venerdì 27 gennaio 2023

Sun Tzu aveva (ed ha) ragione...

 


"La Tattica senza Strategia è il Rumore che precede la Sconfitta",    è una citazione del famoso generale, stratega, filosofo e scrittore cinese Sun Tzu, vissuto 2500 anni fa. Se è vero che la guerra è cambiata radicalmente negli ultimi millenni (ad esempio, l’arte operativa è stata aggiunta come livello intermedio tra tattica e strategia), la logica fondamentale di Sun Tzu è ancora valida. Per semplificare grossolanamente la questione, si potrebbe dire che la tattica è il mezzo per raggiungere un fine che deve essere definito, e la definizione di tale fine è la strategia. Anche in questo caso, si tratta di una semplificazione ridicola, ma per i nostri scopi è sufficiente.

Quanto detto è molto pertinente alla situazione in Ucraina. Ma prima un promemoria fondamentale: l’esercito ucraino è stato praticamente distrutto nel primo mese di guerra. Sia Andrei Martyanov che io ne abbiamo scritto molte volte, ma se volete sentirlo da un’altra fonte, vi consiglio quest’articolo [in italiano] di Big Serge su Substack (un buon sito web che raccomando a tutti). Oppure ascoltate i video di Macgregor. E ce ne sono molti altri in giro (Moon of Alabama è un altro buon sito).

Durante il primo mese di guerra, l’Occidente era così occupato a cercare di presentare l’incursione russa verso Gostmel come:

  • Una grande sconfitta russa
  • Un grande massacro di civili 

che i media occidentali si concentravano su queste assurdità, mentre ciò che si perdeva completamente in questa guerra di propaganda era la distruzione delle forze armate ucronaziste.

Gli ucraini, tuttavia, capirono cosa stava accadendo e accettarono di negoziare. Come tutti sappiamo, gli anglosionisti inviarono Bojo a Kiev per fermare quella che sembrava un’imminente fine della guerra.

In ogni caso, analizziamo gli obiettivi di ciascuna parte nella fase iniziale della guerra:

  • Gli ucraini erano pronti ad attaccare il Donbass con la speranza di ripetere ciò che la NATO aveva fatto alle “aree di protezione” serbe disarmate nelle Krajinas (Operazione Tempesta).
  • I russi hanno anticipato l’attacco, ma non attaccando direttamente le forze ucronaziste nel Donbass, bensì distruggendo sostanzialmente le forze armate ucronaziste in tutta l’Ucraina.

Secondo qualsiasi standard di buon senso, la guerra sarebbe dovuta finire a marzo. Perché? Perché, lo ripeto, l’intero esercito ucraino era sostanzialmente distrutto e disorganizzato. Allora i “geni” dell’Occidente hanno trovato una soluzione molto semplice:

  • Inviare in Ucraina tutte le attrezzature dell’ex OTV (l’Organizzazione del Trattato di Varsavia, no, non è mai stato chiamato “patto”) da tutti i paesi dell’ex OTV.
  • Inviare più soldati ucraini al fronte.

Inizialmente quest’approccio sembrava molto promettente, ma non è durato a lungo.

Anche la seconda iterazione dell’esercito ucronazista è stata distrutta dalla Russia, anche se ad un ritmo molto più lento, perché i russi si sono trovati di fronte a problemi molto spinosi:

