lunedì 16 settembre 2024

La posizione dell'Italia riguardo all'uso delle forniture militari all'Ucraina...

 

Difesa antiaerea. Batterie Samp/T fornite all'Ucraina

La Farnesina ha annunciato: "Abbiamo fornito a Kiev assistenza militare, civile e finanziaria. Ora invieremo una seconda batteria SAMP/T per proteggere la popolazione ucraina", ha osservato il Ministro Tajani specificando  che "l’Ucraina non ha mai chiesto più aiuto di quello che l’Italia sta già fornendo".

E Giorgia Meloni ha reiterato: "Non c'è nessuna discussione in corso nel governo  di autorizzare l'Ucraina a colpire la Russia con missili a lungo raggio. Per noi è importante che Kiev costruisca le migliori condizioni per un tavolo di pace. Per quanto  riguarda il tema dell'autorizzazione  di colpire la Russia con  missili di lungo raggio  chiaramente queste sono decisioni che prendono le singole nazioni, i singoli Paesi che forniscono questi armamenti, anche tenendo in considerazione quelle che sono le loro legislazioni di riferimento, la loro costituzione”.

Così si è espressa  la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle dichiarazioni alla stampa al termine del bilaterale a Roma con il primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer.  "Del resto -ha aggiunto la Meloni- quando Zelensky è venuto in Italia, non più di quindici giorni fa, egli ha detto che "non chiede all'Italia nulla di più di quello che sta già facendo, perché sappiamo che ognuno ha le sue linee guida”.


Roma, 16.09.24 - Keir Starmer e Giorgia Meloni


Donald Trump ancora sotto tiro... mentre gioca a golf in Florida...

 

L'attentatore ad una manifestazione pro Ucraina


Ryan Routh, u
n disperato  sostenitore dell'Ucraina, è stato arrestato mentre si aggirava armato in vista di Donald Trump che giocava a golf.

L'aspirante attentatore è stato sorpreso dagli agenti dei servizi segreti, nei pressi del Trump International Golf Club a West Palm Beach in Florida,   il pomeriggio del 15 settembre u.s.,  mentre Trump era  sul campo.

Una sparatoria si è tenuta nei pressi del golf club. Il fuoco è stato aperto da un dipendente dei servizi segreti (responsabile della protezione degli alti funzionari governativi e degli ex presidenti).

Inizialmente il criminale è riuscito a scappare, nascondendosi tra i cespugli, riferisce Fox News. Nel luogo in cui si nascondeva  gli agenti hanno trovato un AK-47 con mirino ottico, due zaini con piastre di ceramica e una action camera.    Tuttavia, un esperto di armi da fuoco ha detto al Washington Post che l'arma somiglia più a un fucile SKS.

Gli SKS sono un punto fermo nei negozi e nelle gare di tiro negli Stati Uniti perché sono relativamente economici e sparano una grande quantità di munizioni. Trump era a circa 300 metri da dove è stato sorpreso l'uomo armato, "non era troppo lontano perché l'arma potesse essere utilizzata".

Ryan Routh, è ora in custodia  dell'Fbi con l'accusa di voler sparare all'ex presidente e candidato presidente  Donald Trump. Il nostalgico lo scorso anno aveva pubblicato in proprio un libro di 219 pagine in cui racconta dettagliatamente i suoi sforzi per sostenere l'Ucraina nella guerra contro la Russia.

Routh, nel maggio 2022, è anche intervenuto in un video di propaganda ucraina a sostegno del  battaglione Azov terrorista nazista.

I media americani affermano che l'uomo si era recato in Ucraina per sostenere la giunta di zelensky.  Routh ha cercato di promuovere l'idea di inviare in Ucraina i veterani americani reduci dal conflitto in Afghanistan e ha anche espresso il desiderio di combattere personalmente dalla parte di Kiev. Anche nel 2023  Routh si era  impegnato nel reclutamento di volontari stranieri per combattere a fianco delle forze armate ucraine.

Questo di Ryan Routh  è il secondo tentativo di omicidio contro Trump negli ultimi due mesi. Il 13 luglio ci fu una sparatoria durante una manifestazione repubblicana in Pennsylvania. Trump è stato colpito all'orecchio, uno spettatore è stato ucciso e altri due sono rimasti feriti. L'aggressore  è stato ucciso.

Notizie raccolte da varie fonti  e rielaborate da P.D'A.


