giovedì 6 luglio 2023

Analisi impietosa sulla conduzione della guerra in Ucraina



Markus Reisner, uno degli analisti militari più preparati e obiettivi in circolazione (Reisner è colonnello dell'esercito austriaco e l'Austria non fa parte della NATO) afferma: "La prima fase dell'offensiva ucraina può dirsi conclusa, con risultati pressoché nulli. E questo a causa proprio del magnificato addestramento NATO, che si è rivelato del tutto inefficace nelle operazioni di attacco contro un nemico trincerato, preparato a ricevere l'assalto, e dotato di superiorità aerea e di artiglieria. Incredibilmente, non solo le armi e l'addestramento occidentali non sono state sufficienti, ma sono state controproducenti. Ora - dice ancora Reisner - l'esercito ucraino ha cambiato un po' le tattiche (non lo dice esplicitamente, ma in pratica è tornato a quelle sovietiche) e lui prevede che in futuro potrà ottenere "successi limitati, ma nessuno sfondamento del fronte..."


"La verità - secondo Francesco Dall'Aglio-  è che la NATO non ha strategie di attacco contro un pari grado tecnologico in una guerra convenzionale. Tutte le chiacchiere di un intervento diretto nel conflitto sono, appunto, chiacchiere, anche considerando che stavolta l'aviazione ci sarebbe; così come sono chiacchere tutte le scemenze biologiste sulla "superiorità" innata di qualsiasi cosa sia occidentale. Questo è lo stato dell'arte: non puoi sconfiggere la Russia in un conflitto convenzionale, a meno di mobilitare l'intera popolazione e trasformare tutta l'economia occidentale in economia di guerra - e anche lì si deve vedere. È stato un delirio, o deliberata disinformazione, immaginare che bastasse armare l'Ucraina per "infliggere una sconfitta strategica" alla Russia. Intanto abbiamo distrutto una nazione, l'Ucraina,  come già fatto tante volte in Medio Oriente e in Africa. In questo siamo molto bravi.".


Il parere di Denis Pushilin, capo ad interim della Repubblica Popolare di Donetsk: "La prima fase della controffensiva ucraina non ha prodotto alcun risultato serio, se non la perdita di uomini e di molti veicoli di Kiev.  La famigerata controffensiva  non ha portato praticamente alcun risultato, se non molti mezzi NATO distrutti ed enormi perdite di personale" - ha detto in un'intervista al canale televisivo Rossiya-24. Non ha tuttavia escluso che "in vista del vertice NATO dell'11-12 luglio 2023 le truppe ucraine possano intraprendere altre azioni..."


Le lamentele del capataz zelensky:  "Tutti hanno capito che se la controffensiva parte tardi, una parte maggiore del nostro territorio sarà persa. Abbiamo dato  al nostro nemico (la Russia)  il tempo e la possibilità di piazzare altre mine e di preparare le sue linee difensive, ha dichiarato in un'intervista alla CNN aggiungendo:  "Sono grato al presidente degli  Stati Uniti, come leader occidentale  per il sostegno, ma gli ho detto, a lui ed  anche ai leader europei, che avremmo voluto iniziare la nostra controffensiva prima, e che per vincere abbiamo bisogno di tutte le armi e i materiali per farlo.  l'Ucraina ha bisogno  di più artiglieria, aerei, missili a lungo raggio, ecc..." 

Il capataz scontento



Il parere di Nicolai Lilin -  Che cosa sta accadendo sul fronte? - https://www.youtube.com/watch?v=yZ5KtbTActc

1 commento:

  1. Commento di D L.: "L'occidente euroamericano ha vissuto un'illusione di semi-onnipotenza per 70 anni, non misurandosi con alcun opponente che non fosse un qualche stato del terzo mondo con meno di 10 milioni di abitanti e livello tecnologico generale da secolo precedente. Come se io mi dichiarassi campione cittadino di boxe per il fatto di esser riuscito a mettere giù una dozzina di ragazzini sui 10/12 anni che frequentano la mia palestra  (...). Con questa arroganza si è andati avanti per due generazioni, nutrendo illusioni: illusioni pericolose perché di stampo "ammericano", mentalità che non solo non contempla la sconfitta, ma accetta ancora di meno situazioni di "pareggio" o stalli vari (come si profila in Ucraina). In prospettiva statunitense lo "stallo" è qualcosa di insignificante: è solo una forma di insuccesso, una sconfitta (idea cui non sono abituati e complicata da far metabolizzare alla propria imprevedibile opinione pubblica, da parte di senatori che devono mostrarsi fermi, temendo di non essere rieletti). Per uno stato normale o anche per una potenza, la sconfitta può essere tollerabile, gestibile... ma per una mega potenza messianica (USA), è troppo. Questione di principio (il limite provato sul campo, può essere preso di esempio altrove facendo scricchiolare l'architrave planetario a stelle e strisce). Il caso è spinoso, non solo militarmente ma su tutti i piani (sociale, psicologico,, diplomatico, etc.)..." 

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