  • Gran parte dell’hardware dell’ex OTV era molto efficace, non solo perché il kit sovietico è generalmente tale, ma perché la gran parte era stata modernizzata.
  • Gli ucronazisti erano più che disposti a subire gravi perdite se ciò poteva ritardare l’avanzata russa.
  • I russi semplicemente non avevano il tipo di personale necessario né per la difesa statica né per controllare l’intera linea di contatto.
  • E poiché i russi avevano scelto un tipo di difesa mobile e di manovra ad economia di forze (che era comunque la loro unica opzione, dato che i militi ucraini superavano in numero i russi di gran lunga), non poterono mantenere il terreno e questo, a sua volta, significava che gli ucraini russofoni non potevano contare sul fatto che i russi rimanessero a proteggerli.
  • L’intera capacità C4ISR della NATO è stata gradualmente messa a disposizione degli ucraini, il che ha complicato seriamente le operazioni russe e ha aiutato notevolmente l’artiglieria e l’aviazione ucraine (sono stati consegnati anche centinaia di aerei dell’ex OTV).
  • Le forze ucronaziste nel Donbass erano *molto* trincerate (hanno avuto 8 anni e una quantità infinita di denaro occidentale per costruire difese!), e i russi non erano disposti a sacrificare i loro soldati in sanguinosi attacchi frontali. Anche l’uso di armi pesanti non era un’opzione, perché gli ucraini si nascondevano all’interno di paesi e città, e quindi spianare le difese ucronaziste avrebbe significato uccidere migliaia di civili.

Eppure, nonostante tutto, la Russia riuscì a distruggere la maggior parte dell’hardware dell’ex OTV e a costringere gli ucraini a scambiare “corpi per proiettili d’artiglieria” – una tattica folle, immorale e futile che semplicemente non poteva essere sostenibile. Di conseguenza le cifre dei KIA/MIA ucraini salirono ulteriormente alle stelle, ma nessuno in Occidente se ne preoccupò minimamente.

Ciò che è importante qui è che non solo gli ucraini hanno perso un sacco di hardware e di soldati, ma anche molti dei loro *migliori* soldati (intere brigate, e le migliori, sono state perse intorno a Bakhmut!). Ciò significa che mentre la NATO poteva dire a Kiev di mobilitare sempre più uomini da inviare al fronte, la maggior parte di quelli che erano mobilitati e frettolosamente addestrati non poteva realmente compensare le enormi perdite ucroniche. Addestrare i soldati ucraini in Ucraina era pericoloso (gli attacchi missilistici russi significavano che in nessuna parte dell’Ucraina c’era un luogo sicuro per l’addestramento), mentre era più sicuro addestrare gli ucraini all’estero, ma richiedeva anche uno sforzo molto maggiore per una forza molto più piccola.

E, inevitabilmente, anche l’hardware ex-OTV consegnato al regime di Kiev in numero enorme è stato gradualmente distrutto dagli attacchi russi.

Inoltre, la geografia è una brutta bestia e, nel nostro caso, l’intero Donbass è un enorme calderone, aperto solo sul lato occidentale, il che rende piuttosto difficile pianificare qualcosa di più dei piccoli attacchi locali. Per i russi, invece, questo significa che possono attaccare da uno qualsiasi di questi assi: da nord, da est e da sud o anche da qualsiasi combinazione di questi. A questo punto, dopo la mobilitazione parziale, la Russia ha le cifre necessarie per scegliere qualsiasi opzione ritenga utile.

Ben presto l’Occidente esaurì le armi dell’ex OTV e rispose inviando ondate su ondate di “volontari”, mercenari, persino “disertori” (come questo [su RT, visibile con VPN,in inglese] US Navy SEAL). Gli uffici di reclutamento sono stati organizzati in fretta e furia in tutto il mondo, e la parte russa ha iniziato a sentire sempre più trasmissioni radio non in russo o ucraino, ma in polacco e inglese (e persino in arabo!).

Il problema ora è l’hardware.

In primo luogo, la NATO non può sostituire “una per una” le attrezzature militari dell’ex OTV (gli MBT, i IFV/APC, i SAM, eccetera). Non solo l’hardware della NATO è costoso, ma semplicemente non ci sono abbastanza scorte per compensare completamente le enormi perdite inflitte dai russi.

In secondo luogo, i macchinari dell’ex OTV non  erano familiari agli ucraini, ma era molto più facile assicurarsi il tipo di flussi di rifornimento/manutenzione necessari per farli funzionare, rispetto a quanto sarebbe accaduto con l’hardware della NATO (che è per lo più inferiore al kit ex-OTV, con poche eccezioni).

