"Ci adatteremo alle circostanze e ai bisogni dell'Ucraina" - Blinken sul permesso a Kiev di lanciare missili americani sul territorio russo ha detto: “Ciò che ci distingue fin dal primo giorno, e anche prima dell’intervento russo contro l’Ucraina nel 2022, è che facciamo tutto il possibile per garantire che l’Ucraina abbia tutto ciò di cui ha bisogno, quando ne ha bisogno. E dato che la Russia cambia tattica, mentre cambia la situazione sul campo di battaglia, noi ci siamo adattati. E come avete visto, attraverso il trasferimento di sistemi d’arma altamente complessi e la fornitura di un sostegno militare straordinario di oltre 100 miliardi di dollari, lo scambio di informazioni d'intelligence e così via, ogni passo lungo questo percorso è stato verificato. Ci siamo adattati e abbiamo cambiato il nostro approccio. Lo scopo della mia recente visita a Kiev è stato quello di ascoltare i nostri partner ucraini riguardo alle loro attuali esigenze, nel quadro dell’attuale situazione sul campo di battaglia, anche nell’Ucraina orientale e in altre parti del paese. E posso dirvi che man mano che gli eventi si svilupperanno, faremo come abbiamo fatto prima: ci adegueremo e ci adatteremo alle circostanze, in particolare, ciò riguarda l'uso dei mezzi che gli ucraini hanno nel loro arsenale per una difesa efficace..".
E negli USA dal palcoscenico dell'ABC la guerrafondaia Kamala Harris ammette chiaramente che se verrà eletta non lesinerà armi e denari per aiutare l'Ucraina a sconfiggere la Russia. "Noi aiuteremo Zelensky e le sue truppe, perché altrimenti le truppe di Putin arriveranno persino in Polonia".
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Integrazione di Giacomo Gabellini: "Oltre duecento tra ex funzionari, collaboratori e rappresentanti politici repubblicani neocon hanno sottoscritto un appello agli elettori a «fare la cosa giusta». Cioè a votare per Kamala Harris e Tim Walz il prossimo 5 novembre, alle elezioni presidenziali statunitensi. Nel novero dei firmatari della lettera figurano numerosi collaboratori chiave di George W. Bush, John McCain e Mitt Romney. Più recentemente, anche Dick Cheney, vicepresidente sotto George W. Bush, ha reso pubblico il proprio supporto a Kamala Harris.
Dall'altra parte due rappresentanti piuttosto noti del Partito Democratico come Robert Kennedy e Tulsi Gabbard, viceversa, hanno espresso il proprio appoggio a Donald Trump e potrebbero verosimilmente ottenere incarichi di rilievo in un’eventuale amministrazione guidata dal magnate newyorkese.
Parliamo di questa intricata situazione assieme a Paolo Borgognone, storico e saggista: https://www.youtube.com/watch?v=dUG6G4lDwwQ
Importante video con ultime notizie. Di fronte alla decisione
delle oligarchie occidentali di attaccare la Russia nel proprio
territorio, cresce a Mosca il desiderio di modificare la dottrina
nucleare per colpire i Paesi che mettono a rischio l'esistenza stessa
della Russia. Karaganov, influente politologo, pone la questione in
termini molto precisi. Siamo vicini al punto di non ritorno? Ne
parliamo a "Dietro il Sipario" in compagnia di Nikolai
Lilin, Stefano Orsi e Marco Bertolini:
https://www.youtube.com/watch?v=oYm0YR-hP78&list=PLEIfbcrxLG6cj0Tqk0GCH5a-j8OIdZOr0&index=1
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