venerdì 19 agosto 2022

Energodar, centrale nucleare sulla linea del fronte - Notizie dirette da Vittorio Nicola Rangeloni dall'Ucraina

Energodar è la piccola cittadina dell’Ucraina meridionale che ospita la centrale nucleare più grande d’Europa: la Centrale nucleare di Zaporozhye.



Nonostante sia nota come Centrale nucleare di Zaporozhye, il capoluogo della regione da cui prende il nome si trova a circa 50 chilometri da essa. Attualmente Energodar e Zaporozhye sono divise non solo dal fiume Dniepr, ma anche dalla linea del fronte: il capoluogo è sotto il controllo di Kiev, mentre Energodar – e quindi la centrale – è saldamente in mano all’esercito russo dal 3 marzo, quando in meno di un’ora i corpi speciali di Mosca si sono sostituiti ai militari ucraini presenti a presidio della struttura.

Questo impianto ricopriva un quinto del fabbisogno energetico del Paese. Oggi sono attivi tre reattori su sei; la maggior parte del personale della centrale (nove mila persone su undici) è per gran parte rimasto a Energodar, continuando a svolgere le proprie mansioni nonostante il cambio di bandiera.

Razzo "Uragan"sparato nel territorio della Centrale

Di fronte ai cancelli dell’ingresso all’impianto un edificio riporta evidenti danneggiamenti provocati dall’impatto di uno di questi colpi di artiglieria sulla facciata. La parete colpita guarda proprio verso i reattori, indicando la traiettoria del tiro: “dietro ai reattori c’è il fiume. Dall’altra parte del fiume ci sono i territori controllati dall’Ucraina”.
Per Kiev questa centrale è di vitale importanza, perché Mosca “staccare la spina” e deviare il flusso di energia verso i propri territori.

Secondo Kiev i bombardamenti sulla centrale, e quindi anche contro il personale militare russo presente all’interno, sarebbero condotti dagli stessi militari di Mosca. Una strategia che – secondo Mikhail Podolyak, il consigliere di Zelensky – servirebbe per “colpire e disconnettere l’Ucraina dalla centrale nucleare e incolpare l'esercito ucraino di tutto questo”. Come se il bombardamento dell’infrastruttura fosse l’unica via per staccare la corrente a Kiev.

Ma non ha alcun senso per la Russia portare proprio ora instabilità su quel fronte (stabile per diversi mesi) accendendo i riflettori dell’opinione pubblica mentre si appresta ad effettuare la transizione della centrale verso gli standard dell’agenzia nazionale Rosatom, rischiando di creare un disastro peggiore di quello di Chernobyl.

I bombardamenti su Energodar sono proseguiti anche nei giorni dopo la mia visita.

La situazione è estremamente preoccupante e meriterebbe una seria valutazione, a prescindere dalle posizioni sostenute. Eppure anche in questo caso abbonda la propaganda, il tifo, le speculazioni e l’ipocrisia. Il fronte di Energodar non è una semplice questione tra due fazioni in conflitto, bensì una questione di interesse mondiale. È una “battaglia” in cui si può solo perdere, tutti.

Vittorio Nicola Rangeloni - https://t.me/vn_rangeloni


Video collegato  su Youtube: https://youtu.be/KXFx5zEiJ0Y

"Fermate i bonbardamenti!" - Appello dei dipendenti della Centrale Nucleare di Energodar alle forze armate ucraine...
"Fermatevi, fate tutto il possibile in modo che non ci siano attacchi": i dipendenti della ZNPP esortano l'Ucraina a smettere di bombardare la centrale nucleare
Quattro dipendenti, attuali ed ex, della centrale nucleare di Energodar hanno registrato un videomessaggio destinato alle autorità di Kiev per chiedere l'immediato cessate il fuoco sulla centrale nucleare: i video sono stati pubblicati dai media locali. I dipendenti hanno affermato che non c'è dubbio che i proiettili provenissero dall'Ucraina. Tutti coloro che hanno sottoscritto l'appello sono preoccupati che i bombardamenti portino a una catastrofe internazionale e a conseguenze irreversibili.

“Vediamo tutti perfettamente da dove stanno provenendo. Sparano con diversi tipi di artiglieria", ha affermato uno dei partecipanti all'appello.

“La città di Energodar e la centrale nucleare sono costruite sulla sabbia. Le sabbie possono muoversi. E la sicurezza delle centrali nucleari dipende dagli spostamenti di queste sabbie. Qualsiasi ostilità aperta, sia di piccolo che di grande calibro, può portare a una tragedia", ha affermato un ex lavoratore della ZNPP.
I dipendenti delle centrali nucleari dovrebbero lavorare in pace e i continui disordini e lo stress possono portare a degli errori con conseguenze irreversibili, ha affermato uno degli oratori. Allo stesso tempo, due ex dipendenti hanno affermato di essere stati licenziati per aver partecipato alla parata del 9 maggio.


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