In terzo luogo, la maggior parte dell’hardware NATO ha funzionato malissimo. Nessuna delle Wunderwaffen promesse ha fatto la differenza, almeno in termini militari. In termini di civili uccisi, i russi hanno riferito che dalla consegna di munizioni a lunga gittata dalle forze NATO in Ucraina (perché di questo si tratta), il numero di vittime civili uccise dalla NATO è aumentato di quattro volte!

Ma, ovviamente, questo non interessa a nessuno in Occidente.

Inizialmente, l’Occidente ha risposto inviando tutte le proprie attrezzature in eccedenza, le vecchie scorte, soprattutto a fronte della promessa degli Stati Uniti di compensare i sistemi inviati all’Ucraina con sistemi molto più nuovi. Ben presto anche queste scorte sono finite nel tritacarne russo.

In altre parole, i russi hanno distrutto anche questa terza iterazione delle forze armate “ucraine” (in realtà della NATO).

Il che ci porta alla situazione odierna.

L’Impero si trova ora di fronte ad un dilemma semplice ed estremamente pericoloso: le forze NATO in Ucraina stanno esaurendo sia l’hardware che il personale.

Se l’Occidente invia, ad esempio, una compagnia o addirittura un battaglione di MBT a Lvov e diverse batterie di Patriot per proteggere Kiev, ciò non farà alcuna differenza militare sul campo. Certo, la quantità ha una dimensione qualitativa, e tali consegne limitate di sistemi d’arma e di personale possono fare molto “rumore” (nel senso di Sun Tzu), ma non fare la differenza.

E se l’Occidente inviasse una forza sufficientemente grande da fare la differenza, ciò si tradurrebbe inevitabilmente in una grande guerra continentale che la NATO non può vincere.

Tutto questo porta alla domanda: qual è il vero obiettivo dell’Occidente in Ucraina?

Permettetemi di suggerirne alcuni:

  1. Impedire una sconfitta ucraina/NATO.
  2. Rendere la guerra il più costosa possibile per la Russia.
  3. Salvare la faccia.

Ci sono problemi con tutti e tre questi obiettivi, il principale dei quali è che nessuno di essi si qualifica come “strategia” (sono troppo vaghi, per cominciare). Il secondo problema è che l’Occidente non ha i mezzi per raggiungere nessuno di questi obiettivi. E il terzo è che attaccarsi a questi obiettivi assolutamente irrealistici renderà ancora peggiore l’inevitabile sconfitta e la conseguente figuraccia dell’intero Occidente.

Quindi, cosa possono buttare sul tavolo gli Stati Uniti e la NATO?

  • Un C4ISR di livello mondiale (molto utile, ma anche potenzialmente molto vulnerabile).
  • Una forza sottomarina di livello mondiale (utile solo per sparare missili da crociera).
  • Una grande quantità di missili da crociera subsonici e per lo più obsoleti.
  • Una forza di terra relativamente piccola (senza vere difese aeree).
  • Forze aeree che non hanno l’esperienza per operare in un ambiente *molto* pericoloso.
  • Una triade nucleare molto robusta.

Poiché sappiamo da Sun Tzu che “la tattica senza strategia è il rumore che precede la sconfitta”, possiamo immediatamente vedere che nessuna di queste capacità ha alcuna possibilità di evitare una sconfitta della NATO. In altre parole, i comandanti statunitensi dovranno presto affrontare una scelta ancora peggiore: sconfitta o guerra nucleare.

Io sostengo che l’Occidente attualmente non ha né le tattiche (reali e significative) né una strategia.

Nessuna.

Tutto ciò che vedo è un pensiero magico, illusioni narcisistiche, una mentalità plasmata da secoli di relativa impunità e un odio generale e cieco per la Russia e tutto ciò che è russo.

Non sono certo gli ingredienti per una vittoria (secondo qualsiasi definizione) contro il più potente esercito da guerra continentale del pianeta.

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Articolo di The Saker pubblicato su The Saker il 24 gennaio 2023
Traduzione in italiano di Fabio_san per SakerItalia



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