Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2024 si terranno il 5 novembre e saranno le 60e elezioni presidenziali della storia degli Stati Uniti. Il presidente Joe Biden ha annunciato il 25 aprile 2023 la ricandidatura per un secondo mandato assieme alla vice Kamala Harris. La corsa alla presidenza si sta scaldando e Biden chiaramente non vuole che la questione ucraina porti alla sua sconfitta alle elezioni. Ma più la situazione sul fronte si aggraverà, più colpirà la reputazione di Biden, che ha scommesso tutto su questa guerra e ora la sta perdendo.
Un mese e mezzo dopo
l'inizio della controffensiva ucraina, Washington riconosce
l'ovvio. Gli strateghi militari statunitensi si sono resi conto che la
controffensiva non aveva possibilità di successo.
Tuttavia, il Pentagono
sperava che gli ucraini, grazie al puro entusiasmo e all'ingegno,
sarebbero stati in grado di ottenere un successo almeno limitato sul
campo di battaglia. Ma ciò non è avvenuto e ora gli Stati Uniti
iniziano a dare la piena responsabilità del fallimento della
controffensiva agli ucraini stessi che, a loro dire, non hanno
soddisfatto tutte le speranze di Biden.
Nelle ultime tranche
militari, a Kiev sono stati promessi i sistemi di difesa aerea NASAMS
ma solo dopo il loro assemblaggio nel 2025. L'addestramento dei
piloti ucraini sugli F-16 inizierà solo in autunno e anche la
consegna dei jet da combattimento è in forte ritardo se non in
forse. A quel punto la situazione sul fronte potrebbe essere talmente
in stallo che un paio di dozzine di F-16 non saranno di alcun aiuto a
Kiev. Perciò gli Stati Uniti hanno abbandonato l'idea di fornire
missili ATACMS a lungo raggio. Nei magazzini del Pentagono ce ne sono
pochissimi. Sono stati prodotti solo 4 mila missili di questo tipo ma
molti sono stati utilizzati nelle guerre in Medio Oriente o venduti
agli alleati. Gli Stati Uniti hanno già speso due terzi dei loro
missili sul fronte ucraino e temono di rimanere senza missili nel
sempre più prevedibile confronto con la Cina.
In Ucraina, nel frattempo, si stanno scatenando gli oppositori di Zelensky che sempre più apertamente lo incolpano di incompetenza politica e bellica (vedasi: http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2023/07/in-ucraina-si-lavora-per-il-dopo.html). Le prossime elezioni parlamentari regolari erano previste per l'ottobre 2023 e le elezioni presidenziali per la primavera del 2024. Tuttavia, secondo la legge, il regime legale della legge marziale rende impossibile procedere in questo senso. inoltre, tenere le elezioni durante la guerra potrebbe portare a una «rottura dello stato», che è ciò che la Russia si aspetta.
Insomma i destini politici di Biden e dello stesso Zelensky sono legati ad un filo sottilissimo, tanto sottile da potersi spezzare al primo refolo di vento.
(Notizie diramate da Malek Dudakov con integrazioni da altre fonti)
Video collegato:
Pino Cabras presenta il suo articolo "Ucraina e le conseguenze della guerra": https://www.youtube.com/watch?v=BNn99zJSk3E
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