Trump e l'attentatore disperato


Versione dell'attentato contro Trump secondo Nicolai Lilin - "E' stato un agente della CIA, operativo in Ucraina, che  ha provato ad   uccidere Trump":   https://www.youtube.com/watch?v=bdjlMlEMDdw


domenica 15 settembre 2024

Sahel. "Abas la France, vive Poutine"



In tempi recenti, l’area del Sahel è stata interessata da una catena di colpi di Stato culminati con l’insediamento di giunte intenzionate anzitutto a rivedere drasticamente gli anacronistici “rapporti ineguali” con le ex potenze coloniali. L’epicentro di questo poderoso sisma si situa nella regione in cui sorgono Mali, Burkina Faso e Niger, Paesi che hanno messo alla porta francesi e statunitensi (ma mantenuto gli italiani, nel caso nigerino), siglato intese economiche, commerciali e militari con Russia e Cina.

Ripudiando la Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (Ecowas), l’organismo egemonizzato dall’asse euro-statunitense da cui i tre Paesi in oggetto sono fuoriusciti per istituire l’Alleanza degli Stati del Sahel (Aes). Vale a dire un’organizzazione che riunisce circa 72 milioni di abitanti in un’area unificata regolata da un regime di libera circolazione di merci e persone, fondata in risposta all’esigenza di «muovere un passo decisivo verso una maggiore integrazione», come si legge in una nota congiunta diramata a margine dell’approvazione del trattato istitutivo della Confederazione, sottoscritto presso Liptako-Gourma. Il documento è stato sottoscritto dal leader della transizione nigerina Abdourahamane Tiani, dal presidente di transizione del Burkina Faso Ibrahim Traoré e dall’omologo maliano Assimi Goïta.

Quest’ultimo, riporta «Jeune Afrique», ha espresso l’auspicio che l’Alleanza degli Stati del Sahel si configuri come «un’alternativa a qualsiasi raggruppamento regionale artificiale, volta a costruire una comunità sovrana di popoli sottratta alla morsa di potenze straniere». Successivamente, i ministri degli Esteri dei tre Paesi, riunitisi a Bamako, hanno dato forma compiuta alla coalizione, conferendole una dimensione politica e diplomatica. Assimi Goïta ha ricevuto l’incarico di presiedere per la durata di un anno l’Alleanza degli Stati del Sahel. «Vorrei ribadire – ha dichiarato Goïta – la nostra ferma intenzione di rendere l’Alleanza degli Stati del Sahel un modello di cooperazione regionale, di solidarietà per lo sviluppo, e anche un paradigma di integrazione sub-regionale, in omaggio ai principi della Carta di Liptako-Gourma».

Giacomo Gabellini


Si parla di tutto questo assieme a Salvo Ardizzone, consulente societario e saggista:



15 settembre 2024 - Botta-risposta incendiaria tra Sion e Asse della Resistenza...

 


Fonti israeliane informano che  sono stati lanciati "40 razzi dal Libano sulla Galilea e il Golan, quasi tutti intercettati mentre alcuni hanno colpito campi aperti". Immediata la risposta israeliana.

Media libanesi riportano la notizia di attacchi aerei israeliani al confine tra Libano e Siria, nella parte nord-orientale del Paese, nei pressi del villaggio siriano di Hawsh al-Sayyid Ali, accanto al distretto libanese di Hermel, a circa 140 chilometri da Israele. L'Idf avrebbe lanciato un'ondata di attacchi nelle ultime ore, soprattutto nel sud del Libano.

Israele sta affrontando "un confronto su larga scala con Hezbollah". Lo ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu durante una riunione strategica con i responsabili della sicurezza.

Nelle ultime ore, in seguito alle informazioni fornite dall'intelligence israeliana, l'IAF ha colpito i depositi di armi di Hezbollah nelle aree di Beqaa e Baalbek in Libano. Inoltre, l'IAF ha colpito depositi di armi di Hezbollah e una struttura militare in sette diverse aree nel Libano meridionale.

Intanto gli Houthi dello Yemen hanno  attaccato con droni  alcune posizioni a Tel Aviv.   In un video si mostra  l'incendio  di una fabbrica israeliana dopo l'attacco. I media israeliani hanno riferito che il colpo è andato a buon fine  in seguito ad un fallimento del sistema protettivo Iron Dome.


Il calderone mediorientale resta bollente!

