martedì 10 gennaio 2023

Per la NATO l'Ucraina non basta più... ora ci vuole la Serbia



Per la Serbia, la situazione intorno al Kosovo "si sta avvicinando ad un punto di non ritorno".

Il cappio intorno alle scelte del governo serbo, sta stringendosi sempre  più. Pressioni, ricatti, minacce ed ora le provocazioni sempre più conflittuali e incalzanti sul terreno, in una spirale che lascia intravedere due possibilità: o l’accettazione dello status quo relativo al “Kosovo indipendente” o scenari di una nuova guerra, non certo voluta dalla parte serba.

I burattinai sono i soliti: NATO e potenze occidentali, le motivazioni sono  molteplici, ma il nodo centrale porta anche in questo caso alla crisi ucraina. Da un lato si vuole far cedere la Serbia sulla questione delle sanzioni alla Russia ( è l’unico paese europeo a non averle adottate), dall’altro c’è la questione dell’entrata del paese nella NATO, finora respinta dal governo serbo. 

Senza dimenticare la ricerca di una rottura della fraternità identitaria storica slava, che spianerebbe la strada per inglobare completamente i Balcani nell’alveo avvelenato degli interessi occidentali e atlantisti e indebolirebbe pesantemente la Repubblica Srpska della BH, dove le forze nazionali e indipendenti hanno vinto le elezioni è dichiarato apertamente la scelta di rifiuto della NATO, di amicizia con la Russia, di una strategia interna ad una visione multipolare del mondo e di integrazione con il progetto della Via della Seta cinese.

Enrico Vigna










Nota - Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha affermato che l'Europa ha ingannato la Russia con gli accordi di Minsk nello stesso modo in cui aveva precedentemente ingannato  la Serbia  quando ha concluso l'accordo di Bruxelles sulla risoluzione della situazione in Kosovo, riferisce il corrispondente di PolitNavigator... (Continua al link)

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