di aver ridotto la resistenza politica sotto una soglia gestibile e compatibile con l'esclusivamente mediatica rappresentazione democratica dello Stato, degli Stati, della UE?

Questo era ed è lo scopo, e ora stanno tirando i conti per perfezionare la rotta, sempre verso lo stesso obiettivo dichiarato e non sindacabile. Do you remember TINA? Il copione va seguito, anzi eseguito, non cambia perchè non in discussione. Gli ordini arrivano da sedi internazionali aliene da ogni controllo popolare. 

E se è pur vero che in Italia la barca comincia a far acqua, basterà rimpiazzarla o ripararla rinnovandone la ciurma inetta all'obbedienza, modello Grecia 2014: la nave madre sta sempre lì, a Bruxelles e sopra, negli onnipotenti cieli atlantici.

Ma pure lì, ed è buon segno, sotto il fasciame le ordinate scricchiolano, soprattutto perchè "oltre cortina" hanno trovato avversari tenaci, capaci e determinati a scardinare la ricomposizione di un nuovo tragico "blocco dei volenterosi". Chi li ha seguiti nel disastro libico, afghano e iraqeno sta valutando di non ripetere lo stesso errore in Ucraina, facendo scricchiolare pure la UE e la NATO.

Un raggio di luce?

Certo, alimentato anche da una protesta popolare organizzata internazionale che si sta mostrando più consapevole e meno didascalica o corporativa di quanto si voglia far apparire. Serve però nutrirla, serve guardare oltre il primo albero, ché nella realtà storica l'ottimismo sciocco è solo resa all'illusione. Più realisticamente osservando l'orizzonte non hanno ancora vinto. La mandria è vinta ma non convinta: è la leva su cui agire. Bisogna reimparare a pascolare le vacche. E per farlo serve l'organizzazione politica.

 Paolo Borgognone 


Appuntamento in 100 piazze d'Italia 12 febbraio 2022
      

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