In Toscana gli alberi impicciano
L'esistenza di un pensiero unico che vuole tutti omologati sulla linea falsamente ambientalista e progressista del Partito Democratico che da sempre governa questa regione, è un dato di fatto.
Lo dimostra anche la recente modifica alla legge forestale approvata "alla zitta" prima di Natale in consiglio regionale (anche con i voti del centrodestra) per permettere i tagli dei boschi di notevole interesse paesaggistico, nel caso all'interno vi si trovi un tabernacolo o altro manufatto, che in modo del tutto artificioso dimostri che quel bosco non è una foresta.
Una completa assurdità!
Approvata "alla zitta", vuol dire che solo la sottoscritta e la collega Irene Galletti, hanno votato contrario e che nessun giornale, ha ripreso la notizia e tantomeno il nostro comunicato stampa di denuncia.
Solo oggi, dopo due settimane, è uscito un articolo sul Tirreno che racconta quanto accaduto.
Per tutti coloro che oggi ci citano insieme a Italia Nostra, come "ultrà" solo perché difendiamo i principi fondamentali della cura e del rispetto dell'ambiente, rispondo che siamo orgogliose di non aver perso la capacità di discernere fra un tabernacolo ai lati di un sentiero nel bosco e un giardino all'italiana di una villa medicea, dove usualmente si potano le siepi.
Chi c'è dietro a questa modifica della legge forestale toscana di così potente?
Quale grande casato nobiliare ha necessità di ammantarsi di un alone di legalità per poter tagliare i grandi boschi tutelati dei loro possedimenti e magari farci dei vigneti?
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