giovedì 28 aprile 2022

E' già guerra mondiale. La lista dei buoni e l'oro per la patria altrui...


Con chi andiamo a bombardare la Russia?

Più la Bulgaria. Questi solo in Europa.

 Poi ci sono Usa, Canada, Australia e parecchi altri "democratici pacifisti".
 Mentre le bombe Nato cominciano a cadere in Russia e Transnistria.
E' già guerra mondiale.

 Qui sotto, il Primo ministro bulgaro si preoccupa della posizione non unitaria delle forze politiche bulgare, proponendo ai propri cittadini di ovviarvi versando per le armi a Kiev il loro stipendio. Siamo all'oro per la patria, altrui.


"ARMI ARMI ARMI, NON PAROLE"



Altri articoli: 

Il doppio gioco dell'OSCE
Scoperta dai servizi segreti della LNR una rete di spionaggio facente capo a ex-collaboratori dell'OSCE. Nel corso di otto anni, il loro ruolo di testimone imparziale delle atrocità commesse nel Donbass da esercito e squadristi ucraini è stato macchiato dal passaggio comprovato di documenti, rinvenuti nelle abitazioni di questi ex-collaboratori, contenenti informazioni su obbiettivi militari e civili della LNR e loro coordinate che venivano poi, puntualmente, bombardati.
https://ria.ru/20220423/obse-1785098389.html?utm_source=yxnews&utm_medium=desktop
 
    Pacchi regalo da Pratica di Mare nella sede OSCE di Mariupol…
L’11 marzo arrivavano alla sede Osce di Mariupol’ casse di legno con munizioni di grosso calibro destinate alle forze armate ucraine, provenienza Italia – NATO. Gli “aiuti” passavano per canali che dovevano restare IMPARZIALI nel conflitto, in quanto incaricati di fissare violazioni al diritto internazionale, crimini, eccetera. Crimini rimasti archiviati in quei faldoni, che si vedono nelle foto allegate alla pagina telegram, per otto anni senza mai essere denunciati. La “guerra per procura” non è iniziata il 24 febbraio, ma già nel 2014 e coinvolgeva, e corrompeva chi avrebbe dovuto condannare abusi e crimini, aprire inchieste e non insabbiare.
https://t.me/boris_rozhin/45138

Notizie a cura di Jure Eler



Articolo integrativo:

La guerra incombe. Ben la di là dell'Ucraina, la sua ombra cupa si allarga su ogni Paese e su ogni popolo. Con la follia di un Aiace Telamonio al quale la dea Atena ha ottenebrato la mente per poi spingerlo alle più violente fantasie distruttive e indurlo a credere che i capi di bestiame siano gli odiatissimi comandanti degli Atridi da massacrare senza pietà, così – con la stessa hybris della tragedia greca – gli Usa e la Nato hanno abbandonato ogni residua prudenza umana e politica, ogni ponderazione militare teorizzata da von Clausewitz, persino ogni paura dell'ignoto e considerazione del proprio stesso destino, spingendo le loro Basi, le loro testate nucleari, le loro truppe nel cuore profondo dell'Europa dell'Est, là dove non si doveva andare, dove nessun Ettore sagace si sarebbe spinto.
Giungendo, la Nato-Aiace Telamonio, sino al Circolo Polare Artico, nelle Basi militari norvegesi al confine russo di Evenes e Rasmund, tra le città di Narvik e Harstad; ad Ämari, nella lontana e sconosciuta contea di Harjumaa, nei pressi del lago Klooga, in Estonia; nella terra di Šiauliai, in Lituania, ove prende misteriosamente corpo la missione di guerra americana “Baltic Air Policing”; ad Arazil, in Lettonia, dove la Nato trascina dietro sé le Penne Nere, gli alpini italiani del “Task Group Baltic”, minacciosamente operativi col Fronte degli Alleati nell'ambito dell'“Enhanced Forward Presence”. Per poi, attraverso un raptus incontrollabile, installarsi in territorio polacco, lungo lo stesso confine dell'enclave russa di Kaliningrad. Spingendosi sino a Krtsanisi, in Georgia, a 20 chilometri dalla capitale, Tiblisi, collocando lì una nuova Base militare, inaugurata direttamente dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, a braccetto dell'allora presidente georgiano Margvelashvili, nel settembre del 2015.
In un tempo ben lontano dall'intervento russo in Ucraina, febbraio 2022, a dimostrazione dell'infinita pazienza con la quale Mosca ha sopportato per anni e anni l'accerchiamento atlantista e gli orrori inflitti al popolo del Donbass dagli attuali eredi ucraini di Stepan Bandera.

Fosco Giannini, Presidente dell'Associazione Nazionale "Cumpanis" e direttore di "Cumpanis".


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