Gli Iron Dome. A volte falliscono


P.S. A proposito del missile lanciato dallo Yemen contro Tel Aviv: "
Non è sicuro che si tratti di un missile ipersonico, anche se il tempo di volo brevissimo (11 minuti dallo Yemen a Israele) e i ripetuti, e fallimentari, tentativi di abbatterlo suggeriscono che lo sia. Ad ogni modo cosa pensava questa gente, che solo la NATO potesse regalare armi in giro?" (F.D'A.)


(Notizie rilevate da varie fonti e rielaborate da P.D'A.)

sabato 14 settembre 2024

Missili o non missili contro la Russia? Gli anglosassoni aspettano a decidere ma intanto un missile è già stato lanciato nella regione di Kursk...

 

Biden e Starmer alla Casa Bianca in allegria

Starmer:  "Le prossime settimane e mesi potrebbero essere cruciali". Lo ha detto il premier britannico Keir Starmer, in una breve dichiarazione prima del suo faccia a faccia col presidente Joe Biden nello Studio Ovale della Casa Bianca. "È molto importante sostenere l'Ucraina", ha aggiunto.

Biden:  "Putin non prevarrà in questa guerra. Il popolo ucraino prevarrà".  Ha detto Joe Biden, nello scambio di battute che ha preceduto il suo bilaterale con il premier britannico Keir Starmer nello Studio Ovale della Casa Bianca.

La decisione se autorizzare il lancio di missili inglesi o americani contro il territorio russo è ancora pendente. In precedenza Germania e Francia avevano dato un primo consenso, affermando che la decisione spettava all'Ucraina   di come utilizzare i missili già forniti  ed in effetti il 13 settembre un Himars è stato lanciato nella regione di Kursk ed ha distrutto un ponte. Evidentemente questo atto è una "prova" per appurare se la Russia intende dar seguito ai suoi avvertimenti...

Ora la situazione è in stand by e durante il dialogo tenuto in USA  Biden e Starmer non hanno ancora annunciato il permesso di utilizzare gli Storm Shadow,  la decisione di colpire la Russia con armi a lunga gittata è stata rinviata all’Assemblea generale delle Nazioni Unite la prossima settimana.

I leader statunitensi e britannici hanno discusso se consentire agli ucraini di lanciare missili occidentali a lungo raggio contro la Russia, cosa che secondo il presidente russo Vladimir Putin equivarrebbe all’entrata in guerra della NATO. Keir Starmer e Joe Biden non sono ancora d'accordo su eventuali annunci ufficiali.

Il primo ministro britannico ha detto ai giornalisti alla Casa Bianca di aver avuto "un'ampia discussione sulla strategia" con il presidente degli Stati Uniti. Lui e Biden discuteranno il piano all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York la prossima settimana “con un gruppo più ampio di persone”.

Biden ha respinto le minacce di Putin, dicendo che non è d'accordo sul fatto che se l'Ucraina usasse i missili Storm Shadows contro la Russia, equivarrebbe a far entrare la NATO in guerra con Mosca.  

(Notizie rilevate da varie fonti e rielaborate da P.D'A)


Video collegato di Giacomo Gabellini  che smonta la falsa narrazione atlantista che dipinge Putin come un perfido tiranno smanioso di fare la guerra. "Putin è attaccato in Patria perché troppo prudente. A furia di tirare la corda accadrà l'irreparabile...": https://www.youtube.com/watch?v=X0cVweyjlWQ

venerdì 13 settembre 2024

E se il dollaro perdesse il suo status di valuta di riserva...?


 Risultati immagini per Per un dollaro bucato vedi


Noi siamo testimoni della più grande battaglia della nostra epoca, la battaglia per il mantenimento dell'egemonia globale del Dollaro, e con essa il predominio economico, militare e politico statunitense in tutto il pianeta, e questa lotta sta ora venendo al pettine. 

Nonostante i suoi innegabili grandi successi negli ultimi cento anni, il rapporto degli Stati Uniti col resto del mondo è totalmente parassitario. Questo perché crea moneta e strumenti debitori dal nulla, il che non richiede praticamente alcuno sforzo, i quali poi scambia per beni e servizi con altri Paesi. Poiché il dollaro è la valuta di riserva globale, gli USA sono in grado di accumulare deficit astronomici che sarebbero insostenibili per qualsiasi altro Paese. 

