Hanno ammazzato una nostra collaboratrice, una nostra collega giornalista, una protagonista dell'informazione, un'esperta geopolitica, una filosofa in erba, un'attivista politica.
Sappiamo chi è Stato. E sappiamo il perchè, ne conosciamo il motivo. La notizia del suo assassinio ci ha sconvolti ma non messi a tacere. Daria resterà con noi, proseguiremo e amplificheremo la sua lotta."L’attentato a Mosca, che ha provocato la morte della giornalista Daria Platonova, aveva come obiettivo principale il padre, Alexander Dugin, filosofo creatore della moderna scuola di geopolitica, capo del Dipartimento di sociologia delle relazioni internazionali all’Università Statale Lomonosov di Mosca, fondatore del Movimento Internazionale Eurasiatico.
Non si tratta semplicemente dell’atto criminale di un singolo o un piccolo gruppo, ma di un delitto politico programmato e attuato dai servizi segreti Occidentali, in particolare quelli statunitensi e britannici, in base a consolidate procedure.
Anzitutto la scelta dell’obiettivo. Nell’intervista a Grandangolo dello scorso aprile, Alexander Dugin spiega che l’operazione militare russa in Ucraina non costituisce solo la risposta alla escalation USA-NATO, che mette in pericolo la sicurezza della Russia, ma la risposta al piano globalista dell’Occidente per mantenere un mondo unipolare sotto il proprio dominio. In alternativa all’agenda globalista Dughin prospetta la creazione di un mondo multipolare, attraverso un patto storico planetario di tutte le persone di diverse culture e tradizioni che rifiutano l’agenda globalista. Occorre un’alleanza universale contro i Soros, gli Schwab, i Bill Gates e l’oligarchia liberale globale, che minacciano l’umanità con i loro folli piani.
In tale quadro si inserisce il Movimento Internazionale Eurasiatico. La crescente integrazione economica dell’Eurasia, che incoraggia la risoluzione negoziale dei conflitti e il dialogo interculturale, contribuisce in modo concreto al passaggio dal mondo unipolare al mondo multipolare, che gli Stati Uniti e le altre maggiori potenze dell’Occidente cercano con ogni mezzo di impedire.
Daria Platonova – esperta di relazioni internazionali, editorialista e collaboratrice di canali radiotelevisivi – ha collaborato ad alcune puntate di Grandangolo e nei prossimi mesi la sua collaborazione avrebbe dovuto assumere carattere periodico. La notizia del suo assassinio ci ha sconvolti ma non messi a tacere. Daria resterà con noi."
Manlio Dinucci
Notiziario speciale di Pangea Grandangolo per il canale tv Byoblu andato in onda il 21/08/2022 sull'assassinio politico di Daria Platonova Dugina:
https://www.youtube.com/watch? v=Z-gLhDIJMis
https://www.youtube.com/watch?
Integrazione a latere di Alessandro Di Battista: "Sono mesi che sostengo che la strategia europea (ed italiana in particolare) rispetto alla guerra in Ucraina fosse un suicidio assoluto. Mi hanno dato del “putiniano”, del populista, dell’antiamericano.
RispondiEliminaDissi che le sanzioni non avrebbero mai fatto crollare un paese autosufficiente dal punto di vista energetico, alimentare, che produce fertilizzanti, che ha infiniti corsi d’acqua ed un lago (il Baikal) che da solo contiene quasi il 20% delle riserve di acqua dolce a livello mondiale.
Dissi che l’invio di armi a Kiev avrebbe allontanato possibili negoziati contrariamente alle stronzate colossali sparate a reti unificate da Draghi e Di Maio.
Dissi che la strategia americana era chiara: allontanare l’Europa dalla Russia e spingere i paesi europei a comprare sempre più gas liquido americano (più costoso e più inquinante). Ero contrario allo stop al gasdotto Nord Stream 2 (stop imposto dagli americani ben prima che la Russia invadesse l’Ucraina).
Dissi che l’invio di armi aveva un solo grande obiettivo: la nuova corsa al riarmo tutta a vantaggio delle multinazionali USA e nefasta per il welfare state europeo. Ora politici senza dignità (e in molti casi pieni di potere ma senza voti) dicono che il prezzo del gas è alle stelle, che le imprese stanno chiudendo e che occorre il tetto del gas. Squallidi ipocriti!
La guerra in Ucraina poteva esser evitata e si poteva trovare un compromesso (partendo dal riconoscimento della Crimea per arrivare ad un immediato cessate il fuoco e ad una soluzione sul Donbass). Non hanno voluto una soluzione diplomatica. Questa è la verità. Non hanno voluto la pace perché la pace conviene ai popoli ma non ai politici con squallidi interessi, con i culi al caldo e lo champagne al fresco. Come quegli imprenditori che “ridevano nel letto” per il terremoto a L’Aquila ma infinitamente più ipocriti. Politici che rispondono alle lobbies finanziarie (guardate chi sono i principali azionisti delle prime 5 industrie belliche del pianeta), alla grande industria e agli ordini impartiti oltreoceano.
Dissi che più Nato significa meno Europa. Che i costi triplicati a Mosca delle borse Hermes o delle scarpe Prada non avrebbe causato gli stessi drammi dell’aumento insostenibile del costo del gas a Roma.
Dissi che la maggior parte dei giornalisti si sono trasformati in pavidi difensori delle verità comode e meschini occultatori delle notizie più scomode.
Dissi che anche le scelte relative ai vaccini erano state prese per ragioni geopolitiche e non sanitarie (una roba vomitevole).
E dissi che Assange lo vogliono far morire in carcere per educare al silenzio tutti i possibili giornalisti che hanno ancora voglia di libertà di informazione. Io non voterò nessun partito che non abbia il coraggio di dire che tutto quello che è stato fatto in politica estera dal governo Draghi è un palese tradimento dell’interesse nazionale."