12 GIUGNO 2022 SI VOTANO I 5 REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA
Il 12 giugno 2022 si voterà su 5 dei 6 quesiti referendari sulla giustizia presentati dalla Lega e dai Radicali: sono quelli che la Corte Costituzionale ha giudicato ammissibili, con la sola eccezione di quello che prevedeva la pronuncia popolare sulla responsabilità diretta dei magistrati.
Questo quesito, che si ribadisce non sarà oggetto del referendum, è stato considerato inammissibile dalla Suprema Corte perché è sempre stata in vigore la regola della responsabilità indiretta (per cui è possibile rivalersi dell’operato di un magistrato sullo Stato, che poi a sua volta esercita la propria rivalsa sul magistrato stesso), per cui l’introduzione della responsabilità diretta distorcerebbe il significato abrogativo del Referendum, introducendo un principio ex novo, che come tale richiederebbe invece un intervento del legislatore.
Per essere valido, il Referendum deve raggiungere il quorum previsto, pari al numero della metà degli elettori aventi diritto più uno, per cui rivolgiamo con forza l’invito a tutti gli Italiani di recarsi alle urne, che saranno peraltro aperte quello stesso giorno in 970 Comuni per le concomitanti elezioni amministrative.
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Il parere del Travaglio
1. Responsabilità civile dei giudici. Oggi chi ritiene di aver subìto un torto dalla giustizia può chiedere i danni allo Stato. Se vince il sì, potrà fare causa direttamente al magistrato. Così chiunque sarà condannato nel penale o si vedrà dar torto nel civile denuncerà i suoi giudici. Che saranno sepolti di denunce. O, per evitarle, non condanneranno più nessuno e, fra un potente e un poveraccio, daranno ragione al primo, a prescindere. Giustizia giusta?
2. Manette difficili. Si vuole abolire la custodia cautelare per i delitti puniti con pene sopra i 5 anni nonché per il delitto di finanziamento illecito dei partiti”. Quindi, se non si può più arrestare neppure per finanziamento illecito e per i reati gravi, i delinquenti in guanti bianchi (e pure di strada) resteranno liberi di inquinare le prove, fuggire e commettere altri reati. Giustizia giusta?
3. Separazione delle carriere fra pm e giudici. Se il pm ha fatto per un po’ il giudice, ha assorbito la cultura dell’imparzialità tra accusa e difesa (Falcone e Borsellino furono giudici istruttori e poi pm). Se invece fa solo il pm, assorbe la mentalità dell’accusa, tipica delle forze di polizia, non della magistratura. Quindi, una volta separati dai giudici, i pm saranno più “giustizialisti” di prima. Giustizia giusta?
4. Abolizione della Severino. Una sera dalla Gruber Salvini vaneggiava sulla barbarie di cacciare sindaci e amministratori locali condannati in primo grado. Forse non ha letto il quesito, che propone di abolire l’“incandidabilità e il divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi”: cioè vuole riportare in Parlamento, al governo e negli enti locali persino i pregiudicati (in Cassazione, non in primo grado) per reati gravi. Giustizia giusta?
5. Elezioni al Csm. Chi si candida non dovrà più raccogliere firme. Il che, con la giustizia giusta, non c’entra una mazza.
6. Consigli giudiziari. Nelle filiali locali del Csm che giudicano la bravura dei magistrati, avrebbero diritto di voto pure gli avvocati. Cioè, per dire, a Palermo a valutare la professionalità di Nino Di Matteo potrà esserci l’avvocato di Matteo Messina Denaro. “Giustizia giusta”? , come no."
Mio commentino: “Non ho mai mancato l'appuntamento con le urne (in attesa dell'urna finale che verrà quando verrà), purtroppo stavolta dovrò astenermi, per motivi logistici. Non potrò recarmi al seggio di Treia poiché debbo trattenermi in Emilia dove stiamo organizzando l'imminente Incontro Bioregionale del 15 giugno 2022, a Vignola, e quindi salto il voto. Raccomando però agli amici costituzionalisti di non mancare l'appuntamento elettorale. Io personalmente sarei molto indeciso tra il sì ed il no sul quesito riguardante la “separazione delle carriere” tra PM e Giudici. Per gli altri quesiti sono incline ad accettare il parere del Travaglio (anche se non mi sta poi così tanto simpatico)” (P.D'A.)
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