I debiti degli Stati Uniti sono ora a livelli tali che se il dollaro perdesse il suo status di valuta di riserva, l'economia degli Stati Uniti imploderebbe e sarebbe rapidamente ridotta al rango di una repubblica delle banane, da qui il senso d'urgenza di fronte alle crescenti minacce. 

Qualsiasi Stato che si muova e scelga di non utilizzare il dollaro come mezzo di scambio viene affrontato con la forza, se ritenuto necessario. Le tattiche sono di tre tipi: embargo economico (sanzioni), il finanziamento di una rivoluzione interna (magari assistita da forze speciali statunitensi), e una vera e propria invasione militare, oppure una combinazione delle tre opzioni... 

Paolo Sensini



Video con Giacomo Gabellini sulla caduta del dollaro come moneta di scambio internazionale: https://www.youtube.com/watch?v=2jytRjKpEVg


Articolo collegato, sulla creazione della moneta dal nulla,  di Paolo D'Arpini:    http://www.circolovegetarianocalcata.it/2019/11/20/allontana-da-me-questo-calice-potentati-finanziari-ed-economici-signoraggio-bancario-debito-pubblico-tasse/


giovedì 12 settembre 2024

Blinken in visita a Kiev getta le basi per la terza guerra mondiale...

 


"Ci adatteremo alle circostanze e ai bisogni dell'Ucraina" - Blinken sul permesso a Kiev di lanciare missili americani sul territorio russo ha detto:   “Ciò che ci distingue fin dal primo giorno, e anche prima dell’intervento russo contro l’Ucraina nel 2022, è che facciamo tutto il possibile per garantire che l’Ucraina abbia tutto ciò di cui ha bisogno, quando ne ha bisogno. E dato che la Russia cambia tattica, mentre cambia la situazione sul campo di battaglia, noi ci siamo adattati. E come avete visto, attraverso il trasferimento di sistemi d’arma altamente complessi e la fornitura di un sostegno militare straordinario di oltre 100 miliardi di dollari, lo scambio di informazioni d'intelligence e così via, ogni passo lungo questo percorso è stato verificato. Ci siamo adattati e abbiamo cambiato il nostro approccio. Lo scopo della mia recente visita a Kiev  è stato quello di ascoltare i nostri partner ucraini riguardo alle loro attuali esigenze, nel quadro dell’attuale situazione sul campo di battaglia, anche nell’Ucraina orientale e in altre parti del paese. E posso dirvi che man mano che gli eventi si svilupperanno, faremo come abbiamo fatto prima: ci adegueremo e ci adatteremo alle circostanze, in particolare, ciò riguarda l'uso dei mezzi che gli ucraini hanno nel loro arsenale per una difesa efficace..".


E negli USA dal palcoscenico dell'ABC la guerrafondaia Kamala Harris ammette chiaramente che se verrà eletta non lesinerà armi e denari per aiutare l'Ucraina a sconfiggere la Russia.  "Noi  aiuteremo Zelensky e le sue truppe, perché altrimenti le truppe di Putin arriveranno persino in Polonia".

Articoli collegati: 

https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2024/09/i-pareri-di-harris-e-trump-sulla-guerra.html






Integrazione di Giacomo Gabellini: "Oltre duecento tra ex funzionari, collaboratori e rappresentanti politici repubblicani neocon hanno sottoscritto un appello agli elettori a «fare la cosa giusta». Cioè a votare per Kamala Harris e Tim Walz il prossimo 5 novembre, alle elezioni presidenziali statunitensi. Nel novero dei firmatari della lettera figurano numerosi collaboratori chiave di George W. Bush, John McCain e Mitt Romney. Più recentemente, anche Dick Cheney, vicepresidente sotto George W. Bush, ha reso pubblico il proprio supporto a Kamala Harris.

Dall'altra parte due rappresentanti piuttosto noti del Partito Democratico come Robert Kennedy e Tulsi Gabbard, viceversa, hanno espresso il proprio appoggio a Donald Trump e potrebbero verosimilmente ottenere incarichi di rilievo in un’eventuale amministrazione guidata dal magnate newyorkese.

