venerdì 6 ottobre 2023

In un mare Nero Nero aumenta la confusione nelle ex Repubbliche Sovietiche...


Mentre a Granada (al Vertice della Comunità Politica Europea del 5 ottobre u.s.) in assenza di Aliyev, Pashinyan (primo ministro dell'Armenia) si è dovuto accontentare di Zelensky (e chissà cosa si sono detti, dopo il tweet di Zelensky del 4 ottobre in cui ringraziava l'azero Aliyev per il gas), le conseguenze della sostanziale rottura tra Armenia e Russia iniziano a manifestarsi.

Intanto Aslan Bžania, il presidente dell'autoproclamata Repubblica di Abcasia, ha annunciato che la Russia costruirà una base navale nel sud del paese, nei dintorni di Ochamchire (vedi carta) molto probabilmente sfruttando il porto commerciale di Jumkuri. Non molto contenta la Georgia, che ha infatti già protestato. La futura presenza della flotta russa nella repubblica separatista non è certo in funzione antigeorgiana (casomai antiturca), ma certamente è un passo in avanti verso l'incorporazione dell'Abcasia nella Federazione Russa.


Secondo la BBC (https://www.bbc.com/news/world-europe-67017375) la decisione dipende invece dalle vulnerabilità dei porti della Crimea, di cui abbiamo già abbondantemente parlato, ma la cosa ha poco senso visto che ben prima di Jumkuri c'è il porto di Novorossijsk, ben più grande e attrezzato.

Intanto in Italia volano gli stracci, come si suol dire. Crosetto sconfessa pubblicamente Tajani che qualche giorno fa a Kiev aveva promesso di tutto, soprattutto Storm Shadow e Samp-T, in quello che avrebbe dovuto essere l'ottavo pacchetto di aiuti militari italiani. "Non ci sono i mezzi e non ci sono i soldi", dice Crosetto. Meloni conferma. Annamo bene... (Francesco Dall'Aglio)

Ridi ridi che la mamma ha fatto gli gnocchi...


Articolo sulla situazione Azerbaijan - Armenia: https://ilmanifesto.it/karabakh-aliyev-diserta-lincontro-di-granada

Canzoncina in sintonia di Bruno Lauzi: https://www.youtube.com/watch?v=jgV0F7JHgEc




1 commento:

  1. Sul tema delle mine navali nel Mar Nero scrive l'Ambasciata russa in UK: "La più recente invenzione da parte del governo del Regno Unito della mitica "intelligence declassificata" sulla presunta intenzione della Russia di "utilizzare mine marine" nel Mar Nero si rivela da sola.

    Londra sa molto bene che il regime di Kiev ha infestato le acque del Mar Nero con centinaia di decrepite mine navali di fabbricazione sovietica.

    Fabbricando una narrazione palesemente falsa, i sostenitori del regime ucraino a Londra stanno cercando di lavarsi le mani da ogni colpevolezza per possibili incidenti che coinvolgono navi civili che operano nell'area.

    La responsabilità per i potenziali incontri di navi, che rischiano di utilizzare la rotta “sostitutiva” lungo la costa, inventata dall’Ucraina, con le mine navali ucraine, ricade direttamente sulle capitali occidentali e sulla loro ostinata clientela di Kiev."

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.