domenica 14 aprile 2024

Israele/Iran. Tanto tuonò che piovve ...



Ore 7 del mattino.  Mentre stavo per spedire il Giornaletto di Saul agli iscritti ho ricevuto una email criptica di un amico disarmista che mi scriveva "continuando con la politica occhio per occhio alla fine restiamo tutti ciechi!".  Certo è proprio così ma non sapevo precisamente a cosa si riferisse, visto che non ero ancora andato a curiosare sulle notizie del giorno.

L'arcano si è chiarito durante la colazione al baretto di Treia,  leggendo il giornale: "Iran attacca Israele, lanciati droni e missili. Meloni convoca il G7. Per l'Iran l'offensiva sarebbe conclusa salvo nel caso di una reazione da parte di Israele. Biden: "Usa non sosterranno contrattacco". Netanyahu: "Li abbiamo intercettati".  

Insomma tanto tuonò che piovve, ma trattasi di poche gocce. "Israele fa l’inconcepibile per scatenare un allargamento del conflitto in Medio Oriente e  bombarda  a Damasco la rappresentanza diplomatica  iraniana facendo secchi diversi incaricati del governo in un Paese sovrano. Lo Stato colpito (altre infinite volte dal terrorismo di matrice israeliana) assicura risposta a questa massima violazione del diritto internazionale. E succede che tutto il mondo è indotto, non a scandalizzarsi dell’enormità commessa dal solito Stato sionista fuorilegge, bensì ad essere terrorizzato dalle cose terribili che potrebbe fare l’Iran. La minaccia non è più Jack lo squartatore, ma la sua vittima..." (F.G.)

Ed alla fine la vittima, cioè l'Iran, risponde con l'invio di droni e qualche missile su target militari israeliani, insomma risponde occhio per occhio,  ma con molta  moderazione...  

"Lo Stato Maggiore iraniano sostiene che l'attacco della notte del 13 aprile 2024 ha portato alla distruzione di due importanti siti militari israeliani.  Si legge in una nota che "Israele ha oltrepassato i limiti prendendo di mira il nostro consolato in Siria, e si è dovuto rispondere. Il nostro attacco è terminato e non desideriamo continuarlo ma risponderemo con forza se Israele prenderà di mira i nostri interessi. Se Washington partecipasse ad un attacco contro di noi, prenderemo di mira le sue basi nella regione..." (RAI News)

E per ulteriore chiarimento l'incaricato iraniano all'ONU dichiara:   "Condotta in base all'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite relativo alla legittima difesa, l'azione militare dell'Iran è stata una risposta all'aggressione del regime sionista contro le nostre sedi diplomatiche a Damasco. La questione può dirsi conclusa. Tuttavia, se il regime israeliano dovesse commettere un altro errore, la risposta dell’Iran sarebbe notevolmente più severa. È un conflitto tra l’Iran e il regime canaglia israeliano, dal quale gli Stati Uniti DEVONO STARE LONTANI!"

Israele da parte sua ha fatto sapere che a causa degli attacchi missilistici e di droni iraniani, il regime israeliano ha speso circa 400 milioni di shekel per la difesa di Israele. Insomma robetta!

Coraggio,  viviamo in tempi interessanti,  la mattina di domenica 14 aprile 2024, giorno in cui attendo il ritorno a Treia della mia compagna Caterina,  ho letto attentamente  le notizie in  prima pagina.  Per fortuna nessuna guerra nucleare, solo qualche botta e risposta,   ho sospirato e mi sono  bevuto il mio cappuccino bollente, purtroppo stavolta con molta schiuma....

Paolo D'Arpini



1 commento:

  1. Commento di Jure Eler: "Nel bel mezzo di un genocidio in diretta, praticato con gelida determinazione dall’esercito di Israele in quel di Gaza, il governo di Tel Aviv ha ordinato alla sua aviazione di bombardare l’ambasciata iraniana a Damasco, in Siria. Obiettivo: uccidere il generale Mohammad Reza Zahedi e il suo vice, comandanti delle “Guardie della rivoluzione”, altrimenti noti come Pasdaran.
    Tecnicamente e giuridicamente, secondo il diritto internazionale, attaccare militarmente un’ambasciata, coperta da immunità diplomatica (altrimenti nessun paese avrebbe una propria rappresentanza all’estero, specie in paesi “non amici”), quella è stata una dichiarazione di guerra di Israele a Teheran. E’ dunque scontato che l’Iran ha “diritto” a rispondere, secondo il diritto internazionale, anche se a nessuno sfugge – specie ai protagonisti del conflitto in Medio Oriente – che modi e tempi di questa “risposta” avranno conseguenze potenzialmente devastanti. Lo hanno spiegato direttamente i massimi dirigenti di Teheran, non c’è nulla di segreto (se non – ovviamente – tempi, luoghi e forme della “risposta”). (...)
    (Ma) Su nessun giornale, tanto meno italiano, avete però potuto leggere quella scontata definizione: l’attacco all’ambasciata di Damasco è stata una dichiarazione di guerra. Nascosto così il casus belli, la scontata risposta dell’attaccato (l’Iran, in questo caso) può essere “narrata” come un’”aggressione immotivata”.

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