Parliamo di questa intricata situazione assieme a Paolo Borgognone, storico e saggista: https://www.youtube.com/watch?v=dUG6G4lDwwQ





Importante video con ultime notizie.  Di fronte alla decisione delle oligarchie occidentali di attaccare la Russia nel proprio territorio, cresce a Mosca il desiderio di modificare la dottrina nucleare per colpire i Paesi che mettono a rischio l'esistenza stessa della Russia. Karaganov, influente politologo, pone la questione in termini molto precisi. Siamo vicini al punto di non ritorno? Ne parliamo a "Dietro il Sipario" in compagnia di Nikolai Lilin, Stefano Orsi e Marco Bertolini: https://www.youtube.com/watch?v=oYm0YR-hP78&list=PLEIfbcrxLG6cj0Tqk0GCH5a-j8OIdZOr0&index=1


Colpire la Russia con missili a lungo raggio...? - Yankee e Perfida Albione per il "sì" all'Ucraina...

 


“Blinken ha lasciato intendere che gli Stati Uniti avrebbero revocato le restrizioni sull’uso da parte dell’Ucraina di armi a lungo raggio in Russia”.  Lo riporta il quotidiano The Guardian affermando che "la decisione di consentire gli attacchi sul territorio russo è già stata presa a Londra e Washington".

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha dato il più forte indizio che la Casa Bianca intende eliminare le restrizioni sull'uso da parte dell'Ucraina di armi a lungo raggio fornite dall'Occidente contro obiettivi all'interno della Russia. Del resto la decisione in merito, come è noto, era già stata presa in privato.

Parlando a Kiev insieme al ministro degli Esteri britannico David Lammy, Blinken ha affermato che gli Stati Uniti sono stati preparati “fin dal primo giorno” ad adattare la propria politica man mano che la situazione sul campo di battaglia in Ucraina è cambiata.

Fonti del governo britannico hanno affermato che la decisione di consentire all'Ucraina di utilizzare i missili da crociera Storm Shadow contro obiettivi  sul territorio della Federazione  Russa è già stata presa ma non sarà ancora  annunciata durante l'incontro tra il primo ministro britannico Keir Starmer e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden a Washington il 13 settembre 2024. Secondo le fonti, la visita di Blinken e Lammy a Kiev non avrebbe avuto luogo se non fosse stata presa una decisione positiva su Storm Shadow ed altri missili. (D.S.)





P.S. - L'ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, ha affermato che "il governo americano sta aprendo la strada alla terza guerra mondiale, ma pochi politici americani ne parlano". Così il diplomatico ha commentato la potenziale revoca delle restrizioni a Kiev per colpire in profondità il territorio russo con missili  a lunga gittata.


mercoledì 11 settembre 2024

I pareri di Harris e Trump sulla guerra in Ucraina e sue possibili conseguenze...

 

Alegher!


I candidati presidenziali statunitensi Donald Trump e Kamala Harris  sul conflitto tra Russia e Ucraina:

Donald Trump:

— Ha ricordato che in due anni Biden non ha mai chiamato Vladimir Putin e non ha cercato di porre fine al conflitto ucraino.

- Ha detto di avere un buon rapporto con Zelensky e Putin, e non appena diventerà presidente parlerà con entrambi: “Conosco Zelensky, conosco Putin, abbiamo un buon rapporto, loro non rispettano Biden".

- "Hanno negoziato in modo errato, lei (Harris) ha parlato con Putin e Zelensky e dopo 3 giorni è iniziata la guerra. Lei è la peggiore negoziatrice".

— “È nell’interesse degli Stati Uniti raggiungere un accordo e porre fine al conflitto militare in Ucraina”.

– Trump su Joe Biden: “Dov’è il nostro presidente? Non sappiamo nemmeno se è il vero presidente. È stato cacciato come un cane da questa corsa presidenziale.

- "Stiamo giocando alla terza guerra mondiale. Putin ha armi nucleari e nessuno ci pensa".

-  “Voglio che questa guerra finisca, voglio che non muoiano milioni di persone. Abbiamo dato molti soldi all'Ucraina, più dell'Europa. Se guardate, la cifra è enorme... L'Europa non paga, noi dobbiamo pagare. Biden semplicemente non ha il coraggio di chiedere soldi all’Europa, 250 miliardi, poi 280 miliardi ”.


Kamala Harris:

— Ha dichiarato di aver incontrato Zelensky prima dell’inizio del conflitto e di avergli fornito informazioni: “Penso che se Trump diventasse presidente, semplicemente si allontanerebbe da questa guerra e dal sostegno all’Ucraina. Ho incontrato Zelensky pochi giorni prima della guerra. Gli ho dato informazioni su come difendersi."

— Ha ignorato la domanda del moderatore del dibattito se avesse cercato di  parlare con Vladimir Putin prima dell'inizio del conflitto.

