martedì 4 gennaio 2022

Palestina. L'ambigua situazione... tra abbas e gantz

 


Il Capo dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abbas, una settimana fa ha improvvisamente chiesto ed ottenuto un incontro con il Ministro della guerra di Israele, Gantz.  L’incontro, cosa del tutto inconsueta nei rapporti diplomatici ufficiali, si è svolto nella casa privata di Gantz. Viene riferito che nel corso del colloquio Abbas abbia chiesto sostegno politico come contropartita per aver abbandonato l’istanza indirizzata alla Corte Internazionale dell’Aja sui crimini di guerra israeliani. (sintesi del comunicato: vedi: December 30, 2021 at 9:09 am | Published in: ICC, International Organisations, Israel, Middle East, News, Palestine


Perché tale passo proprio ora, quando l’insussistenza politica di Abbas e l’insofferenza popolare palestinese nei suoi confronti è ben nota da tempo?
Rimaneva una sola spiegazione.

Ed ora essa appare in tutta la sua drammaticità.

La Palestina è un vulcano pronto ad esplodere contro l’oppressione e l’occupazione israeliana.

La conferma arriva in data 30 dicembre dall’agenzia Assawra - الثورة (La Révolution):

Mahmoud Abbas alerte Vladimir Poutine sur le risque d'«explosion» en Cisjordanie
(segue un estratto – il testo completo cliccando sul titolo)

 
Nel corso di un colloquio telefonico avvenuto il 30 dicembre con il Presidente Russo, il Presidente palestinese Mahmud Abbas ha informato Vladimir Putin che la repressione israeliana ha portato l’esasperazione popolare in Cisgiordania ad un livello definito “esplosivo”.

Abbas ha affermato che nei prossimi mesi il Consiglio Centrale dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (O.L.P.) si troverà a dover assumere decisioni chiave.

 
Questa in estrema sintesi ciò che accade in Palestina in questo passaggio dal 2021 al 2022. Nessuno si meravigli se una volta di più nella Storia i Palestinesi cercheranno di liberarsi dal giogo coloniale.
Nessuno si meravigli dei massacri che compirà Israele per reprimere nel sangue ogni moto di libertà.
Nessuno venga a dire “vogliamo la pace” perché ricordo la favola delle due tribù.
Una aveva preso l’acqua e l’altra, di conseguenza, ne era priva.
La prima voleva la pace.
L’altra voleva l’acqua.

 

                        Giorgio Stern



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