Annelise la nera
Parlando al Consiglio Europeo la Ministra degli Esteri tedesca, la “verde” Annelise Baerbock, ha annunciato con malcelata soddisfazione: “siamo in guerra con la Russia”. Perfino il Governo tedesco si è dovuto affrettare a smentire dichiarando che "forniamo armi all’Ucraina ma non ci consideriamo in guerra con la Russia..."
Il commento migliore sulle dichiarazioni della "focosa" ministra è stato fatto dal Primo Ministro della Croazia (si badi bene un paese alleato della NATO, e non filo-russo come la Serbia!), il quale, preso da qualche dubbio, ha dichiarato ironicamente. “a quelli che vogliono fare guerra alla Russia auguro un esito migliore di quello di 70 anni fa”, chiaro riferimento all’Operazione “Barbarossa” voluta da Hitler nel 1941 per distruggere l’Unione Sovietica, per poi ritrovarsi i Sovietici a Berlino 4 anni dopo, che alzavano la bandiera rossa sulla Porta di Brandeburgo. Il Ministro croato ha anche detto che è assurdo che un partito che si dichiara pacifista come i Verdi tedeschi spinga per la guerra.
In effetti secondo i sondaggi il partito “verde” tedesco è quello più guerrafondaio con il 75% dei suoi elettori favorevole all’invio di armi in Ucraina (mentre ad esempio gli elettori del partito di sinistra Linke sono in maggioranza contrari). Ricordiamo d’altra parte che in occasione della guerra alla Jugoslavia del 1999, con il bombardamento di Belgrado, il Ministro degli Esteri “verde” Joschka Fischer fu il politico che spinse maggiormente per la guerra (c’erano anche al suo fianco Clinton, D’Alema e Mattarella, allora Ministro della Difesa). Per fortuna gli attuali Verdi italiani hanno assunto un atteggiamento molto più dignitoso schierandosi contro i decreti governativi di invio delle armi senza addirittura alcuna autorizzazione o dibattito parlamentare.
L’atteggiamento aggressivo della Baerbock è condiviso da un’altra ossessa guerrafondaia , la Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, che ora chiede sanzioni anche contro i paesi che aiuterebbero la Russia (come la Bielorussia e l’Iran). Per l’Iran ci hanno già pensato USA e Israele mandando i droni a bombardare (illegalmente) una fabbrica di munizioni. Purtroppo, a dimostrazione che talvolta le donne al potere non si comportano meglio degli uomini, ricordiamo che la Prima Ministra della Finlandia, la graziosa socialdemocratica poco più che trentenne Sanna Marin, chiede l’entrata del paese (oggi ancora formalmente neutrale) alla NATO e invia armi in Ucraina. Ciò dimostra anche la bancarotta dei molti partiti, ex “progressisti” e ambientalisti, postisi alla testa del partito della guerra, come il PD, il partito più guerrafondaio dell’Italia.
Ma parlando di uomini, il Segretario della NATO Stoltenberg (nomen/omen: il nome “stolten”coincide con la realtà) va a Seul ad invitare i Sudcoreani a riarmarsi (ma che c’entra l’alleanza tra Europa Occidentale e Nord-America con Seul?). Contemporaneamente si rivolge con arroganza alla Cina invitandola a chiarire la sua posizione verso la NATO. I Cinesi rispondono per le rime dicendo che la NATO dichiara di essere un’alleanza difensiva, ma che intanto continua ad espandersi aggressivamente. Se la NATO vuole un dialogo abbandoni i toni, le azioni e gli atteggiamenti da Guerra Fredda. E questo chiarisce quale sia la posizione di molti paesi extra-europei verso la guerra ucraina.
Vincenzo Brandi
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