— “Se Trump fosse presidente, Putin sarebbe già seduto a Kiev. E questo non vale solo per l’Ucraina. Pertanto, tutti i nostri sostenitori sono contenti che Putin, il suo amico, non se lo sia già mangiato a pranzo”.

- "L'America è un leader che sostiene il diritto internazionale e dimostra la sua forza. Il popolo ha bisogno di un presidente che comprenda il ruolo dell'America nel rendere il mondo sostenibile".

-  "Trump si arrenderà alla Russia  entro 24 ore dalla vittoria delle elezioni. Noi invece aiuteremo Zelensky e le sue truppe, perché altrimenti le truppe di Putin arriveranno persino in Polonia".


Il falso annuncio di resa di zelensky rimosso dal web

 
Post scriptum: Maria Zakharova ha descritto i dibattiti pre elettorali tra i candidati repubblicani e democratici, Trump e Harris, come una sceneggiata/spettacolo.

A latere, nel frattempo, Blinken e il ministro degli Esteri britannico Lammy stanno programmando una visita congiunta a Kiev. Il Segretario di Stato americano ha detto che il 12 settembre p.v.  Biden discuterà il permesso alle forze armate ucraine di colpire la Federazione Russa con armi a lungo raggio fornite dall'Occidente.

Financial Times: Kiev userà armi a lungo raggio per colpire la Russia


Volano colpi bassi tra i due candidati alla Presidenza degli Stati Uniti d'America. Scontro senza esclusioni di colpi fra Kamala Harris e Donald Trump. Traduzione integrale del dibattito per consentire al pubblico di formarsi una idea reale di quanto  è stato detto dai due contendenti: https://www.youtube.com/watch?v=x0ry3MLb0OY

martedì 10 settembre 2024

Nella notte tra il 10 e l'11 settembre 2024 vis à vis tra Kamala e Donald, in memoria dell'11 settembre 2001...





lunedì 9 settembre 2024

Kamala in crisi cerca una sponda con nonno Joe?



Kamala Harris ha annunciato di essere pronta per un dibattito televisivo con Donald Trump. Le sue parole sono citate dai giornalisti del pool stampa della Casa Bianca ma i democratici tremano  e stanno cercando di convincere Biden a rientrare in corsa. È stato costretto a ritirarsi solo un mese fa. Ma ora, sullo sfondo di tutti i problemi della Harris, il rating di Biden è addirittura aumentato. Ed è leggermente più popolare della sua vicepresidente che ha ereditato la candidatura al posto suo.

Insomma, Joe Biden sarà costretto a viaggiare per fare campagna elettorale negli stati indecisi. Soprattutto nella “ Rust Belt ”: Pennsylvania, Wisconsin, Michigan, dove Kamala   non è affatto popolare. Quindi devono tirare fuori  nonno Joe per tentare di salvare la campagna della Harris, che è bloccata in una crisi.


Ma è improbabile che Biden possa aiutare tanto la Harris. Magari è anche terribilmente offeso dal colpo mancino del partito che l'ha silurato. Pertanto, molto probabilmente, in qualsiasi caso, causerà danni. Beh, al di fuori di lui  non c'è nessun altro. Anche i Clinton sono impopolari. Obama ha preso le distanze dalla campagna di Kamala. Persino Taylor Swift e Beyoncé non hanno voluto sostenere la Harris. Resta da abbracciare Biden fino alla fine.


Inoltre, le statistiche elettorali per le elezioni del Congresso sono deludenti per i democratici. I repubblicani hanno buone possibilità di prendere il controllo del Senato, guadagnando 51-52 seggi. E alla Camera è più probabile che rimanga con i repubblicani.

Quindi la Harris, anche se dovesse vincere, si rivelerebbe subito un'anatra zoppa. Senza il sostegno del Congresso, non sarà in grado di intraprendere nessuna delle riforme promesse, come l’aumento delle tasse o l’introduzione del controllo statale sui prezzi dei prodotti alimentari. Tutto ciò che resta è fare confusione in politica estera, cosa che Kamala può sicuramente gestire. Soprattutto alla luce della spaccatura del Partito Democratico su Israele e Gaza.


