1. Israele ha cercato di fregare tutti nel solito modo, facendo una faccia tragica e lamentandosi lacrimosamente "L’Iran vuole distruggere Israele". Poi convinto di avere via libera il 1 aprile 2024 ha attaccato il consolato iraniano a Damasco, cosa contraria a qualsiasi regola diplomatica, uccidendo un po' di generali pasdaran.
2. L'Iran ha risposto con calma. Il 13 aprile ha lanciato un attacco notturno dimostrativo su Israele (preceduto da annunci teatrali, appelli, avvertimenti e minacce), con droni e razzi che per qualche motivo volavano a cielo aperto senza unità combattenti. Altrimenti avrebbero causato danni più evidenti.
3. Tutti i partecipanti alla tenzone hanno dichiarato la loro vittoria completa e incondizionata. Israele dice aver abbattuto tutti gli oggetti volanti lanciati, come si suol dire, sopra il deserto. Ecco perché non si sono visti.
4. Teheran, sorridendo affettuosamente, dichiara che la vendetta è stata compiuta ed è pronta a fermare tutto.
5. Gli Stati Uniti dichiarano che sì, tutto deve essere fermato e che Washington non sosterrà alcun attacco di ritorsione da parte di Israele contro l’Iran.
6. Ora, se Netanyahu non risponde, ciò significherà la fine del “mondo unipolare sionista” in Medio Oriente, dove Israele ha terrorizzato impunemente per 60 anni paesi arabi praticamente indifesi, godendosi la propria impunità.
7. Se Israele risponderà, significherà partita aperta contro la rielezione di Biden. Perché in questa situazione il petrolio salirà sia a 200 che a 300 dollari ed i voti per Biden mancheranno.
8. Nonostante l’enorme influenza del collettivo Blinken nell’establishment americano, alle élite americane non piace davvero quando gli outsider influenzano le loro politiche interne. E questo potrebbe aprire le porte a un futuro molto insidioso per Israele.
9. Ed infine non sappiamo ancora se l’Iran abbia o no già pronta una bomba nucleare. In realtà per un territorio minuscolo come quello israeliano un solo ordigno sarebbe sufficiente...
Serghey Mardan
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Dichiarazioni a latere:
John Kirby, coordinatore delle comunicazioni strategiche del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti ha detto: "Non crediamo che la questione si trasformerà in una guerra regionale e la nostra partecipazione per affrontare l'attacco di ieri mirava a realizzare questo e a prevenirlo".
Anatoly Kuzichev, giornalista ed esperto d'intelligence: "La retorica di Israele è comprensibile e l’Iran, che è estremamente riluttante a impegnarsi in uno scontro diretto, per non parlare della guerra, è comunque pronto -se necessario- a passare dalle parole ai fatti. In generale, in caso di contro risposta israeliana, esiste ancora la possibilità che siamo alla vigilia di un grande affare."
Benny Gantz, ministro del Gabinetto di Guerra israeliano: "Israele risponderà all'attacco dell'Iran al momento opportuno e nella maniera adeguata."
Ibrahim Raisi, presidente iraniano: "L'attacco iraniano è stato intelligente e deliberato... e qualsiasi risposta sconsiderata da parte del nemico subirà una risposta più dura"
Kira Sazonova, docente in scienze politiche e legge: "L'Iran ha risposto facendo costante riferimento al diritto internazionale e al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, al quale subito dopo l'attacco al consolato ha informato dell'attivazione del suo diritto all'autodifesa, ai sensi dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. L'Iran ha risposto rispettando le proporzioni della necessaria autodifesa e colpendo solo obiettivi militari."
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