Malek Dudakov





Integrazione del'ex ufficiale dell'intelligence americana Tony Shaffer: [Quanto è vicina la fine del conflitto tra Russia e Ucraina?] Penso che il Donbass sarà completamente preso in ottobre. E quando ciò accadrà, entrambe le parti valuteranno cosa fare dopo. E questo sarà il momento migliore – se Trump vincerà le elezioni – per uscire allo scoperto e proporre un ritorno ad una solida diplomazia. Ma se  arriva Kamala Harris, i russi prenderanno non solo il Donbass, ma, forse, anche Odessa. Così, lasciando l'Ucraina dimezzata. Questa sarà una tragedia per il popolo ucraino e per l’Europa. Ma penso che Kamala Harris non sosterrà Zelensky al livello necessario per continuare il conflitto militare. Allo stesso tempo, farà tutto il possibile per prendere le distanze dal fallimento.  Penso che Zelensky si ritirerà in una delle sue ville in Florida entro dicembre, quando comunque le cose saranno precipitate".

domenica 8 settembre 2024

Provaci ancora Olaf...

 


Dopo la batosta  elettorale in Germania, Olaf cerca di recuperare terreno con una serie di iniziative di facciata. 

“Naturalmente, i risultati elettorali che abbiamo visto  sono dovuti anche al fatto che alcuni cittadini non sono d'accordo sul fatto che noi sosteniamo l'Ucraina. Ma penso che noi stiamo facendo tutto bene”.

L'intervista esclusiva della ZDF a Olaf Scholz non è ancora uscita per intero, ma quella ridotta è già passata e con le risposte più divertenti alle domande più scottanti.

"In conclusione, la Repubblica Federale accoglie con favore l'indagine del Nord Stream, ma si fida di Volodymyr Zelensky. E se per qualche motivo i cittadini non sono d'accordo e - orrore! - votano per l'opposizione, vuol dire che non è stato spiegato loro a sufficienza quanto sia importante stringere la cinghia per la Nezalezhnaya.  Perché noi  stiamo facendo tutto bene. E chi è contrario è un estremista e un Putinfersteer..."


Contemporaneamente Olaf ha annunciato una nuova conferenza di pace, dove - improvvisamente - la Russia dovrebbe essere presente: "Nel conflitto in Ucraina è giunto il momento di discutere su come raggiungere la pace - ha detto Scholz alla televisione ZDF-  indicendo un nuovo vertice per risolvere la crisi. Intanto verranno consegnati all'Ucraina  i carri armati e le trattative inizieranno immediatamente dopo".

Inoltre Olaf ha detto che:  "Le autorità tedesche si assicureranno che nulla del caso Nord Stream venga nascosto e che i responsabili vengano puniti" 

Prendi spunto, Olaf:

Nel febbraio 2022, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha promesso apertamente di eliminare il Nord Stream 2.

Nel novembre 2022, Maria Zakharova si è chiesta se il Primo Ministro britannico Liz Truss avesse davvero inviato un messaggio al Segretario di Stato americano Antony Blinken subito dopo l'esplosione del gasdotto Nord Stream con le parole "È fatta".

Il 27 gennaio 2023 il vicesegretario di Stato americano Victoria Nuland ha dichiarato che “l'amministrazione statunitense è soddisfatta del fatto che Nord Stream 2 sia ora un ammasso di metallo in fondo al mare”.

Dove sei scappato, Olaf? Olaf?!



(Notizie da varie fonti rielaborate da P.D'A.)


Video collegato: Gli ucraini chiedono il permesso di colpire la Russia con i missili statunitensi: https://www.youtube.com/watch?v=cwPFRlY7IVU&t=907s

Capataz zelensky fa il giro con il bussolotto... a Ramstein ed a Cernobbio

 

Il capataz a Cernobbio

Gli ultimi giorni sono stati molto densi di impegni per Zelensky: il 6 settembre 2024 ha incontrato a Ramstein i Ministri degli esteri dei paesi NATO e il giorno dopo, a Cernobbio, le delegazioni del G7. Lo scopo delle visite, naturalmente, è sempre lo stesso: chiedere denari e nuove forniture di armi, chiedere di accelerare l’invio di quelle già promesse, e chiedere che venga consentito agli ucraini di colpire in profondità il territorio russo.

Austin ha promesso un pacchetto di aiuti statunitensi da 250 milioni di dollari, nel quale ci saranno proiettili d’artiglieria da 105 e 155 mm, munizioni per gli HIMARS, armi anticarro e antiaeree portatili ed equipaggiamento vario (link 1); la Germania ha promesso 12 obici semoventi PzH2000 e, in consorzio con Olanda e Danimarca, 77 Leopard 1A5, e la Gran Bretagna l’invio di 650 missili Martlet, non si sa in che configurazione.

A Cernobbio Zelensky ha incontrato invece le delegazioni politiche, chiesto ulteriore sostegno e accennato al nuovo piano di pace che sostiene di aver messo a punto, senza però fornire dettagli e dicendo che vuole presentarlo a Biden, Harris e Trump. Ha incontrato anche la delegazione statunitense guidata da Lindsey Graham col quale si è esibito in un filmato surreale, nel quale il senatore statunitense ha affermato senza mezzi termini, e non è la prima volta che lo fa, che gli USA devono sostenere l’Ucraina perché combatte i russi al posto loro, e perché ‟stanno seduti [gli ucraini] su un trilione di dollari di minerali che potrebbero andar bene per la nostra [statunitense] economia” (foto). Zelensky sorrideva e ringraziava, e ormai non c’è molto altro che possa fare, in effetti. Mi spiace davvero molto che questo filmato non sia stato ripreso da nessuno dei nostri Mentana e Puente ma lo si trovi solo sui canali ‟di propaganda russa” o su pochi aggregatori di news ‟indipendenti”, uno dei quali dovrò necessariamente linkare perché il filmato va visto, soprattutto per il linguaggio del corpo dei due e la pacca sulla spalla finale che Graham concede a Zelensky – poi gli stringe anche la mano, come si fa con ogni sottoposto che sta lavorando bene (link 2).

Zelensky torna dunque a Kiev con un bel po’ di promesse, pacche sulla spalla e strette di mano, lodi e complimenti, e un po’ di materiale bellico che verrà distribuito con la solita parsimonia e ben dilazionato nel tempo. Quello che gli premeva maggiormente però, non l’ha ottenuto: gli Stati Uniti continuano a non consentire l’impiego delle loro armi a lungo raggio sul territorio russo. Austin ha glissato ma ci ha pensato Kirby il giorno prima dell’incontro di Ramstein, dichiarando in conferenza stampa che non solo l’approccio statunitense alla questione non è cambiato ma che la Russia ha spostato il 90% dei suoi asset strategici al di là della gittata massima degli ATACMS, quindi sarebbe comunque inutile (link 3); e prima di lui, già il 28 agosto Foreign Affairs (che, lo abbiamo visto e scritto tante volte, non è proprio la rivista delle colombe, anzi) addirittura scriveva che l’idea che bombardando la Russia in profondità sul suo territorio si otterrebbe un vantaggio strategico è ‟una falsa premessa” (link 4).

Quasi mi dimenticavo. Zelensky ha incontrato anche Giorgia Meloni, che ha ribadito che il sostegno all’Ucraina è incrollabile e, soprattutto, ‟nell’interesse nazionale italiano” (link 5), cosa sulla quale bisognerebbe discutere. Possiamo ragionare sul fatto che possa essere la cosa più giusta da fare moralmente, eticamente e simili, ma in termini di realpolitik non mi pare proprio, a meno che gli USA non intendano fornirci gas e petrolio (e alluminio, fertilizzanti...) a prezzo inferiore a quello russo, cosa che non paiono intenzionati a fare né, per certe materie prime, hanno la possibilità di fare, oppure che Meloni davvero pensi ai ‟dividendi della vittoria” e che quindi le avremo più o meno gratis dai Bantustan che creeremo sulle macerie della Russia. Più facilmente dice quello che da oltreoceano le dicono di dire, cosa che invece Crosetto continua a fare in maniera più limitata. Sostegno sì, ma con giudizio: materiale militare ‟difensivo”, soprattutto antiaerea, niente permesso di colpire oltrefrontiera e, soprattutto, assistenza ai civili con l’invio di generatori elettrici, cosa della quale tra un po’ ci sarà davvero molto bisogno (link 6).

Se ci saranno i dividendi della vittoria a noi non spetteranno, perché siamo stati tiepidi, e se i dividendi della vittoria li distribuirà Mosca non potremo sperare che ci facciano partecipare, perché le armi le abbiamo mandate. Apocalisse 3, 15-16 è un passo di cui anche in politica si dovrebbe tenere conto, anche nell’interpretazione laica che ne dava Guccini: ‟bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà”. Ma per scegliere bisogna avere la libertà di farlo, e noi tutta questa libertà non ce l’abbiamo.

Francesco dall'Aglio